Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 5
Storia della musica - Dalmonte Pag. 1
1 su 5
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Il Romanticismo nel contesto europeo dell'800

Dante e Petrarca fino ad arrivare poi al Manzoni. I movimenti europei romantici dell'800 vanno identificati più come una questione romantica-realistica. I caratteri del romanticismo sono alquanto contradditori, ma è proprio per questo che trovano la realtà più vera. Rispetto al classicismo del 700 tenta di liberarsi delle norme classiche sopranazionali andando a ripescare in un passato remoto l'aspetto fiabesco e fantastico, dunque non storico, ma quasi mitologico. Un'ulteriore contraddizione del romanticismo è la soggettività posta in ambito nazionalistico. Ogni eroe romantico è un'individualità esasperata che viene proiettata all'esterno perché degna d'essere riconosciuta dagli altri. Il soggettivismo nel romanticismo è quell'idea che tutto il mondo giri intorno ad un determinato soggetto nel quale però si scontrano sentimenti nazionali e regionali a cui comunque bisogna badare.

Il romanticismo valorizza le forze irrazionali dell'individuo (stati d'animo, emozione, istinti) contro la ragione, per contro vi è la fede nella libertà dello spirito che è qualcosa a cui tutti possiamo aspirare. Essa non è soggettiva come le passioni o gli istinti. Il romanticismo ha una visione laica della bellezza attraverso l'arte e la letteratura senza che vengano comunque a mancare forti connotazioni religiose. Nel romanticismo la vita è un divenire a differenza del periodo illuministico in cui vi è un essere con strade già determinate. La tipica figura del romanticismo è il viandante che attraverso il viaggio stimola poesie e racconti. Viaggiare come simbolo di inquietudine interiore, senza meta precisa. Unico obiettivo è la ricerca della felicità che poi inevitabilmente sfugge. Si ha nostalgia di ritornare ad un punto di felicità in cui però il soggetto non è mai stato (Sehnsucht).

Questa visione generale del romanticismo non corrisponde esattamente per i singoli romanticismi nazionali, ma essi possono attingere a ognuno di questi aspetti. Nonostante le ragioni etniche sono estremamente importanti nell'800 è evidente un'altra dicotomia del romanticismo identificabile nell'ammirazione del lontano, del diverso e dell'orientalismo. La musica in questo contesto romantico nazionale ha posizione di grande rilievo; architettura come musica di pietre, pittura come musica di colori o come un pensiero di suoni.

Le scuole nazionali

Dal 500 in avanti tutta la musica prodotta in Europa proveniva da Italia, Francia e Germania senza la possibilità di sbocco per gli altri paesi. In Germania è la musica pura, cioè quella sinfonica a essere privilegiata, in Italia l'opera, mentre in Francia l'opéra comique. L'800 nazionalista fa entrare anche la musica nel processo identitario anche se con

alcunecontraddizioni:
 La volontà di cercare le tradizioni nazionali della musica attraverso le radici etniche, si scontra con lo slancio progressista dichiarato dai romantici.
 La musica è universale, ma di contro le scuole di musica che sono locali producono una musica universale.
 Va sottolineato il rapporto in cui le scuole locali o nazionali si mettono in rapporto con la musica alta di Italia, Germania e Francia. In molte occasioni esse rifiutano la musica sinfonica tedesca introducendo un contenuto narrativo chiamato poema sinfonico. Un esempio ne è il compositore List in cui nella musica per pianoforte immette momenti della natura.
1 Storia della musica (A) – Rossana Dalmonte
La scuola inglese
L’Inghilterra è un caso particolare nel panorama romantico perché, pur non avendo grandi musicisti, ha sempre coltivato un grosso interesse per la cultura musicale, infatti, è ricchissima di istituzioni musicali, sale da concerto, teatri e

Cattedre universitarie. È proprio in Inghilterra che viene pubblicata la prima grande enciclopedia della musica che esemplifica come già all'epoca si riteneva che il sapere musicale fosse già consolidato. Va tenuta in considerazione inoltre che la certificazione di grande compositore passava attraverso delle tournée in Inghilterra.

La scuola spagnola è un caso forse unico, perché più che di scuola si può parlare di folclore. Difatti il repertorio spagnolo nasce prima fuori dai confini nazionali e poi viene importato. Molti compositori, infatti, si ispirano alla Spagna per le loro composizioni come il caso di Maurice Ravel e del suo Bolero, Rimsky Korsakov con Capriccio Spagnolo o Claude Debussy con Iberia. Il capostipite della scuola musicale spagnola è Antonio Predell e se comunque non fu un gran compositore scrisse composizioni di teatro comico realistico e composizione di zarzuela riprendendo tradizioni spagnole risalenti al 500.

riferibili a Tomàs Luis da Victoria. Gli allievi di Predell, Isac Albeniza, Enrique Grenados e Manuel de Falla (El amor Brujo) si formano comunque all'estero (Parigi) e non in Spagna. Caratteristica dei balletti spagnoli è l'inserimento di brani cantati all'interno della composizione musicale. Nel balletto El amor Brujo si ha un forte contrasto nella musica tra colori etoni grevi. La scuola ungherese è un percorso simile a quello spagnolo in cui la musica locale era confusa con la cartolina folcloristica della stessa. La musica degli zigani per esempio non è propriamente ungherese perché essi sono nomadi, anche se viene ad essa attribuita. Di questo abbaglio sono vittime molti compositori fra cui Schubert che scrive per esempio "I divertimenti all'ungherese". Un altro che compie lo stesso errore è List che scrive comunque molte composizioni riferite all'epopea del popolo ungherese, anche se egli parlava solo

tedesco. Gli etnomusicologi hanno introdotto il concetto di emic che significa ciò che è vissuto dal di dentro, cioè di quelli che lo vivono, al contrario dell'atteggiamento etic che significa preso dal di fuori. Esempio. Emic è un'orchestra zigana che suona ad un matrimonio zigano, etic è invece List che compone pensando di fare musica all'ungherese. Chi cominciò a scavare veramente nella tradizione ungherese fu Bela Bartóc, che girando per le campagne registrava danze e canti della sua terra. Cercò di estrarre da essi la differente radice scalare rispetto a quella occidentale. Cercava cioè di comprendere lo scheletro musicale della sua terra e su di esso comporre nuova musica. Bartóc cercò dunque un passaggio dalla forma etic alla forma emic. Opera di Bartóc, Il castello di Barbablù. La scuola russa in generale (vedi fotocopie) La musica in Russia la possiamo dividere in tre principali

filoni: la musica popolare, la musica sacra e la musica di corte.

La musica popolare

Risalgono al V - VI sec. le notizie di scrittori bizantini che ci parlano di schiavi slavi molto bravi nel suonare le musle.

2 Storia della musica (A) – Rossana Dalmonte

Attorno al 1000 (X/XI sec.) troviamo le byline, una mescolanza di musica e poesia (non racconti storici) nel circolo di Kiev, centro economico-politico di notevole importanza all'epoca. Le byline provenienti dai paesi settentrionali sono monodiche, mentre le byline provenienti dai paesi meridionali sono polifoniche. Repertorio che troviamo ancora ricorrente.

Tra il XII e il XIV secolo il centro diviene Novograd e la musica diviene più varia e vi si aggiunge il repertorio degli Skomoroskij (è dalla chiesa che veniamo a conoscenza del repertorio Skomoroskij per via dei documenti riguardo gli editti che vengono emessi contro essi), personaggi che facevano musica, teatro, spettacolo fiera…

Tra i secoli XIV e XV si ha il

consolidamento dello Stato russo. È tra questi secoli che nascono tretipi di canto: il canto storico (monodico di fatti storici), il canto lirico protratto (polifonico con ritmo libero di carattere amoroso) e le canzoni da ballo (ritmo rigido e sempre uguale).

Dal 1500 (XVI) al 1700 (XVIII) troviamo il canto di città (mescolanza della tendenza occidentale e di quella autoctona).

La musica sacra

La chiesa è portatrice di una cultura conservatrice. La Russia si è convertita al cristianesimo attorno al 1000 (988). Questa cristianizzazione arriva attraverso la Bulgaria cristianizzata un secolo prima, infatti la lingua della chiesa russa per tre secoli è stata una lingua mista greco - slava.

È attorno al 1500 che compaiono le prime forme di notazione in campo aperto (senza rigo) che stabiliscono l'andamento della melodia dove la lingua ha un'influenza elevatissima sulla melodia.

L'altezza delle note (acute o gravi) viene stabilita dal rigo.

musicale introdotto dall'occidente nel 1600. Il repertorio di musica sacra a carattere monodico è molto vario, per nulla povero. La musica delle corti

Nelle corti si pratica la musica cosiddetta universale, con la M maiuscola, la musica conosciuta in occidente, vengono chiamati da fuori cantanti e strumentisti. Nel 1700 abbiamo la grande corte di San Pietroburgo. L'opera imperiale italiana aveva un ruolo decisamente riconosciuto dove veniva svolta l'opera. Per tutto il 1700 il canto italiano non ha avuto seguaci fra i compositori russi, nessun compositore russo si mise a comporre canti italiani. In Russia viene creato un repertorio di tipo comico-realistico, cioè contenente i fatti del giorno; opere miste di parlato e canto. Il luogo dove venivano svolte queste opere era l'opera imperiale russa (un artista italiano guadagnava 10000 rubli, mentre un artista russo guadagnava 1000 rubli).

Arriviamo così al 1800. Nella seconda metà del 1800

avvengono delle grandi riforme in Russia. Con Alessandro II continuano le riforme; una data importante è il 1861 in cui avvenne la liberazione degli schiavi dalla schiavitù. Con questa legge viene fornito un piccolo quantitativo di denaro ai contadini in modo tale da poter far fruttare la terra. Alcuni intelligenti e capaci divennero anche ricchi in questa maniera. Nel 1864 si ha la riforma giudiziaria con il conseguente diritto all'istruzione femminile. Uno strumento molto importante di identificazione diventa l'opera lirica. Fino al 1860 quando si formano i conservatori di San Pietroburgo (1862) e di Mosca (1864) fondati da Nicolaj Rubistein (e dal fratello Anton), non c'erano scuole di musica. Fino a questo punto com'era il modello del musicista o dell'uomo colto russo? Gli anni della prima infanzia vengono trascorsi nella campagna, questo vuol dire che erano a stretto contatto con le tradizioni popolari e con gli insegnamenti famigliari. Poi Formattazione del testo

veniva il momento dei viaggi all'estero favoriti dalla conoscenza del francese, lingua molto diffusa. Quando vengono fondati i due conservatori, assumono un'impronta occidentale.

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/08 Etnomusicologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher summerit di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della musica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Dalmonte Rossana.