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Capitolo Terzo

La riconquista del terzo millennio

L'uomo del terzo millennio dovrà per prima cosa ritrovare sé stesso nella compiutezza delle proprie dimensioni - intellettiva, operativa e religiosa - e nella relazione con natura, natura umana, Dio solo così potrà contribuire a rianimare l'occidente e di dotare di un'anima il mondo che pur avendo migliorato le condizioni materiali di vita almeno in alcuni paesi, soffre proprio in quei paesi il peggioramento della qualità della vita, poiché ha delegato il sistema sociale la predisposizione delle condizioni utili all'appagamento.

Il filosofo del terzo millennio procederà come il minatore, saldamente impostato sulle gambe alla luce del casco posto sul capo, in tal modo potrà rilanciare la triplice vocazione europea - metafisica, politica e religiosa - e supererà il baratro del dopo Nietzsche.

Antonio Rosmini (1797-1855) in anticipo sui

tempi rispose ai problemi che abbiamo visto delinearsi nella modernità ed esplodere nella contemporaneità contrapponendo alle conseguenze estreme della metafisica del soggetto la potenza e la forza di una oggettività ritrovata.

L'uomo post-nietzschiano è:

  • Un individuo non persona, di conseguenza impossibilitato a conseguire il proprio fine, per il progressivo smarrimento della consapevolezza della propria consistenza ontologica, della propria unità psico-fisica.
  • Privo di patria fisica per avere offuscato lo spirito europeo, omettendo di riconoscere le proprie radici.

L'opera di Rosmini è indirizzata tutta a mente e cuore del lettore ossia all'uomo intero, cogliendo l'insieme di un percorso che si irradia sulla realtà nel suo complesso.

Proprio l'interezza dell'uomo era stata messa in discussione dalla modernità che riconosceva solo la realtà della ragione naturale e poneva al bando quella soprannaturale.

agevolando così la progressiva affermazione del sistema filosofico del razionalismo. L'importanza del suo pensiero per l'uomo del terzo millennio è legata alla sua capacità di riaccendere con fermezza i due fari che possono orientarlo nella sua vita nel mondo: - Il faro della verità che è luce alla ragione e ne illumina il cammino conoscitivo e operativo. - Il faro della rivoluzione che è luce alla fede e che gli ricorda come il suo fine ultimo non sia di questo mondo. Rosmini andò alla ricerca del terreno comune del dialogo e comprese che chi ricerca sinceramente la Verità non può intendersi con chi è altrettanto sinceramente alla ricerca. L'amore della Verità attrae le intelligenze umane e quindi è il punto di incontro tra gli uomini e i popoli. Rosmini distingue tra: - Razionalisti pratici che ammettono il razionalismo senza averne coscienza. - Razionalistici teoretici che ne ammettono

Palesemente il principio. Sebbene le forme estreme del protestantesimo si ammantassero di sembianze mistiche, lo spirito era di distruzione lenta di tutto l'ordine soprannaturale. I protestanti della prima ora rigettano la tradizione, mentre i successivi rifiutano le scritture. Rosmini, dopo tre secoli di variazioni, sintetizza l'evoluzione storica:

  1. La natura umana talmente depravata da non poter fare altro che peccare si riscopre immune da ogni disordine originale.
  2. L'attività legislativa passa dalla rivelazione alla ragione.
  3. La negazione del libero arbitrio, annientato dalle forze della grazia, lascia il posto alla negazione della grazia.
  4. La salvezza per fede senza le opere buone è sostituita dalla salvezza attraverso le opere buone senza la fede.

Al soggettivismo cartesiano, cui si deve l'avvio alla secolarizzazione e la dissoluzione dell'interpretazione cristiana dell'esistenza, Rosmini replica con la forza di un'oggettività.

ritrovata.Rosmini accetta il Kantiano conoscere è giudicare.All’esigenzialismo kantiano, forma raffinata di un ateismo che condurrà alla completamondanizzazione dell’uomo che al posto di rafforzare la fede si trasformeranno in bestemmiacontro l’uomo e contro Dio, contrappone una filosofia che ridurrà la verità a sistema e che potràessere lo strumento di cui si possa valere la teologia.L’umana avventura alla conquista del sapere ha quindi come protagonista un soggetto che aspira aduna conoscenza che aspira al sapere che ancora non possiede, ma della quale ha presenteintuitivamente il principio, il punto di arrivo è sconosciuto.L’uomo ignora ancorale meraviglie dell’essere, ma sa di ignorarle e per questo tende a loro sotto laspinta di una curiosità eccedente i confini dell’essere mondano.Giovanni Paolo II afferma che la fede non germoglia sulle ceneri.21Allo storicismo hegeliano che esalta la

soggettivazione assoluta del sapere ossia un sistema compiuto che risponde ad un progetto di enciclopedia delle scienze. L'edificazione dell'enciclopedia rosminiano utilizza un ragionamento ontologico che si svolge in circolo, con l'attenzione a tutte le parti che le danno vita, ma in una loro distinta valutazione dovuta alla specifica connotazione della discorsività umana. Allo storicismo hegeliano Rosmini contrappone una storicità ritrovata: - Che riscatta libertà e tempo, dimensioni umane sottratte alla signoria dell'uomo. - Riscopre l'essere verità e rieduca le menti a sopportarne gradatamente la luce. - Che impegna nella ricostruzione armonica delle Nazioni e dei rapporti tra le Nazioni. - Che sa per chi vive. Dell'umanesimo marxista Rosmini dice che il diritto è una facoltà di operare ciò che piace, protetta dalla legge morale, che ne ingiunge agli altri il rispetto. I 5 elementi enucleabili da questadefinizione ne prospettano la ricchezza espressiva cui concorrono l'attività di un soggetto, frutto di una volontà razionale quindi libera il che equivale a personale, non utile al soggetto ma buona per lui, armonizzata con la legge morale ossia lecita, relazionata alle altre persone aventi il dovere di rispettarla perciò protetta dalla legge naturale. La mancanza di una delle componenti di questo identikit comporta la sua inesistenza, ma non implica la cessazione del dovere, se non fosse così si verrebbe a creare un circolo vizioso per il quale: - L'uomo ha il diritto di fare ciò che il dovere non gli proibisce. - Il dovere non gli proibisce di fare ciò per il quale ha diritto. Sostenere che il dovere precede il diritto implica, infatti, che il dovere è imposto dall'oggetto, mentre il diritto scaturisce dal soggetto. I tre termini diritto oggetto e soggetto sono strettamente correlati e implicatesi vicendevolmente. E'possibile rilevare nella persona umana la presenza di tutti e cinque i componenti del diritto nella loro dimensione oggettiva e soggettiva – l'attività, personale, buona, lecita e protetta – ne consegue che la persona è essa stessa l'essenza diversa. Poiché la persona si identifica con l'essere attraverso l'intelletto con la partecipazione della verità, con la facoltà del volere tramite la virtù e attraverso il sentimento con felicità e beatitudine. Verità, virtù e felicità sono elementi costitutivi di ogni membro del genere umano, si configurano quali diritti connaturali per la loro extra sociali la cui lesione provoca problemi non nella sfera del diritto ma della stessa persona. Le piccole menzogne sono un campanello d'allarme perché attestano l'estendersi di una mentalità mistificatoria, sono, infatti, una prova generale dell'inesorabile avvelenamento.

dell'intelligenza e del pensiero. Con l'avanzamento della confusione, l'adesione dello spirito umano alla verità si allenta e l'intelligenza va oscurandosi, la Verità cessa di illuminare l'essere e di offrire un orientamento sicuro, l'uomo diventa così incapace di riconoscere sé stesso.

Della solitudine kierkegaardiana può essere un efficace correttivo la dottrina rosminiana delle tre società necessarie all'organizzazione perfetta del genere umano: la Teocratica, la Domestica, la Civile.

Gli uomini si riconoscono figli dello stesso padre, quindi fratelli e comunicano attraverso il lume della verità nell'amore per il padre.

Su questa base, la società teocratica, voluta da Dio quindi divina, non necessita di un preventivo accordo con la creatura umana, anche se questa è chiamata a riconoscerla consentendo ad essa con la sua libera volontà, è quindi per natura e trova nel

cristianesimo un suo primo compimento.Il messaggio cristiano ha irrobustito i tre costituenti del soggetto del diritto:- L'attività- L'intelligenza- La morale 22La riconquista della dimensione intellettiva.Rosmini ha chiara la distinzione tra la natura e la natura umana, tra ente finito e ente intelligente.Un uomo è un soggetto, animale, dotato dell'intuizione dell'essere ideale-indeterminato, e dellapercezione del sentimento fondamentale corporeo. La persona si può definire un soggettointelligente e si può definire persona un individuo sostanziale intelligente, in quanto contiene unprincipio attivo, supremo ed incomunicabile.La persona umana è quindi una sintesi:- Di un elemento soggettivo individuale- Di un elemento oggettivo personalePrincipio individuale e personale regolano l'operato dell'uomo secondo:- L'animalità ispirata dal bene soggettivo- L'intelligenza che si conforma al bene

oggettivo.Il principio individuale opera secondo una logica riduzionista, è incapace cioè, con le proprie forze di elevarsi al di sopra del proprio particolare soggettivo interesse e di stendere lo sguardo su un più ampio orizzonte.Il principio personale essendo il più elevato dei principi può operare secondo una logica di globalità e a tenere nella dovuta considerazione l’insieme degli interessi soggettivi del singolo e del corpo sociale.L’inclinazione soggettiva restringe l’uomo in un ambito limitato nel suo piccolo mondo la sfera dell’inclinazione soggettiva è un carcere in cui domina la schiavitù.L’inclinazione oggettiva lo proietta nell’infinito, la sfera oggettiva è quella in cui domina la libertà.Il primo atto della persona umana deve essere quello dell’accettazione di sé cioè l’assunzione sulpiano dello spirito della propria individualità che

Permettere di mantenere l'equilibrio psicofisico e l'instaurarsi di rapporti interpersonali.

Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
27 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luca d. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof De Lucia Paolo.