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Il commercio triangolare e la tratta degli schiavi

A causa di questo tipo di economia predatoria e delle malattie che provenivano dall'Europa, l'America subisce un enorme crollo demografico: dunque, non ci sono più abbastanza risorse umane per sfruttare le ricchezze materiali. Per questo motivo, gli europei decidono di ricorrere al lavoro schiavista proveniente dall'Africa.

La tratta degli schiavi sposta milioni di esseri umani; inizialmente, si tratta di un'attività che gli europei conducono direttamente: spagnoli e portoghesi si recano in Africa, razziano intere popolazioni e le conducono in America. Successivamente, il lavoro viene organizzato con il commercio triangolare, che è uno dei fattori più importanti nello sviluppo di ricchezze ulteriori degli europei. Il commercio triangolare prevedeva che le navi partissero da Gran Bretagna ed Olanda, caricassero gli esseri umani in Africa e li portassero in America. Tuttavia, far partire navi

vuote risultava comunque molto dispendioso; perciò, gli europei organizzano il commercio in questo modo:
  1. Dalla Gran Bretagna e l'Olanda partono navi che esportano prodotti artigianali di scarso valore;
  2. Tali prodotti vengono venduti ad alcuni operatori africani, i quali si occupano di raccogliere essi stessi gli esseri umani;
  3. Gli schiavi vengono caricati sulle navi e portati in America;
  4. In America vengono scaricati gli schiavi e caricati i prodotti coloniali;
  5. I prodotti coloniali arrivano in Europa, vengono scaricati e ricomincia il processo.
Questo tipo di commercio, che si basa sullo sfruttamento degli africani e degli americani (che lavorano sotto il controllo delle imprese europee), ha dei margini di profitto giganteschi. Infatti, questo modello di economia sarà alla base del grande squilibrio di risorse che ci sarà da quel momento in poi tra l'Europa ed il resto del mondo. È solo da questo momento che l'Europa assume effettivamente

una vera e propria leadership, sotto tutti i punti di vista. Fino a quel momento, nel mondo esistevano solo le c.d. "economie mondo", cioè aree economiche chiuse ed isolate, sostanzialmente impermeabili l'una all'altra, in cui gli scambi sono limitati; con il commercio triangolare, invece, inizia quella che oggi chiamiamo "globalizzazione", ovvero una forte interconnessione crescente tra aree economiche molto distanti, un'unica economia che abbraccia tutto il globo. Il processo di globalizzazione, dunque, è intrinsecamente europeo: infatti, si può parlare anche di occidentalizzazione del mondo.

L'EUROPA DEI TITANI

L'insieme di questi elementi modifica in maniera profonda il peso che l'Europa esercita sul contesto mondiale nel complesso e sulla sua economia. Per sottolineare il nuovo ruolo che l'Europa esercita sul resto del mondo e per glorificarla, nella seconda metà del '500 (1561) si ipotizza

di cambiarle il nome in "Iapezia" (che fa riferimento a Iapeto, il padre dei Titani, ovvero coloro che sorreggono il mondo sulle proprie spalle). Questo dimostra quale era la considerazione che gli europei avevano di se stessi e del proprio ruolo a livello globale in quel momento, dopo il consolidamento degli imperi nelle Americhe. Effettivamente, l'Europa unita era in grado di esercitare una grande potenza: nel 1571, infatti, un'alleanza composta da Francia, Inghilterra, Spagna, Venezia, Genova, Regno di Napoli e Papato era riuscita a sconfiggere l'Impero ottomano (turchi) in una battaglia navale a Lepanto. La battaglia di Lepanto rappresentò un momento di forte esaltazione sia per l'Europa che per il mondo cristiano (ebbe molto valore simbolico); tuttavia, era solo una parte della guerra di Cipro (combattuta tra Venezia e l'Impero ottomano), che in realtà i cristiani persero: infatti, quando nel 1573 venne firmata la pace, sidichiarò la sconfitta di Venezia. Principalmente, i cristiani persero la guerra perché l'alleanza che aveva combattuto la battaglia di Lepanto si distrusse; infatti, tutti temevano che con la vittoria Venezia sarebbe diventata troppo forte, e quindi – solo per una questione di politica interna – una vittoria che avrebbe potuto essere decisiva non venne sfruttata. La forza diplomatica ed economica di Venezia era temuta da tutti gli europei, e quindi la vittoria della battaglia di Lepanto non ebbe le conseguenze militari, politiche e diplomatiche che invece avrebbe potuto avere. A differenza degli europei, che continuarono ad esaltare la vittoria (si trattava, infatti, di un grande momento a livello simbolico, perché per la prima volta dopo le crociate un'alleanza cristiana era riuscita a sconfiggere i turchi), il califfo turco cercò di minimizzare questa sconfitta; infatti, in poco tempo l'Impero ottomano ricostituì la sua flotta.partire dalla Riforma Protestante. Questo movimento religioso, guidato da Martin Lutero, portò alla nascita di diverse confessioni cristiane che si distaccarono dalla Chiesa Cattolica. In particolare, la Riforma Protestante si diffuse in Germania, Svizzera, Inghilterra e Scandinavia, dando vita a diverse chiese nazionali. Allo stesso tempo, si sviluppò anche il Calvinismo, un'altra corrente protestante che ebbe un impatto significativo in Francia, Scozia e Paesi Bassi. In Inghilterra, la Riforma Protestante portò addirittura alla creazione di una nuova chiesa nazionale, l'Anglicanesimo, con a capo il sovrano inglese. Questo scisma religioso contribuì ulteriormente a frammentare l'Europa dal punto di vista religioso. Le grandi divisioni religiose che si verificarono in Europa nel XVI secolo portarono a conflitti e guerre di religione che durarono per decenni. Questi conflitti coinvolsero diverse nazioni e furono caratterizzati da una forte polarizzazione tra cattolici e protestanti. La perdita dell'unità religiosa in Europa rappresentò un ostacolo significativo per l'obiettivo di unire il continente e superare le divisioni. La religione divenne un fattore determinante nella politica europea e contribuì a creare tensioni e conflitti tra le diverse nazioni. Nonostante ciò, l'Europa continuò a svilupparsi e a progredire in altri ambiti, come l'economia, la scienza e la cultura. Tuttavia, le divisioni religiose rimasero un elemento di conflitto e divisione per molti secoli, influenzando profondamente la storia del continente.

Seguito della riforma protestante del 1517, della conseguente riforma calvinista (che è anche più importante dal punto di vista politico) e del grande scisma anglicano di Enrico VIII nel 1534.

Le critiche alla religione cattolica, di carattere istituzionale e dottrinale, c'erano sempre state; tuttavia, la critica di Lutero fu così dirompente che provocò uno squilibrio di enorme portata (anche perché si aggiunse ai cambiamenti sociali ed economici). Infatti, queste grandi divisioni rappresentarono uno shock per tutta l'Europa, che si considerava unita anche in quanto cristiana e legata al primato religioso del Papa; tuttavia, oltre alla dimensione rappresentativa, la conseguenza più importante di tali divisioni sarà che, da questo momento in poi, l'Europa sarà infiammata e attraversata da un lunghissimo periodo di guerre di religione: il conflitto tra calvinisti, luterani e cattolici sarà un conflitto pesantissimo.

che attraverserà la storia d'Europa almeno per 150 anni. Tali conflitti religiosi sfociano quasi automaticamente in conflitti per la leadership: la spaccatura religiosa e l'adesione di determinati territori ed entità statali ad una religione piuttosto che ad un'altra è il frutto di scelte politiche. Inoltre, alla fine di questa vicenda verrà sancito il principio del "cuius regio, eius religio", secondo il quale il re/sovrano di un territorio o di un'entità statale decide la religione che i propri sudditi devono professare. Per questo motivo, non si trattò di conflitti strettamente religiosi, tranne in alcuni casi isolati (ad es. in Francia avrà una giustificazione di carattere religioso fortissima, ed il conflitto tra cattolici ed ugonotti, ovvero i calvinisti francesi, sarà estremamente sanguinoso - notte di San Bartolomeo - e coinvolgerà le masse popolari -> era una vera e propria guerra religiosa).guerra tra confessioni, indotta dalla volontà popolare e non dalle scelte dei sovrani, che molto spesso erano scelte di carattere politico e di convenienza). La formazione degli stati nazionali e il consolidamento dello stato laico. Nell'area protestante (calvinista e luterana, anche anglicana per certi versi) si consolida lo stato laico; dunque, quella secolarizzazione che aveva caratterizzato già precedentemente la formazione degli stati nazionali e la nuova dialettica politica e religiosa all'interno dell'Europa iniziata nel basso Medioevo si rafforzano ulteriormente negli Stati che abbracciano la chiesa protestante, perché fin da subito adotterà una forte divisione tra potere secolare e potere religioso (che, invece, nel mondo cattolico avviene con una certa difficoltà). In seguito, tali elementi si diffonderanno progressivamente in tutta l'Europa. Gli Stati nazionali (continentali) non si formano nello stesso momento: - Il primo adEmergere è la Francia, che a seguito della Guerra dei Cent'Anni si rafforza e si dà una struttura amministrativa unitaria; - Successivamente si forma la Spagna, anche grazie alle conquiste coloniali che metteranno a disposizione della corona spagnola risorse ingenti; - In seguito, emerge la Gran Bretagna; - Infine, si formano Austria, Prussia e Russia, che si strutturano seguendo il modello francese. A seguire, anche Germania e Italia prenderanno come punto di riferimento il modello statale e quello amministrativo-burocratico della Francia. LA GUERRA DEI TRENT'ANNI L'evento che cambiò la storia d'Europa e la dinamica di sviluppo degli Stati nazionali fu la Guerra dei Trent'Anni (1618-1648). Questa guerra modificò completamente la natura, la forma e la struttura degli stati coinvolti, soprattutto a causa del salto di qualità militare richiesto: infatti, cresce l'importanza e la forza dell'artiglieria e della logistica, masoprattutto aumentano le dimensioni degli eserciti, e di conseguenza sorge una nuova esigenza di carattere finanziario che fino a quel momento non c'era stata. Il modo di condurre la guerra, dunque, sarà l'elemento centrale nella costruzione degli stati nazionali almeno fino alla Prima guerra mondiale, poiché la voce principale di spesa per gli Stati sarà il mantenimento dell'esercito (spesso è composto da mercenari) che presenta dei costi fissi, i quali durante la guerra crescono. Con il crescere di queste spese, però, gli strumenti ordinari di finanziamento della guerra non sono più sufficienti: per questo motivo, da un lato si ricorse spesso all'indebitamento, e dall'altro si cercò di razionalizzare il prelievo fiscale, che non era più una tantum a seconda delle esigenze militari ma divenne continuo e strutturale (ovviamente con elementi di squilibrio e distribuzione del carico fiscale non uniforme).onsultare e ottenere il consenso per l'imposizione di nuove tasse. Questo parlamento, chiamato "Great Council", era composto principalmente da nobili e rappresentava una delle prime forme di governo rappresentativo in Inghilterra. Durante queste riunioni, il re presentava i motivi per cui era necessario finanziare la guerra e chiedeva ai nobili di contribuire con una parte delle loro ricchezze. Questo sistema di finanziamento era spesso controverso e portava a tensioni tra il re e i nobili, ma era essenziale per sostenere le spese militari e mantenere l'esercito in campo.
Dettagli
A.A. 2022-2023
51 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher michelaoropallo1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia economica d'europa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Grandi Alberto.