Storia della filosofia
Anteprima
ESTRATTO DOCUMENTO
AGOSTINO: (filosofia cristiana) (356
Famiglia con madre cristiana e padre pagano,adolescenza piuttosto vivace, studia retorica
(arte del parlare fine a sé stessa nessun riscontro nella realtà, seconda sofistica= nessuna
A 16 anni fa un incontro importantissimo: libro di Cicerone
importanza del valore di verità).
“Hortensium” elogio della filosofia e ricerca della verità e ha cambiato la vita di Agostino
(ricerca lui stesso la verità: prima nella bibbia ma non è andata bene, poi la ricerca nel
Manicheismo ma fallita, periodo di scetticismo radicale la verità non si può trovare e la
trova nel platonismo)l’uomo si deve tenere lontano dal conflitto manicheista: tenendo un
tipo di vita molto ascettica ( mangiando poco, vita sessuale poca), sconfitta del male
Agostino ha aderito 9 anni al Manicheismo,DE TRINITATE (testo più teologico di
Agostino), nel 395 viene eletto vescovo di Ippona e nello stesso anno scrive LE
QUESTIONI A SIMPLICIANO (Pelagio in funzione antimanicheista e legge le epistole
paoline e afferma che il peccato di Adamo nel peccato originale ma non si può dare la
colpa e responsabilità a tutti gli uomini di questo, l’uomo ,può con le sue forza riuscire, a
recuperare tutto e a compiere azioni buone anche grazie all’ azione divina, l’anima dell’
uomo non è stata intaccata= SE GLI UOMINI SONO CAPACI DI FAR IL BENE ALLORA
BISOGNA FARLO) = Agostina non accetta questa concezione dell’ uomo perché secondo
lui l’uomo dopo il peccato originale l’uomo è diventato corrotto e tutta l’umanità è
dannata e la grazia divina può salvare ma Dio la concede a chi vuole e quando vuole, il
peccato si trasmette per via biologica. Rottura con il mondo antico i filosofi antichi non
sapevano dell’ esistenza di un peccato. La scoperta dell’ interiorità, tutto ciò che avviene
all’ interno della uomo è molto importante e la più preziosa= LETTURA TESTI SACRI.
LE CONFESSIONI (397 opera più famosa) (significato
Maggior opera di Agostino:
principale= testimoniare)-
> interlocutore principale è Dio, Agostino vuole testimoniare la
propria fede, distinguere fra Io narrante( ) e Io narrato, la luce coincide con
Agostino maturo
l’essere= qualcosa che si presenta allo sguardo interiore e non è possibile dubitare della
sua esistenza= VERITA’ (luce immutabile), il male coincide con il non essere il sommo
bene, il desiderio di felicità è dentro di noi che è al di fuori della memoria stessa. Ultima
opera di Agostino= RITRATTAZIONI in cui il filosofo passa in rassegna tutte le opere
scritte in maniera cronologica è un testo che permette di capire qual’è stata la sua
evoluzione interna. IL DIO DEI TITANI (410 a.C= sacco di Roma) Roma accusava la
religione cristiana di averla resa debole e Agostino scrive per difendere la sua religione e
afferma che Roma non è mai stata una repubblica perchè non c’è mai stata giustizia è
sempre stata corrotta. DIO HA CREATO L’UOMO BUONO perché tutto quello che Dio è
bene perché è essere e Adamo è diventato cattivo a causa del peccato e il male dipende
dalla sua volontà malata= LIBERO ARBITRIO. Confitto tra uomo carnale e uomo
spiritico .LE CONFESSIONI: Agostino inizia a scrivere partendo dalla sua infanzia
affermando che non si ricordava niente ma chiedeva perdono dei peccati che aveva
commesso durante l’infanzia (concezione del bambino cattivo). Amore di sé AMORE DI DIO
Caino, uomo carnale, cittadino del
(giusta direzione), Gloria degli uomini , GLORIA DI DIO;
mondo Babilonia di cui la Babilonia terrena è il simbolo,
(fondatore di città), (= confusione)
Natura città terrena
(=peccato non coincide con nessuna), (istituzione politica diversa da Roma,
comunità degli empi= predestinati alla dannazione ABELE
Babilonia, Gerusalemme),
UOMO SPIRITUALE PELLEGRINO DEL MONDO ( PREDESTINATI ,
non ha una città),
GERUSALEMME GRAZIA, CITTA’ CELESTE
(Gerusalemme terrena è il simbolo), (non
COMUNITA’ DEI SANTI
coincide con nessuna istituzione religiosa diversa dalla chiesa), =
, REGNO DI DIO.
predestinati alla salvezza
A causa delle continue invasione dei barbari si vive in un periodo di buio,dal punto di vista
economico c’è la crisi, dal punto di vista politico ci sono piccoli poteri politici centrali dal punto di
Pagina 7
vista culturale è andata perduta la conoscenza della lingua greca e del latino (quest’ ultima
sopravvive solo grazie alla trascrizioni dei libri da parte dei monaci che sapevano leggere e
scrivere) il 99% della popolazione era analfabeta, perdita dei testi di Aristotele (tranne la LOGICA)
e Platone, XII secolo rinascita e nasce l’università (maestri e discepoli, fissa chi deve insegnare
cosa e a chi= organizzazione), luogo di eccellenza in cui si fa cultura= I università (Parigi o
Bologna)
TOMMASO D’AQUINO: XIII secolo=(1225- vive 800 anni dopo
(filosofia cristiana)
Agostino
Tommaso era un maestro universitario, famiglia di alto nobilita (grandi proprietari terrieri) e
avviano Tommaso alla carriera ecclesiastica facendolo studiare a Napoli all’ interno del Convento
dei Domenicani= apostolato contro gli eretici (poi va all’Abbazia di Monte Cassino, grandi
proprietari terrieri). Tommaso è attirato dai domenicani e quindi sceglie quell’ ordine religioso e
rompe quel sogno di potenza dei genitori.Nel 1244 entra nell’ ordine dei domenicani che lo porta a
girare in vari luoghi frequentando i conventi domenicani più importanti, va inviato in Germania e
segue le lezioni di un grande “Alberto il Magno”, a Parigi diventa “lettore= assistente universitario”
e nel 56 e diventa maestro di teorica. La sua opera più importante è la Summa Teologica.
Tommaso ha introdotto un nuovo modo di far teologia e un nuovo modo di studiare ed è
profondamente innovativo (riscoperta dei testi di Aristotele, attraverso una grande trascrizione di
prima reazione dei testi aristotelici= rifiuto: è vietato leggere
quasi tutte le opere di Aristotele),
i testi aristotelici ma dopo un po' la potenza aristotelica la legge viene cambiata anche se
le opinioni su Aristotele sono contrastanti: c’è chi li condanna, c’è chi li accetta e chi li ama.
Aristotele rappresenta per Tommaso la ragione, fiducia sterminata della ragione intesa
come pura razionalità, Dio è somma razionalità (la ragione è l’unica cosa che somiglia
Dio). Secondo Tommaso il peccato originale c’è stato ma non è stata intaccata la ragione
umana, questo permette di arrivare alla verità senza nessun ausilio, la grazia svolge una
sua funzione preziosissima. La ragione dà sola riesce a costruire il suo percorso di verità e
a scoprire l’esistenza di un Dio ma non riusciremmo mai a dimostrare con la ragione che
Dio è il fine ultimo, una persona e non un ente che ci ama e bisogna cercare di cambiare il
nostro atteggiamento e andare verso la salvezza (la ragione arriva con Dio come causa
ma non come fine). Aristotele ci fornisce un paradigma per definire la teologia stessa è
una scienza e deve essere una scienze se ha dei principi che si basano sulle scienze ed è
dimostrabile attraverso dei sillogismi e i principi su cui si fonda la Sacra Scrittura, i principi
su cui si fonda la teologia è che si fonda su una scienza superiore e Dio ci trasmette questi
principi. Attraverso la filosofia noi guardiamo l’oggetto immobile Dio e attraverso la
teologia noi guardiamo Dio come previdenza, amore, filosofia e teologia non sono in
contrasto: teologia naturale (che costruiamo attraverso l’uso della ragione), teologia sacra
(applicazione metodo scientifico ai dati della rivelazione).
GUGLIELMO D’OCKAM (1285- 1348); LONDRA
Il pensiero di Ockam si sviluppa nel XIV secolo, studia teologia all’ università, ordine di
appartenenza di Guglielmo è diverso da quello di Tommaso e appartenne all’ ordine francescano
(ordine che fa della povertà il suo scopo principale e non possiede nulla). 137-1320 insegna
teologia e logica e gli viene contestata una lista di affermazioni che si trovano nelle sue opere e
che vengono ritenute eretiche-> COMMISSIONE D’AVIGNONE.Il capo di tutti i francescani perché
è andato a protestare contro il papa a Avignone (tutte le proprietà passavano in possesso dei
francescani e dovevano per forza obbedire al papa e quindi disobbedire alla loro natura di
povertà). 1328= Guglielmo d’ockam insieme al capo dei francescani sfuggono dalla prigione ad
Avignone e successivamente decide di appoggiarsi al imperatore di Monaco occupandosi di
politica (assoldato dai teorici dell’ impero). 1834 lettera rivolta a tutti i frati minori francescani in cui
afferma che IL PAPA E’ ERETICO perché ha travisato la dottrina ecclesiastica. Negli ultimi anni
della sua vita riflette su che cos’è la chiesa e riflette anche sulla divisione del potere imperiale e
papale.
La logica rappresenta per Guglielmo il modello di tutte le scienze e tutte le discipline
scientifiche devono adottare la metodologia logica ed è trasversale a tutte le discipline e
Pagina 8
con essa costruisce il suo pensiero sia teologico che politico.Logica= elemento qualitativo
che fa parte del nominalismo
FILOSOFIA MODERNA (Matteo d’Alfonso)
CARTESIO (1596-1650)/ Francia
1604-1612 educato nel collegio dei gesuiti, 1618 si arruola nell’ esercito durante la Guerra dei
Trent’anni e conosce il medico olandese Beeckman empirista e anti-scolastico, 1619 anno di
svolta, 1622-1628 soggiorna in Svizzera, Francia e Italia, 1628 rimane in Olanda e scrive il Trattato
del Mondo (ma non lo pubblica per la condanna a Galileo Galilei), 1637 pubblica il Discorso sul
metodo, 1641 pubblica le Meditazioni Filosofiche, 1649 pubblica Le passioni dell’ anima.
DISCORSO SUL METODO:
Orientamento all’ uso del lumen naturale suddiviso in 6 parti: considerazioni sulle scienze,
enunciazioni principali regole sul metodo, regole di morale (ambito pratico= guida sulla nostra
le passioni dell’ anima non sono un vero e proprio trattato di filosofia morale,
vita)
esistenza di dio e dell’ anima umana, questioni di fisica e fisiologica, riflessioni sul modo di
far progredire le scienze grazie al lume naturale. Scienza in due ambiti: l’esperienza come
l’ambito , la scienza si trova anche in
( il mondo ci istruisce attraverso la sua frequentazione)
me stesso con la filosofia: io, me stesso e mondo, considerando i costumi degli uomini e
attraverso il libro del mondo e farne esperienza si può studiare anche sé stesso.
REGOLE DEL METODO: rivendicazione del buono senso ragione o lume naturale, il fine
della ricerca è il vantaggio dell’ uomo nel mondo= 4 regole: evidenza (accettare solo quanto
, analisi
si presenta alla mente in modo chiaro e distinto) ( suddividere un problema in
sintesi (
sottoproblemi più semplici), passare per gradi dalle conoscenze più semplici alle più
), servirsi in tutto della sua ragione.
complesse
REGOLE DI MORALE: obbedire alla legge e ai costumi del mio paese serbando la fede
alla religione nel quale Dio mi aveva fatto la grazia di essere educato, essere fermo e
risoluto per quanto potessi nelle mie azioni anche le mie opinioni più dubbie con la
costanza come se fossero le più sicure, vincere sempre piuttosto me stesso che la mia
fortuna e voler modificare piuttosto i miei desideri che l’ordine delle cose del mondo, fare
una rassegna delle varie occupazioni degli occupazioni per scegliere la migliore in me,
abbiamo bisogno di una morale provvisoria.
DUBBIO METODICO/IPERBOLICO E COGITO:
Il dubbio metodico alla ricerca del fondamento certo: riconoscimento del carattere
incerto di tutte le nostre conoscenze= momento teoretico ,
(sensi/sogno/genio maligno)
sospendere l’assenso: momento pratico . “Io penso e dunque sono”
(attività del pensare)
Cartesio la giudica come il principio primo della sua filosofia, l’anima (IO) è qualcosa di
interamente distinto dal corpo ed anche quello più facilmente conosciuto, anche se il corpo
non esistesse non cesserebbe di essere ciò che è. : su questa
Certezza, Evidenza e Verità
certezza originaria deve essere fondato ogni altra nostra conoscenza: il COGITO è
insieme evidente e la misura di ogni evidenza.
Sull’ esistenza di Dio e dell’ anima umana:
Il soggetto pensate colto nel cogito va altresì pensato come una sostanza cui il pensare
inerisce come suo attributo: la mia esistenza è quella di un essere pensante, ovvero che
ha IDEE( )= immagini mentali-> prodotto della mente.
diversa da quella platonica
Suddivisione delle idee: INNATE-> che sembrano essere nate in me, non può venire dall’
esperienza ma esiste come contenuto mentale connaturato con la nostra conoscenza;
AVVENTIZIE-> che sembrano venire dal di fuori; FATTIZIE-> formate da me stesso. LE
COSE ESTERNE? Dimostrazione dell’ esistenza di dio a partire della sua idea. Dubitare è
un segno di imperfezione l’idea di un essere più perfetto di noi ci viene da una natura più
perfetta di noi. DIO STESSO-> non sarebbe possibile che un essere imperfetto e finito si
Pagina 9
formi da sé l’idea della perfezione e dell’ infinito. Prova ontologica= l’idea che aveva dell’
essere perfetto, trovavo che l’esistente vi era compresa nel mondo stesso che è compresa
in quella di triangolo, l’uguaglianza dei suoi angoli a due angoli retti.. anzi anche più
evidentemente. L’idea di Dio è innata.L’evidenza di Dio fornisce l’ultima garanzia al
principio dell’evidenza: Dio per la sua perfezione non può ingannarmi. Usata
correttamente la facoltà di distinguere il vero dal falso che abbiamo ricevuto non può
indurmi in errore. Principio e garante della verità è Dio perchè le leggi della logica, della
matematica e del mondo sono frutto della sua volontà perfetta= Eliminazione del dubbio
circa l’esistenza della realtà esterna. L’evidenza mostra in me una facoltà passiva di
ricevere idee a questa deve corrispondere una facoltà attiva.
MEDIATATIONES DE PRIMA PHILASOPHIA: Distinzione tra res cogitare e res extensa,
dualismo cartesiano, nell’ uomo queste due sono strettamente unite e ogni nostra
senzadio non è che un’idea confusa. Le idee di qualità ci provengono dalle cose esterne e
sono di 2 tipi: oggettive ( qualità riconducibili a estensione e movimento, ci danno
conoscenza della cosa), soggettiva: qualità sensibili relative a ciò che della cosa non
conosciamo. La fisica cartesiana è improntato a un rigoroso meccanicismo, l’universo è
una macchia fatta di materia divisibile, Dio è l’origine del movimento e delle sue leggi, il
mondo è pieno e il vuoto non esiste, alla verità si arriva sempre! Le 3 leggi di natura della
fisica cartesiana derivano dall’ immutabilità divina: PRINCIPIO D’INERZIA: ogni cosa in
quanto semplice e indivisa permane sempre nel medesimo stato e non può essere mutata
che da una cosa esterna, ogni cosa tende a muoversi in linea retta. PRINCIPIO DI
CONSERVAZIONE DELLA QUALITA’ DI MOTO: nell’ urto tra due corpi, il movimento non
si perde ma la qua quantità resta costante. Non solo l’universo fisico ma anche piante e
animali non sono macchine, semplice res extensa: a spiegarli non servono anima
vegetativa o sensitiva bastano le leggi della meccanica
LE PASSIONI DELL’ ANIMA: l’essere umana si differenzia dagli altri animali per la
presenza dell’ anima razionale; ma possiede un corpo guidato da regole fisico-
meccaniche, nel cervello in cui si attua l’azione scambievole di
(ghiandola pineale/epifisi)
anima e corpo, differenza tra azioni e affezioni dell’ anima e le azioni dipendono dalla
volontà e la volontà libera, affezioni involontarie costituite da percezioni, sentimenti e
emozioni causate nell’ anima dagli spiriti vitali . Tristezza e gioia sono
(forze meccaniche)
passioni fondamentali che manifestano avversioni per quanto ci nuoce e desiderio per
quanto ci favorisce, vengono ingigantite dalla immaginazione. Saggezza: l’uomo deve
progressivamente dominare le proprie passioni tramite ragione e esperienza per divenire
padrone della propria volontà tenendo a freno l’immaginazione.
JOHN LOCKE(1632-1704)
Empirisimo= in cui si caratterizzano i pensieri di Locke.
Liberalismo= l’epoca in cui vive Locke; Illuminismo= allargamento delle conoscenze
scientifiche; Tolleranza religiosa.
EMPIRISMO: tradizione inglese iniziata con Bacone e proseguita con Hobbes: tutta la
nostra conoscenza deriva dai sensi, Forte orientamento anti-nazionalista: la ragione non è
unica né infallibile né onnipotente : l’ unità della ragione non è
(contrario di Cartesio)
garantita ma va guadagnata tramite disciplina, infallibilità della ragione è resa impossibile
da limiti quantitativi e qualitativi delle idee, dalla presenza di falsi principi e
dall’imperfezione del linguaggio, la ragione non è onnipotente e l’onnipotenza va esclusa
per l’inesistenza delle idee innata, la ragione non produce nulla da sé,la ragione
comprende in sé il sapere probabile,SAGGIO SULL’ INTERVENTO UMANO.
Tutta la nostra conoscenza è conoscenza di idee, Cartesio aveva affermato l’esistenza nella
Argomentazione
mente umana di idee innate= contenuti mentali universale .
(idea di Dio)
empirica: i bambini non conoscono queste idee e non le percepiscono distintamente nel
Pagina 10
proprio spirito ovvero non le pensano; le idee per esistere devono essere pensate e le
idee innate non esistono.Analogamente non ci sono principi innati, né speculativi (non
né pratici L’anima non pensa sempre, apprende a pensare.
contraddizione), ( regole morali).
TEORIA DELLE IDEE: conoscere è constatare l’accordo o il disaccordo di più idee tra loro,
esprimendo questo accordo in un giudizio. Le idee provengono dall’ esperienza tramite:
percezione e riflessione. Le idee semplici e una volta in possesso di esse l’intelletto ha la
facoltà di operare con esse riproducendole paragonandole e unendole a piacere a dare=
IDEE COMPLESSE, l’intelletto non è in grado da solo di creare alcuna idea semplice.
IDEE SEMPLICI: Tramite percezione e riflessione lo spirito “tabula rasa” riceve
passivamente le idee semplici: IDEE DELLA PERCEZIONE (frutto dell’ esperienza, del
e provenienti dai nostri sensi presi singolarmente o insieme
mondo esterno) (suono)
, IDEE DELLA RIFLESSIONE
( spazio) (derivano dall’ esperienza che si fa del nostro spirito)
idea di pensiero o di percezione, IDEE MISTE come quella di piacere, forza. La forza che
l’
produce l’idea si chiama qualità dell’ oggetto e si distinguono in QUALITA’ PRIMARIE
, QUALITA’
(oggettive, appartengono all’ oggetto e sono inseparabili da esso= solidità)
SECONDARIE (soggettive, non esistono nell’ oggetto ma sono prodotte in noi (dalla
combinazione delle idee primarie= colori).
L’ATTIVITA’ DELLO SPIRITO: Nell’ elaborare il materiale costituito dalle idee semplici lo
spirito diventa attivo può: combinare diverse idee semplici a dare idee complesse, porre
insieme due idee contemporaneamente senza mischiarle formando
(semplici e complesse)
idea di relazioni, separare un’idea dalle altre astrarre onde si formano idee generali.
LE IDEE COMPLESSE: si suddividono in idee di MODI-> non sussistono per sé ma solo
come manifestazione di una sostanza (triangolo, gratitudine, delitto); SOSTANZA->
considerate sussistenti per sé stesse (uomo, pecora, piombo); RELAZIONI-> derivanti dal
confronto di un’idea con un’altra (identico, diverso, maggiore).
CRITICA DELL’ IDEA DI SOSTANZA: L’idea di sostanza non ha ragion d’essere, non è
un’idea semplice e non è complessa
( non è frutto né della percezione né della riflessione) (non
. La sostanza è semplicemente inferita come qualcosa
è frutto dell’ unione di diverse idee)
che dovrebbe sostenere un certo numero di idee semplici che si presentano
costantemente insieme: ORO= è giallo, malleabile, ha un certo peso specifico, si scioglie
nel mercurio. Noi ipotizziamo un substrato cui tutte queste qualità ineriscano: IDEE DI
SOSTANZA diverse da IDEA DI SOSTANZA..
LE IDEE DI RELAZIONI: IDENTITA’ E IO-> tra le idee di relazioni c’è quello di identità,
l’idea di identità è applicata alla coscienza come ciò che accompagna il senso interno
facendo si che le diverse percezioni o riflessioni siano riferibili a un unico io fondamentale
dell’unità della persona. L’uomo percepisce di percepire e conosce il suo io secondo il
modello cartesiano. Non conoscenza innata ma frutto della percezione.
LE IDEE GENERALI: ASTRAZIONE E LINGUAGGIO-> L’attività dello spirito si manifesta
anche nella capacità di astrazione: separazione delle idee semplici. Idee generali:
separazione delle idee dalle circostanze di luogo e da ogni altra idea che le determini a
questa o a quella esistenza particolare. Rappresentano più individui. Le idee cosi formate
contribuiscono a formare i termini del linguaggio: segni convenzionali- Non esistono che
cose particolari ma non parliamo che per termini generali. La pretesa immutabilità delle
essenze non è che la permanenza di un’idea generale nello spirito.
IDEE E CONOSCENZA: La validità della conoscenza e gradi della conoscenza:
l’esperienza fornisce il materiale della conoscenza ma non è la conoscenza stessa;
conoscenza è percezione di accordo o disaccordo delle idee tra loro: percezione che è
intuitiva o dimostrativa: INTUITIVA: l’accordo o disaccordo tra le due idee è
immediatamente evidente cioè senza l’intervento di altre idee (bianco/nero);
DIMOSTRATIVA: l’accordo o disaccordo è reso evidente grazie al ricorso di idee
intermedie prove ovvero passaggi immediatamente evidenti.
Pagina 11
IDEE E REALTA’: la conoscenza è reale solo se c’è conformità tra idee e cose fuori di noi.
Come si garantisce? -le idee semplici sono il prodotto dell’ influenza delle cose sui nostri
sensi; -le idee complesse, tranne quelle di sostanza sono costruzioni dello spirito non
valgono come immagini delle cose; - le idee di sostanza per essere vere devono
corrispondere al loro modello esterno-> Ma che cosa garantisce della corrispondenza
IDEE E REALTA’: LA CONOSCENZA CERTA-> nella conoscenza certa l’accordo è
percepito problema va distinto in tre: Io, Dio, Cose; Conosciamo l’Io tramite l’esperienza
delle autopercezione secondo il modello cartesiano; La conoscenza di Dio è invece
tramite dimostrazione secondo il modello del risalire le cause: nulla dal nulla; della realtà
delle cose esterne è garante la percezione in atto, ovvero la sensazione attuale non la
sensazione ma l’attualità della sensazione certifica della realtà del suo oggetto: un certo
grado di fiducia nelle nostre facoltà è indispensabile visto che conosciamo anch’ esse solo
adoperandole.
IDEE E REALTA’: LA CONOSCENZA PROBABILE-> accanto alla conoscenza certa sta
quella dotata di un minor grado di certezza: la conoscenza probabile frutto della nostra
facoltà di giudizio; qui l’accordo non è percepito ma presunto e manifestato mediante
prove la cui connessione non è immutabile ma appare sufficiente ad accogliere lo spirito
ad accettarle; conoscenza dimostrativa e giudizio probabile costituiscono l’attività della
ragione: la conoscenza intuitiva cade al di fuori della ragione; la ragione è limitata dalla
mancanza di materiale empirico e dalla mancanza di prove. Eppure è la sola guida di cui
ci siamo forniti per la nostra vita.
LEIBNIZ: (1646-1716)/LIPSIA: è un contemporaneo
TEORIA DELLA CONOSCENZA: critica dell’ empirismo di Locke, nei “Nuovi saggi
sull’intelletto umano” . Ripresa dell’ innatismo, nella forma del virtuale: tela della
(1765)
camera oscura, venature del marmo. L’anima ricava le idee da sé stessa grazie allo
stimolo dell’ esperienza, e l’anima contiene l’essere, la sostanza, l’uno, la percezione, la
causa e una quantità di altre nozioni che i sensi non possono fornire. Le funzioni dell’
anima sono innate a sé stessa.
LA CONOSCENZA:Il carattere dell’ anima è di essere una sostanza rappresentante ossia
avente idee: le sue idee non sono sempre presenti a se stessa ma l’anima possiede
anche idee che non pensa, come quelle innate. La conoscenza non è altro che un
progressivo schiarimento delle idee: dalle piccole percezioni su su fino ai concetti. Non
esiste una vera differenza tra idee semplici e complesse, ma solo una differenza relativa.
I GRADI DELLA CONOSCENZA: Sensibilità-> Intelletto
Oscura- Chiara
-> confusa e distinta
-> inadeguata e adeguata
-> simbolica e intuitiva
METAFISICA E MONADOLOGIA: L’anima umana è una monada, un centro di forza
capace di rappresentazioni( idee). Ma tutto l’universo è costituito da tali centri di forza, le
monadi. Anti atomista, la materia è divisibile dall’ infinito la
(Natura non faccio saitus),
monade è un atomo spirituale all’ interno del quale si rispecchia tutto l’universo= animo
umano, le monadi non hanno porte ne finestre: ognuna è un punto di vista sull’ intero
universo, ognuno lo rispecchia a suo modo. L’anima razionale è l’unica monada che oltre
a percepire può anche copercepire: percepire di percepire-> scala delle monadi.
FISICA: Il principio ultimo dell’universo è incorporeo ovvero “spirituale”: la vera realtà dei
corpi è la forza tutto lo spirito è vita. Spazio e tempo non hanno realtà in sé come nel
meccanicismo e nella fisica newtoniana ma possiedono un valore solo relativo e quindi
una realtà razionale. Nell’ universo non si conserva la quantità di moto (MV) ma la forza
viva o energia cinetica (MV ).
2
Pagina 12
DAVID HUME
1738: Trattato sulla natura Umana; 1742: Saggi morali e politici; 1748: Ricerche sull’ intelletto
Filosofo della natura
umano; 1752: Storia d’Inghilterra, Ricerche sui principi della morale.
umana fatta di sentimento e di istinto, Ragione come forma umana di istinto, Empirismo
radicalmente antimetafisico.
IMPRESSIONI E IDEE:
Le percezioni dello spirito umano si distinguono in due tipi differenti per grado di vivacità:
impressioni ; idee sono la loro copia sbiadita nella nostra
( sono la percezione in atto)
memoria o pensieri. Il pensiero dell’ uomo ha questo limite insperabile, Negazione delle
idee astratte.. non della loro corrispondenza alla realtà, ma della loro stessa realtà
nominalismo estremo, idee particolari sono usate per abitudine come segno di gruppi di
idee somiglianti. La funzione del segno da logica diventa psicologia. Le idee stanno tra di
loro in una relazione che presentano una certa regolarità. La connessione tra tra le idee
avviene nella memoria e nell’ immaginazione; la memoria è incline a riprodurre le idee nell’
ordine della loro prima comparsa, l’immaginazione in modo più libero. L’immaginazione le
connette e le associa tra loro in base a una “gentle force” che segue tre regole
fondamentali psicologiche: somiglianze , contiguità spazio/tempo, casualità. In
(identità)
base a questi tipi di connessione si ordina anche il mondo della nostra conoscenza che va
suddiviso in 2 categorie: associazioni che dipendono interamente dalla relazione tra le
pure idee, associazioni tra le idee che rinviano a una corrispondente relazione empirica tra
i fatti. Ragionamenti fondati sulla conoscenza: discendono tre specie di ragionamenti
umani in quanto fondanti su conoscenza-> rapporti tra sole idee basati sulla identità
matematica e geometria, prove-> argomentazioni basate su causa e effetto libere da
dubbi-fisica, probabilità-> argomentazioni basate su causa e effetto con incertezza morale
e storia. Al di fuori delle dimostrazioni matematiche tutta la nostra conoscenza si fonda
sull’applicazione della casualità che pretende di essere una connessione necessaria. Ma
1) come si può giustificare razionalmente la relazione casuale’ E soprattuto 2) è possibile
fondare la pretesa necessità della relazione tra causa ed effetto? 1) osservando i
componenti della relazione casuale troviamo sono 3 elementi: contiguità s/t, successione,
congiungimento costante 2) nulla di tutto ciò basta a fondare la pretesa di connessione
necessaria. Allora su che cosa si fonda la pretesa della causa?
CRITICA ALLA CAUSALITA’: IL BELIEF?
La pretesa necessita della connessione di causa ed effetto non è davvero esperta, ne è
fondata sulla ragione ma è frutto di un procedimento psicologico con cui l’immaginazione
appoggiandosi sulla abitudine dà vita alla convinzione che in circostanze simili, la
connessione dei due fenomeni si ripeterà identica: questa convinzione è credenza
): tutto il nostro sapere relativo all’ esperienza di fatti ha un mero fondamento
(BELIEF
psicologico, è frutto di una legge di associazioni di idee presenti nella nostra coscienza, la
CREDENZA. A sua volta la credenza è figlia dell’ ABITUDINE, non esiste nelle cose fuori
di noi ma solo nella nostra costruzione di una relazione tra idee (“domani il sole potrebbe non
sorgere”)
CREDENZA, MONDO E DIO:
Anche l’esistenza di “mondo esterno” e “mondo interno” è un prodotto dell’ immaginazione
fondato sulla credenza. Questa è un sentimento naturale dell’ uomo, un’ istinto incapace di
fondare una conoscenza certa bensì una sola probabile. Mondo esterno: la vivacità dell’
impressione rispetto all’idea ci fa credere in un mondo di cose esterne a noi che abbiamo
un’esistenza continua e ininterrotta. Lo crediamo per istino ma la sola realtà che
conosciamo è quella delle percezioni. Mondo interno: l’unità e identità dell’ io è fittizia
quanto quella che attribuiamo alle cose esterne, un prodotto dell’ immaginazione. L’io non
è che un fascio di percezioni continuamente mutevole.
Pagina 13
IMMANUEL KANT (1724-1804)
1770: Dissertazione: Sulla forma e i principi dei mondi sensibili e intelligibile
1780 Critica della Ragione Pura
1783: Prolegomeni ad ogni metafisica futura che voglia presentarsi come una scienza
1785 Fondamenti della metafisica dei costumi
1786 Principi metafisici della scienza della natura
1787 Critica della Ragione Pura
1788 Critica della Ragione Pratica
1790 Critica del Giudizio
1793 La religione entro i limiti della sola religione
1797 La metafisica dei costumi
Creatore idealismo tedesco ma non lui si identifica con la filosofia trascendentale
CRITICA ALLA RAGIONE PURA:
RAGIONE: 2 significati
1) l’organo della conoscenza umana in generale cioè intelligenza, facoltà di conoscere; 2)
una delle facoltà conoscitive, la terza, insieme a sensibilità e intelletto
CRITICA: In senso etimologico e giuridico= emettere un giudizio sulla pretesa di
conoscenza della ragione: quando è lecita? Come si produce la conoscenza? Quando
no? (Locke).
CRITICA DELLA RAGIONE: nel duplice senso di genitivo oggettivo e soggettivo: la
ragione è sottoposta a critica e la critica è svolta dalla ragione, la ragione definisce i propri
limiti conoscitivi e solo la ragione può definire i propri limiti (In questo senso si riassume il
Qual’è il fondamento della nostra conoscenza scientifica
senso del CRITICISMO kantiano).
del mondo? Ovvero com’è possibile la matematica come scienza? com’è possibile la fisica
come scienza? com’è possibile la metafisica come scienza? La risposta di kant è grazie ai
giudizi sintetici e a priori.
CONOSCENZA PER ESPERIENZA E A PRIORI:
Se come per Hume tutta la nostra conoscenza è solo frutto dell’ esperienza allora non può
darsi scienza. A fondamento delle scienze devono essere dei principi a priori quali?
Leibniz aveva distinto tra verità di ragione e verità di fatto: le prime basta sul principio di
identità, a priori, le seconde basate sul principio di ragione, a posteriori. Kant chiama i
giudizi esperimenti verità del primo tipo: analitici e quelli esperimenti verità del secondo
tipo sintetici. I giudizi analitici non ampliano la nostra conoscenza, mentre quelli sintetici
ampliano la nostra conoscenza.
Kant fa in modo che la nostra esperienza si modelli sulla conoscenza del nostro intelletto
(strutture trascedentali)
GIUDIZI SINTETICI A PRIORI:
A fondamento della nostra conoscenza scientifica devono stare giudizi sintetici a priori
sintetici= che aumentano le nostre conoscenze, a priori= non dipendenti dall’ esperienza
quindi universali e necessari. Esistono? come sono possibili? Per Kant tali giudizi esistono
(anzi devono esistere) e si basano sulla struttura della nostra facoltà conoscitiva.
LA RIVOLUZIONE COPERNICANA IN FILOSOFIA:
In questo consiste ciò che Kant chiama Rivoluzione Copernicana in filosofia 1) Passare
dallo studio dell’oggetto a quello del suo metodo di conoscenza da parte del soggetto
; 2) Trovare nel soggetto ( e non nell’ oggetto) ovvero nelle sue forme di
(studio della mente)
conoscenza a priori le strutture universali che caratterizzano gli oggetti per come li
conosciamo.
Critica della Ragione Pura: presentazione delle forme a priori della nostra conoscenza;
delimitazione dell’ ambito al quale queste forme a priori possono essere lecitamente
applicate.
LE NOSTRE FACOLTA’ CONOSCITIVE:
Pagina 14
Kant fa piazza pulita sull’ idea di conoscenza di Leibniz
Le nostre facoltà conoscitive ovvero le fonti della nostra conoscenza sono due: 1)
Sensibilità-> Intelletto/Contenuto ( ); 2) Intelletto-> Concetti/
conoscenza passiva
Forma . A differenza che per Leibniz tra sensibili e intelletto non c’è
( conoscenza attiva)
continuità. Si tratta di due fonti distinte, entrambe necessarie perché si dia conoscenza
reale, i dati sensibili sono sussulti nei concetti e solo in questa cooperazione si dà
conoscenza.
L’A PRIORI DELLE NOSTRE FACOLTA’ CONOSCITIVE:
Tanto la sensibilità come l’intelletto possiedono delle forme a priori. Le
(fonti indipendenti)
forme a priori della sensibilità sono SPAZIO e TEMPO-> intuizioni pure. Le forme a priori
dell’ intelletto sono le categorie ( 12 es: causalità, sostanza)-> concetti puri .Spazio, tempo
e categorie sono condizioni della possibilità della nostra conoscenza e più ancora dei ogni
nostra esperienza ordinata dal reale. CONTRO IL RAZIONALISMO-> ogni conoscenza
deriva dall’ esperienza. CONTRO L’EMPIRISMO-> alla base dell’ esperienza vi sono dei
principi non derogabili dall’ esperienza stessa.
IL TRASCEDENTALE KANTIANO:
In quanto condizioni di possibilità di ogni nostra esperienza ordinata del reale. Spazio e
tempo e categorie sono quanto Kant definisce il trascedentale. Nella scolastica
trascendentali erano le proprietà universali, superiori alle categorie che tutti gli enti hanno
in comune. Per Kant trascendentale è quanto non può andare disgiunto dalla nostra
conoscenza del reale, l’ordinamento a priori di ogni nostra esperienza possibile. Tutta la
nostra esperienza tutto quanto noi possiamo conoscere, tutto quanto esiste è sempre e
necessariamente: dato nello spazio/tempo e ordinato dalla ragione.
GIUDIZI SINTETICI A PRIORI IN ARITMETICA E GEOMETRIA:
Spazio e tempo sono le forme a priori rispondenti di senso interno ed esterno
Su queste forme a priori si fondano su giudizi sintetici a priori di aritmetica e geometria:
giudizi come 7+5= 12 non sono giudizi analitici perché nei giudizi di “7”, “5” e “somma” non
sta anche quello di 12. Il risultato vi è aggiunto sinteticamente ma senza bisogno di uscire
al di fuori da noi e acquisirlo tramite esperienza, sensi solo sulla base di operazioni che
esprimono il carattere dei nostri sensi esterno ed interno. Non stiamo parlando della realtà
esterna ma solo delle forme a priori della sensibilità. La realtà ci è data dall’ esperienza
tramite dami S/T raccolti nelle categorie.
LA TAVOLA DELLE CATEGORIE: CONCETTI PURI
Forme a priori del nostro intelletto sono le 12 categorie, suddivise in 4 gruppi: quantità
, qualità relazione (
(molteplicità, unità, totalità) (realtà, negazione, limitazione), sostanzialità,
e modalità
casualità, azione reciproca) (possibilità/impossibilità, esistenza/ non esistenza,
necessità)
SPAZIO/TEMPO- CATEGORIE- IO PENSO
La conoscenza è il prodotto dell’ attività sintetica del nostro apparato conoscitivo
strutturato in: IO PENSO, CATEGORIE, SPAZIO/TEMPO (molteplice dell’ intuizione
sensibile).
MOLTEPLICE DELL’ INTUIZIONE SENSIBILE (S/T)-> CATEGORIE-> IO PENSO
IO PENSO : principio sintetico ultimo;
(deve poter accompagnare tutte le mie rappresentazioni)
Kant lo chiama appercezione trascendentale (cit Leibniz) non deve accompagnare
attualmente le rappresentazioni ma in potenza. I giudizi sintetici a priori della fisica sono i
principi generali della natura: assiomi dell’ intuizione, anticipazioni della percezione e
analogie dell’ esperienza
FENOMENI E NOUMENI:
La struttura della conoscenza indicata costituisce il mondo della nostra esperienza (anche
solo possibile) Noi abbiamo accesso alle cose sono tramite il mondo in cui essa ci
appaiono ossia nello spazio/tempo e nelle categorie. E’ pero pensabile che le cose
esistano anche al di là del modo di esistere spazio-temporale: quindi come noumeni= enti
Pagina 15
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Boniz96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Ferrara - Unife o del prof D'Alfonso Matteo Vincenzo.
Acquista con carta o conto PayPal
Scarica il file tutte le volte che vuoi
Paga con un conto PayPal per usufruire della garanzia Soddisfatto o rimborsato