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La vecchia Ferrara
Con il termine "vecchia Ferrara" si indica la Ferrara antica, quella medievale, quella precedente all'addizione erculea e precedente all'intervento di Biagio Rossetti; si consideri quindi la Ferrara precedente al 1400 circa.
C'è una distinzione tra la parte medievale e la parte rinascimentale della città: nella parte medievale vediamo strade irregolari e disposte molto liberamente, nella parte rinascimentale vediamo invece delle strade ordinate e ortogonali fra loro.
La città medievale si affacciava sul fiume ed era circondata da una cinta di mura. Ferrara è una città costruita essenzialmente in mattoni, gli elementi in pietra sono molto pochi.
Venezia
Ferrara e Venezia ebbero sempre un rapporto piuttosto stretto. Gli Estensi avevano anche un proprio palazzo a Venezia.
A Venezia vediamo dei cantonali di vario genere; vediamo delle colonnine angolari molto esili rispetto a quelle ferraresi.
A Venezia, di fronte al Fondaco dei Turchi,
è posto un edificio piuttosto importante; vediamo nell'angolo un pilastro e vediamo anche l'inizio di un rivestimento esterno che avrebbe dovuto ricoprire tutta la facciata del palazzo. Nella chiesa dei Frari vediamo gli stessi motivi decorativi usati nei cantonali di Ferrara.PALAZZO DEI DIAMANTI
Questo palazzo trova la sua origine a Napoli, precisamente nel Palazzo di Roberto Sanseverino. Si tratta di un palazzo realizzato con bugne a punta di diamante; è un palazzo di impronta tardo medievale più che rinascimentale. È un palazzo che Sigismondo D'Este vede quando va a Napoli e ad esso si ispirerà per il suo palazzo, ovvero palazzo dei diamanti.
Anche Palazzo Sanuti, a Bologna, viene considerato un precedente di palazzo dei diamanti; forse le bifore di questo palazzo sono stato motivo d'ispirazione per palazzo dei diamanti.
Anche il Palazzo Ducale di Urbino sarà una fonte d'ispirazione importante. Vediamo qui i cantonali in
opusisodomo e vediamo anche il fregio che diventa capitello così come la cornice che diventa davanzale delle finestre. In uno dei cantonali vediamo una decorazione con saturi che suonano dei corni che ritroviamo nella scala di palazzi dei giganti, nel cortile del palazzo ducale di Venezia. Questo denota "l'appartenenza allo stesso cantiere", entrambe le decorazioni sono state fatte da Pietro Lombardo.
NELLE VIE DELLA CITTA'
Una via medievale di Ferrara è Via Delle Volte e in essa possiamo ancora vedere dei cantonali originari. Un bel cantonale in pietra d'Istria che riporta dei tondi lungo il fusto lo ritroviamo di fianco alla sede della Giunti, in centro a Ferrara, in via Mazzini se non sbaglio.
Primo quadrivio di Via Degli Angeli
Palazzi con grandi cantonali tipici del rinascimento. Forse questi cantonali, e in generale i cantonali rinascimentali di Ferrara, si ispirano agli angoli della chiesa di Sant'Andrea a Mantova. Via Degli Angeli è
molto importante dal punto di vista dei cantonali perché ce ne sono tanti. Molti dei palazzi di questa via sono stati modificati nel Cinquecento però spesso i cantonali vennero lasciati così com'erano.
Capitelli i capitelli sono tutti diversi. Si tratta di capitelli che Arnando Bruschi definiva "capitelli di fantasia" con motivi di candelabri e grottesche, sono capitelli corinzieggianti in cui possiamo individuare animali, frutti e foglie. Vediamo spesso gli ovuli nella cornice.
Basamento a scarpa Basamento a scarpa si diffonde molto nei cantonali ferraresi e addirittura a volte viene usato anche come basamento dei palazzi, non solo dell'angolo.
Motivi frequenti nei cantonali ferraresi tondo con i due semicerchi lungo il fusto dei cantonali. Rombo con due triangoli sempre lungo il fusto.
Palazzo Prosperi sacrati Palazzo che apparteneva al medico di Ercole I D'Este. Cantonale in pietra che si posiziona di fronte al cantonale in
Pietra di Palazzo dei Diamanti. Questo cantonale finiva con il capitello corinzio, il balcone che vediamo oggi venne fatto successivamente. Lungo il fusto del cantonale vediamo dei tondi che probabilmente in origine contenevano dei dischi di porfido (motivo decorativo che ritroviamo anche in alcuni cantonali di Venezia). Nel fusto dei cantonali di questo palazzo vediamo anche dei nastri scolpiti che chiamiamo nastri volicanti. I nastri volicanti avevano origine fiorentina, precisamente nella decorazione di Palazzo Strozzi. Ercole I D'Este voleva dare importanza all'addizione erculea e fece costruire importanti palazzi. I cantonali di tali palazzi avevano anche lo scopo di dare maggiore importanza alla città, cioè questi cantonali dovevano abbellire la città e non solo il palazzo. Ercole I D'Este fu un committente importante.
Secondo quadrivio di Via Di Santa Caterina. Qui vediamo degli edifici un po' più semplici rispetto al primo quadrivio.
Via Degli Angeli. I quattro palazzi ora sono ridotti a tre palazzi poiché uno dei palazzi è oggi un palazzo neoclassico che è andato a sostituire quello originale.
Vediamo dei cantonali con un solo ordine, non ci sono ordini sovrapposti. Tutti e tre arrivano alla stessa altezza ovvero all'altezza dei davanzali delle finestre del primo piano.
Sono cantonali piuttosto semplici: non c'è un basamento, ma vediamo subito piedistallo, fusto e capitello. I capitelli sono scolpiti in maniera più grossolana dei capitelli del primo quadrivio. Anche qui vediamo capitelli corinzieggianti con foglie d'acanto che fungono da elementi di protezione degli spigoli.
Ci sono anche qui i nastri volicanti.
Cantonale di palazzo Guarini cornice più rifinita delle altre.
Piazza Nuova di Ferrara
Doveva essere interamente porticata, si riescono a fare solo due grandi palazzi con relativi portici.
Palazzo Strozzi
Palazzo di Camillo strozzi che affaccia sulla
piazza nuova; è uno degli ultimi.→Pilastro d'angolo pilastro al di sopra del quale poggia un balcone. Decorazione del capitello molto decorato. Il capitello è rinascimentale, del Cinquecento; si tratta quindi di uno degli ultimi cantonali dell'addizione erculea.
Probabilmente Ercole I D'Este usava questi cantonali anche per indicare la fine dei lotti; egli inoltre controllava l'evoluzione della loro costruzione e controllava che fossero seguite determinate regole. Ad esempio, vediamo lo stemma a testa di cavallo al centro dei capitelli affiancato da delle pseudo foglie di acanto che si posizionano negli spigoli.
DOMANDE UTILI fatte alla fine della conferenza
Fino a che punto è sensata una ricerca dedita ad analizzare solo un elemento di un edificio? Perché analizzare solo il cantonale di un palazzo e non l'intero palazzo?
Molti palazzi di Ferrara presentano dei cantonali di un'epoca diversa rispetto al periodo in cui è stato
costruito il palazzo stesso. È utile passare dal dettaglio all'insieme. Riflessione generale su Ferrara. Sarebbe necessario fare una nuova indagine, una nuova ricerca sui cantonali di Ferrara dopo il 1912.
LEZIONE 13 - 28 APRILE 2022 - ANDREA PALLADIO
CENNI BIOGRAFICI
Nasce nel 1508 e muore nel 1580. "Palladio" non è il suo vero cognome. Opera come architetto a partire dagli anni '40. È coetaneo di Vignola e di Ligorio, ma nasce e opera in un contesto diverso; egli è veneto e svolge la sua attività completamente in Veneto.
Palladio studia l'antico, studia Vitruvio e ne riprende i modelli. Palladio non è un artista universale (non è scultore, pittore, architetto, ecc.), ma ha una formazione piuttosto semplice. Nasce a Padova e inizialmente lavora come scalpellino. Poi si trasferisce a Vicenza dove lavora come scalpellino presso una bottega che si occupava di opere di decorazione scultorea ispirate
All'antico. Solo all'età di trent'anni si avvicina all'architettura poiché fu stimolato da un committente importante all'epoca, ovvero Giangiorgio Trissino. Un'altra influenza importante fu quella di un mecenate veneto, ovvero Alvise Carnaro. Questi due personaggi lo influenzeranno molto e lo indirizzeranno verso l'architettura antica e verso l'architettura in generale.
L'Istria e il Veneto erano ricche di opere romane; pertanto, Palladio inizierà a studiare l'antico tramite le opere di architettura antica locali, in Veneto. Poi farà anche delle visite a Roma, dove studierà l'antico ma entrerà in contatto anche con la realtà romana del Cinquecento. L'ultima visita che compie a Roma fu probabilmente nel 1554.
Nel 1570 viene pubblicata l'opera di Palladio dedicata agli ordini architettonici e ai monumenti antichi, ovvero "I quattro libri dell'architettura".
Sono quattro libri in cui vediamo anche delle illustrazioni che sfruttano la proiezione ortogonale. Questi libri saranno molto utili anche dal punto di vista pratico, per la realizzazione delle architetture dell'epoca.
CONTESTO
È importante capire il contesto in cui opera Palladio. Il veneto si era sempre basato sull'attività mercantile e sul commercio via mare; tuttavia, in questo periodo l'economia mercantile entra in crisi.
In quel periodo l'economia veneta si sposta da un'economia mercantile che si basava sull'attività mercantile per mare (via commerciale = mare), ad un'economia agricola. Vengono bonificate molte campagne dell'entroterra veneto e ci si impegna alla coltivazione.
Palladio sarà l'architetto maggiormente impegnato nella realizzazione delle architetture venete. La sua produzione è molto ampia.
OPERE VILLA TRISSINO A CRICOLI - 1534-38
Come accade spesso l'attribuzione ad un singolo
architetto (in questo caso Palladio) è dubbia; potrebbero aver partecipato più architetti.
È una delle sue prime opere architettoniche; probabilmente in questo periodo lavorava ancora anche come scalpellino.
Vediamo una composizione triadica che prevede la presenza di due ali laterali e una parte centrale più arretrata rispetto alle due ali (richiama Villa Chigi). Questo è un impianto molto comune.
Ville venete del Quattrocento era molto usato questa composizione triadica. Guarda ad esempio Ca' Brusà oppure Villa Colleoni a Thiene.
Villa Trissino ha una pianta regolare: c'è una loggia centrale seguita da un vestibolo che porta ad un cortile interno. Questo vestibolo è affiancato dal corpo scala.
Lungo l'asse centrale si susseguono quindi tre ambienti.
VILLA GODI A LONEDO - 1537-42
Probabilmente realizzato prima del suo viaggio a Roma. Dopo il viaggio a Roma, lo stile di Palladio cambia.
Vediamo anche