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BALDASSARRE LONGHENA A VENEZIA

Longhena è l'unico architetto veneziano di spicco, coevo al Bernini, impegnato per gran parte della sua vita nella chiesa di Santa Maria della Salute, costruita "ex-voto" durante la peste del 1630.

- Longhena elabora un'alternativa al barocco romano attraverso l'applicazione dei principi di Palladio: l'inquadramento scenografico della successione degli spazi, la bicromia, l'utilizzo dell'ordine.

- Il barocco veneziano sarà l'unica alternativa "d'alta classe" al barocco romano.

Basilica di Santa Maria della Salute, (1631 - 1687 ca.) Venezia

- La chiesa, che domina il Canal Grande, fu iniziata nel 1631 e completata solo dopo la morte dell'architetto Longhena.

- Eretta nell'area della Punta della Dogana, da dove risalta nel panorama del Bacino di San Marco e del Canal Grande.

- La sua costruzione rappresenta un ex voto alla Madonna da parte dei veneziani per la

liberazione dalla peste che trail 1630 e il 1631 decimò la popolazione- Per costruirla fu demolito un soppresso complesso religioso adiacente alla Punta da Màr, la dogana di Venezia- Il concorso fu vinto da Longhena, col progetto di una chiesa a forma di "corona per esser dedicata alla Vergine"- Pianta di origine medievale, di derivazione dai modelli bizantini: un ottagono regolare circondato da un amulacro- Uso del colore tratto da Brunelleschi e tradizione fiorentina: pietra grigia per le parti strutturali e muri intonacati- Interpretazione personale della bicromia: il colore viene usato per guidare lo sguardo nella direzione stabilita- Trattamento degli ordini e di molti dettagli ripreso dal Palladio: colonne, piedistalli, ordini e finestre segmentate- I pilastri a sezione tronco-piramidale (trapezio isoscele) hanno i lati paralleli tra loro e creano 8 cornici omogeneeche inquadrano, fermandosi nel centro ideale dell'ottagono, ingresso, altare

maggiore e le sei cappelle radiali- Secondo la tradizione del Santuario tipica del nord Italia, i volumi sono ben distinti quindi l'ambiente ottagonale e il santuario sono quasi due unità indipendenti- Corpo centrale a forma ottagonale su cui poggia una grande cupola emisferica, circondato poi da 6 cappelle minori- La chiesa si prolunga verso sud nel volume minore del presbiterio con absidi laterali, coperto a sua volta da una cupola più bassa e affiancato da due campanili- L'interno, centralizzato, è illuminato dalle finestre termali delle sei cappelle laterali e dai finestroni del tamburo- Le colonne addossate ai pilastri dell'ottagono poggiano su alti piedistalli e sono sormontate da una trabeazione con cornice a dentelli al di sopra della quale una balaustra ottagona sormontata da una statua per ognuna delle colonne- Le colonne non continuano nel tamburo ottagonale con 2 ampie finestre centinate per ognuno degli 8 lati- Santuario annesso sul

l'occhio dello spettatore è guidato lungo l'asse principale, dalla serie di archi che partono dalle arcate dell'ottagono, passando per quelle dell'amulacro, fino al santuario e all'arco sul fondo della parete del coro che chiude la prospettiva.

Longhena determina le prospettive attraverso la serie di spazi- L'esterno è altrettanto pittoresco e scenografico per le due cupole, le volute, l'ingresso e i due campanili retrostanti- Le spinte della cupola vengono assorbite da delle volute che lavorano da contrafforti di scarico sulle arcate dell'amulacro: le pareti delle cappelle laterali, quindi, essendo parallele e allineate agli archi fanno da piedritti- La grande cupola è a doppio guscio: quella interna è in muratura leggera e riprende San Pietro, mentre quella esterna è in legno e piombo e segue la tradizione veneziana- Gigantesco arco trionfale come volume d'ingresso e l'arco centrale si aggiunge alla scenografia interna- L'arco centrale dell'ingresso principale è identico a quelli dell'ottagono e anticipa il ritmo interno- Le facciate esterne delle cappelle, che viste dal canale sembrano enormi, sono trattate come chiese indipendenti9. GUARINO

GUARINO

Guarino Guarini nacque a Modena il 17 gennaio 1624, entrò nell'ordine dei Teatini di Modena nel 1639 e approfondì gli studi matematico-scientifici a Roma, nel monastero di San Silvestro al Quirinale, dove si trasferì lo stesso anno. A Roma subìl'influenza di Pietro da Cortona, Bernini e soprattutto di Borromini. Rientrato a Modena fu ordinato sacerdote e ottenne cariche sempre più rilevanti all'interno dell'ordine. A partire dal 1660 cominciò a viaggiare dentro e fuori l’Italia.

Ciò che rende il Piemonte, e Torino, così importante per l’architettura di Guarini è il patronato della dinastia sabauda e della sua corte. Senza il sostegno dei Savoia sarebbe rimasto uno dei tanti architetti degli ordini religiosi della Controriforma. Grazie alle implicazioni internazionali dell’ordine teatino e della dinastia sabauda, ebbe opportunità di progettare in tutta Europa, da Lisbona a Praga.

da Parigi a Messina.- Architetto e teorico dell'architettura italiano, oltre che trattatista e autore di opere di matematica e filosofia- Formatosi a Roma, con l'esempio di Francesco Borromini, Guarini fu particolarmente attivo nella città di Torino- Diventò uno dei massimi esponenti del barocco piemontese- Realizzazioni principali: la cappella della Sacra Sindone in Duomo, il palazzo Carignano e la chiesa di San Lorenzo- Guarini non fu un abile disegnatore ma usava il disegno per comunicareProgetto per Santa Maria della Provvidenza, (1679 - 1681) Lisbona- Il disegno per la pianta della chiesa non eseguita di Lisbona è una croce latina piuttosto semplice e non dà motivo di sospettare che potesse evolvere nell'inconsueta e dinamica pianta per la stessa chiesa nelle tavole del trattato- Come nella maggior parte dei progetti di chiese di Guarini, il confronto del disegno con l'incisione, fa emergere nei disegni muri spessi e solidi,

nell’incisione pareti ondulate fin troppo sottili- La pianta sembra formata da cellule spaziali dai profili curvi, fuse tra loro- Chiesa caratterizzata da uno spazio interno plastico ed ondulato in cui i piloni interni sono percorsi da lesene tortili- Croce latina con 2 campate, transetto poco sporgente e coro absidato con due ambienti accessori laterali- 4 cappelle laterali passanti, due per lato, curvilinee come le campate, ognuna con 4 colonnine sul perimetro- Campate ovali sia nella navata principale, che nel transetto, che nelle cappelle, tutte con cupole ovali e lanterne- Pilastri interni scavati in profondità da aperture balaustrate e nicchie- Continua inflessione delle pareti della navata: susseguirsi di superfici concave e convesse lungo le pareti- Contrappunto tra campata e cupole superiori- Alte arcate laterali delle cappelle, che erano tutte comunicanti, fino a sfociare nel transetto- Cupole di navata, cappelle e transetto probabilmente coperte con tetti da

cui sporgevano le lanterne circolari- Facciata anch'essa fluidamente curva e con varie colonne libere addossateChiesa di San Lorenzo, (1667 - 1687) Torino- Nota anche come Real chiesa di San Lorenzo, perché voluta dai Savoia, è ubicata sul lato nord-ovest dellacentralissima piazza Castello- Sebbene Guarini ne progettò anche la facciata, questa non fu mai costruita e ad oggi si presenta curiosamente senzauna facciata decorata e, a parte la cupola, nulla lascerebbe intuire la presenza di un edificio religioso- L'assenza della facciata fu fonte di dibattito: costruire una facciata avrebbe spezzato la simmetria di tutta la PiazzaCastello e, pertanto, fu disegnata semplicemente la continuità delle forme dell'adiacente Palazzo della Regione- Guarini, nel 1667 trasformò l'originaria pianta a croce latina in pianta centrale, costituita da un grande spazio apianta ottagonale racchiuso da una forma quadrata- L'interno èdiaframmato in corrispondenza degli 8 lati da enormi serliane su colonne in marmo rosso- Sui 6 lati (esclusi i due sull'asse principale) ci sono 6 altari minori in marmo policromi affiancati da nicchie- Piccolo presbiterio ellittico trasverso, collegato al coro curvo decorato in marmi e ori- Il dinamismo è dato dal giro delle cappelle parietali, concepite come indipendenti- Il tutto fu concepito sul numero 4 (terra, aria, acqua e fuoco) ma, soprattutto, e sul numero 8, ricorrente nei battisteri cristiani e indicante il giorno perfetto, il giorno infinito, il giorno della vittoria e del ritorno di Cristo- Partendo dal basso, si percepisce uno spazio/chiesa centrale scuro, simbolo della vita mortale- Salendo, si incontrano quattro livelli di luce, indicanti gli elementi della natura: nelle quattro loggette a serliana, alternate ai 4 pennacchi, incontriamo la prima luce; poi salendo con lo sguardo, al tamburo, notiamo che la luce aumenta fino a culminare nella cupola con la

Struttura di archi incrociati che formano un fiore a otto petali- Sui quattro pennacchi alla base del tamburo sono raffigurati gli evangelisti- Il tamburo si annette al volume inferiore tramite un marcato cornicione con mensole binate- Tutto l'edificio trova particolare sfogo in altezza, nei quattro grandi pennacchi, nella cupola e nella lanterna- La calotta della cupola, sostenuta dalle colonne delle serliane, viene illuminata da otto finestroni ellittici, ed attraversata da un sistema di nervature che formano una stella a otto punte (simbolo ripreso anche dall'architettura islamica), e al cui centro vi è un ottagono regolare- I finestroni, visti dal basso, compongono quella che oggi viene ironicamente soprannominata la "faccia del diavolo"

Cappella della Sindone, (1667 – 1690) Torino- La Cappella della Sacra Sindone o "Cappella del Guarini" fu costruita a Torino alla fine del '600 al posto dell'abside del Duomo di Torino di fine '400,

rma di croce greca, con una pianta centrale e quattro bracci uguali. La cupola, posta al centro, è sostenuta da quattro pilastri angolari. La facciata è caratterizzata da un portico con colonne corinzie e un frontone triangolare. All'interno, la cappella è decorata con affreschi e stucchi, mentre l'altare maggiore è ornato da marmi pregiati. La Sacra Sindone è conservata in una teca di vetro al centro della cappella, visibile ai fedeli attraverso una grata di ferro.
Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
26 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher icodeca96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Roca De Amicis Augusto.