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Firenze [vedi lui/lei di Manzoni in uso a Firenze ma non in ita] o a Roma)
Nella maggior parte del paese si parla una lingua dall’italiano l’italiano che si parla
≠ ⇒
tende a sussumere le norme dell’italiano scritto, e si identifica spesso con il dialetto
1861 → obiettivo: italianizzare gli italiani
1960 → grazie alla concomitanza dell’affermarsi della tv di massa e alla creazione della
scuola media unica (grazie alla quale l’obbligo scolastico venne esteso fino ai 14 anni)
esplode l’uso dell’italiano come lingua parlata.
In questo secolo la lingua che era solo scritta diventa man mano anche lingua parlata. Il
ministro Broglio programma di
chiese a Manzoni e Lambruschini di formulare un
italianizzazione. Vinse Manzoni, le cui tesi erano:
1- norme sull’uso della lingua: lingua dei ceti colti fiorentini
accostamento alla ⇒
esclusione elementi raffinati e dialettali. Sceglie Firenze perché era la capitale
provvisoria d’Italia e la patria delle 3 corone.
2- mezzi per diffonderla: scuola elementare obbligatoria per almeno 2
scuola ⇒
anni (obbligo che in larghi strati della popolazione non è sentito ⇒ l’offerta scolastica
aumenta ma la frequenza scolastica cresce lentamente). Prima c’erano zone in cui era
obbligatorio frequentare qualche anno delle elementari e altre zone – soprattutto al
sud – dove la maggior parte delle persone erano analfabete bassa se non nulla
⇒
maestri
scolarità prima dell’unità nazionale. I dovevano essere secondo Manzoni
toscani, meglio ancora se fiorentini, in mancanza d’altro dovevano “sciacquare i panni
in Arno”.
Giolittiana si verifica un grosso salto nella frequenza scolastica, dovuto al
Durante l’età
boom economico e alla crescita economica del paese maggiore attenzione alla
⇒
scolarità, ma nemmeno questo è risolutivo, infatti l’obbligo scolastico si verificherà
effettivamente solo durante gli anni ’50 -‐ ’60.
Inoltre a fronte della proposta manzoniana, la realtà era che i maestri sono anche non
toscani e spesso non avevano un’adeguata formazione e preparazione scolastica i
⇒
progressi furono lenti. Nella realtà l’italiano non era insegnato a scuola, ma in luoghi e
attraverso mezzi che esulano dai programmi di Manzoni.
4
Fattori che permisero il processo di italianizzazione (studiati da De Mauro)
1- urbanizzazione e immigrazione molte migrazioni dal sud al nord e dalla
→
campagna alla città per esigenze primarie (salario stabile e decente) ⇒ usare la lingua
italiana come strumento di comunicazione è una necessità, dato che si spostavano in
luoghi con una cultura/dialetto impulso apprendimento dell’italiano
≠ ⇒
2- esercito nazionale e leva obbligatoria → causò lo spostamento di grandi masse ⇒
era necessario saper parlare in italiano per comunicare con i compagni che venivano da
corsi reggimentali
ogni parte d’Italia i soldati andavano a scuola nella libera
⇒ →
uscita, imparavano a leggere, scrivere e fare di conto
3- burocrazia nazionale e unitaria sopprime la burocrazia preesistente e assorbì
→
burocrati e funzionari degli stati pre-‐unitari (Stato Sabaudo, Regno delle 2 Sicilie) che
vennero spostati dalle loro sedi ⇒ era richiesto loro la conoscenza del francese (lingua
internazionale) e dell’italiano (seppur in forma letteraria e formale) i burocrati
⇒
dialettali permangono e diventano
devono abbandonare il dialetto ma alcune marche
vocaboli italiani si diffondono alcuni meridionalismi (per es. disguido o
⇒
incartamento) ed elementi deverbali a suffisso o (per es. utilizzo, reintegro)
4- mezzi di comunicazione di massa la stampa quotidiana precedente all’unità
→ cronaca
nazionale ha ancora caratteristiche locali (cronaca locale). Con l’unità nasce la
nazionale e si accentuano i caratteri di popolarità (anche se comunque non c’è nessuna
funzione attiva da parte della stampa per l’alfabetizzazione. Gli altri mezzi di
comunicazione, invece, hanno una grande importanza per la diffusione della lingua
italiana, nonostante non nascano con finalità di didattica linguistica.
- Radio discorsi trasmessi per radio diventano un mezzo efficace e creano una
→
comunicazione diretta tra oratore e popolo (pensa a Mussolini!). inoltre per radio si
trasmettevano canzoni con testo italiano
- cinema la diffusione di sale private e parrocchiali invogliava ad andare a vedere
→
film
- televisione propone film e altri programmi, rispetto alla radio ha le immagini (in
→
b/n) e rispetto al cinema si prestava ad una fruizione quotidiana e prolungata
5- scuola media unica venne abolita la distinzione tra ginnasi etto e scuola di
→
avviamento. Venne resa obbligatoria fino ai 14 anni ⇒ 8 anni di studio obbligatori per
tutti 5
4) italiano dell’uso medio
Francesco Sabatini
Termine coniato negli anni ’90 da e indica un tipo di italiano
colloquiale che, diversamente da quello standard, accoglie elementi dell’italiano
parlato.
-‐ “gli” per “le” o “loro”
-‐ “lui” “lei” “loro” usati come soggetto
-‐ costrutti preposizionali con il partitivo es. “ho parlato con degli amic