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Anomalie italiane:

plurali palatali e velari

- amici, medici, porci (pronuncia palatale)

- stomachi, poche, amiche (pronuncia velare)

Se il plurale fosse derivato da -OS dell'accusativo plurale, si capirebbe perché la palatalizzazione

di -C o -G davanti a -I non sia sempre avvenuta, e prevalga, specialmente per i nomi in -GO, -CA,

-GA, la forma velare (luoghi, formiche, piaghe); ma non è certo. Boccaccio usava sia magnifici

che magnifichi, sia poetici che poetichi.

La cosa curiosa è che in Italiano manteniamo questa asimmetria di forme. Alcuni studi si

spiegano questa ambivalenza così: il fenomeno di palatalizzazione è avvenuto al massimo grado

nel III secolo: le parole che si sono volgarizzate successivamente non hanno subito questo

fenomeno.

Aggettivi:

morfologia dell'aggettivo

In Latino esistevano 3 classi di aggettivi:

1^ classe: -US, -A, -UM

2^ classe: -IS (masch. e femm.), -E

3^ classe: -INV. (felix)

In Italiano esistono due classi di aggettivi:

1^ classe: buono, buona (no neutro)

2^ classe: facile, felice (no neutro)

Vi è anche un gruppo di eccezioni: entusiasta (franc.), omicida (dal sostantivo), pessimista

(franc.).

In Italiano l'aggettivo qualificativo può trovarsi sia prima che dopo al sostantivo cui si riferisce,

tuttavia, se è invariabile (es: una ragazza acqua e sapone) va messo sempre dopo.

Cambi di classe nel passaggio da Latino a Italiano

- Finis, finem => fine/fino*

- Tristis, tristem => tristo/triste*

- Acris, acrem => acre/agro*

*Il fenomeno di polimorfia consiste nell'avere più forme da uno stesso antecedente, in genere

con variazioni, più o meno leggere, di significato.

Comparativo

Il comparativo subisce il cambiamento più importante: si passa dalle forme sintetiche, organiche a

quelle perifrastiche, analitiche:

- Fortior => plus fortis => più forte

Si conservano anche dei comparativi e superlativi organici: maggiore, minore, meglio, peggio,

ottimo, minimo, pessimo; le forme in -ISSIMO (altissimo) e in -ERRIMO (celeberrimo).

Le forme perifrastiche trovano più spazio tra le lingue popolari: la forma organica necessita di più

concentrazione in meno spazio; la forma analitica è più semplice.

Articoli e pronomi:

morfologia

L'articolo determinativo maschile singolare italiano deriva dal dimostrativo latino illum usato

come articoloide:

- illum lupum => illo lupo => lo lupo

Il Latino non prevedeva l'uso dell'articolo, ma il problema si pone nel momento in cui si vanno a

tradurre i testi sacri dal Greco.

C'è un condizionamento della parola che precede l'articolo:

- vide lo lupo => vide 'l lupo.

Da qui si sviluppa 'l come segno di articolo, utilizzato ancora nelle preposizioni articolate

dell'Italiano di oggi (del, nel, col).

Non è chiarissimo come sia avvenuto lo sgretolamento di illum: cade IL-, la parte più lontana

dalla parola su cui si poggia, e rimane -LO.

A lungo la selezione, la scelta dell'articolo è stata condizionata da ragioni diverse da quelle

odierne: oggi la decisione avviene in base alla parola che segue (LO sconto, IL pilota, L'amico,

GLI amici, I cani). Nell'Italiano antico era importante quello che stava prima, le parole che

precedevano:

- attrazione della vocale precedente: vide lo => vide 'l

- Se l'articolo si trovava ad inizio frase era sempre "lo", perché foneticamente più forte di "il". Lo

stesso accade dopo una pausa forte.

- presenza di molte consonati: rimirar lo passo

In seguito si sviluppa una vocale di appoggio per 'l. Da qui si forma "il", ma nel Toscano

cinquecentesco esisteva anche el.

Scelta odierna:

- il + consonante (il cane)

- il + consonante + r, l (il treno, il clamore)

- lo + doppia consonante (lo psicologo)

- lo + consonante intensa (lo zero)

- lo + semiconsonante (lo iato)

- lo eliso davanti a vocale (l'amico)

- foresterismi (lo yougurt, i jeans)

Il Toscano prevede una distribuzione equa tra vocali e consonanti; mal sopporta una lunga serie di

consonanti. La catena prosodica richiede una distribuzione omogenea, per questo esistono questi

fenomeni fonetici:

- prostesi: fenomeno utilizzato per eliminare una sequenza consonantica troppo lunga ( per

iscritto)

- "d"eufonica (tu ed io)

Questi fenomeni fonetici legati alla sintassi sono in riduzione, perché il tipo di pronuncia taliana

non è più quella toscana. In più, ciò che non è normato, come la "d" eufonica, si riduce.

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Publisher
A.A. 2013-2014
6 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher medea22 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della lingua italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Coletti Vittorio.