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MICHELANGELO BUONARROTI
“ Il mondo ha molti re e un solo Michelangelo”.
(Pietro Aretino) 1
Michelangelo Buonarroti nacque a Caprese (Arezzo) nel 1475. Fu scultore, pittore, architetto e poeta italiano del tardo Rinascimento. Artista geniale e inquieto,
fu tra i massimi protagonisti della storia dell'arte occidentale.
Michelangelo concepì la sua attività come un'incessante ricerca dell'ideale di bellezza. Figlio di Lodovico Buonarroti, podestà di Caprese, a tredici anni era già
a bottega dai Ghirlandaio. Dopo un anno, tuttavia, preferì avvicinarsi a Bertoldo di Giovanni e studiare le sculture antiche nel giardino di Lorenzo de' Medici.
Accolto a Palazzo Medici da Lorenzo, entrò in contatto con Poliziano, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola. La sua cultura si nutrì della dottrina platonica e il
suo gusto artistico si formò sugli esempi di Masaccio, Donatello, Giotto e i Pisano.
La Madonna della Scala e la Battaglia dei Centauri lo resero celebre non ancora ventenne. Alla morte del Magnifico, temendo la cacciata dei Medici,
Michelangelo fuggì a Venezia e poco dopo a Bologna.Più importante è il periodo che Michelangelo trascorre nel Giardino di San Marco, una scuola dove
Lorenzo il Magnifico aveva raccolto opere antiche e dove i giovani studiavano sotto la guida dello scultore Bertoldo.
In questa scuola gli allievi imparavano le arti aiutando il maestro, partecipando attivamente alla realizzazione di opere. Nella Pietà, una delle opere d'arte più
famose al mondo e l'unico lavoro di Michelangelo firmato, tutta la rappresentazione si concentra sulla sacralità della scena. Di ritorno a Firenze, Michelangelo
diede inizio a un'intensa fase creativa. Sono di questo periodo opere come il noto Tondo Doni. Struttura architettonica reale e figure dipinte sono in calibrato
rapporto reciproco, tutto è studiato nei minimi particolari: basti guardare i bozzetti e i cartoni preparatori, dove i modelli sono analizzati sotto ogni punto di vista.
Dall’uso della copia nasce la poetica di Michelangelo. Concepisce, prima di iniziarla, l’opera finita. Cioè partendo dal blocco di marmo e togliendo il soverchio,
fino a lasciare libera l’immagine.
Gli ultimi anni per lui furono caratterizzati da una drammatica crisi interiore. Ancora vivente, Michelangelo fu considerato artista grandissimo, superiore agli
antichi; ebbe successo, conobbe e frequentò i personaggi di maggior spicco del suo tempo. Ma nonostante il suo forte temperamento, intese sempre
la sua opera al servizio di verità universali, mai quale pura espressione della sua personalità. Morì a Roma nel 1564.
1. Vasari: Ritratto di Michelangelo IL CINQUECENTO
MICHELANGELO BUONARROTI
<<La scultura non è subordinata all’ architettura, come nel medioevo; ne, come nel primo rinascimento, vive
autonomamente. In Michelangelo l’ una e l’ altra hanno una sola matrice: sono forme ( e quindi idee individuate dallo
artista, o, meglio “inventate’’,”scoperte’’, “messe nella luce’’).>> L’ arte italiana – –
P. Adorno, volume secondo Il
rinascimento e il barocco, Messina-Firenze,1990 Tondo Doni.( 1504 )
Mosè. Il «concetto» è Nel 1504 Angelo Doni ordina il
completamente liberato dal marmo: celebre tondo con la Sacra
come per il «David» o per le figure Famiglia e San Giovannino a
delle Cappelle Medicee, può dirsi Michelangelo.
che la terribile intensità patetica del L'opera è straordinaria soprattutto
«non finito» continui a vibrare nella per l'uso di una doppia prospettiva:
forma conchiusa, nell'immagine quella delle figure principali e quella
rivelata, come in Donatello. Nel delle figure sullo sfondo.
volto, i caratteri dell'idealizzazione In tal senso, l'opera è da considerarsi
classica sono vinti da una intensità come un punto di partenza del
di sentimento interiore che non Manierismo.
abbisogna di sottolineature
espressive. IL CINQUECENTO
CINQUECENTO
MICHELANGELO BUONARROTI
–
Sacrestia Nuova in San Lorenzo ( 1520 1534 )
–
Biblioteca Laurenziana ( 1523 1559 )
–
Piazza del Campidoglio ( 1539 1564 )
Palazzo Farnese ( 1546 ) –
Chiesa Santa Maria degli Angeli ( 1559 1565 )
MICHELANGELO BUONARROTI
Sacrestia Nuova in San Lorenzo
–
DATA: 1520 1524
LUOGO: Firenze - Basilica San Lorenzo
COMMITTENTE: Papa Leone X
PROGETTISTA: Michelangelo Buonarroti
PROGRAMMA FUNZIONALE:Creazione di una cappella annessa alla Basilica per
accogliere le tombe di Giuliano Duca di Nemours, di Lorenzo Duca di Urbino, di
Lorenzo il Magnifico e dello zio Giuliano
RISPOSTA PROGETTUALE:Michelangelo segue lo stesso schema di Brunelleschi,
la sagrestia occupa una posiziona identica a quella della sagrestia vecchia, dove, in
alzato la differenza è palese, per l’inserimento di un registro in più, egli trasferì
l’articolazione delle pareti del coro a tutte e quattro le pareti e dispose
simmetricamente le tombe e le porte. Lo schema è quindi composto da un sistema
concepito secondo la legge della simmetria. Michelangelo inserì nicchie poco
profonde nello spartimento centrale delle pareti laterali e dell’ingresso, ottenendo più
spazio per le tombe scolpite, e aggiunse tra la zona inferiore e quella delle lunette
una zona intermedia per aumentare l’altezza della cappella. La nuova cappella
divenne così uno spazio relativamente stretto e slanciato, sul quale si innalza la
cupola, dando vita ad uno spazio pervaso di luce che penetra dall’alto. Come nella
Sagrestia Vecchia due volumi indipendenti sono accostati lungo un asse di
simmetria longitudinale. Lo schema proporzionale evidenzia la costruzione
dell’interno con misura pari al doppio del lato del quadrato di pianta. Michelangelo
dimostra con quanta ampiezza di variazioni si possono alternare i segni del lessico
classicista senza compromettere la sostanza. Pare che egli in quest’opera abbia
voluto creare un’immagine sintetica dell’universo, una struttura cosmica, attraverso
delle sfere gerarchiche: la zona inferiore rappresenta la regione delle anime
dipartite; l’intermedia, la sfera terrestre; le lunette e la cupola luminosa, le sfere
celesti. La struttura architettonica non è più uno scheletro in cui si situano delle
figure, questa è la prima cappella funeraria che è concepita con assoluta “unità”: le
tombe sono integrate nell’architettura e le statue nella struttura delle tombe.
MICHELANGELO BUONARROTI
Sacrestia Nuova in San Lorenzo
–
DATA: 1520 1524 “ La sacrestia nuova di San Lorenzo contrappone una visione plasticamente
LUOGO: Firenze - Basilica San Lorenzo drammatica a quella lineare e librata di Brunelleschi, che la precede
COMMITTENTE: Papa Leone X esattamente da un secolo” Storia e controstoria dell’ architettura
B. Zevi,
PROGETTISTA: Michelangelo Buonarroti in Italia, Roma 1997
“ Mentre in Brunelleschi la pietra “serena” ha la funzione di definire
geometricamente la forma e lo spazio mediante la prospettiva
lineare, in Michelangelo il grigio della pietra determina il risalto
contro il piano d’appoggio.” L’ arte italiana –
P. Adorno, volume
–
secondo Il rinascimento e il barocco, Messina-Firenze,1990
MICHELANGELO BUONARROTI
Sacrestia Nuova in San Lorenzo
–
DATA: 1520 1524
LUOGO: Firenze - Basilica San Lorenzo
COMMITTENTE: Papa Leone X
PROGETTISTA: Michelangelo Buonarroti
“..le pareti, invece che superfici
neutre di materiale volutamente
povero come in Brunelleschi
(quasi fogli chiari sui quali si
disegna), sono mosse; e le
inferiori, ad accentuare la loro
importanza, sono costituite da
materiale nobile e duraturo, il
marmo di Carrara, prediletto da
Michelangelo.” L’
P. Adorno,
–
arte italiana volume secondo
– Il rinascimento e il barocco,
Messina-Firenze,1990 MICHELANGELO BUONARROTI
Biblioteca Laurenziana
DATA: 1523 - 1559
LUOGO: Firenze (Basilica S. Lorenzo)
Clemente VII (Giulio de’ Medici)
COMMITTENTE:
PROGETTISTA: Michelangelo Buonarroti
PROGRAMMA FUNZIONALE: Realizzazione di una biblioteca per la conservazione
del grande patrimonio di libri e manoscritti della famiglia Medici.
RISPOSTA PROGETTUALE: Questa biblioteca è concepita in rapporto alla sua
funzione profana. Il vestibolo è il preludio alla sala lettura e prepara al raccoglimento
della biblioteca, un ambiente non molto grande ma dall’alto soffitto. La biblioteca è
formata da due corpi, il ricetto e la sala, che dovevano essere integrati ad un terzo
volume, una piccola libreria, a pianta triangolare (non realizzata). Michelangelo a
differenza delle tradizionali biblioteche a tre navate, realizza un unico ambiente
sviluppato in lunghezza e accentuato dalla cadenza di colonne incassate nelle pareti
e finestre. Elimina la convenzione dell’ingresso come spazio marginale, ma lo pone
in una posizione monumentale grazie allo sviluppo in altezza più marcato di quello
della sala. La forma della scala originaria era diversa, Michelangelo costruisce una
scala monumentale che pare concepita verso il basso come una colata di lava, le
colonne incassate non sostengono alcun peso,hanno un significato plastico e
dinamico. MICHELANGELO BUONARROTI
Biblioteca Laurenziana
DATA: 1523 - 1559
LUOGO: Firenze (Basilica S. Lorenzo)
Clemente VII (Giulio de’ Medici)
COMMITTENTE:
PROGETTISTA: Michelangelo Buonarroti
“ L’atmosfera si placa, saldando i ritmi strutturali a
quelli dei banchi e degli arredi. Poi il discorso viene
bruscamente troncato e resta non-finito; manca infatti
il culmine del suo andamento dinamico, la libreria
triangolare dei testi rari che avrebbe concluso
rilanciandole le direttrici spaziali.” B. Zevi, Storia e
controstoria dell’ architettura in Italia, Roma 1997 “ Un corridoio, un cortile lungo e stretto, tanto da
sembrare una strada” (Hauser)
MICHELANGELO BUONARROTI
Biblioteca Laurenziana
DATA: 1523 - 1559
LUOGO: Firenze (Basilica S. Lorenzo)
Clemente VII (Giulio de’ Medici)
COMMITTENTE:
PROGETTISTA: Michelangelo Buonarroti
“..precipita verso il basso come una colata di
lava” (C. De Tolnay) MICHELANGELO BUONARROTI
Piazza del Campidoglio
–
DATA: 1539 1564 Palazzo Capitolino
LUOGO: Roma - Colle Capitolino Palazzo dei Senatori
COMMITTENTE: Papa Paolo III Palazzo Conservatori
PROGETTISTA: Michelangelo Buonarroti
PREESISTENZE: Chiesa medievale, Palazzo dei Senatori, Palazzo dei
Conservatori.
PROGRAMMA FUNZIONALE: