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Età Antica, Storia dell'Architettura Pag. 1
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ELEMENTI DECORATIVI:

Scanalatura è una decorazione di

 forma concava delle colonne

Rudentatura è la convessità

 all’interno di ogni scanalatura delle

colonne più raffinate: è realizzata al

fine di slanciare e rendere

apparentemente più leggera la

colonna.

Astragalo toro piccolino;

 Entasi, rigonfiamento della colonna all’altezza del primo terzo;

 Base Attica: Plinto, Toro, Listello parte piatta su cui poggia la scozia, poi ancora

 listello e poi toro. Il toro piccolino è detto astragalo. Gola rovescia è la forma del

nostro collo, gola dritta è la forma contraria.

Gola rovescia, forma del nostro collo;

 Gola dritta contrario;

 Listello elemento che separa le parti concave e convesse;

 Ovuli e frecce

 Modanatura, parte terminale di un elemento decorativo

 Lesena, semipilastro privo di funzione portante;

 Parasta, semipilastro con funzione portante;

 Ordine gigante, elemento molto alto che abbraccia più di un livello.

 Metope, parte della cornice decorata con sculturine.

TOSCANO: la cornice sporge, ha uno sbalzo che protegge e copre gli

elementi sottostanti. Il fusto è 6-7 volte la colonna; il più basso e il più

robusto, base a toro singolo.

Plinto+listello+gola+listello+dado+gola+dado+toro +listello+scozia.

Listello+astragalo+collarino+listello+echino+abaco

DORICO: è più slanciato la base è attica hanno triglifi e metope

nella cornice. Ha l’abaco più elaborata e una raffinata

lavorazione di tre listelli sotto l’echino. Il collarino può essere

decorato con fiori, rose. Listello+astragalo+collarino+3

listelli+echino+abaco.

IONICO: caratterizzata dal capitello a balaustrino; la base

vitruviana (zoppa) manca della parte rigonfiata sopra il plinto. Il capitello può avere 2 o 4

facce osservabili.

CORINZIO: il capitello è quadriconco sottoposte a 4 vedute, 3 fasce di decorazioni

vegetali.

COMPOSITO: IONICO+CORINZIO, quindi la corna di ariete con le foglie. Il fregio è

convesso (culvinato). GRECI:

I greci erano soliti utilizzare la pietra come materiale principale delle opere: le cave a

cielo aperto mutano la morfologia del terreno e ne asportano tutto il materiale; le cave a

galleria sono molto più convenienti (anche se più costose e con la difficoltà del tunnel da

garantire il tetto) in quanto assicurano maggior materiale. La pietra veniva estratta

tramite fenditura mediante cunei, poi i blocchi fatti rotolare su materiale. I blocchi

potevano essere elaborati in modo da farli rotolare o essere incastrati in blocchi lignei che

ne permetteva lo scorrimento. Per sollevarli si usava creare delle sporgenze ai lati, con

tenaglie o a olivella (3 cunei infilati in un passante). I blocchi per le colonne detti rocchi, di

dimensioni notevoli, venivano incastrati l’uno sull’altro mediante un blocco di legno

(perché privi di leganti); questi erano scanalati in modo da slanciare la forma. Se i rocchi

hanno tutti la stessa altezza si dice muratura isodoma, ortostati se con il lato lungo a vista,

ortostati e diatoni. Le coperture erano lignee poggianti sulla pietra: questo però

comprometteva la possibilità di avere grandi luci; questo spiega il motivo per cui i templi

greci erano intramezzati da pilastri, detti piedritti. La pietra è troppo pesante e il legno ha

problemi di resistenza e durabilità.

Urbanistica: questa disciplina serve a organizzare e disporre nel modo migliore gli

aggregati urbani. La città ha una data forma, detta morfologia urbana; l’intrecciarsi dei

tracciati viari fa sì che si formino degli isolati suddiviso a sua volta in un tessuto edilizio; la

morfologia dell’isolato invece rappresenta come si articola questo stesso.

In Grecia vi sono le Polis, aggregati urbani che sorgono accanto agli elementi naturali in

tutta armonia con essi; è suddivisa in 3 parti:

Acropoli, centro della vita religioso

 Agorà, centro della vita commerciale, civile e politica

 Astu, zona residenziale

Nella civiltà greca Ippodamo definì 3 fasi di sviluppo urbanistico: le città pre-ipodamee

vanno dall’8° al 5° secolo a.c.; in Italia molte località derivano dalla creazione ex novo da

parte dei greci: questi aggregati urbani sono detti città di fondazione la cui struttura

urbanistica è ben stabilita. Il tracciato viario era composto da assi, senza alcuna

gerarchia tra queste quindi nessun viale principale:

Platee, assi orizzontali (est-ovest); sono di numero limitato (3/5), distanziate tra loro

 e con un’ampia sezione;

Stenopoi, assi verticali (nord-sud); sono numerosi, vicine tra loro e con una sezione

 stretta.

Gli isolati che si vengono a formare sono lunghi e stretti (a nastro) e, dato lo sviluppo lungo

il percorso viario, consentono l’edificazione lungo i due lati. Suddividendo gli isolati

giungiamo ad una conformazione di numerosi lotti quadrati (parcellario) il cui lato misura

15-25 metri, per una dimensione complessiva dell’isolato di circa 30-50x150-250. Le case si

sviluppavano attorno ad un cortile, pastas, e si dice essere introversa, ovvero non ha

sbocchi verso l’esterno, solo verso il cortile che funge da elemento distributivo.

Solitamente l’edificazione avviene lungo il lato che consente l’orientamento dei locali a

sud; di fronte allo stanzone principale sorge un porticato tripartito da due colonne detto

oikos; le abitazioni al massimo di 2 piani. L’agorà occupava solitamente alcuni isolati più

centrali ma in modo approssimativo dato che non c’era un preciso baricentro urbano.

I tracciati ippodamei seguono il modello del primo urbanista Ippodamo il quale definì la

prima divisione razionale del suolo urbano. Questo era uniformemente suddiviso in modo

da organizzare la società in modo eguale.

Platee, aumentano il loro numero;

 Stenopoi, uniformate alle platee;

 Isolati, si riduce il lato lungo in modo da dimensionarlo in base a

 rapporti armoniosi (2/3 ecc.) così facendo il lato edificabile è

uguale/simile e le abitazioni standardizzate. Risultano così di una dimensione del

lato di circa 27-54 la cui particella misura circa 18x15.

Il tessuto edilizio muta in base all’isolato, divenendo case a schiera.

 Agorà, vengono distinte le piazze destinate al commercio e quelle alla vita politica;

 hanno forma regolare, articolati con edifici e con spazi predefiniti; diviene il centro

politico (sede delle assemblee cittadine), commerciale(mercato) e religiose(luoghi

di culto). È delimitata da portici, posta a ridosso di una via principale.

Nell’età ellenistica (greci sottomessi a Roma) l’agorà si suddivide a seconda delle funzioni:

agorà mercantile (connessione coi porti), commerciale (porte della città), politica e

religiosa (centro della città).

La Grecia viene analizzata in base ad una periodizzazione:

• Età arcaica (7-5°sec ac): vi sono pochi resti; da notare la scomparsa della tomba

ipogee (sotterranea) a Tholos, il palazzo del potere politico e militare, le decorazioni e le

colorazioni. Vi è l’introduzione del tempio con una cella (vaos)ed un peristilio (colonnato

che circonda), stoà e uso della pietra (legno solo copertura);

• Età classica (metà V-323) introduzione dell’ordine architettonico e quindi strutture ben

definite;

• Età ellenistica (323 morte A.Magno-31 a.C. ultimo regno) è considerato un

periodo decadente; vengono elaborate strutture complesse che hanno

permesso una diversa suddivisione degli spazi

• Periodo romano e tardo-antico (31 a.C.-IV sec.d.C.)

Teatro: al centro del teatro, dove vi era l’esibizione, abbiamo l’orchestra(1) a

forma circolare; l’auditorio(2) era la zona destinata al pubblico, di forma

semicircolare posto su un pendio chiamato koilon/cavea; la scena(3) è invece il

luogo che fa da deposito per gli strumenti: inizialmente era di legno a livello

dell’orchestra, poi in pietra sopraelevata. Il corridoio semicircolare che divide i settori è

detto diazoma. Successivamente la scena divenne il palco scenico davanti al quale

abbiamo il proscenio (4). Il teatro conservato meglio è quello di Epidauro; il rapporto tra

gli spettatori e la popolazione è quasi 1:1. I teatri sorgono solitamente dove vi erano cave

per la costruzione di nuove città: in questo modo sfruttavano la morfologia del terreno per

avere una struttura sopraelevata (non erano in grado di costruirla loro). L’orchestra

semicircolare è una modifica dei romani.

Tempio: ispirato al megaron miceneo (sala dei regnanti); originariamente costruito con

materiali poveri ma poi viene introdotta la pietra: dato che la trabeazione ligna non era

così pesante non erano così grossi i blocchi ma una volta introdotta la trabeazione in

pietra divennero tozzi e robusti. La struttura è combinata in modo tale da apparire

corretta ai nostri occhi.

Prostilo: tempio con portico a colonne sulla facciata anteriore.

 Anfiprostilo: tempio greco o romano che presenti colonne solo sui lati brevi.

 Periptero/peristilio: tempio classico la cui cella è circondata da una fila continua di

 colonne.

Pseudoperiptero se le colonne sono addossate a un muro.

 Diptero: tempio classico con doppia fila di colonne su ciascuno

 dei lati.

In antis: due pilastri angolari o due colonne in facciata (o

 prolungamento muri perimetrali su una facciata).

Doppio in antis: prolungamento dei muri perimetrali sulle due

 facciate.

Telamone: elemento statuario di sostegno in figura gigantesca di uomo;

 Cariatide: nell'architettura classica, statua di donna usata come colonna o pilastro,

 per sostenere architravi

Stilòbate: il livello più alto (di solito il terzo di 3 gradini) del crepidoma (è un podio).

 Pronao: spazio fra il colonnato e la parte antistante della cella o naos; in seguito

 divenne un elemento architettonico a sé stante, delimitato da colonne e pilastri.

Cella (naos): sala centrale

• Monostilo = una colonna in facciata • Tristilo = tre colonne in facciata ecc. L1=L2+1

Le colonne interne sono più slanciate, alte e esili rispetto a quelle perimetrali: si impilano 2

colonne una sopra l’altra. La copertura è a due falde.

Bouleterion: edificio dentro al quale si riuniva l’assemblea delle diverse poleis; è di piccole

dimensioni e completamente coperta: la particolarità è al suo interno, ovvero una sistema

complesso che ne determina la copertura.

Stadio: indica un posto per sedersi; la sua forma è composta da due lati lungo il quale

troviamo le tribune parallele tra loro

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Publisher
A.A. 2012-2013
26 pagine
11 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher orla91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Repishti Francesco.