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BAROCCO
ATTIVITA’ ARTISTICA:
Posizione sociale elevata degli artisti a causa dell’alta richiesta e grandi guadagni: vennero
qualificati professionalmente e si fecero interpreti della nuova visione del mondo, affrontando la
ricerca con una mentalità critico – sperimentale.
Agli esordi del Seicento, Caravaggio fu il primo a realizzare una fitta aderenza alla natura
contrastando con una visione drammatica l’ideale figurativo Rinascimentale;
contemporaneamente, i Carracci promossero la ricerca su come rappresentare realisticamente i
sentimenti e realizzare la naturalezza delle immagini (pur recuperando l’insegnamento degli
antichi).
Abbandonata completamente la concezione estetica “idealizzante” del Cinquecento, fiducia
nell’ingegno dell’uomo e dell’artista che implica il rifiuto di qualsiasi atteggiamento dogmatico:
attenzione degli artisti barocchi posta al fare artistico, ai procedimenti tecnici, alla creatività intesa
come libera immaginazione (“stravaganze” architettoniche di Borromini, prodigi tecnici di Bernini,
sorgere della pittura di genere – nature morte, paesaggi, scene di vita popolare).
OGNI ARTISTA EBBE IL SUO LINGUAGGIO
CADUTA LA TESI DELL’ARTE COME IMITAZIONE.
Arte come la poesia: acutezza e capacità di rappresentare tutto ciò che si può immaginare di una
realtà percorsa da innumerevoli, ignote e fantastiche corrispondenze; “seconda realtà” proposta
dalla poetica barocca attraverso l’illusione, la finzione e il mirabile artificio.
Persistenza dell’atteggiamento classicista (complementare comunque alla nuova propaganda
psicologica religiosa): “gusto” ufficiale più che ricerca di canoni formali o imitazione degli antichi.
CARAVAGGISMO:
Orazio Gentileschi (1565-1638): libera e originale interpretazione della poetica caravaggesca,
luminismo reso più limpido e chiaro; risalto delle forme plastiche in controluce ed eleganza delle
figure, ambiente però “borghese”.
Artemisa Gentileschi (1593-1652): allieva del padre da cui eredita la passione per le stoffe, studio
naturalistico degli effetti suggestivi delle luci e delle ombre
Carlo Saraceni (1579-1620): orientò la propria pittura verso il primo Caravaggio
Giovanni Serodine (1594-1631): colse dalla rivoluzione caravaggesca gli aspetti di drammatica
tensione umana: note di luce e colore che anticipano una pittura di tocco disgregante la forma,
effetti accentuati tanto da eguagliare la pennellata di Velazquez e di Rembrandt (Chiamata dei figli
di Zebedeo).
Varie influenze europee: pittura popolare che si sviluppa a Roma dopo la rivoluzione caravaggesca
(nel primo trentennio del secolo) grazie a Pieter Van Laer detto il “Bamboccio”, che narra della città
dell’epoca tramite un realismo antiretorico. Bamboccianti che proposero la conoscenza di una
Roma popolare non papale/monumentale, invito anche alla riflessione sociale e politica.
CARRACCISMO:
Affermazione del “Classicismo” a Roma sostenuto dalle commissioni papali e aristocratiche, i
discepoli di Annibale Carracci divennero gli esponenti del gusto ufficiale
GUIDO RENI (1575-1642): Allievo di Ludovico e protetto da Scipione
Borghese, ebbe un atteggiamento di perenne ricerca e volontà di
confronto linguistico con tutte le esperienze del panorama romano.
1. Crocifissione di San Pietro (1604): realismo secondo una propria
concezione artistica.
2. Strage degli innocenti (1611): meditazione classica, equilibrio tra
architettura e figura, immaginario triangolo tra le cinque madri e i due
sicari; geometrica semplificazione che vuole cogliere la drammaticità
dell’evento, gli affetti umani, la pietà, il terrore e il momento eterno.
3. Atalanta e Ippomene: opera mitologica, ideale di perfezione e bellezza
del corpo, equilibrio geometrico di diagonali che conferisce alle due
figure in corsa una scansione ritmica (culto dell’idea in rapporto
dialettico fra natura e regola classica).
- Domenichino (1581-1641): collaborò alla definizione
teorica del classicismo. Fulcro della sua poetica il rigore
disegnativo.
1. Morte di Santa Cecilia (affreschi della cappella
di Santa Cecilia, 1614) scena chiusa con figure
in primo piano vicino ad elementi archeologici.
La chiarità luminosa sottolinea i movimenti e i
gesti esprimono lo stato d’animo dei
personaggi, naturalezza dominata da un
superiore principio di bellezza. Ne Il Guado si
avvicina al paesaggio ideale di Annibale
Carracci.
INNOVAZIONE BAROCCA: GUERCINO, LANFRANCO, RUBENS
Rubens (1577-1640): artista fiammingo che gettò i semi del linguaggio figurativo barocco. Offrì una
nuova interpretazione delle composizioni rinascimentali per quanto riguarda la complessità e
mobilità dello spazio, ammirando e comprendendo parallelamente le opere caravaggesche e le sue
riflessioni sulla luce e il realismo. Al servizio anche dei Gonzaga.
1. Circoncisione (1605): Dipinta a Roma, annuncia
l’immediatezza comunicativa propria del Barocco. Il
punto di vista a scorcio conferisce un carattere
soprannaturale all’apparizione degli angeli, mentre la
composizione curvilinea di figure e angeli danno
all’azione uno svolgimento impetuoso e dinamico
(anticipa quell’emotivo coinvolgimento dello
spettatore che sarà tipico di artisti barocchi come
Bernini).
2. L’apparizione della Madonna della Vallicella (1606-
1608): messaggio più significativo della sua
concezione dello spazio; fulcro dell’opera l’immagine
della vergine al centro, mentre gli arcangeli e i devoti
disposti a semicerchio rendono nuovamente
l’atmosfera soprannaturale. La luce forma gli effetti atmosferici e rende lo spazio
senza limiti (spazio Rubensiano inteso nei suoi elementi illusivi e spettacolari)
“archetipo del Barocco”
Due allievi dei Carracci, Guercino e Lanfranco, segnarono un punto di svolta rispetto alla tradizione
classicista segnando un rinnovamento in senso barocco, nuova concezione dello spazio (definito
recentemente “Classicismo Barocco”).
Guercino (1591-1666): grandi capacità coloristiche, sensibilità nei
confronti del rapporto figura-spazio e modo di comporre dinamico
già nel periodo bolognese; esordio romano con l’affresco
1. l’Aurora, con la quadratura di Tassi che offriva a Guercino la
possibilità di realizzare l’effetto visivo di uno spazio infinito
(superate le soluzioni carraccesche, libertà esecutiva, annuncia le suggestioni dell’illusionismo
aereo).
2. La Notte: sensibilità naturalista in senso carraccesco particolarmente evidente
Giovanni Lanfranco (1582-1647): rottura con i fondamentali
principi di armonia ed equilibrio, con l’affresco La gloria
celeste con la Vergine Assunta da avvio all’illusionismo
barocco, nuova fase di decorazione di cupole e volte (diretto
coinvolgimento emotivo dello spettatore, illusione di
dilatazione verso lo spazio infinito dei cieli).
BAROCCO
Diversa etimologia del termine italiano e francese, ma comuni i concetti di innaturalità, inganno, capriccio
della natura o del pensiero. Per molti secoli visione negativa del termine, “gusto” barocco senza regole e
proporzioni rispondente solo al “capriccio” dell’artista. Definita barocca la stravagante ricerca del nuovo e
del bizzarro, la perdita di razionalità ed equilibrio classico (connotato un atteggiamento “pericoloso”, non
uno stile, spesso sinonimo di “brutto”).
CARATTERISTICHE:
Pittoricismo
Costruzione in profondità
Senso dell’unità
Relazione tra tutti gli elementi della composizione
SCULTURA A ROMA NEL PRIMO SEICENTO: Formule ancora legate al tardo manierismo, primi segni di
cambiamento (prima della svolta di Bernini) con Stefano Moderno (semplicità interpretativa nella statua di
marmo di Santa Cecilia) e soprattutto Francesco Mochi (superata la staticità delle forme bloccate
cinquecentesche, nuova interpretazione con spirito barocco dei valori degli spazi.
PIETRO DA CORTONA (1596-1669): terzo protagonista del ‘600 romano, nuova visione del classicismo già
evidente dal primo lavoro in Santa Bibiana (nuovi elementi luministici e compositivi che superano
stilisticamente il classicismo di Domenichino).
1. Il Ratto delle Sabine: per la famiglia Sacchetti, chiaro esempio di
come reinterpretare il patrimonio classico; illustrata una
historia con uno scenario fedele alla realtà storica, episodio che
si anima però di una vitalità teatrale (pur svolgendosi in una
realtà ideale). Superate le regole della simmetria, personaggi
raggruppati secondo una dinamica centrifuga. Zone di luce ed
ombra, esecuzione spontanea, suggestiva atmosfera
INEDITA INTERPRETAZIONE DEL CLASSICISMO
2. Il trionfo della Divina Provvidenza (decorazione della
Volta Barberini): celebrazione del potere temporale e
della famiglia Barberini; spazio aperto con elementi
naturali che annullano i limiti dell’inquadratura
architettonica, affresco concepito per essere colto
nella sua interezza con uno sguardo dal basso (a
differenza del precedente carraccesco). Convivono
realtà e fantasia, cristianesimo e mitologia,
aristocrazia e chiesa, natura non più come forma
eterna e rivelazione del creato, ma esaltata come
spettacolo infinito in continuo divenire.
3. Le quattro età del mondo (palazzo Pitti a Firenze): equilibrio fra classicità compositiva ed estrema
libertà esecutiva.
4. Architettura: si considerava un dilettante, ma le sue strutture mostrano misura classica ed
esaltazione barocca. Chiesa dei santi Luca e Martina (carattere dinamico ed effetti di sfumato
luministico) e rinnovamento di Santa Maria della Pace (suggestivo potere d’attrazione).
SVILUPPO DEL BAROCCO IN ARTE E PITTURA
CARLO RAINALDI: stile autonomo con elementi stilistici tardo cinquecenteschi e barocchi,
particolarmente evidenti nella chiesa di Santa Maria in Campitelli. Fu impegnato anche nella
sistemazione urbanistica di Piazza del Popolo (partecipò anche Bernini): progettate le due chiese
laterali una con cupola circolare e l’altra ellittica, per renderle uguali dal punto di vista ottico (data
la differente visuale data dalle 3 vie); equilibrata solennità e plasticità
programma barocco che cambia volto alla città
collaboratore anche CARLO FONTANA, uno degli architetti più stimati fino a fine secolo: stile
sugli esempi dei maestri (Bernini).
Trionfo della pittura illusionistica a fine secolo con
Andrea Pozzo e Giovanni Battista Gaulli, con
quest’ultimo che assimilò da Bernini l’unit&