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NONO CAPITOLO: ITALIA GIOLITTIANA

Ultimi anni dell'800→crisi politico-istituzionale che si conclude con affermazione delle forze progressiste. Dopo la caduta di Crispi (1896) si continuò a risolvere tensioni politiche e sociali con la restrizione delle libertà→forze conservatrici ricompongono un fronte comune contro le minacce dei “nemici delle istituzioni” (socialisti, repubblicani o clericali).

Obiettivo→ tornare ad una interpretazione restrittiva dello Statuto:

  • Interrompere la prassi parlamentare affermatasi con Cavour
  • Governo responsabile davanti al sovrano
  • Camere con solo compiti legislativi

Tutto ciò lo aveva proposto Sidney Sonnino in un articolo del 1897 “Torniamo allo Statuto”. Ripresa di metodi Crispini nell'ordine pubblico.

Primavera 1898→aumento prezzo del pane per cattivo raccolto e importazioni di cereali dagli Stati Uniti dopo guerra di Cuba→ rivolte pacifiche e spontanee. Governo di

Rudinì attuò una repressione durissima:
  • Interventi forze di polizia
  • Stato d'assedio con poteri alle autorità militari
  • 6-9/05/98 Milano, il generale Beccaris utilizzò artiglieria contro la folla provocando 80 morti e 500 feriti
  • Capi socialisti, repubblicani, clericali arrestati con pene durissime
Gruppi conservatori (con maggioranza alla camera e appoggio del Re) volevano dare una base legislativa all'azione repressiva dei poteri pubblici. 06/1899→dimissioni Rudinì e susseguito da Pelloux (generale piemontese) che promuoveva limitazioni di diritto allo sciopero, stampa e associazione. La sinistra attua l'ostruzionismo: prolungare all'infinito le discussioni l'azione della maggioranza→ la maggioranza cerca di tagliare i tempi della discussione modificando i regolamenti parlamentari, ma si scontra con ostruzionismo. Durò un anno. 06/1990→Pelloux si dimette e sale al governo il moderato Giuseppe.

Saracco.29/07/1900 Umberto I viene assassinato dall'anarchico Gaetano Bresci per vendicare le vittimedel 1998.Governo Saracco→fase di distensione per:

  • miglioramento dell'economia
  • allentamento delle tensioni sociali
  • nuovo re Vittorio Emanuele III, più aperto alle forze progressiste

02/1901 governo Saracco si dimette per comportamento incerto verso uno sciopero e il re chiamaGiuseppe Zanardelli a capo del governo che affidò il ministero degli interni a Giolitti.

Teoria Giolittiana: lo Stato liberale non deve temere lo sviluppo delle organizzazioni operaie enon guadagna niente da una repressione indiscriminata, ma ha tutto l'interesse a consentirne illibero svolgimento purché non esca dai confini della legalità.

Riforme Zanardelli-Giolitti:

  • Limitazione lavoro minorile e femminile nell'industria
  • Migliorata la legislazione sulle assicurazioni per la vecchiaia e per gli infortuni sul lavoro
  • Costituito un Consiglio
superiore del lavoro: organo consultivo per la legislazione sociale dove partecipano anche esponenti di organizzazioni sindacali socialiste.
  1. Legge per municipalizzazione dei servizi pubblici
Giolitti era neutrale per quanto riguarda i conflitti o gli scioperi sul lavoro→ essi aumentarono soprattutto nelle città del centro-nord dove si costituirono le:
  • Camere del lavoro (organismi locali di coordinamento e difesa degli interessi dei lavoratori)
  • Federazioni di mestiere (organizzazioni nazionali di categoria)
  • Leghe rosse → organizzazioni di lavoratori agricoli delle province padane chiamate così per la vicinanza ai movimenti socialisti. Nel 1901 si riunirono nella Federazione italiana dei lavoratori della terra (Federterra) con 200mila iscritti→ obiettivo: socializzazione della terra, aumento salari, riduzione ore di lavoro e istituzione di uffici di collocamento controllati da lavoratori stessi.
Venne tutto accompagnato da un aumento di scioperi cheportarono ad un aumento dei salari dal 1900 al 1915 del 35% e del 50% l'aumento delle paghe giornaliere dei salari agricoli. Ultimi anni dell'800 → decollo industriale grazie ai progressi sul piano delle infrastrutture economiche e produttive:
  • costruzione rete ferroviaria subito dopo l'unificazione d'Italia → sviluppo del commercio
  • 1887 Protezionismo → creazione di moderna industria siderurgica
  • riordinamento sistema bancario dopo la crisi della Banca Romana → 1894 costituzione del Credito italiano e della Banca commerciale per facilitare l'afflusso del risparmio privato verso investimenti industriali
  • siderurgia → acciaierie di Terni e nuovi impianti di lavorazione del ferro
  • tessile → industria cotoniera
  • agroalimentare → industrie dello zucchero
  • chimico
  • meccanico
  • automobilistico → 1899 Fiat di Torino
  • elettrica
Tutto ciò si concretizzò nel tenore di vita degli italiani con acquisto dibeni di consumo durevoli e lo sviluppo dei servizi pubblici. Le condizioni abitative erano ancora precarie, ma la diffusione dell'acqua corrente nelle case e il miglioramento delle reti fognarie costituirono un progresso anche per la mortalità infantile, che diminuì. L'Italia era comunque un paese molto arretrato, con un tasso di analfabetismo molto alto (37%), il che portò a un incremento dell'emigrazione. Tra il 1900 e il 1914, circa 8 milioni di persone emigrarono: i settentrionali migravano verso l'Europa temporaneamente, mentre i meridionali migravano verso gli Stati Uniti in modo permanente. Tutto ciò portò a un allentamento della pressione demografica. Grazie alle rimesse degli emigrati, le zone più arretrate riuscirono a migliorare la loro situazione, ma si verificò anche un impoverimento della forza-lavoro e delle energie intellettuali. Gli effetti del progresso economico si notarono soprattutto nelle regioni più sviluppate, come il "triangolo industriale" (Milano-Torino-Genova), il che aumentò il divario tra nord e sud. Nel meridione, il tassodi analfabetismo era altissimo (1911= 60%)
● Assenza di classe dirigente moderna
● Subordinazione di piccola e media borghesia alla grande proprietà terriera
● Carattere clientelare e personalistico della lotta politica
● Conquista di un impiego pubblico era unica alternativa alla disoccupazione o emigrazione→ in questo periodo la pubblica amministrazione si meridionalizzò.
● Meridionalismo→ movimento di opinione e indirizzo di studi che si occupava dello studio dei problemi del Mezzogiorno.
Giolitti- Secondo governo Giolitti 1903-1905
Portò avanti l'esperimento liberal-progressista di Zanardelli offrendo una compagine governativa a Turati che però non accettò non avendo seguito nel suo partito.
Costruì quindi un governo aperto alla destra misurando i suoi limiti tra il peso delle forze moderate e tra la conservazione degli equilibri parlamentari→ riforma fiscale lasciata cadere perché era incompatibile con la "Leggi speciali" per il Mezzogiorno→ modernizzazione agricoltura (Basilicata) e industriale (Napoli) mediante stanziamenti statali e agevolazioni fiscali e creditizie→ allargate anche in Calabria e nelle isole. <1904-1905> Statalizzazione delle ferrovie→ molte opposizioni→ Giolitti si dimise (tattica di Giolitti era abbandonare il potere nei momenti difficili per poi tipo renderlo nei momenti più favorevoli) <1905> Governo Fortis→ durò meno di un anno e concluse la statalizzazione delle ferrovie <1906> Governo Sonnino→ 3 mesi - Terzo governo Giolitti 1906-1909 Realizzata la "conversione di rendita"→ riduzione del tasso di interesse versato dallo Stato ai possessori di titoli del debito pubblico che serve per ridurre gli oneri gravanti sul bilancio statale. Fu un successo perché pochi possessori di titoli esigerono l'immediato rimborso. <1909> Giolitti si dimette e torna il governo Sonnino <1910> governo

Luzzatti→ riforma scolastica con la legge Daneo-Credaro che permetteva allo Stato di appropriarsi dell’onere dell’istruzione elementare.

Quarto governo Giolitti 1911-1914

Programma di sinistra

1912 Estendere il diritto al voto a tutti i cittadini maschi di 30 anni e ai maggiorenni alfabetizzati o con servizio militare.

Nello stesso anno venne istituito l’Ina→ Istituto nazionale assicurazioni, ente pubblico delle assicurazioni sulla vita utile a finanziare anche il fondo pensioni di invalidità e vecchiaia dei lavoratori.

Età giolittiana→ periodo che va dal superamento della crisi di fine secolo alla vigilia della prima guerra mondiale dove Giolitti ha esercitato una dittatura parlamentare con determinate caratteristiche:

  • il sostegno alle forze più moderne (borghesia e proletariato)
  • Porre al centro del sistema liberale gruppo o movimenti considerati nemici delle istituzioni
  • Allegare l’Intervento dello Stato per correggere
squilibri sociali
Controllo delle camere
Conoscenza della burocrazia statale
Intervento continuo del governo nelle lotte elettorali limitando gli aspetti più innovativi dell'esperienza giolittiana
L'opposizione:
- Cattolici democratici e socialisti rivoluzionari
Giolitti colpevole di corruzione dividendo movimenti e assumendo le parti moderate nel suo sistema di potere
- liberal- conservatori come Sonnino e Albertini (direttore del "Corriere della Sera")
Giolitti colpevole di scendere a patti con i nemici delle istituzioni mettendo in pericolo l'autorità dello Stato
- meridionalisti come Salvemini
Giolitti definito "ministro della Malavita" Perché la presenza della malavita in meridione è dovuta alla politica economica protezionista attuata dal governo che aveva favorito le industrie al Nord
Giolitti inizia ad ottenere una crescente impopolarità culminata nel 1911 con la guerra in Libia→ sembrava unaconcessione fatta ai gruppi conservatori ma in realtà era stata preparata già da fine 800. Politica estera Miglioramenti rapporti con La Francia → 1898 trattato di commercio che pone fine alla guerra doganale. 1902 Accordo per la divisione delle sfere di influenza in Africa Settentrionale : Italia otteneva la Libia e la Francia otteneva il Marocco → contrasto con la triplice alleanza aumentato poi nel 1908 con la conquista della Bosnia-Erzegovina da parte dell'Austria-Ungheria con l'appoggio della Germania → Italia anello debole dell'alleanza. Politica interna Perché l'Italia non poteva diventare una grande potenza europea? Domanda che fece nascere il movimento nazionalista in Italia con la fondazione dell'Associazione nazionalista italiana nel 1910. All'interno c'erano: democratici, reazionari, irredentisti e fautori di imprese coloniali. Prevalse
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
38 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher maxi981 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'età contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Laschi Giuliana.