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I materiali
La bibbia fu scritta su materiali analoghi a quelli delle altre composizioni d'allora: la pietra, l'argilla, il cuoio, il legno, le tavolette ricoperte di cera e soprattutto il papiro e la pergamena.
Il papiro era molto friabile e con l'umidità si sbriciolava. La pergamena era data da pelli conciate ed era un materiale più solido, ma più costoso e più raro, e venne sostituita con la carta nel XV secolo.
Prevalse il codice, soprattutto per evidenti motivi di praticità. Molti codici erano di grande pregio artistico, con numerose illustrazioni dipinte a mano. Ma fu l'invenzione della stampa, alla metà del XV secolo, a rafforzare la diffusione della Bibbia. Essa fu infatti la prima opera ad essere stampata.
Stampata tipograficamente e ancor oggi è il libro più stampato e più tradotto nel mondo. L'ispirazione divina
Quando diciamo che la Bibbia è un libro di ispirazione divina, intendiamo che l'iniziativa della sua scrittura è partita direttamente da Dio e dalla sua volontà. Ma, per rendere comprensibile la sua Parola, Dio ha scelto degli uomini cui far giungere la sua ispirazione. Tramite l'ispirazione di tali uomini, detti agiografi, hanno avuto l'intelligenza di comprendere e tradurre per il resto dell'umanità l'intendimento divino. Per mezzo di costoro, insomma, la Parola divina ha acquistato le caratteristiche formali della parola umana, per poter essere compresa da tutti.
Generi letterari
Le forme poetiche vengono espresse in molti generi. Nella Bibbia sono presenti diversi generi particolari, come la satira, i canti d'amore, le benedizioni, i letterali. Esistono generi specifici per scrivere di salmi e le composizioni sapienziali.
Quest’ultime vanno dal poesia, per narrare una storia, per trasmettere proverbio popolare, alla parabola, agli enigmi.degli insegnamenti, per formulare una preghiera e così via. Fondamentale è dunque Anche le forme in prosa sono molto varie:listeindividuare il genere letterario che si usa, e genealogiche,trattati,lettere, discorsi religiosi e sapienzialitener presente l’epoca e il luogo in cui si scrive. e leggi. La forma più comune della prosa è quella dellanarrazione.Il genereletterario:”vangelo”Il Vangelo appartiene ad ungenere letterario un po’anomalo: non possiamoconsiderarlo una biografia e nonè neppure un sermone, ma lo sipuò definire un genere storico-kerigmatico nel senso cheraccontano una storia non comeappartenesse al passato, bensìche parla al presente e invita illettore a leggerlo “mediante lafede”L’AlleanzaNella tradizione biblica, ebraico-cristiana, il termine indica laParticolare relazione che si stabilisce tra Dio e l'uomo. Il vocabolo ebraico, (patto), sottolinea contemporaneamente sia la libertà dei contraenti sia l'impegno che ne consegue. È questo il senso dell'alleanza di Dio con Israele al Sinai: Esodo 24:7 racconta che Mosè: "Prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: Quanto il Signore ha ordinato, noi lo faremo e lo eseguiremo!". Ma questo non è che il momento centrale di una storia di alleanze (vedi ad esempio Noè in Genesi 9:12; Abramo in Genesi 15 e 17) e il profetismo ne accentuerà i termini nel senso dell'interiorizzazione e dell'autenticità.
Il cristianesimo, riprendendo e sviluppando i temi già presenti nell'Antico Testamento, concentrerà su Cristo l'attenzione teologica, identificando Gesù con l'agnello pasquale della "nuova alleanza". Dopo la passione e il sacrificio.
Testamento La croce di Gesù rappresenta la sua morte sacrificale, mentre la sua resurrezione simboleggia la vittoria definitiva sul peccato e sulla morte. Nella teologia contemporanea, l'idea di alleanza è ampiamente utilizzata per riflettere sul significato della relazione tra Dio e l'umanità nella storia. Il canone del Nuovo Testamento include quattro Vangeli: Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Oltre ai Vangeli, sono presenti gli Atti degli apostoli, le Lettere e l'Apocalisse. È importante ricordare che al di fuori del canone ufficiale esistono anche i cosiddetti Vangeli apocrifi, dai quali derivano molte informazioni sulla vita di Gesù che ormai fanno parte del nostro immaginario (come la grotta di Betlemme, la presenza dell'asino e del bue, il nome dei magi e dei genitori di Maria). Tuttavia, è interessante notare che molti di questi dettagli non sono stati accettati ufficialmente dalla Chiesa, ma hanno comunque influenzato la tradizione pittorica.Testamento Come per l'Antico Testamento l'ascesa del Nuovo Testamento non fu immediata, ma avvenne in fasi successive, in un arco di tempo di circa cinquant'anni. La stesura scritta si colloca in un periodo immediatamente successivo alla morte e risurrezione, e fu preceduto da un periodo di trasmissione orale della Parola di Cristo. Gesù non scrisse nulla, né chiese agli apostoli di scrivere il suo messaggio, bensì li esortò a predicare il suo Vangelo. In quel tempo, si usava molto la memoria e poco la parola scritta. Dopo la morte di Gesù gli apostoli, guidati dallo spirito santo, su mandato di Gesù stesso cominciarono ad annunciare la Buona Notizia: è il Vangelo predicato, prima in aramaico, poi ben presto in greco. La lingua del Nuovo Testamento Via via che il tempo passava e i testimoni oculari scomparivano, divenne sempre più forte la necessità di mettere per iscritto l'insegnamento orale degli apostoli, affinché gliElementi fondamentali della fede cristiana non subissero, anche involontariamente, modifiche o manipolazioni. Il greco scritto del Nuovo Testamento è detto "della koinè", è cioè una "lingua comune" e non letteraria, che poteva essere facilmente compresa da tutti: non si poteva comunicare al popolo un messaggio con linguaggio da letterati. Le opere evangeliche corrispondono quindi a una letteratura media e popolare, in modo da garantire la maggiore diffusione possibile.
Gli altri scritti del Nuovo Testamento:
Lettere di Paolo
Sono 7 lettere composte tra il 60 e il 100 d.C. attribuite agli apostoli Giacomo, Pietro, Giovanni e Giuda, definite cattoliche dalla tradizione, le quali contengono ampie riflessioni teologiche su Gesù Cristo e vengono trattate tematiche d'ordine pratico e teorico.
Le Lettere cattoliche
In queste lettere sono contenute ampie riflessioni teologiche su Gesù Cristo e vengono trattate tematiche d'ordine pratico e teorico. Sono 7 lettere composte tra il 60 e il 100 d.C. attribuite agli apostoli Giacomo, Pietro, Giovanni e Giuda, definite cattoliche dalla tradizione.
Gli Atti degli apostoli
Questo libro fu composto intorno all'80 d.C. L'autore descrive la nascita della Chiesa e la diffusione del Vangelo attraverso le azioni degli apostoli.
prime comunità cristiane e il suo sviluppo, guidato dallo Spirito Santo, che le ha considerate dirette a tutta la cristianità. Nei contatti con il mondo ebraico e pagano, l'Apocalisse, attribuito a Giovanni, è l'ultimo libro della Bibbia e venne scritto intorno alla fine del I secolo d.C. Appartiene ad un genere letterario preciso: l'apocalittica. Prospetta il destino delle Chiese dell'Asia Minore come glorioso, raffigurato dalla Gerusalemme celeste, la città dell'incontro pieno con Cristo. Il libro è scritto utilizzando simboli gloriosi e terribili. La formazione dei Vangeli: nell'elaborazione dei loro scritti, gli evangelisti si rifecero alle testimonianze sulla vita di Gesù, sia quelle tramandate oralmente sia quelle raccolte in forma scritta e anonima, senza indicazione dell'autore. Si trattava delle più antiche fonti che narravano lapassione-morte-risurrezione;
- Di narrazioni contenenti la raccolta dei miracoli; cosiddetti "loghia",
- Dei cioè i detti e le massime più memorabili di Gesù.
Marco scrisse per primo il suo Vangelo, intorno al 65 d.C circa, rifacendosi alla predicazione di Pietro e alle raccolte precedenti. Seguirono Matteo e Luca, che utilizzarono entrambi il testo di Marco, unitamente a un'altra fonte comune, la fonte Q. Giovanni scrisse molto più tardi il suo Vangelo e rielaborò il materiale in modo autonomo.
La storicità dei Vangeli
I Vangeli sono libri storici, in quanto riportano testimonianze attendibili su un fatto storico: la vita e la predicazione di Gesù. Tuttavia non possono essere considerati fonti storiche vere e proprie, in quanto la loro finalità non è quella di offrire un quadro completo e fedele della vita di Gesù e dei suoi tempi, bensì quella di mettere in risalto gli episodi dell'esperienza vissuta dalla Chiesa.
delle origini, della Pasqua di Cristo, volti a dimostrare che la presenza di Cristo risorto continua nel presente, non è un semplice fatto concluso in un'epoca storica, ma continua a verificarsi nella sua Chiesa. I Vangeli sono una testimonianza di fede. Vangelo di Giovanni Il Vangelo di Giovanni è molto più composto di 21 capitoli. Il suo Vangelo è il frutto di una lunga elaborazione, poiché esso aveva una notevole cultura greca e all'interno della comunità giudaica, è indicato anche che riconosceva in lui il suo fondatore. Il testo è molto elaborato e complesso, ricco di simboli e è destinato ai cristiani dell'Asia Minore che vogliono conoscere meglio il messaggio di Gesù. Il Vangelo di Luca Lo scritto di Luca è molto più elaborato rispetto agli altri Vangeli, poiché esso aveva una notevole cultura greca e all'interno della comunità giudaica, è indicato anche che riconosceva in lui il suo fondatore. Il testo è molto elaborato e complesso, ricco di simboli e è destinato ai cristiani dell'Asia Minore che vogliono conoscere meglio il messaggio di Gesù.Marco fu discepolo di Pietro e scrisse il suo Vangelo, probabilmente a Roma, intorno al 65 d.C. Matteo, uno dei dodici apostoli, era un pagano convertito. Nel Vangelo di Marco, Gesù è rappresentato come un uomo che compie atti sorprendenti di liberazione dal male. I suoi destinatari erano principalmente ebrei convertiti al cristianesimo.