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ESCALATION E STALLO NELLA GUERRA DEL VIETNAM
Se si è accettato lo status-quo, non è contraddittorio che nell'altra parte del mondo cresca la crisi?
Il conflitto in Vietnam nasce con un problema diverso da quello Europeo e aveva un'importanza marginale: Cuba è stato un caso fondamentale per l'andamento dei rapporti fra i due blocchi. Il Vietnam invece non era considerato un caso di crisi. Lo diventa nel 65/6.
Accordi Ginevra luglio 54: divisione in due del paese per due anni al 17° parallelo; una parte dei VN rimane nel sud. Nel 55 però il governo del Sud con rapide trasformazioni diventerà un regime che non vuole correre il rischio delle elezioni. A Saigon, infatti, il capo del governo, fervente cattolico, riesce ad eliminare tutta una serie di nemici interni. Ora appare agli americani come un INTERLOCUTORE CREDIBILE, colui che può guidare il Vietnam. Egli rifiuta le elezioni e ha l'appoggio americano poiché questi non
Erano firmatari dell'accordo di Ginevra: subentrano ai francesi nell'aiuto del governo meridionale. È interessante vedere il triangolo comunisti vietnamiti - cinesi - sovietici. I cinesi sono d'accordo per un intervento armato, ma non alla riapertura di un focolaio che porti truppe americane nel territorio. Da un punto di vista di tradizione diplomatica i Viet erano più vicini ai cinesi anche se la prima guerra d'indipendenza l'hanno dovuta combattere contro i cinesi. Dal punto di vista ideologico e strategico sono più vicini ai sovietici: sfrutteranno entrambi i partner per ottenere l'unificazione del paese. Alla fine degli anni '50 si ricomincia la guerriglia. Il fronte di liberazione nazionale ha lo scopo di logorare il governo di Saigon. L'obiettivo viene accettato dai cinesi e con più perplessità da Mosca. A partire dal '60 le attività insurrezionali diventano più consistenti. La stessa cosa accade nel LAOS.
Quando Kennedy sale al seggio della Casa Bianca, eredita da Eisqueste due questioni. Nei primi mesi della presidenza il caso non viene ritenuto prioritario. Altro aspetto paradossale è che sembri più importante il Laos: si credeva nelle capacità del governo di Saigon. Nel Laos si assiste ad una vera GUERRA CIVILE: 3 principi si scontrano; una neutralista, una filo-sovietica e una filo-americana. Gli americani hanno appoggiato l'insurrezione facendo forze sull'ala destra. Quando Kennedy sale al governo la situazione si fa più critica: perché la regione è così importante? Questo territorio è l'estrema appendice del territorio asiatico in cui l'occidente mantiene la propria influenza. L'Indonesia stava concedendo sempre più spazi al governo cinese. La perdita di uno stato in una posizione così strategica può innescare un effetto domino. L'unico avamposto occidentale diventerebbe il Giappone.Kennedy prende una decisione molto importante nel Laos. Discute con i militari per inviare un ingente numero di truppe americane. Il paese però è montagnoso e senza sbocchi sul mare: la vittoria è incerta, bisognerebbe inviare un contingente di 200/300.000 uomini. Kennedy inorridisce e invia Harriman (ex-ambasciatore a Mosca) a negoziare con i sovietici per la neutralizzazione del Laos. Nel '61 ottiene la cloromorfizzazione del Laos: entrambi si impegnano a non interferire nelle vicende politiche della vita laotiana. Il punto è che il Laos non è uno stato qualunque: qui passa gran parte del sentiero di Ho-Chi-Minh che consente al Vietnam del Nord consente di arrivare nel Sud per alimentare l'insurrezione. Dunque quant'è efficace la neutralizzazione? Perché Kennedy accetta la neutralizzazione del Laos ma non quella del VS? Qui non si sceglie la strada per il negoziato, bensì l'appoggio del governo autoritario. Importante.è la figura del genTaylor: consigliere per gli affari militari di Kennedy. Affiancato da Rostow(?) ha il compito dianalizzare le possibilità di vittoria del VS. Gli USA si fidano del capo del governo: per tutti gli anni50 ha avuto la mano ferma nel risolvere i problemi del paese. Il problema è quello di mostrare chegli USA sono in grado di impedire la vittoria delle guerriglie nazionali, guadagnare tempo per lacrescita dei paesi decolonizzati. Vuole dimostrare che l’uscita dalla colonizzazione non portanecessariamente al comunismo. Al momento la guerriglia poteva essere considerata circoscritta.Kennedy vuole impegnarsi in Vietnam, un esercizio limitato, per dimostrare l’efficienza nellostrappare influenze comuniste. Altro fattore importante è il rapporto Cina-URSS: la Cina è piùpericolosa dei sovietici e proprio per questo si deve intervenire nel sud-est asiatico e mostrare aipaesi di nuova indipendenza che gli USA sono in grado di
arginare la minaccia comunista. Bisogna TENERE A FRENO l'espansionismo cinese. In tutto questo c'è poca considerazione della spinta NAZIONALISTA del Vietnam: uno dei punti di forza maggiori era la fusione delle due anime comunista e nazionalista. Il vero interesse era l'unificazione del paese. Il governo di Saigon appare sempre più come un governo svenduto all'occidente. Si prospettano in America una vasta gamma di soluzioni: stare fuori, intervenire immediatamente con un contingente di 200.000 uomini. Kennedy sceglierà sempre la soluzione intermedia non volendosi mai vincolare troppo. La sua decisione è graduale: le prospettive di successo sono buone, interveniamo gradualmente, investiamo in un progetto di riforma economica del paese, inviamo consiglieri militari e mezzi di combattimento senza mobilitare le nostre armate. Nasce il progetto dei VILLAGGI STRATEGICI: sono un tentativo di IMPEDIRE la diffusione dell'insurrezione nelle.CAMPAGNE costruendo fortificazioni vicino ai centri abitati. È un idea copiata dagli inglesi in Malesia negli anni 50: vinsero proprio grazie a questa strategia, ma anche perché è stato facile separare gli insorti con i malesi in quanto vi era una differenza etnica (l'insurrezione era guidato dal partito comunista cinese in Malesia). Gli americani trovano interessante il progetto: il generale Thompson ha il compito dell'attuazione. In Vietnam del Sud però, oltre all'assenza del fattore etnico, il progetto viene attuato con violenza: la popolazione viene sradicata dal proprio territorio lasciando che i terreni vengano presi in possesso dai governanti corrotti. L'arma si ritorce in quanto diventa motivo di malcontento nella popolazione. È all'inizio del 63 che suonano i primi campanelli d'allarme: in gennaio viene scoperto un piccolo contingente di insorti vicino Saigon e l'esercito vietnamita viene chiamato a
fronteggiare il problema utilizzando i mezzi e gli insegnamenti americani. Si voleva dimostrare l’efficienza ai giornalisti americani. Quello che invece doveva essere un successo si trasforma in tutt’altro in quanto i vietcong riescono a battere le truppe vietnamite. È il primo segnale che il piano di modernizzazione a tappe forzate non sta dando i suoi frutti. Nella primavera del 63 però la situazione si aggrava. Fino a quel momento V era uno show marginale. Ora di fronte alla durezza con cui il governo del Sud applica la politica autoritaria aumentano i dissensi anche dalla parte Buddista. Diem risponde con durezza vietando le manifestazioni e perseguitando i monaci più attivisti. A questo punto si verifica un episodio traumatico: un monaco si dà fuoco a Saigon. L’immagine viene replicata in tutto il mondo. È il segnale del FALLIMENTO della politica americana in VS: si era convinti di poter GUIDARE IL PROCESSO DI MODERNIZZAZIONE, ma qualcosaNon funziona. La situazione oltretutto peggiora poiché in estate Diem chiude le pagode con la forza, convinto che siano strumenti al servizio dell'insurrezione. CROLLA la popolarità del governo e l'amm K si convince dell'errore. Cambia anche l'ambasciatore Nolting fervente fiancheggiatore di Diem. Lodge prende il suo posto: gli viene chiesto se il rovesciamento di potere in VS avrebbe comunque l'appoggio americano. La risposta sarà positiva: l'approvazione di Kennedy arriva ma ad una condizione: vuole mantenersi con le mani libere fino all'ultimo momento. Cominciano anche a circolare strane voci: la famiglia Diem vuole intavolare negoziati con i vietcong. Il progetto americano diventa sempre un problema più grosso. Alla fine Kennedy autorizza il colpo di Stato: tra il ½ novembre il colpo di stato ha successo. Si sperava in un golpe non troppo violento. I fratelli Diem invece vengono uccisi quando vengono intercettati.
dai golpisti. Kennedy resta particolarmente sorpreso dalla notizia (era comunque un suo alleato). La speranza degli USA è che ora il colpo di stato possa SBLOCCARE LA SITUAZIONE. Invece i golpisti si dimostreranno più INEFFICIENTI del governo precedente. Non si avrà neanche un governo stabile in VS. Ci si chiede se l'amm K non abbia commesso un errore. Certo il governo di Diem era diventato altamente impopolare. Kennedy viene ucciso il 22 novembre a Dallas e ciò pone un problema al suo successore, il pres Johnson. Si chiede su cosa fare in Vietnam. Ha poco a che fare politicamente parlando con Kennedy. Johnson viene dal Texas, ed è fiero delle sue origini; è una vecchia volpe della politica americana; conosce i meccanismi meno politici della politica; conosce tutto dei senatori e sa come comprarli; è un esponente del vecchio new deal di Roosevelt e ha quindi voglia di completare il disegno di trasformazione; è un presidenteSaigon, l'invio di consiglieri militari e l'aumento delle truppe americane sul campo di battaglia. Ma la situazione in Vietnam si deteriora rapidamente e Johnson si trova sempre più coinvolto in una guerra impopolare. Nonostante i suoi sforzi per portare avanti la Great Society, la guerra in Vietnam diventa il principale problema del suo mandato. La sua popolarità diminuisce e la sua presidenza è segnata dalla protesta e dalla divisione all'interno del paese. Johnson decide di non cercare la rielezione nel 1968 e si ritira dalla politica. La sua presidenza è ricordata per i suoi sforzi nel campo dei diritti civili e del welfare, ma anche per la sua gestione controversa della guerra in Vietnam. In conclusione, la presidenza di Lyndon B. Johnson è caratterizzata dalla sua ambizione e dalla sua lotta per portare avanti la sua visione di una società migliore. Tuttavia, la sua decisione di coinvolgersi nella guerra in Vietnam ha offuscato il suo successo in altri settori e ha contribuito alla sua caduta di popolarità.