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Storia delle tecniche costruttive, parte 4 Pag. 1
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Porta maggiore (l’attico) è un acquedotto. È doppio perché al suo interno corrono 2 canalizzazioni

acqua claudia (in basso) e anius novus (in alto). I canali erano rivestiti in modo tale che l’acqua

non portasse impurità e non uscisse verso l’esterno.

Ogni casa patrizia aveva una fontana. Fontino è l’ingegnere di traiano che costruiva acquedotti che

scrisse anche un trattato. L’acqua veniva dall’alto e poteva venire facilmente essere incanalata.

416km.

-Studio del pendio per pendenza

-Acqua rallentata per far depositare tutte le impurità

-Scavato pozzo ogni 32m che permetteva di tenere sotto controllo la pendenza sotto la collina

-Fuori dalla collina dovevano sostenere il tubo e trovano come soluzione migliore l’arco

-Cassaforma per assemblare l’arco  cemento  scasseratura

-Struttura ad arcate molto fragile quindi di altezza massima di 21metri e per altezze più elevate

archi sovrapposti

-Tenuta stagna con sabbia vulcanica mescolata a calce per impermeabilizzare

-Far scendere a valle dolcemente l’acqua per evitare pressione

-costruzione cisterne: acqua incanalata e saliva verso la cisterna per pressione

-tre cisterne: fabbisogno ordinario, bagni pubblici, case private che pagavano una tassa (che

serviva per portare acqua)

L’acqua serviva per uso domestico ma soprattutto per portare l’acqua alle terme (=bagni pubblici).

Le terme erano tantissime all’epoca. Nel 33a.c Agrippa conta 170 sistemi termali.

Ambienti principali delle terme: 3 ambienti con temperatura (acqua e aria) diversi: frigidarium,

tepidarium e caldarium posti secondo una sequenza assiale. Piccolo impianto termale che si basa

su impianto di cisterne e uno di riscaldamento. Alla fine c’è il praefurnio (o forno) dove si trovano

uno o più forni alimentati con combustibili e con un sistema di canali veniva portato calore nelle

stanze. Impianto idraulico e termico molto particolare. Prima riscaldamento attraverso dei bracieri

mobili che permetteva il riscaldamento solo dell’acqua. Temperature diverse serviva per garantire il

benessere fisico.

I primi impianti termali hanno ambienti disposti in modo assiale. Potevano essere affiancati da altri

ambienti che ospitavano diverse funzioni (tipo palestre) che complicano la pianta. L’importante è

che i 3 ambienti principali mantengano la direzione assiali. Il complesso così diventa non solo più

assiale ma anche anulare. Quando nelle terme c’è tanta gente se il percorso è solo assiale si

formano degli intoppi- per questo vengono messi a punto dei sistemi anulari. Essi possi assumere

diverse forme (vedi caracalla, terme imperiali).

Le terme imperiali sono complessi enormi che si basano sulla presenza in linea del caldarium,

tiepidarium, frigidarium, ma tutto intorno ci sono altri ambienti dove trovano posto centinaia di

cittadini. La novità, grazie alla quale si possono realizzare grossi impianti, è che il riscaldamento

poteva avvenire con distribuzione caldo sia dal pavimento che dalla parete.

Per distribuzione pavimento: esso veniva sopraelevato tramite pilastrini in cotto (mattoni pieni)

legati con malta che creano ambiente libero sotto pavimento (ipocausto) dove aria può circolare.

Sopra pilastrini pavimento. Nella parete tubi in terracotta per poter riscaldare l’aria.

Il pavimento (sospensura) è formato da diversi strati. Prima fascia in bipedales su 3 filari, lamina di

piombo isolante, strato cls dove gli aggregati sono frammenti di tegole, malta grigia, lastre di

marmo. Lo stesso per le pareti: malta grigia, cocciopesto, mattoni, cocciopesto, malta e lastre di

marmo: tubuli per riscaldare.

Terme di traiano (104-109 a.c). Costruzione terme sopra domus aurea. Frigidarium grande

vestibolo grazie al quale quelli che venivano non intasavano. Grande recinto + grande spazio

semicircolare a forma di esedra. Altra regola per tenere caldi gli ambienti era quello di disporli

verso sud, caldarium con grandi finestre semicircolari chiamate finestre termali. Natatio è una

piscina a cielo aperto. F,t,c, formano asse di simmetria attorno al quale gli ambienti sono disposti in

modo simmetrico. Sul retro ci sono le cisterne coperte da terrapieno sulle pendici ricavato uno

spazio definito come stadio (terme di caracalla). Muratura in cls in opus testaceum (realizzato in

mattoni). Uso dell’arco e della volta permette di svincolare il problema della mancanza di altri

elementi abbastanza grandi.

Le terme di Diocleziano riprendono le forme delle terme imperiali. Con palestra, biblioteca e il

plantario che ha copertura in cls molto particolare e ha grande esedra (che oggi corrisponde a

piazza dell’esedra). Opus testaceum dove rimangono ancora sporti in travertino che indicano la

presenza di nicchie. Il planetario non si sa che funzione avesse. Sulla cima c’è un oculo aperto.

Nerone progetta e avvia la costruzione della sua villa (non suburbana) che si trova in città

attaccata al foro romano che occupava un’estensione di 80 ettari. Dal colle palatino al colle Oppio.

Tutto il complesso non è stato completato. Il nome Colosseo è stato coniato nel medioevo e

dovuto alla presenza di una grande statua. Sala ottagonale: è coperta da un enorme volta in cls e

al culmine è presente un grande foro. Su 5 lati presenti di ambienti 3 dei quali coperti con volte a

botte trasversali. L’enorme volta poggia sui soli 8 pilastri i quali raccolgono le spinte. Gli ambienti

che affiancano la stanza non sono altro che degli enormi contrafforti in grado di contrastare le

spinte. Sopra sono state costruite le terme. Raffaello scopre queste grotte e definiscono gli

affreschi delle “grottesche”. Grandi aperture architravate sono piattabande realizzate con bipedales

e armatura metallica interna annegata nel cls. Piattabanda è un arco con sesto mooolto ribassato.

Al posto del Colosseo c’era un grande lago fatto costruire da Nerone per la sua domus.

Casermette parte occidentale del monumento, ma con volte crollate, adesso le stanno

ricostruendo.

Stratificazione del muro: sovrapposizione di diversi strati di materiali. Cls, mattone (o cassero a

perdere opus testaceum), spessore di ciò che va a coprire i mattoni.

Fuori Roma, nelle campagne si viva in costruzioni fatte con materiali reperibili in loco (argilla

ecc…). Non per forza con le stesse tecniche usate all’interno della città.

Mercati di traiano. Esempio di come opus testaceum fosse stato realizzato per essere lasciato a

vista, non previsto nessun tipo di rivestimento. Quel complesso commerciale e pubblico che si

colloca adiacente al foro di traiano (più grande foro imperiale tra quello di Cesare e Augusto e per

la sua costruzione spianata la collina del Qurinale). Si sviluppano su vari livelli per sfruttare

andamento della collina. Destinati anche per ospitare uffici. Piano terra dell’esedra su quale c’è un

primo piano e sul tetto dell’esedra parte un percorso pedonale sul quale di affacciano altri ambienti

e la grande aula. Realizzato il cls con laterizio a vista. Il laterizio posato nel modo più perfetto

possibile. L’unico strato di intonaco è una scialbatura rossastra per coprire le eventuali

imperfezione e per uniformare il colore dei mattoni. Il travertino è riservato agli stipiti e architravi

delle porte e base e capitello delle lesene. Decorazioni e motivi delle cornici realizzati tutti in

laterizio libero. Casseri a perdere per struttura costruttiva e posati con grandissima precisione.

Corridoio sulle quali posano le botteghe. Sala del mercato: ambiente chiuso. Spazio centrale

chiuso da volte a crociera sul quale affacciano le botteghe, al piano sopra affacciano su ballatoio

che non è altro che il solaio di copertura di quelli di sotto. Botteghe con apertura architravata e

sopra archi di scarico per il peso del piano superiore e per scaricare le sollecitazioni sulle parti di

muratura piena. Si vede bene il cls delle volte senza il rivestimento in mattoni. Costruito da diversi

livelli collegati tramite sistema di scale. Mattoni triangolari e ogni 1.20m o 1.50m si mettevano i

bipedali.

Pantheon, committente Adriano (117-138dc). Imperatore che vive poco a Roma e si fa costruire la

villa a Tivoli. In realtà lo conclude. Edificio isolato dentro il tessuto edilizio, ma che in origine

costretto tra architetture e anticipato da un cortile porticato. Costituito da 3 volumi: cilindro, volume

intermedio che è il raccordo con il pronao. Sorge su strutture di un precedente tempio di Agrippa

che corrisponde al pronao e il corpo intermedio e aveva ingresso opposto. Il pronao perché sta

sopra a un vecchio tempio sfrutta le sue fondazioni. Ottastilo con 8 colonne monolitiche di marmo

egiziano con capitelli in marmo pentelico (marmo della Grecia). Ad adriano piace andare in giro

con l’esercito. Si sviluppa in profondità in modo da creare 3 navate che terminano una con il

portale di ingresso e le altre con nicchie. Sostengono una trabeazione con tempio. Nel fregio

ricorda Agrippa. Nel frontone ci sono buchi che testimoniano il fatto di una asportazioni di una

decorazione, forse in bronzo ( spoliazione di questa architettura). Il pronao ha soffitto a capriate e

sopra colonne ci sono una struttura con 3 archi non raffinata che doveva essere coperta da volte a

botte rivestite in lamine di bronzo. La copertura del pronao era in bronzo. Perché non doveva

essere distrutto da incendi. Urbano VIII esporta la volta per costruire baldacchino di san Pietro.

Caratteri di conservazione che portano a queste soluzioni. Rotonda in cls con il corpo intermedio

che contengono delle scale che permettono di salire all’altezza del timpano. Grande portale con

volta a botte in marmo contenuta nel corpo intermedio. Prende luce dal portale di ingresso e

dall’oculo.

Pronao sfrutta le fondazioni ì, ma sono state fatti a cassoni in corrispondenza della colonna per

rinforzare quelle vecchie. Fondazioni in cls a trincea per tutto il resto con dimensioni 7.3m e

profonde 4.5m. fondazioni circolari a trincea perché muro in elevato si restringe a 6m. il cls viene

confezionato con diversi aggregati a diversi livelli di altezza. Muratura di elevato: 6m di profondità

solo in pochi punti, perché per il resto scavato da nicchie e esedre. Muratura scavata. Come fa a

sostenere la cupola così pesante? Nel pantheon con 43,44m si può inscrivere una circonferenza. Il

pavimento si abbassa un po’. All’esterno è pieno, in sezione muratura doppia con spessore interno

e esterno. Cupola che all’interno comincia a incurvarsi in corrispondenza di una cornice. Presenza

di numerosi archi di scarico, sequenza ritmica di archi che porta sollecitazioni della cupola in

corrispondenza della muratura piena. Ce ne sono di vari tipi o con 2 ghiere (più larghi e

corrispondono alle cappelle) sovrapposte in mattoni o con 3 ghiere. Gli archi di scarico occupano

tutto lo spessor

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Publisher
A.A. 2016-2017
4 pagine
1 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/09 Tecnica delle costruzioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aru.al di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle tecniche costruttive e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Resmini Monica.