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Modello di abitazione dall'Heraion di Argo

Abbiamo anche altri strumenti che ci permettono di studiare l'origine del tempio greco, strumenti che possono essere i modelli votivi, in questo caso l'Heraion di Argo dell'8° secolo, artefatto in ceramica con disegni geometrici che dovrebbero rappresentare o un'abitazione o un tempio, o la casa del Dio o qualcosa connesso a chi ha donato. È una struttura dove si vedono le due falde, dove si vede la cella, le mura, e poi un portico con colonne, situata a destra e sinistra dell'ingresso. Abbiamo un'idea di come potrebbe essere la cellula elementare o della casa o del tempio.

Vaso François (570-560 A.C)

In questo vaso c'è una complessa rappresentazione in cui si vede un tempio a porte aperte. La restituzione possibile ci indica in mezzo una porta aperta, un battente chiuso e uno aperto, con dietro una grande statua della divinità, poi a destra e sinistra della porta.

Nell'architettura dorica la testa dell'anta ha un capitello che è diverso da quello della colonna, quindi, la decorazione dell'estremità superiore dell'anta è autonoma da quella del capitello della colonna. Non sarà così per l'architettura romana.

Nel VI secolo questa rappresentazione ci indica due colonne in antis, perché racchiuse tra due ante - SANTUARIO DI THERMOS. È un Santuario di Apollo dove si sovrappongono templi diversi di secoli diversi. Siamo sicuri che si tratti di templi, quindi possiamo osservare una sovrapposizione.

Il tempio più antico ha una terminazione semicircolare che abbiamo già osservato. Dall'VIII secolo fino alla fine del VII secolo abbiamo due templi.

Il tempio di seconda epoca ha muri, ha elementi che sporgono dalle cella vera e propria, due ante, che proseguono e fanno una sorta di atrio aperto. Intorno possiamo vedere...

le basi dove erano conficcati i pali, che sappiamo che servivano a sostenere le falde. Nel Santuario di terza epoca si vede che si è abbandonata totalmente la parte finale semicircolare e il tempio diventa una struttura rettangolare, con un lato corto e un lato lungo, abbiamo quindi una struttura rilevante per noi 46 con una serie di colonne nella parte centrale, che servono a sostenere il tetto a due falde. Andiamo a vedere la struttura più tarda con un disegno. Lo spazio interno diviso dalla serie di colonne si può dire spazio a due navate. Avrà un ingresso e una parte finale con una statua puntuale, in questo caso non sappiamo dove era precisamente perché non vi è una visuale diretta. Inoltre avremo tutta una serie di colonne esterne laterali, che dovranno tenere le falde, queste colonne andranno a costituire il peristilio. Il salto è quello di portare questi pali anche di fronte al tempio e nella parte posteriore. Una delle caratteristiche del tempio.

greco è che può essere guardato da una parte edall'altra, perché si presenta con facciata anteriore uguale a quella posteriore. Questo schema spiega una serie di anomalie sull'architettura dorica, una complessità di progetto dell'architettura dorica perché tutti gli elementi decorativi pietrificativengono dalla costruzione in legno, nella costruzione del tetto a falde ci saranno delle travi che avranno delle teste nella parte laterale del tempio, queste diventeranno elementi pietrificati decorativi. Queste teste, però, non saranno presenti nella facciata a lato corto.

HERAION DI SAMOS

Samo si trova nelle isole di fronte all'odierna Turchia, quindi in Asia Minore, con le popolazioni ioniche. Nel mondo greco la lingua è una ma soprattutto anche l'insieme degli dei è lo stesso, c'è Giove, la moglie Giunone. Questo gruppo di divinità è condiviso in tutto il mondo che ruota intorno al mar

Egeo ma ci sono dei luoghi connessi a dei culti specifici, Samo è connesso a Hera o Giunone. Questo significa che il tempio non è importante non solo per l'isola ma per tutto il mondo greco. È rilevante il fatto che su questi luoghi arrivano i danari di quelli che offrono qualcosa e possono essere costruiti dei templi o più belli o più grandi. Per il mondo dei templi di aria ionica gli archeologi hanno ricostruito le varie fasi perché è una zona di terremoti, la storia è stata molto dura con tutto quello che riguarda la civiltà greca, distrutta dalla natura e dalla popolazione degli invasori.

- HERAION 8° SECOLO

Abbiamo una restituzione di un tempio dedicato a Giunone, a Hera relativo all'8 secolo. Qui è palese una memoria della costruzione lignea, per il fatto che si vedono una serie di pali in mezzo, che tengono la travatura del tetto, si vede una cella che forse in realtà era più complessa, si vede

una statua puntuale, si vede una linea di colonne centrale. Poiché vi è una colonna al centro le colonne in facciata sono dispari. Nei templi ionici vi è la particolarità di avere delle colonne pari nella parte posteriore, in questo caso abbiamo 7 colonne davanti, che corrispondono a quella centrale, a quelle due laterali, a quelle corrispondenti alle ante e 2 del peristilio, e 6 dietro. Per il tempio dorico questo non può essere accettabile.

Siamo in un momento in cui la distanza fra colonna e colonna del fianco non ha alcun rapporto con quella della facciata.

I templi sono in legno decorati con elementi in terracotta. Che qualità hanno questi elementi? Che in questo modo il colore è cotto e quindi eterno, al contrario delle decorazioni colorate nel legno che durano 2 anni.

ESPANSIONE GRECA

La civiltà greca si amplia dal punto di vista geografico occupando gran parte dell'Italia Meridionale e non solo.

PAESTUM

Osserviamo i due templi maggiori.

templi che hanno dei nomi che vengono dati mache non corrispondono alla loro consacrazione perché non si sono conservatiinformazioni su questa città al tempo della costruzione dei templi. 49- BASILICACominciamo da quello che conosciamo dipiù, la “Basilica”, risalente alla secondametà del VI secolo. Abbiamo due navate, unpronao, 3 colonne in antis, fra le ante deltempio, vediamo due ingressi e dietro quellacella posteriore, o adyton. Tutto intornoabbiamo un peristilio di colonneQuesto tempio è noto come “Basilica”perché quando verso la metà del ‘700vengono scoperti siccome vi erano duenavate e non avevano idea delleconoscenze che abbiamo ora hanno decisoche non poteva essere un tempio ma unabasilica, una struttura pubblica.Di fatto è un tempio, non sappiamo nulladella divinità a cui è dedicato, sappiamoche è costruito tra il 540 e il 510 a.C, nel VISecoloÈ un tempio greco

perché sono stati distrutti nel corso dei secoli. Tuttavia, sono ancora visibili le colonne del peristilio, la trabeazione e parte del pronao. Questi resti ci permettono di immaginare come fosse l'aspetto originale del tempio. Il tempio periptero è un esempio di architettura greca classica, caratterizzata dalla simmetria e dall'armonia delle forme. Le colonne, di stile dorico, sono slanciate e regolari, con una base, un fusto scanalato e un capitello semplice. La trabeazione, invece, è composta da un'architrave liscia, sostenuta dalle colonne, e da una cornice decorata. All'interno del tempio, la cella ospitava la statua della divinità a cui il tempio era dedicato. Le colonne in antis, poste all'ingresso della cella, creavano un effetto di prospettiva e accentuavano la grandiosità dell'edificio. Il pronao, invece, fungeva da spazio di transizione tra l'esterno e l'interno del tempio. Nonostante le numerose distruzioni subite nel corso dei secoli, il tempio periptero rimane un importante esempio dell'architettura greca antica. La sua struttura e le sue decorazioni ci permettono di comprendere l'importanza e la bellezza di questi edifici nella società greca.

erano blocchi utili per la costruzione e quindi nei secoli se li sono portati via, abbiamo solo il peristilio in piedi

Essendo sparita la parte centrale non c'è più il tetto e neanche tutta l'organizzazione della parte superiore

Cosa vediamo? Che è una costruzione su 3 gradini, il tempio greco dorico era costruito sempre su 3 gradini.

Le colonne sono costituite da rocchi, e quindi c'è una trasposizione tra il palo di legno e il tempio effettivo in pietra, e questa trasposizione avviene con delle modalità che hanno a che fare con i rapporti commerciali che tutte queste città greche hanno avuto con l'Egitto

La piattaforma su cui si poggiano le colonne si chiama stilobate, abbiamo poi il fusto e una semplicità notevole nel capitelo dorico, il capitello dei templi di tradizione dorica è veramente molto semplice. Il capitello è seguito dalla trabeazione

50- TEMPIO DI NETTUNO

C'è, poi, un passaggio chiave

nellacostruzione dei templi, fare a meno dei sostegni direttamente sotto il colmo del tetto. Si organizzano le coperture della cella sotto forma di 3 navate invece che 2, spostando i sostegni verticali ai due lati, e lasciando la possibilità a chi entra di guardare la statua votiva in fondo alla cella. Questa statua sarà in asse con la porta. Questo tempio è paragonabile con quello precedente per quanto riguarda la larghezza della facciata. Abbiamo un peristilio di colonne, in facciata ne abbiamo 6, sono di dimensioni maggiori, e l'intercolumnio è controllato, è sempre uguale. Si entra da un fronte con un numero di colonne pari, proprio perché non c'è più la fila di colonne all'interno. Si viene a costituire il pronao, vi è poi il portale con tracce di scalette, che permettevano di accedere al sottotetto, e poi le 3 navate. Nella parte posteriore non c'è più un locale in più ma una riproduzione dellaparteanterioreL'architrave nel mondo greco dorico è una struttura liscia, travi che vanno dalla mezzeria della colonna alla mezzeria della colonna successiva. Figurativamente vi è una memoria evidente dell'organizzazione dell'architettura lignea, abbiamo una rappresentazione delle teste delle travi, la testa delle travi cade in mezzeria della colonna e l'altra cade in mezzo, nel vuoto. Vitruvio ci spiega che le teste delle travi erano coperte da tre tavolette di legno, ecco perché questo elemento viene chiamato triglifo. Strutt
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A.A. 2021-2022
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Chiavarr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura antica e medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Pasquali Susanna.