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BARCELLONA

L’ideatore del piano urbanistico di Barcellona fu Ildefonso Cerdà considerato da alcuni il padre

dell’urbanistica moderna. Egli si forma nella scuola urbanistica di Madrid che dopo pochi anni viene chiusa

perché ritenuta un covo di rivoluzionari. Egli sosteneva che la città doveva smettere di essere una

rappresentazione di valori plastici e cominciare a essere la rappresentazione dei valori veicolati dalla

rivoluzione industriale. Secondo Cerdà la bellezza della città non doveva essere associata a un piacere di

tipo visivo/percettivo ma si doveva fondare sull’estetica obbiettiva fondata su valori sociali riconosciuti

universalmente e sul rapporto funzione-forma. Egli vuole superare il dualismo arte-scienza e rivolge la sua

preoccupazione al futuro ponendo così l’accento sulla necessità di una pianificazione.

Nel corso del 1800 la spagna è prevalentemente un paese agricolo e solo a fine secolo appaiono le strutture

tipiche della società capitalista con l’introduzione delle macchine. Nel 1848 i moti rivoluzionari porteranno

al potere i liberali progressisti. Gli abitanti di Barcellona approfittando di questo nuovo governo chiedono a

Madrid, da cui dipendevano, la demolizione delle mura anche perché la densità della popolazione

all’interno delle mura era la più alta d’Europa. Lo stesso anno in cui viene concessa la demolizione delle

mura, viene chiesto a Cerdà di operare un rilievo dell’esistente ed egli ne approfitta per fare anche un

progetto di espansione. In parallelo la municipalità indice un concorso per l’espansione di Barcellona che

viene vinto da Rovira Y Trias con un progetto “il piano della città è opera del tempo piuttosto che

dell’architetto” dalla struttura classica e organizzata attorno ad una zona centrale di congiunzione tra la

vecchia città e la nuova e i villaggi attorno si dispongono in modo radiale. Il suo progetto non incontra

opposizioni in quanto la città vecchia mantiene il suo valore e, anzi, viene accresciuto dalla visione

concentrica in cui le persone vengono collocate in base allo stato sociale e dunque i più ricchi al centro e i

più poveri in periferia. Nonostante ciò il sovrano approva il piano di Ildefonso Cerdà seppur non si fosse

classificato al concorso.

Il piano prevedeva un ampliamento secondo cui la città sarebbe cresciuta oltre le mura secondo una

struttura uniforme basata sul modulo quadrato che potesse offrire le stesse possibilità in ogni punto del

comparto urbano. Si compone di una trama di vie di 20 metri che si estendono est-ovest nord-sud con le

principali chiamate avenida paralela, avenida meridiana e avenida diagonal che facilità il collegamento tra i

quartieri e la dislocazione dei servizi. L’isolato e l’unità di residenza mentre la via è la rappresentazione

della mobilità (abitare e muoversi sono i principi del suo piano).

Ildefonso Cerda era un ingegnere dei trasporti e urbanista. Propone in un suo libro una scienza

dell'urbanizzazione (per indicare la crescita della città e la scienza che lo studia) come integrazione tra

scienze politiche, Economiche, amministrative, tecniche connotata da un impronta liberale e assunti etico-

sociali. è un'ipotesi che si oppone alla città esistente per cui a ciò in comune con gli utopisti che vedono la

città ricca di mali da curare. Proporrà per Barcellona un piano di ampliamento che si oppone alla tradizione

ma pur basato su un orientamento evolutivo con ricadute diverse dagli utopisti. Questa città nel 1563, come

vediamo in una vista a volo d'uccello, è una città murata dove le mura permangono ancora nel 1806 solo

che sono diventate una forma di restrizione e non più di difesa. La città si sviluppa infatti per altezza e

l'unica innovazione è Barceloneta che è una cittadella militare. alla metà del XIX secolo Barcellona è una

piazzaforte militare retta da un governo militare, voluto da Madrid contro la borghesia industriale catalana

e le sue volontà autonomiste. Sviluppo della città costretto entro le mura è divieto di costruzione oltre le

mura fino a 10 km per giurisdizione militare. Le condizioni di Barcellona sono le peggiori tra quelle delle

grandi città ed è la città più industrializzata della Spagna grazie all'industria tessile. nel 1859 via un

impetuosa crescita della popolazione ed estremi livelli di densità. Nel 1854 vengono abbattute le mura con

l'avvento di un governo liberale e viene bandito un concorso per l'ampliamento. Ildefonso viene incaricato di

fare un rilievo del territorio e nel 1858 il consiglio comunale che rivendicava autonomia nei confronti del

governo centrale promuove un concorso ma quando Cerdà presenta il suo rilievo, presenta anche il suo

progetto. Vengono comunque presentati 14 progetti e vince Anton Rovira i Trias con un foro, lungo le radiali

Le Residenze della borghesia e alle periferie i quartieri operai. Adatta l'area urbana i bisogni reali della

società capitalista tramite uno sviluppo centri concentrici e proporzioni basate su grandi trattati

dell'architettura classica. La città vecchia il centro dell'espansione che non viene intaccato e prosegue una

divisione per parti sociali. Il progetto di Ildefonso Cerda invece è diverso e viene imposto da un’ordinanza

reale nonostante non avesse partecipato al concorso. Una griglia regolare viene interferita dalle diagonali e

vi è un grande parco lungo il fiume. La città vecchia viene adeguata per accogliere il disegno di Cerdà e

alcuni assi dell'espansione che avrebbero dovuto attraversare il centro storico. Igiene, circolazione e giusta

politica fondiaria sono i principi su cui si basa. vi è un equivalenza spaziale all'interno dell'impianto, un

accessibilità diffusa, un omogeneità ,Ambienti di vita salubri e meno costosi rispetto ai prezzi della città

storica punto la maglia ortogonale produce uno spazio omogeneo ma senza gerarchie Che abbiano

ripercussioni sul disegno urbano ma garantisce equità per tutti i proprietari. la griglia è debolmente

gerarchizzata nel senso che non ci sono strade più larghe con orientamenti diversi. l'orientamento è dato dai

meridiani e paralleli che dettano le strade più importanti: Avenida paralelo, avenida meridiana, diagonal,

grand via. È una città porosa sia a livello di isolati che digita poiché vediamo diversi vuoti ma vediamo anche

uniformità degli isolati. L'unità minima dell'impianto è l’intervia (=isolato) 113,3x113,3 m Smussato agli

angoli e orientato diagonalmente verso nord così da consentire una buona isolazione a tutti i lati

dell'isolato. E principio insediativo consente ad ogni alloggio di avere aria e sole durante la giornata. A

questo movimento si oppone una struttura nascosta che fa sì che non si tratti di uno spazio isotropo. la città

si articola in parte attraverso diverse aggregazioni di isolati residenziali e servizi:

1 un quartiere è formato da 25 isolati, servizio da un centro sociale, religioso e scuola

2 un distretto formato da quattro quartieri, 100 isolati serviti da un mercato, ogni due distretti è previsto un

parco urbano

3 il settore formato da quattro distretti, 400 isolati dotati di un ospedale, edifici amministrativi e industrie

4 la città è composta da 1200 isolati

Non esiste un solo grande centro ma pluralità di centri con competenze locali e varie scale dove possibile

distinguere dimensioni e ruoli e flussi differenti.Gli isolati non sempre e solo occupati su due lati ma hanno

una superficie di 12370 metri quadrati dove due terzi giardino, un terzo edificio e 250 abitanti per ettaro.La

forma degli isolati favorisce l'infrastrutturazione delle strade facilitando i percorsi del tram consentendo

anche la creazione ideali di piazza ad ogni incrocio. le configurazioni previsti dal piano erano molteplici

consentendo una dilatazione dello spazio aperto che la parte costitutiva dello spazio domestico ed ha un

ruolo strutturante nella città.Inventa l'edilizia aperta che ancora non abbandona la strada mal isolato

diventa aperto pur muovendo da motivazioni igieniche e arriva spazialità inedite e crea strade corridoio. Il

rapporto edificio strada diventa frammentato e imprevedibile. L'isolato è ciò che sta fra le strade e nel 1900

la città rispecchia in parte il suo progetto specialmodo per le infrastrutture. Poi però comincia un processo di

identificazione degli isolati inesorabile fino al 1976 dove si stabilisce uno standard per isolato a cui seguirà

un processo di decongestione degli stessi che, da isolati con giardino, si erano trasformati in isolati con corte

interna. la città di Ildefonso Cerda ha al centro la mobilità e comunicazione che sono i nuovi caratteri della

vita urbana basata sul movimento.Ogni mezzo di locomozione comporta forme urbane diverse. La città

moderna e frammentata, confusa, congestionata. Non è possibile una conoscenza unitaria ma occorre

dividerla in parti per poi ricomprarla entro una rappresentazione unitaria. la casa è un altro punto sul quale

la riflessione di Ildefonso Cerda si concentra innanzitutto soffermandosi sulle condizioni di igiene e i prezzi.

Le condizioni abitative e di sovraffollamento minacciano la coesione sociale e favoriscono le rivolte. Occorre

garantire l'indipendenza sia dell'individuo che della casa però non è possibile la casa unifamiliare ma per

forza edilizia plurifamiliare.

Il traffico nella città deve essere continuo e garantire continuità del movimento a tutti i fruitori ( pedoni,

carri e ferrovie) che rendono la strada eterogenea. Lo smusso agli angoli facilita la continuità e aumenta la

visibilità agli incroci. la strada è il risultato della combinazione tra spazio ed edifici. Per lei la strada è lo

spazio pubblico e il cortile è lo spazio costitutivo dell'abitazione punto isolato unità elementare della città

come esito della larghezza delle strade tale per facilitare il traffico e garantire igiene. Partendo da un'idea di

movimento continuo ed eterogeneità arriva ad una teoria della vivibilità urbana. L'urbanizzazione

l'integrazione tra abitazione e traffico è il modo di pensare la strada che si oppone ad una progettazione

settoriale poiché strade ed edifici vanno progettati tenendo conto gli uni dagli altri. Lo spazio urbano e per

Ildefonso Cerda l'integrazione di questi due settori. Sceglie la griglia perché non è polarizzata come sistema

radiale che convoglia il traffico e crea congestione e quindi è meno efficiente. Non manca l'idea di essere

collocato entro uno spazio più vasto

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
152 pagine
8 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher persic di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Iacobone Damiano Cosimo.