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 PROGETTAZIONE PIAZZA SAN PIETRO

Il progetto berniniano è stato violentato dall’operazione di sventramento con l’asse della conciliazione

(annullamento delle preesistenze, ovvero borghi) voluto da Mussolini sotto il progetto di Piacentini. La

percezione voluta dal Bernini è quindi stravolta: si voleva passare da un fitto edificato ad un abbraccio fornito

dai portici che accolgono il fedele accompagnandolo alla grande Basilica. Il percorso non era pensato frontale

ma diagonale, l’unico modo per percepire pienamente la cupola di S Pietro.

La progettazione della piazza del Bernini è quasi una progettazione paesaggistica ovvero di regolarizzazione

dello spazio, dove l’architettura crea uno scenario per la percezione dello spazio costruito. Il porticato non è

solo una selva di colonne in travertino ma dà risalto alle sculture sovrastanti. Il Bernini realizza un modello in

terracotta per la realizzazione di ogni statua.

Bernini deve anche confrontarsi con le strutture già presenti , il Palazzo e l’obelisco di Domenico Fontana.

Questi vincoli si aggiungono all’ingresso definito con la serliana e la scalinata regia. Nel progetto Bernini

considera pienamente questi vincoli esaltandoli, quindi dando valore all’ingresso già presente.

La forma ellittica della piazza permette la visione diagonale che dà la piena percezione della cupola. 14/04/16

STORIA II – Prof . Ferretti

La progettazione di Piazza San Pietro del Bernini prevede l’esedra che conduce al trapezio quindi all’ingresso

della cattedrale per un andamento a canocchiale. L’ingresso è caratterizzato dalla scala regia introdotto da

una grande serliana e caratterizzata dall’andamento plastico delle colonne.

- CATTEDRA DI SAN PIETRO 1656-1665

Sono ripresi i raggi dorati visti nell’estasi di Santa Teresa. Bernini utilizza sempre materiali diversi per un

esplorazione dei registri che aumenta il gradi di spettacolarizzazione che cattura l’attenzione dell’osservatore.

- TERZO RPOGETTO PER IL PALAZZO DEL LOUVRE A PARIGI – Bernini – mai eseguito

Prevedeva un basamento rustico con blocchi di pietra come se il palazzo sorgesse sulla roccia (metafora del

potere regale in Francia).

- SANTA MARIA – Ariccia – progetto del Bernini

per quanto riguarda la pianta si forma una sorta di recinto dove l’andamento della chiesa ribadisce la forma.

All’interno si trovano grandi costoloni , stucchi e festoni (già visti in Sant’Andrea) . la luce entra direttamente

dal foro nella cupola che valorizza la conformazione degli stucchi.

FRANCESCO BORROMINI 1559 – 1667

Si forma nel cantiere del Duomo di Milano. Proviene da una famiglia di costruttori ed è vicino alla formazione di

Antonio da San Gallo il giovane. Si trasferisce sulle rive del Tevere e inizia a lavorare per Maderno.

Nella fabbrica di San Pietro si occupa: della costruzione della lunga navata come grande aula con cappelle laterali (il

riferimento è al Gesù di Vignola) e del marmo per quanto riguarda la facciata e l’interno della facciata.

Borromini è l’ideatore delle volte a dorso di delfino.

Nel 1629 alla morte di Maderno è Bernini l’architetto della fabbrica di San Pietro.

Con il pontificato di Innocenzo X, Borromini acquista un grande risalto archtiettonico.

 CATTEDRA DI SAN CARLO ALLE QUATTRO FONTANE

Ordine religioso dei trinitari – 1638/41

Le geometrie si stratificano una sull’altra plasmando lo spazio come una scultura per una complessità delle forme.

è evidente il diverso approccio all’architettura di Borromini e Bernini: Bernini comincia dallo spazio, mentre

Borromini parte dalla pianta quindi aggiungendo strati per arrivare al 3D per una ricerca della fluidità dello spazio

anche attraverso l’annullamento dell’angolo retto. Infatti attraverso la serliana il lato corto va a predisporsi in

obliquo annullando l’angolo retto. La serliana era già stata sperimentata in Sant’Ambrogio a Milano con Bernini.

L’utilizzo della serliana è quindi la possibilità di colonne libere che filtrano la luce con dimensioni variabili dei

fornici. La soluzione delle colonne vede una parte integrata nella parete! Non a casa Borromini nasce come

costruttore. Uno spazio quindi che non è fermo ma dinamico che deve stupire l’osservatore , lo deve coinvolgere,

aspetto sempre presente anche in Bernini.

interno della chiesa: percorrendo dal basso verso l’alto è un percorso ascensionale partendo dalla minuziosità ad

una restituzione generale.

Sistemi ternali, ovvero in 3 assi per una scansione ternale delle pareti (riferimento ordine trionfale).

La facciata si muove con andamento concavo e convesso ripreso in tutti i registri.

Rispetto al Bernini si ha una grande complessità , una grande inventiva nei confronti dell’ordine architettonico

dove il sistema proporzionale dove le singole parti sono in rapporto tra loro acquistano un nuovo significato.

Inoltre c’è il superamento del vincolo della materia.

 CASA DEI FILIPPINI – Borromini – 1637-43 la chiesa era già presente, fondata da San Filippo Neri (fiorentino)

per assistenza ai più poveri.

si trovano caratteristiche della chiesa per il coronamento in facciata ma anche riferimenti ai palazzi.

il materiale è il laterizio , non a caso una materia povera ma comunque sono presenti elementi in travertino. i

mattoni sono stati incurvati, quindi c’è una grande lavorazione e attenzione anche alla restituzione cromatica

STORIA II – Prof . Ferretti

del materiale. È quindi creato una sorta di palinsesto per la facciata.

sono presenti riferimenti Michelangioleschi con la formazione di zone d’ombra e il riferimento al fornice di

porta pia per il foro delle finestre.

è presente una decorazione raffinata dei singoli elementi con fregio pulvinato e la trabeazione curvilinea

(invenzione borrominana).

come per il colonnato in San Pietro la veduta migliore non è quella ortogonale ma quella obliqua, diagonale.

all’esterno l’angolo retto è trasformato in una zona circolare, le paraste seguono il taglio, la parte decorativa

è annullata la ricchezza sta nel tipo geometrico/compositivo, tutto ciò permette di creare una trabeazione

che va a sottolineare l’andamento curvilineo.

 SANT’IVO ALLA SAPIENZA 1642 – 1662

Borromini sfrutta i vincoli presentati ovvero l’esedra del 1500. Avviene una moltiplicazione degli ambienti

principali.

La lanterna è un elemento spirale che comunica con il cielo annullando l’idea di terminazione.

All’interno si trovano paraste che seguono l’angolo, ci sono superfici candide dove l’articolazione delle pareti

è data da nicchie e edicole. Il fregio è liscio (ma nel corinzio il fregio non è liscio!) stendendo la parete interna

è come se trovassi l’arco trionfale.

 RESTAURO DI SAN GIOVANNI IN LATERANO 1646-1649 più che restauro in realtà è riconfigurazione.

battistero lateranense).

Borromini interviene sul prospetto della navata principale e sull’articolazione delle navate. L’arco di trionfo è

rivisitato caratterizzato da gigantesche paraste e edicole di grande rilevanza scultorea. I capitelli classicisti

prevedono una sua rivisitazione : le volute sono al contrario rispetto all’ordine classico.

PIETRO DA CORTONA – toscano, nasce come pittore

Famoso per:

 IL TRIONFO DELLA DIVINA PROVVIDENZA – palazzo Barberini – voluta del salone – Roma – 1632/39

 SANTI LAURA E MARTINA – area fori imperiali – Roma

presente una cripta e sopra una chiesa vera e propria edificata durante Sisto V.

non ci sono cappelle, per una geometria pura dove l’ordine architettonico è la decorazione (paraste ribattute

più volte).

La facciata sopravanza rispetto al piano. Ci sono due registri classici, un piano attico con il risalto della

trabeazione e un coronamento scultoreo.

 SANTA MARIA DELLA PACE – la facciata vede l’intervento di Cortona nel 1656

il fondatore della chiesa è Papa Sisto IV, la facciata è stata sotto Alessandro VII Chigi. Questi due personaggi

sono rappresentati in tondi ai lati della chiesa. Il chiostro è del Bramante.

l’intervento della facciata provoca la risistemazione della piazza con la rimodellazione dei palazzi circostanti.

è presente un gradinata dove si impostano colonne binate. L’ordine tuscanico dorico ha però il fregio liscio

caratterizzati da caratteri romani.

 SANTA MARIA IN VIA LATA 1658 – 64

Oratorio ipogeo.

la facciata vede la presenza della serliana voluta dal pontefice. Sono presenti colonne binate che sostengono

la trabeazione senza il fregio. Queste colonne sono ribattute nel sistema di paraste.

STORIA II – Prof . Ferretti 26/04/16

Dal giardino geometrico al giardino paesistico

Italia e Francia a confronto – Reggia di Caserta e Versailles

Caterina de Medici 1560 porta in Francia la cultura dei giardini.

Giardino all’italiana TERMINE SCORRETTO, espressione storiografica determinata dal partito fascista per

evidenziare la supremazia della Nazione.

Nel 1931 avviene la mostra del giardino italiano a Firenze nel salone dei 500.

Oietti direttore del corriere della sera specifica che il giardino all’italiana non è altro che un giardino

geometrico, non paesistico.

Nel ‘400 Alberti nel quarto libro al capitolo 17 designa i caratteri della villa suburbana come spazio aperto,

un orto conclusus , un giardino geometrico, regolare, separato dal resto quindi chiuso.

Palazzo Medici 1440

Anche con Francesco di Giorgio Mantini con architettura e giardino non evidenzia gerarchie diverse, e

sottolinea il giardino come separato rispetto all’esterno.

1476 Filarete rappresenta il giardino come elemento connesso all’architettura – giardino pensile – e sfida la

tecnologia.

Un punto di svolta è con l’introduzione della stampa nel 1499 Hypnerotomachia Poliphili testo letterario con

incisioni stampato a Venezia che designa temi cruciali per il giardino cinquecentesco. Il giardino è il simbolo

del percorso interiore. Il giardino è qualcosa di indipendente dall’architettura.

Teorizzazione: i caposaldi della teorizzazione dei giardini sono Filarete, Alberti e modelli che definiscono un

nuovo modo di pensare.

Il giardino racchiude la natura in uno spazio, riprende i criteri della Villa medicea a Fiesole, villa Medicea

Poggio a Caiano, Poggio Reale (1480) a Napoli.

Progetti di Leonardo da Vinci a Milano per Amboise. Da Vinci è architetto e appassionato di ingegneria, sono

giunti a noi 13000 suoi disegni. Ci sono progetti per fontane e giochi d’acqua ingegneristici, lo studio è basato

sul trattato di Nerone d’Alessandria più studi aristotel

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
45 pagine
2 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Franci_. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Ferretti Emanuela.