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La Chiesa d'Europa tra il IX e l'XI secolo D.C.
Gli Imperatori del Sacro Romano Impero, sentendosi gli eredi dell'Impero Romano, pensavano di avere anche il controllo sulla Chiesa. Iniziarono lotte tra Chiesa ed Impero che fecero vacillare entrambi. Tra l'IX e il X secolo la maggior parte dei vescovi veniva eletta da re ed imperatori, perché il sovrano intuì che essi sarebbero stati utili per ragioni di logistica economica; sotto l'Impero sassone in Europa, si era verificata una decadenza morale della Chiesa, causata dall'alterazione del rapporto tra Regnum e Sacerdotium "potere temporale e spirituale" nelle mani del "vescovo-conte". La Chiesa amministrava grossi patrimoni; e funzioni come quelle dei parroci erano considerate appetibili. Nell'XI secolo nascono così, i grandi mali della Chiesa: la simonia e il concubinato. La simonia era l'acquisto delle cariche ecclesiastiche; il concubinato era la convivenza di preti e vescovi con donne senza essere sposati.
Il concubinato era la convivenza con donne. Alla decadenza morale si aggiunse quella culturale. L'esigenza di un rinnovamento fu avvertita da tutti, dal popolo che non volle più obbedire alla gerarchia ecclesiastica rifiutando di ricevere i sacramenti da questi preti. L'iniziativa passò poi ai movimenti monastici, i più importanti: "cluniacense - certosini - cistercensi". Gli ultimi due nel tempo decadde e il loro ruolo fu preso nel XIII secolo dagli Ordini dei mendicanti: francescani e domenicani, che sorsero per porre rimedio al troppo benessere personale di cui si occupavano gli ordini precedenti e poca cura di quello spirituale. Tra il X e XI secolo, alcuni vescovi provenienti dalle scuole cattedrali, intrapresero l'attività riformatrice già avviata, ripristinando la vita in comune, non solo tra i canonici ma anche tra i chierici delle diocesi, ciò era considerato come il miglior rimedio al concubinato.
Papa Leone IX nel
frattanto di fronte all'avanzata dei Normanni cercò di rafforzare l'autorità del Pontefice di Roma con il suo primato, ma il patriarca di Costantinopoli contrastò tale mozione; l'incarico per risolvere la questione, affidata a diplomatici sbagliati, contribuì ad un successivo scisma (1054) aggravato anche dagli sviluppi delle crociate. Alla morte di Leone IX, fu eletto nuovo Papa, Niccolò II, che convocò un concilio riformatore "Concilio Lateranense-1059", con il quale si dettavano le nuove norme che disciplinavano l'elezione del Pontefice, che ora sarà eletto dai Cardinali e dalle Diocesi di Roma. Si aprì una "lotta per le investiture" anche per l'elezione(*) dei vescovi. In precedenza la Chiesa, li nominava "vescovi"; gli Imperatori, poi, li nominavano "conti": "vescovi-conti". Si arrivò ad un compromesso quando fu chiaro che, potereSpirituale etemporale era indipendente l'un dall'altro e da separare. Ora la carica vescovile dipenderà sempre dalla Chiesa "ed i vescovi saranno, solo vescovi"; quella comitale dall'Imperatore "ed i conti saranno solo conti". La lotta per le investiture si chiudeva nel 1122 con il Concordato di Worms tra Papa Callisto II ed Enrico V.
Ciascuno dei prelati nominati dal Papa e concorrenti alla sua successione.
Le concezioni medioevali si fondavano in parte sulle tradizioni classiche greche e romane. Nel XII secolo le opere degli antichi pensatori penetrarono in Europa dal mondo musulmano, il cristianesimo si trovò di fronte alla sfida degli autori pagani, i cui metodi erano ammirati dai letterati, e nel tentativo di far fronte a questa minaccia, si finì con il conciliare la filosofia e teologia, "la Scolastica" divenne il movimento più importante del pensiero medievale. La Chiesa dovette attendere altri
cento anni, prima che Tommaso d'Aquino potesse conciliare ragione e religione. Le attività di questi studiosi si concentravano nelle Università molte delle quali nate dalle scuole cattedrali. Nel XIII e XIV secolo un indirizzo diverso fu seguito dagli scolastici francescani, assegnando alla fede e alla ragione ruoli distinti e ben definiti, liberando la teologia dal peso della filosofia greca e nello stesso tempo permettendo alla filosofia, non più sottomessa alla teologia, di allearsi nuovamente con la scienza. GLI EBREI: DA TOLLERATI A PERSEGUITATI Nelle città del Mediterraneo e dell'Europa continentale erano presenti fin dall'antichità gruppi più o meno numerosi d'ebrei. In Spagna gli ebrei vissero e operarono in condizioni di gran tranquillità, perché i musulmani erano molto tolleranti verso di loro. Nell'Europa cristiana la loro condizione variò invece nel corso dei secoli, ciò non perMotivi razziali ma religiosi. La loro abilità nel commercio portò gli stessi principi ad avvalersi di loro sia per consigli che per denaro concesso da operatori economici ebrei. Con il movimento crociato alla fine dell'XI secolo, la diffidenza e ostilità verso gli ebrei usurai ed uccisori di Cristo, si tramutò in vera e propria persecuzione. I crociati, che si preparavano a partire per la Palestina, cominciarono a pensare, infatti, che non avesse senso andare a combattere contro gli infedeli in Oriente, quando nello stesso mondo cristiano era già pieno d'infedeli. Ebrei, furono massacrati e uccisi a Magonza e a Worms senza contare coloro che si tolsero la vita o si fecero uccidere dai loro confratelli pur di sottrarsi al battesimo. Purtroppo non si trattò d'eventi occasionali poiché da allora, esplosioni di violenza contro gli ebrei accusati d'omicidio rituale, di avvelenare pozzi d'acqua e d'altri crimini, continuarono.
La Chiesa, pur opponendosi sempre alle violenze contro gli ebrei, contribuì a peggiorare la situazione, adottando contro di loro provvedimenti restrittivi, tra cui l'obbligo di farsi riconoscere, indossando abiti particolari e portando un distintivo giallo.
L'Islam tra l'XI e il XVI secolo d.C. vacillò sotto attacchi interni ed esterni. L'interno dell'Africa, verso la metà dell'IX secolo, era stato già scosso da due rivolte, quelle delle tribù nomadi arabe che avevano irrotto dall'Egitto in Tunisia, distruggendo ogni cosa durante la loro marcia; più ad occidente, gli almoravidi, un gruppo di "monaci guerrieri" berberi musulmani, stavano cagionando ancora più disgrazie. Questi ultimi aiutati a loro volta dai berberi nomadi del Sahara e dai Negri dell'Africa occidentale, s'impossessarono rapidamente dell'Africa nord-occidentale.
E penetrarono poi nella Spagna meridionale dove, entro il 1100, unificarono con forza i piccoli regni musulmani.
In Europa invece, la predicazione di Papa Urbano II, esortò nel Concilio di Clermont-Ferrand del 1095 "la crociata", spingendo i cristiani ad intraprendere un pellegrinaggio in Terra Santa per liberare quei luoghi dagli infedeli e per la purificazione dei peccati. La crociata iniziò nel 1096, ma in quei luoghi la potenza occidentale si dimostrò fragile a carattere militare-economico-e nella gestione politica del territorio. Nascono per compensare alcune di queste deficienze gli Ordini monastici (cavalieri templari e ospedalieri), adepti che giurarono: castità, obbedienza, povertà, e di usare le armi per difendere i pellegrini cristiani nei luoghi Santi. Le crociate continuarono sotto la guida di diversi sovrani d'Europa. Intorno al 1202 con la morte del Saladino, la disgregazione dell'Impero islamico fu inevitabile, e le
Le autonomie musulmane inasprirono le loro lotte interne, poi, si trovarono di fronte alla riscossa cristiana in Spagna, e nel 1250 la presenza musulmana si ridusse al piccolo regno di Granada. Francesco Gabrieli, introducendo una raccolta di scritti di storici arabi delle crociate, parlava di due civiltà non radicalmente diverse in quel tempo ma pronte all'irrigidimento nei momenti di crisi fino al fanatismo: le crociate e la guerra santa n'erano l'esempio più chiaro. Cristianesimo ed islamismo sono due religioni dalla missione universale, differendosi da quelle orientali poiché il raggio d'azione di queste ultime trova difficoltà ad interagire al di fuori dei confini della loro terra. Il cristianesimo e l'islamismo, sono religioni tentate ad allargare le loro frontiere e presenza, in virtù della loro missione universale e logicamente ne può nascere un conflitto tra due missioni diverse.
CENNI STORICI SULLA CRISI COABITATIVA
TRA IL XIII E IL XVIII SECOLO D.C.Nel XIII secolo gli invasori nel territorio arabo erano ora i Turchi selgiuchidi che tuttavia mirarono a preservare e non a distruggere il decadente mondo musulmano, nello stesso secolo, i Mongoli, guidati da Gengis Khan ebbero un atteggiamento meno benevolo nei confronti del mondo musulmano.
L'Europa invece si suddivise in nazioni-stato, dovute a sentimenti d'autonomia, da ciò, la rivalità per la contesa del governo della Chiesa, che portò tra il 1378 e il 1417, ad avere due Papi, uno a Roma e l'altro ad Avignone in Francia; inoltre potere e ricchezza minava ancora la moralità degli ecclesiastici.
Agli inizi del Quattrocento invece il Regno d'Aragona arrivò ad acquisire il controllo della Sicilia e della Sardegna, e vi furono delle contese aspre per il controllo della Sicilia tra Aragonesi ed Angioini.
Un primo tentativo di riunificazione tra Chiesa cattolica romana e la Chiesa ortodossa
orientale avvenne nel Concilio di Firenze (1438-39), ma rimase imperfetto e parziale. Intanto una gran razza di costruttori d'imperi "i Turchi ottomani", all'inizio del XIV secolo, strapparono l'Asia Minore ai loro consanguinei selgiuchidi e nel 1453 con Maometto II essi presero Costantinopoli, ultimo baluardo dell'Impero bizantino. La caduta di Costantinopoli destò enorme impressione in Occidente; Maometto II non si accontentò del gran successo conseguito, ed i turchi fecero la loro comparsa anche sulla costa pugliese. In Spagna nel frattanto, tra conflitto acceso e coabitazione, la cristianità ispanica nel 1492 distruggerà lo strato multireligioso; saranno così espulsi gli ebrei e cadrà Granada rimasta fino allora araba "i musulmani saranno in parte, cristianizzati nei primi due decenni del Cinquecento, fino alla loro definitiva espulsione all'inizio dal Seicento". Nel 1555, la pace di Augusta,Applica i principi del regime di cristianità, proprio mentre l'Europa deve fronteggiare la spinta ottomana (Solimano il Magnifico), tracciando confini affini a quelli religiosi. Dopo la morte di Soli