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CESARE E L'EDILIZIA TEMPLARE
Tra il 120 e il 30 a.C. si assiste a Roma, ad una serie di guerre civili, prima all'epoca dei gracchi, poi all'epoca di Mario e Silva ed infine nell'epoca di Pompeo e Cesare.
Prima degli interventi di Cesare il foro aveva una distribuzione assai diversa, vi erano:
- il tullianum, il carcere mamertino. Questo veniva utilizzato soltanto per i prigionieri di stato, che dovevano soffrire prima di essere portati in catene davanti al popolo per essere giustiziati
- il comitium, il luogo in cui si raccoglieva Roma, qui si facevano le assemblee popolari
- la cura hostilia, dove si trovava originariamente il senato
Nell'età tardo repubblicana la situazione era nuovamente diversa, troviamo la Cura Julia, l'Arco di Settimio Severo e il Tabularium.
TABULARIUM
Importantissima opera pubblica ed episodio concettuale e architettonico di eccezionale rilevanza è il Tabularium. L'opera consisteva in una serie...
diambienti disimpegnati da gallerie con coperture avolta. Di primario interesse è la soluzione della facciataa valleCompare il tema dell'arco inquadrato dall'ordine, cheera di per se conosciuto in ambito ellenistico ma inapplicazioni di seconda importanza. A Roma vieneutilizzato per risolvere il più generale tema di inseriresistemi di strutture voltate, ma con proiezione esternaad arco, nel contesto concettuale del sistema triliticodegli ordini architettoniciUna sistemazione molto diversa del foro vienerealizzata durante il dominio di Giulio Cesare. Mentreè ancora in Gallia, tramite prestanome, fa compraretutta una serie di aree nell'immediato intorno del ForoRomano. Mette in atto questo piano tramiteprestanome in modo da non pagare tanto- FORO DI CESAREGiulio Cesare compra tutta l'area adiacente al MamertinoIl Foro di Cesare si pone come primo importantissimo esempio di unapolitica dittatoriale applicata anche all'architettura del
centromonumentale di Roma. Cesare avrebbe deciso di trasformare l'intera immagine del centro cittadino in base ad un deciso programma ideologico. Il piano prevedeva lo spostamento verso aree meno centrali di molti degli edifici destinati alle principali funzioni pubbliche della città di Roma, ai quali sarebbe stata data una nuova configurazione tipologica ed architettonica. Di questo progetto sono stati attuati solo due gruppi di interventi, tra cui l'avvio alla costruzione del Foro di Cesare. Il Foro di Cesare consisteva in una grande piazza di forma rettangolare molto allungata, con portici e un certo numero di taverne, che inizialmente erano destinate ad attività politiche ed amministrative e non ad attività commerciali. Tutto l'impianto era dominato da un grande tempio situato in uno dei lati minori della piazza e di cui il maggior asse architettonico costituiva l'asse di coordinamento di tutta la sistemazione. Nelle iniziative di Cesare glievidenti riferimenti ad impianti urbani ellenistici risultano inseriti entro una precisa concezione tesa ad esprimere e sottolineare lavori di natura dinastica. Il tempio era accessibile tramite due rampe di scale disposte su i due lati lunghi. Adatte erano le soluzioni della cella, i cui muri erano ritmati non da semicolonne ma da semipilastri addossati. Nel tempio era adottata anche la tecnica per la quale lungo la controfacciata d'ingresso e lungo le due pareti laterali vi erano file di colonne libere cui corrispondevano semipilastri addossati. Un elemento di notevole interesse per le implicazioni di ordine ideologico-politico è la ricostruzione dell'acuria in un nuovo luogo e proposta come parte del nuovo foro- TEATRO DI POMPEO Episodio urbano di eccezionale rilevanza è il grande complesso promosso da Pompeo, nell'area del Campo Marzio. L'insieme, che combina matrici sia ellenistiche che italiche, era costituito da un estesissimo quadriportico, da una curia eda un sistema santuariale che comprendeva un teatro stabile con la cavea costruita tutta in elevato. Il Teatro di Pompeo, costruito intorno al 53 a.C, costituiva un vero strappo alle leggi di Roma, che vietavano la costruzione di teatri in muratura. Per portare a termine il suo progetto Pompeo costruì su un podio rialzato un tempio dedicato a venere la cui gradinata di accesso era costituita dall'intera cavea teatrale. Un riferimento all'ellenismo è decisamente evidente nel quadriportico. Il teatro di Pompeo viene considerato il primo esempio a Roma di un'edilizia civile pensata a scala urbana, nella quale i vari elementi fanno parte di un preciso programma ideologico. L'EDILIZIA TEMPLARE I templi romani erano tradizionalmente rialzati su di un alto podio cui si accedeva con una scalinata frontale, erano cioè impostati in modo da consentire una veduta preferenziale che era quella dell'asse compositivo secondo il quale nella cella era situata la.statua sacra. In questo modo la parte anteriore dei templi romani sarebbe stata percepita dai fedeli come una sorta di camera chiara che precedeva quella oscura.
I templi romani dovevano rispondere ad esigenze e tradizioni cultuali di matrice italica, vi sono però anche influssi greco-ellenistici.
In generale i templi romani:
- venivano realizzati in stuccato e non in marmo
- fanno riferimento allo schema a 3 celle
- posizionano l'accesso sul fronte occidentale
Elementi tipici della cultura religiosa italico-romana sono:
- l'alto podio con gradinata frontale
- il profondo pronao a colonne con anteposto alle celle
- la pars postica sul lato opposto corrispondente
Frequentemente adottato in ambito romano è il tempio pseudo-periptero. Esso è caratterizzato dalla presenza di una peristasi virtuale, perché le colonne del pronao diventano semicolonne addossate ai muri della cella. Questa soluzione risponde a due diversi ordini di problemi:
Perché la serie delle semicolonne contribuisce alla statica dell'insieme. La serie delle semicolonne permette di realizzare il sistema trabeato dell'ordine in aggetto sul muro.
Nella linea ellenizzante rientrano anche templi ad impianto circolare, con peristasi di colonne e tetto ribassato. Esempi importanti sono il Tempio rotondo del Foro Boario e quello nell'area di Largo Argentina.
47- TEMPIO DI PORTUNUS
Un esempio ben conservato di tempio pseudo-periptero è il Tempio di Portunus nel Foro Boario. È un tempio tetrastilo su un alto podio preceduto da una scalinata racchiusa entro due avanzorpi e con ampio naos. In questo tempio è adottato l'ordine ionico. Le colonne sono di due materiali diversi:
- le colonne libere sono in marmo
- le altre colonne sono in muratura stuccata
Nella società romana di II secolo l'impiego del marmo era ancora oggetto di critiche da parte dei più severi sostenitori della tradizione perché
veniva percepito come vistosa adesioneal criticato costume ellenizzante. 48I SANTUARI LAZIALI- SANTUARIO DELLA FORTUNA PRIMIGENIA A PALESTRINA
Per lungo tempo si è pensato che il Santuario della Fortuna Primigenia, situato a Palestrina, fosse articolato nelle due distinte parti del santuario inferiore e di quello superiore, appare ora chiaro che i resti archeologici già attribuiti ad un santuario inferiore sono quelli del foro cittadino e che l’unico complesso era il cosiddetto santuario superiore. Le due distinte zone sono entrambe da riferirsi agli ultimi decenni del II secolo. Il santuario è situato lungo il fianco di una collina ed i vari livelli delle terrazze sono ottenuti con parziale spianamento della roccia e con sostruzioni murarie.
Il teatro è situato nella parte più elevata del complesso, salendo dal basso due rampe inclinate frontali e contrapposte davano accesso alla prima terrazza, particolarmente estesa linearmente. Da questo livello si passa
alla terrazza superiore mediante una rapida scalinata centrale. Qui è disposta un'altra stretta terrazza al di là della quale si apre un'ampia terrazza rettangolare circondata da porticati a due navate su 3 lati. Proseguendo in asse con la terrazza, una seconda scalinata centrale conduce al teatro. Questo santuario è confrontabile con il Santuario di Atena a Lindos. È logico parlare della differenza di impianto progettuale. Il santuario di Palestrina, infatti, è il prodotto di una coerente e modulare concezione compositiva estesa a tutto il complesso, al contrario di quello di Rodi, che è frutto di sistemazioni che tengono conto della preesistente disposizione del tempio della dea. Numerose misurazioni confermano che principi proporzionali basati su rapporti tra numeri semplici sono adottati sia per il tracciamento planimetrico d'insieme sia per stabilire e definire le diverse quote degli spazi funzionali. Il santuario è la prova che iI romani sapevano costruire edifici totalmente e non in parte con il calcestruzzo. Con il calcestruzzo sono fatte le volte che reggono le terrazze per più piani, la rampa gigante, i basamenti. Lo stile del santuario viene tramandato durante il 16° secolo a Roma e a Venezia da Palladio, che riuscì a vedere i ruderi di Palestrina dal vivo. Riferimento diretto al santuario è il cortile di Belvedere in Vaticano, di Bramante, nel quale è presente una copia della gradinata di accesso quando Palestrina venne conquistata dai romani essi realizzarono un foro, che non risultava in asse con il santuario. Per creare questo collegamento visivo viene costruita la parte speculare del santuario, vengono realizzate due rampe di scale, due grandi esedre e il piazzale. Prima dell'entrata al santuario vi erano, ambo i lati, dei portici, questi servivano a pellegrini per riposare e lavarsi perché al santuario si entrava sporchi. Successivamente ci si infilava in due.
Percorsi simmetrici rigorosamente chiusi che portavano ad uno spiazzo da cui si poteva ammirare tutta la vallata e la scalinata che portava al santuario.
Nella prima terrazza quello che incuriosisce di più è l'esedra. Questa è un portico curvo voltato. Quando realizzo una volta devo tenere conto delle spinte, la volta viene realizzata solo nella specie di teatro perché una volta curva si bilancia da sola. Questa volta viene nascosta da un muro, che fa rientrare all'interno della base del pilastro la spinta della volta.
Nel Santuario di Palestrina vi è già un uso abbastanza disinvolto delle volte a botte, volte a botte che formano tutta una serie di vani che reggono le terrazze e che poi si congiungono al porticato curvo voltato. Questi vani avevano anche un vantaggio commerciale, erano piccole botteghe di souvenir.
Nel piazzale superiore era possibile fare...