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Storia delle relazioni internazionali
Periodizzazione del XX secolo
Il secolo breve (E. Hobsbawn) 1914-1991
1914 inizio della I guerra mondiale, collasso della società borghese
1991 crollo del comunismo, fine della contrapposizione fra socialismo e capitalismo e della centralità
del confronto fra Russia e Occidente
o 1914-1945 età della catastrofe
o 1947-1973 età dell’oro
o 1974-89 età della disgregazione o globalizzazione?
Un lungo XX secolo: 1870-….
1870-1914 età della seconda globalizzazione e espansione globale dell’Europa
1919-1945 transizione dall’egemonia europea al sistema bipolare
1945-1962 guerra fredda e fine del colonialismo
1963-1981 distensione e cambio nei rapporti nord-sud
1982-2001 unipolarismo USA e neoliberismo, globalizzazione
2002- multipolarismo
La I guerra mondiale , lo stato europeo e il sistema internazionale
La prima guerra provoca discontinuità profonda nella storia europea:
1. Guerra di massa: coscrizione obbligatoria, coinvolgimento di popolazioni civili delle aree di guerra,
coinvolgimento politico dell’insieme delle popolazioni. Altissimo numero di vittime: problema
demografico + problemi sociali ed economici per chi resta.
2. Sforzo bellico esteso a tutta l’economia per una lunga, ed imprevista, durata
- coinvolgimento di tutte le strutture economiche e ristrutturazione dell’economia in funzione della guerra
(spinta a industria pesante per lo sforzo bellico)
- Dopo la fine della guerra problemi e alti costi di riconversione, disoccupazione, crisi economica,
dipendenza da capitali e rifornimenti dall’estero e in genere maggiore interdipendenza delle economie
nazionali con quelle del resto del mondo; l’impatto della guerra non è solo sugli stati e sulle relazioni
bilaterali, ma sul sistema in quanto tale.
Per capire i fenomeni del 1900 bisogna andare a ritroso, con la globalizzazione del 1800. In particolare
nell’ultimo trentennio, il colonialismo europeo ed altri fenomeni di carattere economico finanziario che
disegnano una globalizzazione molto più forte di quella degli ultimi anni.
Il 1870-1880 è una fase saliente per spiegare il secolo successivo (ad quem).
La prima guerra mondiale viene sempre di più considerata come uno spartiacque, molto di più della seconda.
Con la fine dell’800, con la coscrizione di massa tutti gli uomini sono chiamati a combattere e la guerra
diventa l’esperienza di intere generazioni che comporta alla fine un’importante emorragia demografica.
La prima guerra comporta molti morti ma anche un enorme numero di invalidi che dopo la fine della guerra
necessitavano di una pensione. Questo comportò degli enormi costi per vinti e vincitori.
Una seconda caratteristica del primo conflitto è l’interessamento totale dell’economia per poter sostentare un
conflitto che durò 5 anni. Anno dopo anno si necessitavano sempre più risorse e questo creò l’economia di
guerra, tutto la mano d’opera era al servigio bellico. Il ruolo ricopre un’importante ruolo ed acquista la
maggior parte della produzione delle industrie; il bilancio pubblico si appesantisce in modo gigantesco, si
chiedono soldi ai cittadini ed all’estero per finanziare la guerra. Questo crea un obbligo post-bellico per
restituire il denaro.
Con la rivoluzione russa, il governo bolscevico non riconosce i debiti nei confronti degli altri paesi e
l’occidente come risposta non riconosce il governo russo.
L’interdipendenza fra gli stati, grazie ai debiti ed al commercio bellico, si rafforza ma pone dei problemi
soprattutto per gli stati più poveri.
3. Ricadute politiche pesanti: crisi e tramonto della società borghese e passaggio alla società di massa,
radicalizzazione politica
Alte aspettative di remunerazione dalla vittoria alimentate dai governi sul piano territoriale, politico ed
economico, promesse economiche per il futuro di pace, vengono presto deluse e portano a radicalizzazione
politica e reducismo.