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Ravenna: capitale dell'impero romano d'occidente

Ravenna è stata la capitale dell'impero romano d'occidente e ha visto la costruzione di numerose basiliche sia prima che dopo essere diventata capitale. La sua storia si divide in tre fasi principali.

Nella prima fase, Ravenna è stata la capitale dell'impero romano fino alla metà del V secolo. La seconda fase è stata quella di Teodorico, re degli ostrogoti, che ha dominato la città. Infine, la terza fase è stata quella bizantina a partire dal 540 in poi, a metà del VI secolo.

Ravenna era già un luogo importante durante l'epoca romana imperiale, grazie al suo porto di Classe, da cui Traiano partì per la Dacia durante l'epoca traianea. La città diventò poi famosa per le sue sperimentazioni architettoniche, che trovarono la loro massima espressione a Costantinopoli. Ravenna è sicuramente un luogo di prova, dove le costruzioni venivano poi riprodotte in luoghi di dimensioni più grandi. Le tecniche costruttive furono riprese anche a Bisanzio, ma la matrice originaria si può trovare a Ravenna.

Nella prima fase, l'edificio più importante è

Importante era il Mausoleo di Galla Placidia, Basilica di Santa Croce, molto ampia. Rimane poco di Santa Croce. Anche in Galla Placidia troviamo la tecnica costruttiva del laterizio lasciato a vista, un elemento comune a Ravenna (a Roma molto meno, anche in epoca cristiana), mattoni molto simili a quelli di Roma, molto alti, poca malta, tutta la conformazione esterna è risolta con archi ciechi. Non sono "archi tamponati", ma sono archi ciechi. Per creare effetti particolari di luce.

Altro elemento fondamentale, per la prima volta è il tiburio. Il è un elemento quadrangolare qua, ma può avere diverse volumetrie, ha diverse funzioni, una tiburio protettiva, della cupola, da agenti atmosferici, serve, collabora alla statica della cupola. Innalza anche il volume dell'edificio, la copertura principale. Ad esempio, il Battistero di Firenze ha il tiburio più alto della cupola che vediamo all'interno. La pianta è spuria, cioè tra croce.

greca e latina, più greca, all'esterno è molto minimalista, all'interno è riccamente decorata, siamo nella fase dell'impero romano del V secolo, abbiamo elementi che richiamano il naturalismo. Mosaici differenti a quelli del periodo Giustiniano, che avranno solo disegni grafici, bidimensionali. Siamo in un epoca a metà tra il mondo antico e quello Bizantino quindi Orientale. Elementi prettamente bizantini ma anche che sono ancora naturalistici, dimensionali, che ricordano l'architettura romana. Battistero Neroniano, prima metà V secolo, esterno molto spoglio, ha subito molti cambiamenti, come l'aggiunta di absidi. La tecnica costruttiva della cupola, che viene della a "tubi fittili". La tecnica dei sono anfore in ceramica o elementi in laterizio, tutti elementi cavi, incastrati gli uni con gli altri, per avere la struttura veramente leggerissima. Volte molto leggere ma molto fragili, avevano problemi.statici ad esempio. Questa costruzione non è uninvenzione del V secolo, ma esisteva già in epoca romana per acquedotti, fogne. Altro problema è che non si potevano raggiungere grandi luci di ampiezza, erano volte ridotte. Nella 2° fase è importante è il Mausoleo Di Teodorico, ostrogoti, riprende elementi dell'architettura romana, per la costruzione di questo edificio. Non ha mattoni faccia vista ma in pietra d'Istria, un materiale ricco rispetto al mattone, è un opera megalitica, ha bisogno di pochi leganti. La pietra d'Istria è una roccia compatta calcarea microcristallina con bassa porosità, proveniente appunto dalla penisola istriana. Si imposta su un massiccio basamento, ha profonde arcate cieche sulla facciata, che danno ritmo tra pieno e vuoto, ombra e luce. Sul tamburo si imposta la calotta di copertura monolitica. Gli archi ciechi hanno il ruolo di far pesare il meno possibile la sezione sulla fondazione, masolo per l'estetica ma anche per la struttura dell'edificio. Il facciavista è un rivestimento esterno che copre la struttura portante dell'edificio, conferendogli resistenza e stabilità. Inoltre, il facciavista può essere decorato con elementi architettonici come archi rampanti, che aggiungono un tocco di eleganza e complessità al disegno complessivo della facciata. Un esempio di edificio con elementi architettonici come archi rampanti è Sant'Apollinare Nuovo. Questa chiesa, che è stata ridecorata nel corso del tempo, presenta una conformazione molto romana, con un forte asse longitudinale. Nonostante le dimensioni non siano grandi, l'edificio presenta un elemento fondamentale: il pulvino. Il pulvino è un elemento strutturale a forma di tronco di piramide rovesciata, che viene posizionato tra il capitello e l'imposta dell'arco. Oltre a svolgere una funzione strutturale, il pulvino è anche decorato, aggiungendo ulteriore bellezza all'edificio. Un altro esempio di utilizzo del pulvino è l'ospedale degli Innocenti, progettato da Brunelleschi nel XV secolo. Anche se la sua conformazione è diversa da quella di Sant'Apollinare Nuovo, l'uso del pulvino conferisce all'edificio un aspetto elegante e raffinato. Infine, nella terza fase dell'architettura paleocristiana, troviamo San Vitale, costruita nella prima metà del VI secolo. Oggi, gran parte dell'edificio è una ricostruzione dell'Ottocento e gli archi rampanti contrafforti non erano presenti nel VI secolo. Tuttavia, possiamo ancora apprezzare l'importanza del facciavista in questa chiesa e come contribuisca alla bellezza complessiva dell'edificio. In conclusione, il facciavista e gli elementi architettonici come gli archi rampanti sono importanti non solo per l'estetica degli edifici, ma anche per la loro struttura e stabilità. Questi elementi aggiungono complessità e bellezza al disegno complessivo della facciata, rendendo gli edifici ancora più affascinanti.

quello di Galla Placidia che aveva mattoni romani, qua abbiamo mattoni bizantini, lunghi schiacciati, quindi avevano bisogno di un alto strato di Malta.

Il tiburio ha una forma poligonale, ma stessa funzione, protezione cupola e maggiore volume in altezza.

Pianta molto particolare come San Lorenzo, applicazione originale della pianta centrale, spazio centrale e intorno spazio ottagonale, ha delle esedre sul perimetro.

Un'esedra è un incavo semicircolare, sovrastato da una semi-cupola, posto spesso sulla facciata di un palazzo (ma usato come apertura in una parete interna).

Sull'esterno c'era il nartece a forcipe. L'interno è molto complesso. Diverso approccio spaziale rispetto all'architettura occidentale, dove ci sono riferimenti precisi, dove l'osservatore osserva la conformazione spaziale, qua no, molto più complesso, lo spazio ha moltissimi punti di fuga. Grande massa scolpita. All'interno il pulvino ha diverse conformazioni.

Decorato con basso rilievi, senza elementi naturalistici quindi, il grafismo è fondamentale anche nel capitello. Famoso mosaico Giustiniano. Il nartece è uno spazio posto fra le navate e la facciata principale della chiesa e ha la funzione di antecamera. Un corto atrio, largo quanto la chiesa stessa. Come visto già in precedenza la grande campagna di Costantino non riguarda solo Roma ma altre città, soprattutto Costantinopoli attualmente Istanbul, oggi molte opere sono perdute. Santa Sofia, Costantinopoli, nucleo del VI secolo sorge su una basilica precedente realizzata da Costantino nel IV secolo. Gli architetti si conoscono, Isidoro da Mileto, Antemio di Tralle, sono sicuramente personalità che hanno avuto un ruolo, ma non si può attribuire a loro tutto il progetto. Le differenze più importanti rispetto alle precedenti basiliche, è il fatto che la cupola è bassa, è un arco ribassato, quindi sotto la quota della linea di imposta.

(poi abbiamo anche l'arco rialzato e l'arco a tuttosesto). Un si dice (o anche "scemo") quando il rapporto fra la freccia e la catena è inferiore ad 1, arco ribassato ovvero quando il centro verso il quale tendono i giunti dei cunei si trova più in basso della linea d'imposta. Un si dice (o oltrepassato, o a sesto oltrepassato) quando il centro verso il quale tendono i giunti arco rialzato si trova al di sopra della linea d'imposta. L'arco o semicircolare è un tipo di arco contraddistinto da una volta a semicerchio. È detto a tutto sesto anche arco a pieno centro. È il tipo più semplice di arco e prevede che il centro verso il quale convergono i giunti si trovi sulla linea d'imposta, cioè su quella linea che unisce i punti dove finiscono i sostegni e inizia l'arco. Cambiano anche altre forme. È molto complesso anche parlare di facciata. Lo spazio grande sembra ancora più grande, la

struttura non ha sviluppo ne longitudinale ma neanche centrico, è spuria la conformazione spaziale. L'abside fa pensare ci sia uno spazio longitudinale ma quando entriamo siamo colpiti dallo spazio centrale. L'esterno non sappiamo come fosse, con un vestibolo, tutto concentrato verso il centro. La cupola è in mattoni, come tutta la basilica, mattoni molto bassi tanto strato di malta, copertura tubi fittilima solo per pochissime parti, è una struttura in laterizio. All'interno è emozionante, la cupola sembra quasi lieviti, è in laterizio e anticipa tecniche costruttive che vedremo in epoca successiva, gotica. Ha costoloni in mattoni rivestiti che servono quasi a costruire lo scheletro della cupola, i sono pennacchi porzioni triangolari di sfera che permettono di raccordare una pianta poligonale ad uno circolare, sono fondamentali.

(Volume 2 pagine 485-529 solo quelle di architettura)

04/11/2021 (approfondimento)

Stabilizzazione politica in Europa

centrale con Carlo Magno, mentre dopo la morte

XI SECOLO e XII SECOLO:di egli, disfacimento dell’impero Carolingio.Crisi, nella prima metà X secolo (900/950) ci fu la massima crisi per l’Europa, crisi dovuta al disfacimento diuna realtà politica che abbracciava buona metà dell’occidente. Una profonda crisi che coinvolge tuttal’Europa. Si hanno l’instabilità politica più altri fattori che scatenano una crisi politica ed economica.Nel 951 questa situazione di instabilità si stabilizza, quando Ottone I sovrano della Germania, conquista lacorona dell’impero d’Italia. Dalla metà del X secolo l’Europa inizia a crescere, sia punto di vista demograficoche economico. Da lì si ha una continua e costante crescita.Alla metà del 200 l’Europa contava 70 milioni di abitanti.Dopo questo periodo di grave crisi, questa crescita si leggeva anche dal punto di vista

dell'architettura. Dei secoli precedenti ci restano pochi edifici, del XI secolo abbiamo invece molti edifici, tante chiese, molti più dei secoli precedenti. Prima si costruiva ma avevamo pochi importanti edifici dove si riunivano anche persone importanti. Non abbiamo quella diffusione capillare che si ha nell'XI secolo.

Nei primi decenni dell'XI secolo, abbiamo edifici con caratteri di novità, anche tecnologiche. Nuove soluzioni planimetriche. Queste caratteristiche saranno fondamentali nel romanico, che comprende però tante cose. Tracce di questo perfezionamento tecnico, murature raffinate, nuove soluzioni costruttive possiamo notare in varie costruzioni.

SANTA MARIA di LOMMELLO Siamo all'inizio del XI secolo, negli anni 10/20, è un edificio periferico in campagna vicino a Pavia (capitale del regno Longobardo e poi del regno d'Italia), era una zona molto importante, era su una via di transito, portava da Roma alla Francia. È un

un tempio pagano, e la sua costruzione risale al XV secolo. L'edificio è caratterizzato da una facciata imponente, decorata con sculture e bassorilievi che rappresentano scene religiose. All'interno, si possono ammirare affreschi e opere d'arte di grande valore. La chiesa è circondata da un ampio cortile, dove si trovano giardini e fontane. È un luogo di grande importanza storica e culturale, visitato ogni anno da numerosi turisti.
Dettagli
A.A. 2021-2022
49 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martinasalanis1512 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Mingardi Lorenzo.