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BAROCCO

L'architettura barocca è quella fase della storia dell'architettura europea che si sviluppò a partire dal XVII secolo, durante il periodo dell'assolutismo. Il termine barocco indicava la mancanza di regolarità e di ordine: caratteristiche fondamentali dell'architettura barocca sono le linee curve, dagli andamenti sinuosi, come ellissi, spirali o curve, talvolta con motivi che si intrecciano tra di loro, tanto da risultare quasi indecifrabili. Tutto doveva destare meraviglia ed il forte senso della teatralità spinse l'artista all'esuberanza decorativa, unendo pittura, scultura e stucco nella composizione spaziale e sottolineando il tutto mediante suggestivi giochi di luce ed ombre. Il Barocco si sviluppa lungo il Seicento ed è considerato il secolo dei lumi relativamente al delinearsi di un forte distacco e una forte contrapposizione fra la religiosità e la fede rispetto alla scienza. Lo sviluppo proprio della

La scienza porta ad una nuova dimensione e si possono notare dei mutamenti dell'atteggiamento umano già sul finire del XVI Secolo, che si manifestano in architettura sia sotto l'aspetto formale sia sotto l'aspetto concettuale e delle tematiche. Questo fa si che si delinei un nuovo status dell'individuo nella gerarchia sociale a dispetto dell'ideale dell'uomo universale rinascimentale. La religione si basò sulla persuasione con fine la partecipazione, mentre la scienza cominciò ad occuparsi di quei fenomeni che possono essere dimostrati e supportati da tesi basate su concetti razionali e dimostrabili. L'arte assunse una nuova e fondamentale dimensione, anche come mezzo di comunicazione, che venne ufficializzata con l'apertura di Accademie. La nuova esistenza dell'uomo si esprime anche attraverso una nuova corrispondenza fra il modo di vivere e l'ambiente architettonico. Vengono infatti ampliati i confini degli spazi:

dove l'architettura rinascimentale poneva una centralizzazione degli edifici che si sintetizzava in un'accentuata individualità, con limiti ben definiti oltre i quali i sistemi non si estendevano, delineando un carattere più statico e chiuso, l'architettura Barocca ha un occhio di riguardo per la sistematizzazione degli elementi e degli edifici del centro urbano che interagiscono con un centro dominante. Per concludere, la città barocca si ordina su elementi gerarchicamente organizzati intorno a un centro focale, dove la città diviene il centro di una rete territoriale collegata con l'esterno attraverso strade dritte e regolari. Il centro urbano è naturalmente caratterizzato da una fitta concentrazione di edifici, i più monumentali dei quali sono le chiese e il palazzo, poiché essi erano espressione dei due principali poteri dell'epoca. Nel 1585 papa Sisto V avviò i lavori per la trasformazione urbana di Roma.dando incarico a Domenico Fontana di collegare i principali edifici religiosi della città per mezzo di grandi assi stradali rettilinei. Un primo input per tale opera fu di Papa Gregorio XIII nel 1574, dando nuove norme per il piano urbanistico di Roma, stabilendo che le case dovessero essere unite l'una all'altra e che gli spazi aperti fra un edificio e l'altro fossero chiusi da muri allo scopo di unificare il paesaggio, così che ogni edificio perse la sua individualità e divenne parte di un sistema più ampio. Sisto V adoperò una pianificazione degli spazi piuttosto che una distribuzione degli edifici, organizzati generalmente attorno ad un solo centro focale. Il piano, che aveva il compito di enfatizzare il ruolo di Roma come città santa, gettò le premesse per una serie di analoghe trasformazioni in diversi centri europei. Pertanto, alle planimetrie centralizzate e chiuse delle città ideali rinascimentali, sicontrappose la concezione barocca della città capitale, più dinamica e aperta verso i propri confini, ma al contempo punto di riferimento per l'intero territorio. A Roma, i centri focali del panorama urbano vennero sottolineati mediante l'uso di antichi obelischi egiziani e alte cupole; a Parigi invece i nodi del sistema viario furono definiti per mezzo di piazze simmetriche, incentrate attorno alla statua del sovrano. In generale, la piazza barocca cessò la sua tradizionale funzione civica e pubblica, per divenire mezzo di esaltazione dell'ideologia politica o religiosa, come nel caso delle cosiddette Place Royale francesi, dove lo spazio è centrato su una statua del Sovrano, come avviene in Place Dauphine, creata da Enrico IV nel 1605 tra il Pont Neuf e l'île de la Cité, nel cuore di Parigi. La piazza, a forma triangolare, fu aperta a margine dell'antico ponte, mentre la statua del sovrano fu posta all'intersezione della.

La piazza con il Pont Neuf, a ridosso della Senna, quasi a sottolineare l'asse del fiume. Durante il regno di Luigi XIV venne definita la struttura essenziale di Parigi attraverso la progettazione di quattro piazze reali (compresa la già citata Dauphine), variazioni ad un unico tema: Place de Voges, circondata da edifici con appartamenti per i ceti agiati e da portici; Place de France, prima composizione a forma di stella con otto strade che convergono in un unico punto al centro della piazza; Place Vandome, progettata sulla scia di Place de Voges. Fondamentalmente le piazze reali sono concepite come spazi interni urbani e non hanno una stretta relazione con particolari edifici come avviene nelle piazze romane. Esse sono basate su quattro forme geometriche semplici: il quadrato, il cerchio, il rettangolo e il triangolo, e riflettono l'atteggiamento razionale e sistematico della società francese dell'epoca. La Piazza assume un ruolo fondamentale anche a Roma, in

particolare con piazza San Pietro, progettata da Bernini sotto Alessandro VII tra il 1657 ed il 1667 su pianta ellittica trasversale e circondata da un colonnato costituito da quattro file di colonne per simboleggiare le braccia aperte e abbraccianti della Chiesa: lo spazio venne articolato per mezzo di una piazza ovale collegata alla facciata della basilica vaticana con due bracci obliqui, posti ai margini di un'area di forma trapezoidale detta Piazza Recta. Il collegamento tra l'ovale ed il trapezio, più stretto rispetto alla larghezza della facciata del Maderno, migliorò la prospettiva verso la basilica, mitigando le infelici proporzioni della stessa facciata. Il ruolo della chiesa come centro urbano venne riconosciuto durante il XV e il XVI Secolo. Fino ad allora la chiesa venne progettata a pianta centrale (Rinascimento), ma tale progettazione in epoca barocca non corrispondeva in maniera soddisfacente alle esigenze liturgiche. La chiesa dell'epoca si.configura come elemento attivo dell'ambiente urbano e si manifesta con la volontà di ampliare gli spazi per permettere un maggiore afflusso di fedeli durante le cerimonie religiose. Nonostante il Concilio di Trento del 1563 rese funzionalmente accettabili le chiese a pianta centrale, l'atteggiamento verso la simmetria centrale si modificò ugualmente, rifiuto da ricercarsi nella volontà di rafforzare i legami con la tradizione ed abolire le forme pagane del Rinascimento. I due tipi fondamentali delle chiese dell'architettura barocca posso essere distinti in chiese a pianta longitudinale centralizzate e chiese a pianta allungata; entrambe le tipologie solitamente sono caratterizzate da un asse longitudinale e dalla presenza di un elemento focale, come una cupola. Tra le chiese, il punto di partenza dell'architettura barocca può essere ricercato nella chiesa del Gesù in Roma, costruita a partire dal 1568 su progetto del Vignola: ladisposti gli spazi interni in modo da accogliere il maggior numero di fedeli. La pianta a croce latina, invece, presenta numerose cappelle laterali che rappresentano un ritorno alla tradizione auspicata durante il Concilio di Trento. La presenza di una cupola sottolinea la centralità dello spazio. Anche la facciata, progettata da Giacomo della Porta, sembra anticipare i temi più marcatamente barocchi. Gli architetti barocchi modificano l'architettura sia nelle piante, sia nelle partiture di facciata, in funzione di una concezione spaziale nuova. Le facciate delle chiese non costituiscono più la terminazione logica della sezione interna, ma diventano un elemento che segna il passaggio dallo spazio interno alla scena urbana. Nell'architettura civile occorre distinguere due tipi di abitazione nobiliare: il palazzo di città e la villa di campagna. Ci sono tuttavia edifici che rappresentano una fusione dei due tipi. In questo modo vengonoposti in relazione tre ambienti fondamentali: il mondo privato dell'abitazione, il mondo pubblico della città e il mondo naturale del giardino e del paesaggio. Inoltre il palazzo e la villa non vengono abitati da diverse persone, ma rappresentano due aspetti dello stesso modo di vivere. Nel contesto della città-capitale la residenza feudale, il castello, perde il suo valore simbolico e nasce la necessità di un edificio sostitutivo all'interno dello spazio urbano, il palazzo. Il palazzo inserito all'interno di un contesto urbano aveva due differenti funzioni: con la sua dimensione e la sua articolazione veicolava la posizione della famiglia nel più ampio contesto civico, e dava allo stesso tempo una dimensione più ampia all'insieme della città. Nonostante la dimensione privata del palazzo, costituito da un mondo chiuso che nascondeva la propria struttura interna, su modello rinascimentale, tende a diventare meno chiuso e adinteragiremaggiormente col mondo esterno, a differenza della villa di campagna. Palazzo Barberini a Roma e quellodel Lussemburgo a Parigi contribuiscono alla definizione dei modelli delle grandi residenze europee, daVersailles, costruito su volontà di Luigi XIV. Tuttavia lo schema del palazzo francese si basa su un corpoprincipale arretrato rispetto alla strada e preceduto dalla cour d'honneur, uno spazio aperto versol'esterno, ma che al contempo separa la residenza dalla città. Durante il barocco il connubio tra arte escienza si manifesta soprattutto attraverso lo sfruttamento delle leggi ottiche. Secondo le basidell'esperienza prospettica rinascimentale, la dimensione ottica dell'architettura si sviluppa su due fronti: laricerca dell'inganno per stupire l'osservatore e la volontà di correggere gli inganni della visione persalvaguardare l'ordine proporzionale degli elementi architettonici. La prospettiva assume il ruolo divero e proprio strumento progettuale fondato sul rapporto tra forma e percezione visiva; tutti gli elementi visibili da punti di vista obbligati da parte dell'artista vengono deformati perché all'apparenza ottica risultino le proporzioni reali. E' in questa congiuntura che si colloca l'opera del matematico e teologo.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
13 pagine
7 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mtt_sold di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e degli itinerari turistici e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Lusso Enrico.