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URBANISTICA ROMANA:
Creazione di colonie:
Le aree conquistate dove i romani non furono costretti ad adattarsi a centri
abitati preesistenti furono organizzate secondo il processo della
centuriazione. Portati a termine tutti i riti per stabilire l’orientamento, il
territorio veniva suddiviso, tracciando su di esso con una groma cardi e
decumani solitamente porticati, all’incrocio tra i quali si trovava il foro, in
grandi lotti di forma rettangolare, le centurie (in quanto assegnate ai
centurioni; veterani di guerra). Una centuria equivaleva a 100 eredium
(territorio minimo ereditabile); 200 jugerum (superficie massima arabile in
un giorno) e 400 arus (legata al tiro dell’aratro).
Castrum:
Città fortificate nate dallo sviluppo degli accampamenti fortificati nei quali
alloggiavano i soldati romani durante una battaglia; presenta sempre
l’impianto ippodameo e foro; gli incroci tra strade principali risultano
protetti da edifici tetrastili. 28
ETA' TARDO-ANTICA:
Il riconoscimento dell'esistenza di un'età tardo-antica è dovuto allo storico del XX
secolo A. Riegl, che intendeva scardinare l'idea che il periodo di sgretolamento
dell'Impero Romano, l' “imbarbarimento”,dovuto al progressivo aumentare dei
contatti e della commistione della cultura rimana con quella germanica e orientale, e
l'affermarsi del cristianesimo avessero determinato una “decadenza” dal punto di
vista artistico e architettonico. Si identifica, come inizio dell'età tardo-antica, il 291,
ovvero l'anno in cui Diocleziano diede inizio alla tetrarchia, e la sua conclusione
intorno al V secolo.
Caratteristiche:
Nell'età tardo-antica si assiste ad un moltiplicarsi dei centri di influenza:
•
Tessalonica, Nicomedia, Salonicco, Costantinopoli, Milano, Ravenna, Treviri.
mescolarsi di stili che produsse essenzialmente un declinarsi
•
dell'architettura romana nelle tradizioni locali.
Messa in evidenza della massa muraria
• abbandono della tecnologia trilitica (ordini architettonici di decoro) in
•
favore dei sistemi voltati.
Utilizzo dei materiali di spoglio: mancanza di materiali e maestranze
•
qualificate, volontà di ridurre i costi.
Palazzo di Diocleziano, Spalato: realizzato tre il 300 e il 305, fu il luogo in cui
Diocleziano si ritirò dopo la sua abdicazione. Il palazzo ha l'aspetto di una cittadella
fortificata, è infatti circondato da mura; di forma quasi quadrata presenta
l'organizzazione in assi trasversali e longitudinali (i principali, al cui incorocio è
presente un peristilio, definiscono 4 nuclei, due adibiti a funzioni pubbliche e due a
private); sono presenti elementi tipici della città romana, quali il tempio e il
mausoleo. Le zone di rappresentanza (il triclinium, le terme) si trovavano dalla parte
del mare, dove era possibile apprezzare un loggiato sul mare. 29
Mausoleo di Diocleziano, Spalato: pianta ottagonale, nicchie interne, periptero.
Aula Regia, Treviri: L'aula regia di Treviri presenta forma rettangolare a navata
unica con un abiside finale, copertura lignea. Doppio ordine di finestre sui lati lunghi
e sull'abside.
Basilica di Massenzio: pianta rettangolare, due absidi, suddivisa in tre
navate; la navata centrale è coperta da tre volte a crociera sorrette da
colonne libere, mentre quelle laterali da volte a botte. 30
ARCHITETTURA PALEOCRISTIANA:
La fede cristiana ebbe diffusione lenta e graduale, fino all’inizio del III
secolo i credenti cristiani non sentirono la necessità di costruire luoghi
appositamente preposti allo svolgimento di riti religiosi né, in alcune zone,
ne ebbero la possibilità a causa delle persecuzioni. Fino al 200 dunque i
fedeli usavano incontrarsi all’interno delle case private (solitamente nella
sala del tablinium; la più ampia); a partire da questa data iniziano a
comparire i primi edifici costruiti specificamente per ospitare i riti che però
ebbero comunque, in origine, conformazione simile a quella delle
abitazioni, si parla infatti di Domus Ecclesiae; iniziarono a diffondersi
anche le catacombe (spazi ipogei adibiti al culto dei morti) e i marthyria
(piccoli edifici commemorativi sui luoghi in cui, secondo la tradizione, era
avvenuto il martirio di un santo).
I Marthyria: la forma dei marthyria risulta anche essa codificata nel corso
del V secolo. In Oriente la tradizione vuole che questi siano edifici a pianta
centrale, isolati e di grandi dimensioni; in Occidente invece si presentano
come strutture di ridotte dimensioni con pianta crociforme annesse alle 31
Basiliche.
La Basilica cristiana: Dopo l’editto di Milano, nel 314, quando
Costantino riconobbe al cattolicesimo una posizione ufficiale; i cristiani,
essendo ormai aumentati grandemente di numero e avendo definito e
ampliato la loro liturgia, iniziarono a sentire la necessità di avere uno
spazio sacro. Decisero di rifarsi al modello della Basilica romana, anche
perché quest’ultima nei secoli appena precedenti, con il culto
dell’Imperatore, aveva assunto una funzione quasi religiosa. Esistono altre
ipotesi riguardo l’origine della Basilica cristiana, ma sono poco
accreditate.
Le Basiliche romane non presentavano uno schema unitario
(presenza/assenza di abside, fascia di claristorio; variabilità del numero
delle navate). Il tipo edilizio della Basilica cristiana non si definì, invece,
fino al 350; le caratteristiche comuni a quasi tutte le basiliche
paleocristiane sono:
Impianto longitudinale con ingresso sul lato corto (canalizzare
• l’attenzione verso l’altare)
Travatura ignea a vista come copertura
• Fascia di claristorio
• Una o tre navate
• Posizionate al di fuori della cinta muraria cittadina (sorgevano in
• luoghi già sacri durante le persecuzioni)
Atrio (per i catecumeni)
• Transetto, alto quanto la navata centrale (forma a croce)
• Abside orientato verso est
•
Basilica basilare che comparve a partire dalla fine del V secolo in tutti i
centri abitati per consentire lo svolgimento delle funzioni: 3 navate,
abside; ad essa potevano essere aggiunti altri elementi a seconda della
tradizione locale.
Roma:
San Giovanni in Laterano, Roma:
Fatta costruire da Costantino come sua personale donazione alla comunità
cristiana (non fu chiesto il consenso al Senato, anche per questa ragione al
di fuori delle mura Aureliane).
Presenta cinque navate, quella centrale è più alta, mentre le due navate 32
esterne non si prolungavano fino alla parete dell’abside; le navate sono
separata file composte da colonne libere di grandi dimensioni che
sorreggono una trabeazione; non ha transetto (aggiunto in epoca
medievale); abside gettante rivolta verso Ovest.
E’ annesso un battistero ottagonale (ampliato nel corse del secolo
successivo, aggiunta di cupola) preceduto da un nartece ovale; organizzato
internamente su due ordini, colonne con capitello composito. Il
deambulatorio è coperto da una volta a botte, la struttura da travature
lignee.
San Pietro, Roma:
La basilica paleocristiana di San Pietro, demolita nel ‘500, sorgeva in parte
sulle fondamenta del circo di Nerone (per questa ragione non è orientata),
sul luogo della tomba di S. Pietro. Proprio per questa ragione non si
configura soltanto come Basilica ma anche come marthyrium, a ciò e
dovuta la presenza del corpo trasversale (transetto, si diffonderà a Roma;
più tempo perché diventi comune anche altrove) che insieme all’abside
doveva costituire uno spazio separato dall’aula per la riunione dei fedeli,
infatti navata centrale e transetto sono separati da un grande arco trionfale.
Cinque navate, divise da file di colonne trabeate. La basilica era preceduta
da un grande atrio circondato da portici.
Mausoleo di Costantina (S. Costanza), Roma:
Edificato nel 350 ca presenta uno spazio circolare coperto da una cupola
finestrata (12 grandi aperture); il tamburo è sorretto da arcate su 12
colonne di ordine composito; esternamente nascosta da un tiburio. La sala
circolare è circondata da un deambulatorio, molto buio, coperto a botte.
Sono presenti anche nicchie alternate semicircolari e rettangolari in
spessore di muro (come Pantheon). Preceduta da nartece biabsidato.
Santa Sabina: Tre navate, di cui quella centrale molto alta; abdidata;
costruita in laterizio; il sistema di finestrature ricorda l’aula regia di
Treviri. Presenti all’interno colonne di spoglio.
San Paolo fuori le mura:Su modello di San Pietro; costruita sul luogo
dove la tradizione vuole sia stato sepolto San Paolo, ricostruita
nell’ottocento dopo un incendio. Abside uscente dalla muratura, transetto,
5 navate; separate da colonne che sorreggevano arcate (differentemente da
33
san Pietro, dove troviamo una trabeazione rettilinea).
Santa Maria Maggiore: edificata durante il papato di Sisto III (metà del V
secolo) il quale promosse un “rinascimento classicista”; la basilica
presenta tre navate separate da colonne ioniche che sorreggono una
trabeazione classica, l’abside è inquadrato da un grande arco trionfale. Le
finestre decorate con fregi in stucco classicheggianti sono riquadrate da
pilastri.
Santo Stefano rotondo: pianta circolare definita da tre cerchi concentrici,
quello più interno è definito da colonne trabeate, di ordine ionico, che
sorreggono il tamburo della cupola. Gli altri due anelli sono meno alti e
nell’ultimo è definita una croce greca.
Gerusalemme:
Santo Sepolcro: Grande atrio d’ingresso, Basilica a 5 navate; luogo della
crocifissione, edificio di pianta circolare a memoria del luogo della
resurrezione.
Milano: centro spirituale occidentale durante il periodo di S. Ambrogio (4
basiliche ambrosiane: Sant’Ambrogio- dedicata ai Martiri-; San
Sempliciano- alle Vergini-; San Nazzaro- agli Apostoli-; San Dionigi- ai
Profeti-).
San Lorenzo:
Risalente al IV-V secolo, come confermato anche dall’analisi delle
murature, San Lorenzo presenta uno spazio quadriconco a doppio
involucro (struttura tipica degli edifici civili imperiali); l’atrio è preceduto
da un propileo colonnato con trabeazione che si incurva a formare un arco
(richiamo al potere Imperiale). Presenta quattro torri agli angoli del corpo
centrale, che inquadrano il tamburo e fungono da contrafforti per
sorreggere la volta a padiglione che copre lo spazio centrale. Si tre lati
della Basilica di addossano tre cappelle ottagonali, rispettivamente ai
Santi: Ippolito, Aquilino e Sisto. La cappella di Sant’ Aquilino è articolata
in nicchie su due piani; la copertura è costituita da una volta a spicchi in
mattoni (tradizione oriental