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OPERE CHE VIDERO LA PARTECIPAZIONE DI PIU’ ARTISTI:

Certosa di Pavia: 18

[Digitare qui] Commissionata da Giangaleazzo Visconti nel 1436

Solari: ai Solari dobbiamo l’ideazione della pianta (croce

latina, tre navate, con abside e transetto) e la realizzazione

degli interni ( spazi coperti da volte a crociera a sesto

acuto). Basamento della facciata.

Amadeo: continua la facciata, allontanandosi dal progetto

dalle forme più gotiche proposto precedentemente.

400 Italia meridionale:

I regni di Napoli e di Sicilia si trovano sotto il dominio dei D’ Angiò che si

impegnarono per richiamare gli artisti nella capitale ( anche se la loro dominazione

non durò abbastanza al lungo da consentire la costruzioni di grandi e molte opere

pubbliche a servizio della comunità). L’architettura napoletana è caratterizzata

dall’unione di elementi di quella rinascimentale fiorentina con altri del gotico iberico;

l’architettura napoletana dell’epoca non ha però il fine di replicare le forme della

natura, conoscendola scientificamente, o stabilire precisi sistemi di proporzioni; bensì

ha l’obiettivo di celebrare il committente, renderne immortale la memoria (soprattutto

nei grandi feudi).

La città rinascimentale:

Le città venutesi a formare prima dell’epoca rinascimentale erano prevalentemente

organizzate attorno a tre edifici pubblici fondamentali (Loggia del Mercato, Palazzo

del Comune e Cattedrale) e composte per la parte restante da abitazioni unifamiliari

comprensive anche di bottega; ma erano, nella maggior parte dei casi (fatta eccezione

per quelle di antica fondazione che mantenevano il tracciato greco-romano) prive di

un disegno predefinito. Soltanto nel rinascimento infatti nascerà il concetto di “piano

urbanistico regolatore”, da cui muoveranno le diverse “città ideali” proposte dagli

architetti dell’epoca, il cui punto di partenza si identifica dalla descrizione della città

fornita nel “de Architectura” di Vitruvio ( città a impianto centrale, che si sviluppa

radialmente rispetto al Foro). Ovviamente è possibile ritrovare sul piano urbanistico

gli stessi principi relativi al proporzionamento delle parti, alla loro simmetria, al

rapporto con l’antichità romana e con la natura che regolavano all’epoca la

produzione architettonica.

Alberti: propone una serie di modifiche che potrebbero migliorare le città medioevali,

più che un modello nuovo: una rigida suddivisione dal punto di vista funzionale;

quali siano le proporzioni da rispettare tra larghezza/lunghezza di una strada e gli

edifici circostanti.

Filarete: sistema radiocentrico stellare (nato dall’intersezione di due quadrati iscritti

nel cerchio del fossato); al centro si ha una grande piazza sulla quale affacciano tutti

gli edifici pubblici, le piazze periferiche hanno carattere commerciale. 19

[Digitare qui]

(contraddizione formale: edifici disegnati però hanno forma quadrangolare, in palese

disaccordo con l’impianto radiale).

Francesco di Giorgio Martini: impianto a croce greca spigolata, il cui perimetro è

interamente fortificato, all’incrocio tra i bracci abbiamo la grande piazza pubblica, le

strade sono disposte a scacchiera.

Leonardo da Vinci: analizza e riprogetta tutti gli aspetti di una città, da quelli estetici/

formali a quelli tecnici (es. scorrimento delle acque).

Nessun progetto urbanistico riuscì a trovare piena attuazione, gli interventi furono

spesso limitati a zone rappresentative:

Pienza: La piazza realizzata da Bernardo Rossellino (allievo di Alberti) ha forma

trapezioidale,la facciata della Cattedrale occupa il centro della base maggiore e sui

restanti tre lati troviamo il palazzo Piccolomini, il Palazzo Vescovile e il Palazzo

pubblico; la forma della piazza è probabilmente determinata dalla volontà di aderire

all’andamento della strada che flette in quel punto.

Riorganizzazione di Roma: L’intento è quello di donare a Roma un nuovo tracciato,

funzionale al potere papale: Sisto IV commissiona la creazione del tridente di strade

che collegano la cittadella del Vaticano al resto della città; tale collegamento sarà

ulteriormente rafforzato da Bramante (per Giulio II); alla fine del XVI secolo Papa

Sisto V e Domenico Fontana riorganizzarono ancora il tracciato romano, rendendo la

città policentrica e avendo cura che i principali assi passassero tangenti ad edifici di

grande interesse storico.

Ferrara: Biagio Rossetti progetta l’ampliamento della città, allargando la cinta

muraria ed organizzando l’assetto della città a partire da due assi incidenti principali

(come cardo e decumano massimi); il reticolo non si imposta però sulla rigida

perpendicolarità degli assi (sono presenti quindi lotti di forma irregolare) e la piazza

centrale non è impostata sull’intersezioni degli assi, come da tradizione, ma

costituisce un altro fuoco, a se rispetto a quello dell’incrocio viario.

Architettura del primo ‘500 romano:

Contestualizzazione storica: Eletto al soglio pontificio nel 1503 Papa Giulio II (della

Rovere) continuò la politica di promotore delle arti al fine di rappresentare

l’universalità del potere della Chiesa; il mecenatismo raggiunse però il suo apice con

papa Leone X (de Medici). Contestualmente però ebbe inizio il periodo di decadenza

dei costumi della Chiesa romana e le delle relative contestazioni (1517- Martin 20

[Digitare qui]

Lutero affigge le sue 95 tesi) e ancora il Sacco di Roma e la successiva affermazione

della supremazia spagnola sul territorio italiano (1559- Pace di Cateau –Cambrèsis).

Bramante (a Roma):

Donato Bramante dopo essersi formato come architetto nel ducato di Milano (Sforza)

si trasferisce a Roma nel 1499. Nelle opere romane è palese l’influenza dell’eredità

classica (risultano invece abbandonate le tendenze tardo-gotiche milanesi), dalla

quale Bramante intende muovere per creare un nuovo linguaggio architettonico

universale.

Santa Maria della Pace:

Prima opera di Bramante a Roma (1500-1504)

• Ripetizione di un modulo quadrato

• Portico perimtrale su due livelli (dove troviamo l’impiego di tutti e quattro gli

• ordini)

Tempietto di San Pietro in Montorio: Commissionato nel 1502 ca. dal

• cardinale Caravajal (legato al re di Spagna) Lo sforzo di Brunelleschi fu

quello di creare un vero e

proprio tempio, combinando

elementi di diversi periodi al

fine di soddisfare le necessità

del committente.

Pianta circolare (come Pantheon, ma anche come Battistero di Firenze).

• Colonne doriche riproiettate sotto forma di paraste sulla cella (come Colosseo

e disegni di F. di Giorgio Martini); i rapporti del colonnato sono attentamente

studiati seguendo il trattato di Vitruvio.

Copertura con una cupola con tamburo che ha un rapporto di 1:2 con l’altezza

• dell’edificio (come S. Vitale a Ravenna, Santa Costanza a Roma).

Scava la massa muraria con nicchie semicircolari, al fine di rendere l’illusione

• di uno spazio che si estende da tutti i lati, penetrando nella massa muraria.

Cortile del Belvedere in Vaticano: 21

[Digitare qui] realizzato a partire

• dal 1505

Camminamento

• parzialmente coperto,

perpendicolare alla

Basilica di S. Pietro,

connetteva la

residenza papale

alla villa del Belvedere.

Per risolvere il grande problema del pesante dislivello, Bramante si rifà a

• modelli antichi come il Santuario della Fortuna Primigenia a Palestrina.

I tre cortili sono interconnessi da grandi scalinate che consentono l’utilizzo

• dello spazio anche come grande teatro all’aperto all’antica.

Le pareti laterali porticate, oltre a costituire la via trionfale del papa e a

• consentire a Bramante di sperimentare gli ordini, donano unità alla visione

prospettica dell’opera.

Palazzo Caprini:

si tratta di un palazzo rappresentativo del potere temporale della chiesa al di

• fuori dei confini del Borgo Vaticano (così come altre opere, come il palazzo

commissionato da Leone X a Giuliano da San Gallo, accanto al circo,

classico collocamento dei palazzi imperiali); fu infatti demolito dopo i Patti

Lateranensi 1929

La facciata del palazzo presenta una forte suddivisione orizzontale: il piano

• basamentale è trattato con bugnato rustico; la parte superiore intelaiata da

semicolonne di ordine gigante.

Raffaello: 22

[Digitare qui]

La breve esperienza architettonica di Raffaello si concentra principalmente su due

aspetti: lo sviluppo, a partire dagli insegnamenti di Bramante, di un proprio stile

molto votato al pittoricismo (architetture dipinte e facciata di palazzo Broncomio) e

la ricerca spaziale finalizzata alla modifica del progetto del maestro per San Pietro.

Cappella Chigi in Santa Maria del Popolo:

Pianta quadrata con angoli smussati

• Riproposizione di alcuni elementi presente nel progetto bramantesco per San

• Pietro: soluzione delle paraste angolari e dei pennacchi per l’imposta del

tamburo di forma trapezioidale anziché triangolare (come consueto)

Sant’Eligio degli Orefici:

Pianta a croce greca

• Spazio quadrato centrale coperto da cupola

Palazzo Vidoni-Caffarelli:

ha come modello il palazzo Caprini di Bramante

• basamento in bugnato come il modello

• Intelaiatura di semiccolonne, in questo caso binate, per i piani superiori

Palazzo Boncomio, L’Aquila: Raffaello si allontana da i modelli

rinascimentali (Michelozzo, Alberti,

Bramante) e si ispira a modelli romani,

come il mercato di Traiano

La facciata: presenta l’ordine dorico a

livello basamentale che inquadra

aperture adibite a botteghe; i piani

superiori invece non presentano

scansioni verticali ma un’alternanza di

nicchie e finestre ad edicola e

importanti stucchi tra un piano e l’altro.

Villa Madama:

Progettata per il cardinale Giulio de’ Medici

• Residenza extraurbana, affronta il tema del rapporto interno-territorio rurale

• circostante

Cortile circolare dal quale si diramano due bracci (più teatro)

• Più loggia costituita da serliane concatenate in facciata (come Palazzo di

• Diocleziano a Spalato) 23

[Digitare qui]

Baldassarre Peruzzi:

Villa Farnesina:

Pianta ad ali sporgenti o a C, tipico delle abitazioni di campagna che mira a

• favorire il contatto dell’interno con l’ambiente circostante

Esternamente è scandita da un rigido sistema di ordini (formazione Fiorentina;

• come palazzo Rucellai).

Palazzo Massimo alle Colonne:

In quest’opera Peruzzi si distacca d

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A.A. 2016-2017
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ccst di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Repishti Francesco.