Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il Comunismo
Marx si è fermato ad illustrare uno dei temi più studiati dalla psicologia sociale, ossia la connessione della personalità umana con l'ambiente. Il comunismo, realizzando l'abolizione della proprietà privata, cioè del capitale, elimina la lacerazione che la proprietà privata ha portato nella struttura sociale e nella personalità degli individui. In questo modo il lavoro ridiventa l'attività autonoma personale dell'uomo, lo strumento della solidarietà umana. Il comunismo, come scrive nei manoscritti "economico filosofici", è il consapevole del ritorno dell'uomo a sé stesso come uomo sociale cioè come uomo umano.
Secondo gli scritti economico-filosofici del 1844, il comunismo da un lato sopprime l'opposizione tra la natura e l'uomo, privilegiando l'uomo che ha a disposizione tutte le forze naturali e dall'altro sopprime l'opposizione tra...
uomo e uomo per restituire il lavoro comune. i può affermare che il comunismo realizza la naturalizzazione dell'uomo e la naturalizzazione della natura. Questa realizzazione avverrà per gradi: in una prima fase della società comunista, uscita dalla società capitalistica, sarà inevitabile la disuguaglianza tra gli uomini, e soprattutto la uguale retribuzione in base al lavoro sarà possibile solo in una fase più elevata. Con la scomparsa della divisione del lavoro e quindi, con la scomparsa del contrasto tra il lavoro intellettuale e quello manuale e solo quando il lavoro sarà diventato bisogno della vita la società potrà scrivere sulla propria bandiera ognuno secondo la sua capacità e ognuno secondo i suoi bisogni. La fine della società capitalistica e l'avvento del comunismo saranno dovuti allo sviluppo inevitabile della stessa economia capitalistica, la quale, da un lato è incapace diassicurare l'esistenza dei lavoratori salariati di cui non può fare a meno e dall'altro lato unisce i lavoratori stessi nella grande industria e ne fa una forza destinata a distruggerla. Quindi, la borghesia stessa produce coloro che la distruggeranno.
Per Marx il materialismo storico e la dottrina economica del capitale stanno in stretta relazione. Secondo il materialismo storico nessun mutamento sociale avviene per l'azione di un'ideologia perché l'ideologia esprime rapporti sociali storicamente determinati. Marx, nel Capitale, intende dimostrare che il comunismo esprime i rapporti sociali che si vanno già formando nella società capitalistica e per tale ragione rappresenta lo sbocco inevitabile per lo sviluppo di questa società. Ma se parte dal principio che un bene qualsiasi è determinato dalla quantità di lavoro necessario a produrlo e quindi il capitalista corrispondesse al salario l'intero prodotto e il suo
lavoro non avrebbe per sé alcun margine di profitto, perciò egli compra dal salariato la forza lavoro pagandola come ogni altra merce. In questo modo, il fenomeno del plusvalore è quella parte del valore prodotti dal lavoro salariato di cui il capitalista si appropria. Il plusvalore rende possibile l'accumulazione capitalistica, la produzione del denaro mediante denaro che è il fenomeno fondamentale della società borghese nel tempo. La società capitalistica, secondo Marx, sarà distrutta dalla sua stessa contraddizione interna, le forze produttive che essa avrà cercato di sviluppare allo scopo di raggiungere il massimo incremento del capitale entreranno in conflitto.
L'ALIENAZIONE è un altro concetto molto importante e parte dal concetto di alienazione religiosa elaborato da Feuerbach. Marx amplia tale concetto all'alienazione socioeconomica. A questo proposito Marx lavora alla stesura dei manoscritti
Economico-filosofici del 1844 in cui sostiene l'effettiva soppressione dellaproprietà privata come appropriazione della vita umana e quindi, la soppressione di ogni alienazione e conciò la conversione dell'uomo dalla religione, dalla famiglia, dallo stato alla sua esistenza umana cioè alla suaesistenza sociale.
Nei manoscritti si intravede la delineazione del materialismo storico che anticipa i contenuti di unaeconomia politica esposta ed ampliata nelle opere della maturità e dunque non si può dire che ci sia stato ungiovane Marx interessato esclusivamente all'antropologia e alla sociologia e un Marx maturo interessatoall'economia politica. Nel giovane Marx, pur prevalendo i temi dell'antropologia e della sociologia, siriscontrano già i contenuti della sua dottrina economica che sarà sviluppata con "I Lineamenti fondamentali della critica dell'economia-politica" e con "per la critica
Dell'economia politica". Evidentemente, il giovane Marx sottolinea che per comprendere cosa sia l'uomo non bisogna partire dalla tesi astratta della categoria logica di essere indeterminato ma, dalla categoria sociale dell'uomo reale così come appare nella sua determinazione storica all'interno del complesso sistema dei rapporti sociali. Marx, pur condividendo la posizione iniziale assunta da Feuerbach e da tutta la sinistra hegeliana, ritiene che non ci si possa limitare alla dimensione dell'alienazione religiosa ma, che si debba estendere la missione dell'uomo alla dimensione più ampia dell'alienazione sociale ossia all'insieme dei rapporti sociali che intercorrono tra gli uomini in un determinato luogo e in un determinato tempo. Secondo Marx l'uomo deve essere considerato come il frutto di un'analisi che tenga conto del complesso sistema dei rapporti socioeconomici delle varie epoche storiche. La struttura economica e le
varie sovrastrutture ad essa collegate costituiscono il sistema di relazioni sociali all'interno delle quali l'uomo realizza la sua personalità. Infatti, nell'opera "per la critica dell'economia politica" Marx sostiene che non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere ma è il loro essere sociale che determina la loro coscienza. Se si ritiene di studiare il marxismo come componente culturale dei secoli diciannovesimo e ventesimo ma anche del ventunesimo secolo bisogna fondare la dottrina di Marx attraverso la lettura dei suoi testi e di quelli dei suoi interpreti. Infatti, non bisogna trascurare quanti hanno osteggiato i contenuti del materialismo storico legittimando un modello speculativo diverso all'inizio del ventunesimo secolo. Consolidatasi la crisi delle ideologie e la memoria storica, induce a ripensare alle opere di alcuni autori che hanno caratterizzato il pensiero occidentale contemporaneo ma, Marx è.stato oggetto di critiche e di condanne per il suo ruolo nel sostenere regimi totalitari. Nel corso degli anni, le opere di Marx sono state ampiamente analizzate e interpretate da studiosi di diverse discipline, tra cui filosofia, economia, sociologia e politica. La sua teoria del materialismo storico e della lotta di classe ha influenzato profondamente il pensiero politico e sociale del XX secolo. Nietzsche e Heidegger sono considerati due dei più importanti filosofi del periodo moderno. Nietzsche è noto per la sua critica alla morale tradizionale e per la sua teoria del superuomo, mentre Heidegger è famoso per il suo concetto di "essere nel mondo" e per la sua analisi dell'esistenza umana. In conclusione, Marx, Nietzsche e Heidegger sono autori fondamentali che hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo del pensiero filosofico e politico. Le loro opere continuano ad essere oggetto di studio e di dibattito, e la loro influenza si fa ancora sentire nella società contemporanea.È stato assunto a simbolo di un sistema politico che riteneva di potere cambiare il mondo. L'opera di Marx costituisce una delle componenti più interessanti della cultura contemporanea se si presta la dovuta attenzione oltre agli scritti del Marx giovane, a quelli del Marx maturo. All'inizio del ventunesimo secolo si può effettuare una rilettura di Marx le cui opere del periodo della maturità non possono costituire una parte assestante posta in un rapporto dicotomico con quelle del periodo giovanile. In effetti, se ci si sofferma sui contenuti delle opere dedicate all'economia politica si può riscontrare che il problema della persona umana continua a costituire il tema centrale e costante per il suo materialismo storico. Questo è un problema già studiato nelle opere giovanili. Sul piano antropologico e sociologico se il marxismo per un verso ha fallito come progetto politico e ideologico, per un altro verso continua ad essere unadello studio dell'anima. Freud ha introdotto concetti fondamentali come l'inconscio, l'interpretazione dei sogni e il complesso di Edipo. Ha anche analizzato il ruolo dell'istinto sessuale nella formazione della personalità umana. La sua teoria ha avuto un impatto significativo sulla psicologia e sulla comprensione del comportamento umano.dell'anima. Quindi, l'uomo veniva considerato come un essere composto da due parti: 1. Il corpo (parte materiale) 2. La psiche o anima (parte spirituale). Secondo la religione e la filosofia, la psiche è la parte spirituale che dopo la morte del corpo è destinata a sopravvivere. Quindi, secondo il vecchio schema della filosofia e della religione possiamo riassumere: • Corpo: parte materiale, quindi parte mortale • Psiche/anima: parte spirituale, quindi parte immortale. La moderna psicologia, sorta nell'800 e sviluppatosi poi nel corso del 900, non intende studiare la parte spirituale dell'uomo per capire se l'uomo possiede un'anima immortale, ma ritiene che la psiche dell'uomo sia quella parte immateriale che incide anche sulla parte materiale, perciò riguarda il modo di pensare e agire. Quindi, possiamo dire che l'uomo è un essere caratterizzato dalla stretta relazione tra psiche e corpo. Questo tipo di indagineme individuo, analizzando i suoi processi mentali, le sue emozioni, i suoi comportamenti e le sue esperienze personali. Psicologia sociale; si concentra invece sullo studio dei processi psicologici che avvengono all'interno dei gruppi e delle relazioni interpersonali. Si occupa di come le persone influenzano e vengono influenzate dagli altri individui e dal contesto sociale in cui vivono. Psicologia dello sviluppo; si occupa dello studio dei cambiamenti psicologici che avvengono nel corso della vita di un individuo, dall'infanzia all'età adulta. Analizza come si sviluppano le capacità cognitive, emotive e sociali e come queste influenzano il comportamento e l'adattamento dell'individuo. Psicologia clinica; si occupa della diagnosi, della valutazione e del trattamento dei disturbi mentali e dei problemi psicologici. Si basa su approcci terapeutici e interventi psicologici per aiutare le persone a superare le difficoltà e a migliorare il loro benessere psicologico. Psicologia cognitiva; si concentra sullo studio dei processi mentali che sono alla base del pensiero, della percezione, della memoria, dell'attenzione e del linguaggio. Analizza come le persone elaborano le informazioni, prendono decisioni e risolvono i problemi. Psicologia sperimentale; si basa sulla ricerca scientifica e si occupa di studiare i processi psicologici attraverso l'osservazione, la misurazione e la manipolazione delle variabili. Utilizza metodi sperimentali per testare ipotesi e per ottenere dati empirici. Queste sono solo alcune delle principali branche della psicologia, che si intersecano e si integrano tra loro per fornire una visione completa e approfondita dell'essere umano e dei suoi comportamenti.