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CORINZI:
- Apollo epikourious di Bassae (450 a.C.) Il tempio è di dimensioni relativamente modeste, con lo
stilobate che misura 38,3 per 14,5 metri e con un peristilio di sei colonne per quindici, di ordine
dorico. L'esterno è in gran parte costruito in pietra calcarea dell'Arcadia; il marmo venne impiegato
per il fregio, i capitelli, i cassettoni dei vestiboli, le metope e per il tetto. Come tutti i templi
maggiori è dotato di 3 "stanze": un pronao, un nao (che probabilmente ospitava una statua di
Apollo) ed un opistodomo. Sul fondo la cella continua in un ampio vano (adyton) che conduce
all'esterno tramite una porta laterale. Il tempio presenta alcune correzioni ottiche analoghe a
quelle messe in atto nel Partenone, come ad esempio il pavimento incurvato. L'elemento più
insolito di questo tempio è rappresentato dal fatto che in esso si ritrovano tutti e tre gli ordini
dell'architettura classica greca: il dorico, lo ionico ed il corinzio. Le colonne doriche formano il
peristilio; cinque semicolonne ioniche, del tutto prive di funzioni statiche, accompagnano i lati
lunghi all'interno della cella, unite alle pareti di quest'ultima da brevi muretti (gli ultimi due sul
fondo inclinati a 45°), con una soluzione già adottata e poi abbandonata nell'arcaico Tempio di Hera
a Olimpia; hanno ampie basi a campana e le ultime due forse reggevano capitelli corinzi, come
quella isolata e centrale sul fondo della cella. Si tratta del più antico esempio di capitello corinzio
giunto fino a noi.
- Tholos di Delfi (375 a.C.) venti colonne doriche sostenevano un fregio con triglifi e metope. La
parete circolare della cella, la camera centrale dell'edificio, è stata anche coronata da un fregio,
metope e triglifi simili ma in misura minore. All'interno, una panchina di pietra era posizionata su
cui si ergevano dieci pilastri in stile corinzio, tutti attaccati alla superficie concava del muro. La
combinazione multipla e la fusione di vari stili architettonici nello stesso edificio è stata completata
attraverso un naturale effetto policromatico, derivante dall'uso di diversi materiali. I materiali
utilizzati includevano lastre sottili di Eleusino (chiamate "titanolithos") e marmo pentelico nella
sovrastruttura e calcare sulla piattaforma. Anche il tetto a otto archi dell'edificio era costruito in
marmo ed era decorato rispettivamente da otto statue femminili scolpite in un movimento netto e
vivace.
- Tholos di Epidauro (360 a.C.) 14 colonne corinzie circondano l’interno, progettata da Policleto
ACROPOLI DI ATENE:
- PARTENONE: è un edificio greco, octastilo, periptero di ordine dorico che sorge sull'acropoli di
Atene, dedicato alla dea Atena. Fu costruito per iniziativa di Pericle, il capo politico ateniese del V
secolo a.C.Fu costruito dagli architetti Callicrate, Ictino, e Mnesicle a prosecuzione di un progetto
già avviato con Callicrate sotto Cimone. La costruzione avvenne sotto la stretta supervisione dello
scultore Fidia (nominato episkopos, supervisore), che inoltre realizzò le decorazioni scultoree e la
statua di Athena Parthènos destinata al naòs, alta circa 12 metri, interamente ricoperta di oro e
avorio. L'edificazione del tempio cominciò nel 445 a.C., e fu completata sostanzialmente attorno al
438 a.C., ma il lavoro sulle decorazioni continuò almeno fino al 432 a.C. Lo stilobate, piattaforma
sulla quale si reggono le colonne, curva leggermente in su per compensare la visione data dalla
curvatura dell'occhio, che fa apparire le lunghe superfici in piano come concave. L'entasis è il
leggero rigonfiamento posto sul fusto a 1/3 della sua altezza per dare l'idea della tensione che
subiscono le colonne. L'effetto di queste leggere curve è quello di far apparire l'edificio regolare
nelle sue forme più di quanto realmente sia. Altra correzione è la diversa distanza delle colonne per
risolvere il problema della soluzione d'angolo, o la diversa forma delle colonne d'angolo per
correggere il diverso intercolumnio tra i lati del tempio. A differenza dei templi e delle tesorerie
coevi, che presentano sei colonne sulla facciata e 13 sul lato lungo, il Partenone è ottastilo, ha cioè
8 colonne sul lato corto e 17 su quello lungo. Le colonne esterne sono ioniche, quelle interne
doriche e i fregi ionici
- ERETTEO: è un tempio ionico greco del V secolo a.C., che si trova sull'Acropoli di Atene. È un tempio
duplice. La costruzione, iniziata intorno al 421 a.C ., interrotta e ripresa nel 405 a.C. , fu frutto del
lavoro di Ictino, Callicrate e Fidia , nonché di una scomposizione dello schema tipologico della
pianta del tempio, sempre in ragione della pendenza del terreno. Struttura irregolare, costituita da
una cella dedicata ad Athena Polias ed una dedicata a Poseidon, è interessante la loggia delle
cariatidi. Vitruvio narra come le donne di Caria divennero schiave dopo l’uccisione dei mariti e
dunque la loro stessa femminilità personifica l’ordine ionico; intrigante è l’atteggiamento di queste,
sempre diverso l’una dall’altra. Il tempio è prostilo con sei colonne ioniche sulla fronte a est; a
ovest gli intercolumni (spazi tra le colonne) sono chiusi da setti murari dotati di ampie finestre e le
colonne si presentano all'esterno come semicolonne sopraelevate sul muro di 3 metri costruito per
superare il dislivello del terreno. L'interno era suddiviso in due celle a livello diverso e non
comunicanti tra loro: quella orientale, più alta, alla quale si accedeva dal pronao esastilo, che
ospitava il Palladio, e quella occidentale più in basso, suddivisa in tre vani: un vestibolo comune
dava accesso a due vani gemelli che ospitavano i culti di Poseidone e del mitico re Eretteo. Al corpo
centrale si addossano la loggia con le Cariatidi a sud, che custodisce la tomba del re Cecrope, e un
portico a nord, più sporgente del corpo centrale verso ovest, costruito per proteggere la polla di
acqua salata fatta sgorgare da Poseidone. Il portico è costituito da quattro colonne in fronte e due
di lato; da qui si accede sia alla cella per il culto di Poseidone e di Eretteo, sia ad una zona a cielo
aperto davanti al basamento pieno che sorregge le semicolonne della fronte occidentale, dove si
trovavano l'ulivo di Atena e la tomba di Pandroso (Pandroseion)
- PROPILEI: Nei Propilei osserviamo, ancora una volta, l’adozione di ordini dorico (all’esterno) e
ionico (all’interno), scelta volta a creare un equilibrio, quella simmetria presente nei singoli
elementi dell’Acropoli ed assente negli assi viari. Progettati da Mnesicle nel 437 a.C. a fungere da
accesso alla via monumentale dell’Acropoli, furono realizzati in marmo e mai completati a causa
dello scoppio della guerra del Peloponneso. I Propilei, di marmo pentelico bianco e pietra grigia di
Eleusi, consistono di un corpo centrale con due ali laterali, una verso nord (detta Pinacoteca) e una
verso sud (un semplice portico). La facciata del corpo centrale è ornata di sei colonne doriche simili
in proporzione, ma non nelle dimensioni, a quelle del Partenone; la coppia centrale di colonne è più
distanziata per lasciare più spazio al carro della processione delle Panatenee, solenne processione
che si teneva ogni quattro anni il giorno genetliaco di Atena, il 28 del mese di ecatombeone
corrispondente al mese luglio-agosto, in onore della dea Atena Poliàs (o Poliade), protettrice della
città, alla quale la struttura faceva da sfondo. Il progetto dovette superare notevoli difficoltà
tecniche, dovute soprattutto al forte dislivello del passaggio. Il corpo centrale costituiva il vero e
proprio ingresso, chiuso fra due facciate doriche con sei colonne. Dei quattro ambienti che
dovevano occupare le due ali venne realizzato solo quello di nord-ovest, la Pinacoteca, dove erano
raccolti quadri di soggetto mitologico.
- TEMPIO ATENA NIKE: risalente al 425 a.C. e progettato da Callicrate; realizzato in marmo pentelico,
esso è una riduzione di un tempio, è un caso assolutamente unico perché mancano molti elementi.
Tetrastilo anfiprostilo, con un crepidoma di 8x5 m, presenta un fregio continuo rappresentante la
battaglia fra Greci e Orientali. Particolare è il frammento della balaustra scolpita raffigurante Nike
nell’atto di allacciarsi il sandalo
ELLENISMO
- TEATRI: tipo edilizio fondato su un elemento portante: l’orchestra. Questa zona circolare nella
quale si esibivano attori e coro era visibile dagli spettatori che sedevano nella cavea, suddivisa in
settori in ragione del censo e costruita sul declivio di un pendio che permetteva di calarsi nella
scena senza eliminare il panorama naturale esterno. Il prototipo di teatro greco è quello dedicato a
Dioniso sulle pendici dell’Acropoli di Atene, seppur quello meglio conservato sia il teatro di
Epidauro. Quest’ultimo presenta una cavea simmetrica con un’inconsueta gradinata suddivisa in
due porzioni; tutti i posti consentono una chiara visione e ascolto degli attori e dei loro agoni;
innovativo è il palcoscenico, rialzato rispetto all’orchestra.
- MAUSOLEO DI ALICARNASSO (349 a.C.): è la monumentale tomba che Artemisia fece costruire per
il marito, nonché fratello, Mausolo, satrapo della Caria, ad Alicarnasso (l'attuale Bodrum, in
Turchia) tra il 353 a.C. e il 350 a.C.[1] Era una delle sette meraviglie del mondo antico. Ha un
assetto imponente costituito da una serie di colonne ioniche esterne che poggiano su una base
tripartita, i cui elementi vanno ad aumentare in altezza man mano che si sale, in un sistema a
cannocchiale. Ne furono autori Piteo e Satyros , ma il monumento è il prodotto di gusto ateniese e
asiatico; i fregi presentano scene di amazzono/centauromachia. Dimensioni, ornamentazione e
combinazione piramide-tempio ne fecero una delle 7 meraviglie del mondo.
- TEMPLI IONICI:
- ATENA POLIAS A PRIENE (340 a.C.) Il tempio era di ordine ionico, periptero, con sei colonne sulla
fronte (esastilo) e undici sui lati corti. La ricerca sulla decorazione architettonica ha individuato
diverse fasi, dalla seconda metà del IV secolo a.C. all'epoca augustea.
- APOLLO A DIDYMA (300 a.C.) Dal precedente arcaico riprende la pianta, con un cortile a cielo
aperto contenente un sacrario in forma di tempietto ionico; al pronao, adorno di semicolonne
corinzie ma nascosto da un triplo colonnato, si accedeva tramite un’imponente rampa di gradini.
- ALTARE DI ZEUS A PERGAMO (170 a.C.): è uno degli edifici più famosi e uno dei capolavori dell'arte
ellenistica. Fu fatto edificare da Eumene II in onore di Zeus Sotér e Atena Nikephòros (Zeus
salvatore e Atena portatrice di vittoria) per celebrare la vittoria sui Galati. ha una forma
quadrangolare, con la facciata, rivolta alla vallata, mossa da una scalinata centrale, larga quasi venti
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