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STANZE DELL’INCENDIO DI BORGO

Leone X la renderà sala da pranzo. Visione molto complessa, architettura civile, può essere S. Pietro. Loggia

con serliana. Sotto bugnato con fascia piana. Scritta con Leone IV avo di Leone X. Si affaccia dalla loggia e

benedice la folla sottostante. Incendio, architettura antica ideale che rimanda al concetto di Roma. Incendio di

Borgo che devasta il quartiere, a ridosso di S. Pietro. Anchise, Enea e Ascanio che scappano., riferimento

all’incendio di Troia. Al centro figura di schiena in ginocchio, evoca un aiuto, comportamento corporale antico,

intorno bambini. A dx anfore con acqua per spegnere l’incendio. Donna con anfora sulla testa, riferimento a

Sodoma e Ghirlandaio. Abiti al vento, richiamo da parte di Raffaello di istanze figurative, in una chiave

narrativa di forte caratterizzazione emotiva. Unica visione di molti significati. Uomo nudo, si allunga e si getta

dal muro. Estremamente allungato, anatomia nervosa ma anche dilatata, voluminosa. Vede Michelangelo, e

inserisce una sua interpretazione michelangiolesca. Archetipo figurativo del Manierismo, quello che segue

questi artisti perché non rappresenta più solo il profilo o i ¾, questo corpo si muove, si flette. Donne che

urlano, sguardo terrorizzato.

LA BATTAGLIA DI OSTIA: entra di prepotenza un avvenimento militare. Raffaello tenta di raffigurare più scene

contemporaneamente, forte dinamismo pose azzardate architettura del Castello di Ostia. 25

SALA DI COSTANTINO - GIULIO ROMANO

Su cartone di Raffaello, fatto dalla sua bottega, impatto totalizzante. Soffitto eseguito dopo (fine ‘500) fascia

parietale, tripartita con nicchie con pontefici del passato. Rimane incompiuto perché Raffaello muore e i

cartoni del soffitto non c’erano.

VISIONE DELLA CROCE: durante la battaglia di Ponte Milvio, colori scuriti, chiaroscuro marcato. La gamma

cromatica più affine a S Pietro liberato dal carcere. Dettaglio della corte, il nano, aveva anche uno status

privilegiato nelle corti italiche. Buffone di corte. Cartone elevatissimo, esecuzione un po’ più rigida, contenute

nel disegno. Raffaelleschi ma senza “sprint” di Raffaello.

BATTESIMO DI COSTANTINO: dopo la battaglia, momento importantissimo. Ambientazione del battistero di S.

Giovanni in Laterano, edificazione costantiniana nel alto sud della città.

DONAZIONE DI ROMA: scena in cui il tesoro di Costantino viene donato a Roma, dal potere imperiale alla

chiesa falso storico dovuto al rinvenimento di una cassetta piena d'oro nelle fondamenta di San Giovanni

Laterano. Era una cassetta di fondazione una pratica pagana poi assorbito dalla pratica cristiana. Scena che il

vino nell'antica San Giovanni Laterano, oggetto ora di rifacimenti seicenteschi torno delle invenzioni

raffaellesche qualità pittorica lievemente inferiore personaggi abbigliato rinascimentale un po' fuori contesto.

BATTAGLIA DI COSTANTINO: elementi narrativi presi dalla battaglia di Casciari e Anghiari. Modello per le

future generazioni e per il modello della Battaglia.

RITRATTO DI BADASSARRE CASTIGLIONE: autore de “Il Cortigiano”, ritratto di ¾, sguardo che entra in contatto,

intensità di emozioni. Scrive dell’atteggiamento nella corte, un comportamento protocollare. Nel momento

che si sbagliava era un atto di sfida. Lui molto semplice anche nell’abbigliamento, ritratto quasi atemporale.

AUTORITRATTO CON UN AMICO: doppio ritratto, secondo personaggio non riconosciuto con certezza.

RITRATTO DI PAPA GIULIO II: melanconia nello sguardo, anche se Papa guerriero, carattere forte, uomo con

decisioni importanti che cambieranno la storia. Momento quasi di intimità, non guarda nessuno, verso il

basso, bocca serrata. Qualità pittorica eccezionale.

MADONNA SISTINA: putti famosissimi. Giulio II inginocchiato. Non c’è trono, sfondo come una nube, non

reale. Tende scostate, come un’opposizione, angioletti per fatti loro, non portano niente.

Milano viene invasa nel 1499 dai francesi, Bramante si trasferisce a Roma, Michelangelo vi torna nel 1505 e

Raffaello vi giunge nel 1508. Leonardo lascia Firenze nel 1506, ma rimane estraneo alla situazione artistica

romana, si trasferirà nel 1516 in Francia, ospite di Francesco I, dove morirà nel 1519.

VILLA FARNESINA

Baldassarre Chigi, uomo molto ricco di Siena è il proprietario di questa villa.

Progettata da Baldassarre Peruzzi, la sua realizzazione ebbe notevole risonanza, anche perché a partire dal

1511 la residenza fu affrescata da: lo stesso Peruzzi, Sebastiano del Piombo, Raffaello Sanzio e la sua scuola

(compreso Giulio Romano) e Il Sodoma. Prende il concetto romano di divertimento. Villa con due corpi che

vengono avanti, ruotato di 21 gradi, tutti e quattro i lati della casa erano illuminati dal sole. Giardino

all’italiana, scendeva in declivio fino al Tevere, aveva fatto costruire un patio dove si facevano dei banchetti

dove partecipava il papa. Chigi voleva mostrare la sua ricchezza, la ostenta. Faceva buttare le stoviglie d’oro e

d’argento nel Tevere, però aveva fatto mettere delle reti per recuperare tutto. Aveva dei collaboratori in tutto

il mondo dell’epoca. Interno razionalizzato, doppia loggia.

LOGGIA DI GALATEA: volta decorata, stemma Chigi al centro, losanghe con Perseo e Medusa, Fauna che suona

la tromba, carro con Edice e intorno riquadri esagonali con l’Oroscopo del Chigi. Non è di carattere religioso,

no visione del mondo cortese ma soggetto mitologico/astrologico di ampio respiro, allude alla sfera di nascita

del Chigi. Nelle lunette mitologia, mito di Filomena caduta di Fetonte. Temi collegati tra loro.

RAFFAELLO, TRIONFO DEL GALETEA: 1511. Gigantismo come Michelangelo, Galatea in trionfo trainata da

delfini. I tritoni sono intorno a lui, vari cupido. Deriva dalla dea della fortuna, il suo panneggio si gonfia col

vento. Nel 1511 Raffaello scende nella domus area, immagine che media l’antico e il rinascimento. Uno dei

delfini mangia il polpo, richiama il mondo romano con rappresentazioni marine. 26

LOGGIA DI AMORE E PSICHE, RAFFAELLO: Nella loggia è dipinto il ciclo con le Storie di Amore e Psiche, tratte

da Apuleio, opera di Raffaello e dei suoi, in cui le scene sono inserite in un intreccio di festoni vegetali, opera

dell'altro allievo Giovanni da Udine. Gli affreschi vennero sicuramente disegnati da Raffaello, ma la stesura

spetta soprattutto alla sua scuola. La presenza degli intrecci vegetali accresce il senso di continuum della

loggia con il giardino, circa duecento specie botaniche. Al centro del complesso sistema figurativo spiccano le

grandi rappresentazioni del Concilio degli dei e del Convito nuziale, tra finti arazzi tesi tra festoni. Nei peducci

si trovano i vari episodi delle Storie di Amore e Psiche. Nelle vele sopra le lunette putti con gli attributi delle

varie divinità. Il concilio degli dei: dei riuniti per accogliere Psiche tra le divinità, a sx dove Mercurio dà una

coppa di ambrosia per renderla divina. Zeus al centro sul trono, Diana con mezza luna, Nettuno con il tridente.

Banchetto nuziale: nozze tra Amore e Psiche, banchetto, corone portate da dee alate. Nei riquadri: Venere

indica ad Amore verso il basso, verso di noi. Scendere nel mondo e prendere Psiche, dialogo. Mercurio

sguardo verso di noi, deriva la rappresentazione di Correggio. Nel festone vi sono molti richiami sessuali,

elemento che un po’ sconvolse, ci andava il Papa. Artisti che riescono ad imporre quel genere e non farlo

censurare.

SEBASTIANO DEL PIOMBO, POLIFEMO (accanto al Trionfo di Galatea): 1505 richiama Michelangelo per le parti

del corpo, riflesso di Michelangelo anche sulla veste, cambia il colore in base ai tessuti, seta cangiante.

Michelangelo impressiona i contemporanei che cercano di riprodurre le stesse cose, gli alberi creano

contrasto cromatico e separano la prima scena dalla secondaria, sfondo chiaro, punto di orizzonte basso dove

c’è un lembo di terra con architettura. Unisce arte veneta a quella di Michelangelo, lavorerà anche con lui.

BALDASSARRE PERUZZI, SALA DELLA PROSPETTIVA: 1517 decorazione parietale ad affresco, nel giro di 5/6 la

decorazione cambia radicalmente, sembra illusionistica. Le colonne creano l’illusione e ingrandiscono la

stanza. Qui appare per la prima volta poi sarà una tecnica usata molto nei palazzi. Richiamo al mondo antico

con la fucina di Vulcano sul camino. Dietro le colonne, veduta di Roma, forse quella reale, Tevere esondato.

C’è un graffito risalente al sacco di Roma del 1527, i Lanzichenecchi che devastano la città la città, le chiese e

anche la Farnesina che è abbandonata. La Farnesina resta abbandonata per 50 anni.

IL SODOMA (Antonio Bazzi): fa la camera da letto, tema con varie storpiature. Sodoma: era una parola

utilizzata per dire di fare una cosa presto, non un’accezione negativa come quella attuale. Artista particolare,

religioso, piemontese. Influenze del nord Europa. Vede Signorelli e perugino, in contatto con Raffaello.

Matrimonio di ALESSANDRO MAGNO E ROSSANE avanti ad Imeneo, putti che giocano e lottano tra di loro. Il

putto allude all’amore, equilibrio tra amore carnale e sentimentale. Unità tematica cara agli uomini del

Rinascimento, veicolo di messaggi, nella stanza da letto perché dove è la donna incinta la quale non poteva

vedere immagini brutte. Abbina l’incontro in una camera con un letto rinascimentale e un baldacchino, con

letto reale nella stanza. Al centro del letto c’è uno specchio, con il riflesso molto simile a quello dipinto. Rese

delle anatomie di Raffaello e sfumato di Leonardo.

FASE FINALE DELLA VITA DI RAFFAELLO

Divin pittore ormai morto, artisti che si ancorano a Michelangelo. Raffaello lascia una tavola incompleta,

completata da Sebastiano del Piombo su cartoni di Michelangelo.

CONFRONTO RAFFAELLO (TRASFIGURAZIONE) E SEBASTIANO DEL PIOMBO (RESURREZIONE DI LAZZARO)

Più fonti di luce, cielo aranciato. Sebastiano fronde di foglie che fanno ombre, gioco scenografico, spazialità

giocata su più elementi, atmosfera e uniformante. Per Raffaello la luce gioca, liberazione dell’ossesso in basso,

enfatizza questi elementi narrativi. Le possessioni demoniache costruiscono un substrato narrativo molto

forte soprannaturale. L'ossesso è una rappresentazione forte del demonio, il corpo, la persona non si rende

conto. Qui viene legato all'apparizione di Cristo. Gestualità molto marcata, drammaticità della scena, per

veicolare il messaggio di salvezza. In Sebastiano Lazzaro è morto, l'azione di portarlo in vita è similare.

Sebastiano immagina questa scena con molte persone, evento già compiuto Lazzaro è sveglio, Cristo come un

dio greco lo indica. Gamma cromatica scura di Lazzaro personaggi assistono, gestualità evidente ma meno

rispetto al Raffaello, movenze più contenute. Si avvicinano molto nei colori, ma il linguaggio la resa è molto

diversa. Sebastiano è veneziano, colore,

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
52 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Aporia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Amendola Adriano.