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ANTONELLO DA MESSINA
(1430/31-1479)
Muore certamente nel 1479, e Vasari ci dice che ciò avvenne alla età di 49 anni.
Messina e lasciò la Sicilia raramente.
Fine anni '40 – discepolato presso Colantonio, Napoli. Non aveva maestri
soddisfacenti in patria e i rapporti di Messina erano stretti con Venezia e
ambito catalano e Valecia
1460-65 – viaggio dalla meta imprecisata, documentato; forse Povenza.
1465-71 – probabile, non documentato
1471-76 – soggiorno a Venezia
attività ben testimoniata solo nell'ultimo decennio della sua vita. Uno dei
pochi insieme a Giovanni e Piero Bellini ad aver inteso fino in fondo il
rinnovamento fiammingo con il suo uso della luce. Unita con la sintesi
prospettica e formale italiana. Merito divulgazione di questa sintesi dove
poteva meglio essere accolta: Venezia.
Messina nel quattrocento era un emporio vivacissimo; rotta commerciale; muda di
Fiadra.
Antonello si formò su opere come la Madonna advocata, 1452 ca, Baço (pittore di
corte) → lustri dell'incarnato e dell'incarnato, trasparenze del velo finissimo.
e miniature di Barthelemy d'Eyck tradotte da Colantonio.
1460 ca – Madonna Salting
Provenza.
Solida figura
• investita da luce intensa
• fiamminga è l'iconografia,Vergine incoronata da 2 angeli minuscoli
• e bambino vestito da principe con zazzera ricciola
• e gemme trasparenti
• e gamma di colori.
• Preziosità anche materica, superfici smaltate e luccicanti
• ma sottomessa sintesi ferrea → volume testa Vergine,liscia come avorio,
• sospetto di sorriso unica animazione.
Solidità luminosa e quasi sembra ombre del grande pittore provenzale → Quarton
RITRATTO: Analisi interiore e solida volumetria
unione di fiammingo e rinascimentale.
Tra i massimi ritrattisti del '400. sin dalle opere più antiche
1465-70 – evitò la posa medaglistica di profilo italiana, e adotta la posa
fiamminga di tre quarti.
Sempre busto tagliato sotto le spalle
• contro un fondo scuro
• spesso allontanato da un parapetto sul quale sta il cartellino con la
• firma del pittore
gli occhi del ritratto fissi in quelli dello spettatore.
•
Rispetto ai fiamminghi però è
meno superficialmente analitico
• più attento all'umanità
• più rigoroso nel rendere il volume
•
1476 - Ritratto Trivulzio
registrazione vari percorsi della luce
• impostazione spaziale solida
• evidenzia il nucleo geometrico delle forme
• attraverso questa semplificazione anche il dato fisionomico individuale
• viene trasfigurato, fino a diventare un “tipo” di carattere universale:
uomo sicuro e un poco diffidente che ci giudica e sfida col suo silenzio.
La luce e la prospettiva restituiscono immagini verissime.
1476 - San Gerolamo nello Studio
attribuito a Van Eyck e Memling; in linguaggio italiano vocaboli fiamminghi;
ricchezza dettagli
• moltiplicarsi fonti di luce
•
un arco in pietra potente illusionisticamente circonda la scena, separandola
dallo spettatore a differenza di quanto avveniva nei dipinti fiamminghi.
La salda unità prospettica è ottenuta proprio grazie alla luce
• rende terso ogni singolo oggetto
• i suoi raggi coincidono con quelli prospettici
• e vanno a con giungersi nel busto e nelle mani di Gerolamo → centro
• geometrico e luminoso, nucleo significante
griglia spaziale rigorosa
1475-76 – Pala di S. Cassiano
propone a Venezia sintesi prospettica e luminosa
e scambio serrato con Giovani Bellini, culminante in questa pala. Commissione
del patrizio Pietro Bon per un altare laterale Chiesa San Cassiano, Venezia
idea compositiva di una pala unificata con Madonna e Santi davanti a
• un'abside → dalla Pala Montefeltro di Piero
da Bellini Pala un tempo nella Basilica dei Santi Giovanni e Paolo
• distrutta nel 1867: idea di innalzare la Vergine su un Seggio, al di sopra
degli personaggi
utilizza i raggi luminosi di rinforzo alla prospettiva lineare
• impeccabile resa materica, trasparenze
• occhi limpidi e luminosi
• sicura resa prospettica sottolineata dall'illuminazione
•
successo → dalle numerose riprese da parte dei pittori veneti
MATURITA'
1474-75 – San Sebastiano
Dresda. Scuola Grande di S. Rocco. 1478 peste a Venezia.
Pavimento scorciato di sotto in su → dà monumentalità alla figura e alle
• case sullo sfondo → meditazione su affreschi mantegneschi alla Chiesa
degli Eremitani → risultato personalissimo.
Solare intensità dei colori
• calcolata disposizione matematica di ogni elemento figurativo
•
concretizzano un'ideale sintesi tra natura variopinta e geometria.
Questo è l'indirizzo delle opere mature di Antonello, eseguite in Sicilia.
1474-75 – Annunciata
ha la limpidezza del teorema.
Simmetria assiale della figura è sottolineata dalla verticale che dalla
• piega del manto scende fino al collo e al bordo del leggio
ma la luce definisce le forme e caratterizza le materie e l'avanzare della
• mano in diagonale rompono ogni schematica rigidezza consegnandoci
un'immagine formalmente perfetta e vera.
Verità accentuata dalla profonda consonanza tra la scelta formale e il momento narrativo raffigurato, non
• quello consueto annuncio parte angelo, ma quello meditazione consapevole in cui Maria si raccoglie dopo la
partenza del messaggero.
VENEZIA A FINE '400
Due grandi botteghe familiari sulla scena: Vivarini e Bellini
ANTONIO VIVARINI
(1420-1484 ca)
da considerarsi ancora un esponente tardogotico.
1446 – Polittici della Carità
con Giovanni d'Alemagna per la Sala dell'Albergo della Scuola della Carità.
Ori, pastiglie
• figure dai profili esili e morbidi
•
1448 – Cappella Ovetari
cantiere cruciale per il rinnovamento e difatti influenzò
BARTOLOMEO VIVARINI
(1438-1499 ca)
i limiti della assunzione della nuova pittura e la sua influenza si notano
1465 – Sacra Conversazione
ora a Capodimonte
corpi e architetture sono solidi
• anatomie attentamente descritte con una linea decisa
• i panneggi cadono organicamente
• ma non c'è una logica costruttiva razionale
• differenza di scala dei personaggi
▪ mancata unificazione spaziale
▪ siepe di tipo tardogotico che chiude la composizione
▪
in Bartolomeo compromesso tra
- tradizione e innovazione
fondo oro
• conoscenza di Squarcione
•
risulterà a volte ripetitivo ma ne decreterà il successo nelle zone di influenza
veneziana (dall'entroterra veneto alle Marche, alla Puglia.
ALVISE VIVARINI
(1445-1505)
seppe guardare al meglio della scena pittorica cittadina
ammorbidendo i contorni sull'esempio di Antonello da Messina
• studiando iconografie di Giovanni Bellini
• senza però acquisire le morbidezze luministiche dei 2 maestri
•
1480 – Sacra Conversazione
volumi sintetici
• profili secchi
• esaltati da una luce fredda
• e da colori di smalto
• che non cercano la fusione con l'atmosfera.
•
CARLO CRIVELLI
veneziano, probabilmente coetaneo di Bartolomeo
colpito dal lusso di opere come il Polittico della Carità
• frequentò la bottega dei Bellini
• studiò da Squarcione → lo testimoniano le opere
• il suo personalissimo modo di realizzare il volume attraverso un
▪ disegno capace di seguire i minimi accidenti delle forme
e un tratteggio chiaroscurale che le tornisce quasi con accanimento
▪
novità rielaborate in modo personalissimo
1473 – Polittico
per il duomo di Ascoli Piceno
figure di santi al contempo verissime per la cura dei dettagli
• e astratte per la forzatura innaturale di pose ed espressioni
• eloquenti e impressionanti come statue dipinte
•
fedeltà al dipinto come oggetto tridimensionale sontuoso e polimaterico (e non
finestra entro la quale si svolge la narrazione) → questo distingue Crivelli.
JACOPO BELLINI
(1396-1470 ca)
tra Gotico e Rinascimento.
Capostipite della grande bottega. Importante perchè introdusse a Venezia novità
originalmente interpretate.
Allievo di gentile fu probabilmente con lui A Firenze nel 1423 al tempo
dell'Adorazione di Magi.
- Ferrara chiamato da Lionello d'Este a gara con Pisanello
- Padova
1450 – 2 libri di disegni oggi a Parigi e Londra.
Tra i primi di disegno autonomo, cioè non sono studi preparatori ma
composizioni compiute
• dove ambientazioni storie hanno più importanza delle figure umana
• testimoniano vivace ricerca
•
2 elementi cardine del linguaggio fiorentino si trasformano strumenti di in
invenzione fantastica
prospettiva
• studio dell'antico
•
no calcolo preciso scorci in profondità
ma soprattutto utile espediente per conferire organicità a uno spazio
• frammentato e ricco di episodi, cioè ancora gotico.
1440 – L'andata al Calvario
l'incontro con l'antico non è impegno di far rivivere e ricostruire
• quell'eredità
usato come elementi decorativi alla moda
• o strumenti di regolarizzazione proporzioni gotiche
• tradizione e modernità, realtà e favola si fondono
•
ponendo le basi per il primo moderno linguaggio lagunare.
GENTILE BELLINI
(1429-1507)
Figlio maggiore di Jacopo Bellini; subì fascino prospettico delle invenzioni
padovane,ma le pose al servizio
gusto ricco e analitico
•
che trionfa nei teleri → le grandi tele che a partire dagli ultimi decenni del
secolo si diffonderanno come sostituti dei grandi cicli ad affresco per
decorazione dei luoghi di raduno delle confraternite di laici (le così dette
Scuole) e di edifici pubblici.
È un tipo di pittura narrativa squisitamente veneziana
• tono piano ma puntuale
• ricco di elementi descrittivi e evocativi
•
1496 – Miracolo al Ponte San Lorenzo
ciclo per la Scuola grande di S. Giovanni Evangelista
ponteggio decentrato
• la prospettiva non stringe in unità lo spazio
• ma viene applicata per frammenti, scorci.
• L'occhio vaga sui diversi gruppi descritti e
• soprattutto alla scoperta della città
• cronista che offre dati oggettivi
• scenari urbani riconoscibili e ritratti
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