Storia della scienza e della tecnica, Appunti - Lino Conti
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ritenne più prezioso dell’oro, poi prodotto su scala industriale dopo che si rivelò un minerale presente ampiamente sulla superficie terrestre e
quindi non pregiato come s’immaginava. L’alluminio si produce per elettrolisi: senza energia elettrica non si potrebbe estrarre. Accanto alla
Rivoluzione industriale si assiste ad una seconda Rivoluzione agricola, che riesce a moltiplicare le proprie capacità produttive, in maniera
inaspettata; questa seconda Rivoluzione è determinata dalla meccanizzazione dell’agricoltura.
RIVOLUZIONE SCIENTIFICA
Scienza: L’idea che si sia conosciuto tutto, a livello globale, crolla intorno al ‘500-600, quando ci si rende conto che le proprie certezze
possedute sono «un’isola in un oceano sconfinato di ignoranza»; l’idea che l’oceano delle cose da conoscere sia ancora vastissimo è
accompagnata da un ottimismo epistemologico, cioè una rivendicazione delle capacità conoscitive dell’uomo: lo stato di ignoranza, l’oceano
può essere solcato, le conoscenze possono essere ampliate. La scienza moderna si caratterizza per aver superato il distacco antico tra epistéme
e cioè tra sapere e tecnica, grazie all’esperimento: anche la scienza moderna produce teorie, ma non si accontenta, perché attraverso
pràxis,
l’esperimento essa mette in atto una riproduzione, più esatta possibile e in condizioni controllate, di quanto avviene in natura, ovvero del
fenomeno che si intende studiare. La scienza non si accontenta né di produrre teorie, perché ha lo scopo di acquisire capacità e sviluppare
tecnologie, né di osservare superficialmente le cose, perché arriva anche a smontarle se necessario.
Rivoluzione astronomica: Per superare l’idea che ci possa essere un disordine nella struttura dell’universo, Copernico riconsidera il
programma astronomico platonico: secondo Platone tutti i moti celesti andavano spiegati in termini di rigorose combinazioni di moti circolari
uniformi, perché non potevano essere disordinati. Copernico cerca di trovare un modello che permetta di considerare illusori tutti i moti
apparenti degli astri, i quali si muovono sempre di moto circolare uniforme; per fare questo escogita l’idea di mettere in movimento la Terra:
così facendo si potevano spiegare tutti i moti apparenti come illusioni ottiche provocate dalla variazione dei punti di osservazione. Per la prima
volta Keplero fa crollare il mito del circolo: attraverso ripetuti calcoli arriva a dimostrare che le orbite dei pianeti sono orbite ellittiche e che il
Sole occupa uno dei due fuochi. Infatti, la prima legge afferma che i pianeti descrivono orbite ellittiche poco schiacciate nel loro moto di
rivoluzione attorno al Sole, imperfette a causa delle perturbazioni gravitazionali; la seconda legge afferma che il raggio vettore, cioè la
congiungente Sole-pianeta, spazza aree uguali in tempi uguali: da qui si capiscono le ragioni della diversa velocità con cui il pianeta deve
compiere la sua rivoluzione; la terza cosiddetta ‘legge dell’armonia’ indicava, secondo Keplero, che il Sistema solare era costruito da una
necessità rigorosa, in cui la collocazione di un pianeta ad una certa distanza imponeva necessariamente che il pianeta avesse solo quel preciso
periodo di rivoluzione intorno al Sole.
Dialogo sopra i due massimi sistemi: Tentativo di confronto tra due universi completamente antitetici, sotto di versi aspetti; Galilei
vedeva nel fenomeno delle maree la prova fisica tangibile della verità del sistema copernicano, tanto che il titolo che avrebbe voluto dare
originariamente all’opera era ma leggendo il testo i censori, che dovevano rilasciare il nulla osta alla
Dialogo sul flusso e riflusso del mare,
pubblicazione, imposero a Galilei di cambiare titolo. Nella prima giornata veniva distrutto il dualismo cielo-terra, nella seconda vengono
enunciati i princìpi basilari della nuova fisica (principio d’inerzia, principio di relatività, principio di composizione dei moti), nella terza si
prendono in considerazione e si confrontano i sistemi astronomici tolemaici e copernicani e, infine, nella quarta e finale giornata viene
avanzata una spiegazione delle maree. Galilei voleva infatti dimostrare che il sistema copernicano era la vera teoria della struttura del sistema
solare e non un’ipotesi matematica fatta per rendere più facile e maneggevole il determinare calcoli astronomici. L’opera viene fatta
pubblicare a patto che il titolo fosse cambiato e che venisse introdotta la cosiddetta ‘medicina del fine’ all’interno del cioè la tesi
Dialogo,
sostenuta dal pontefice Urbano VIII che Dio potrebbe produrre i fenomeni in qualsiasi maniera e in modi inescogitabili per la mente umana.
Ma Galilei mise tale medicina in bocca a Simplicio, cioè al personaggio che faceva la figura più brutta all’interno del sembra che
Dialogo:
proprio per questo motivo il papa si sia tanto adirato da chiedere vendetta e l’abiura all’opera galileiana. Nel 1609 egli punta il telescopio,
probabilmente derivato dall’Olanda, verso la Luna: Galileo è il primo ad utilizzarlo in campo scientifico, inaugurando così l’astronomia
strumentale.
CAPITALISMO
Scienza e capitalismo: Quale potenziale aveva sviluppato l’Europa nella prima età moderna, che le consentì di dominare il tardo mondo
moderno? Esistono due risposte complementari a questo interrogativo: la scienza e il capitalismo moderni. La nascita del capitalismo
presuppone un atto di rinuncia, così come la nascita dell’agricoltura, e in entrambi i casi c’è una fiducia verso il futuro: in un caso si rinuncia a
mangiare i semi e li si affida al terreno sperando di ottenere, attraverso questo procedimento, una moltiplicazione di semi, nell’altro si rinuncia
a spendere immediatamente i guadagni fatti per investirli in altre imprese, da cui ci si attende un reddito maggiore. In entrambe le prospettive
si crede che il tempo sia denaro e in quanto tale esso serve anche a misurare la quantità di denaro che ci si attende in più.
Sistema capitalista: Prima dell’era moderna il denaro poteva rappresentare e convertire solo le cose che esistevano effettivamente nel
momento presente. Ciò poneva una forte limitazione alla crescita, poiché rendeva problematico finanziare nuove imprese. Il genere umano
rimase intrappolato in questo circolo per migliaia di anni. Il risultato fu che rimasero congelate anche le varie economie. La via d’uscita fu
scoperta solo in epoca moderna con la comparsa di un nuovo sistema basato sulla fiducia nel futuro. In questo sistema le persone convenivano
di rappresentare beni immaginari (beni che al presente non esistono) con una speciale forma di denaro che chiamarono “credito”. Il credito ci
consente di costruire il presente pagandolo nel futuro. Si fonda sul presupposto che le nostre risorse future saranno sicuramente molto più
abbondanti delle risorse attuali.
Capitalismo e colonialismo: La storia del capitalismo è la stessa storia che ha sancito la supremazia dell’Europa sul resto del mondo e
svela cosa si cela dietro al miracolo di un’economia in continua crescita, in continuo aumento di produzione. Secondo Harari c’è un legame
stretto tra capitalismo e colonialismo, la conquista di nuovi territori. La prima espressione del colonialismo è un colonialismo basato sul
credito finanziario, concesso a istituzioni private. La risorsa economica più importante è la fiducia nel futuro, e tale risorsa è costantemente
minacciata dai ladri e dai ciarlatani. I mercati di per sé non offrono alcuna protezione contro la frode, il furto e la violenza. Il compito dei
sistemi politici è garantire la fiducia stabilendo sanzioni contro gli imbrogli e sostenere le forze di polizia, i tribunali e le prigioni che fanno
rispettare la legge. Quando i re fanno male il loro lavoro e non riescono a regolare il mercato come si deve, si arriva alla perdita di fiducia,
all’oscillazione del credito e alla depressione economica. Pertanto, non esiste un “libero mercato” perché esso è fortemente determinato dalle
scelte dei sistemi politici in vigore.
Alternative: Nel corso del ‘900 sono emerse due alternative al capitalismo; l’alternativa presentata dall’Unione sovietica con la Rivoluzione
del 1917 è andata a finire in un disastro. Anche l’alternativa nazista, per quanto contrapposta al comunismo, è andata fine male se non peggio.
Il capitalismo, infatti, ha creato un mondo che nessuno è in grado di condurre se non un capitalista: i problemi del mondo creati dall’economia
capitalistica possono essere risolti solo migliorando il capitalismo. Nell’8500 a.C. si potevano versare lacrime amare a causa della Rivoluzione
agricola, ma ormai era troppo tardi per rinunciare all’agricoltura. Allo stesso modo, possiamo non amare il capitalismo, ma non possiamo
vivere senza di esso.
MUTAMENTI SOCIALI
Natura: Il timore del degrado ecologico è assolutamente fondato. In futuro è possibile che i Sapiens acquistino il controllo su una miriade di
materiali nuovi e di nuove fonti di energia, distruggendo però simultaneamente ciò che rimane dell’habitat naturale e portando alla estinzione
molte altre specie. Ma non è una reale distruzione, è una mutazione: altri organismi se la cavano benissimo. Dopo il 1908, anno in cui Fritz
Haber ha scoperto il procedimento per ricavare l’ammoniaca dall’aria, essa venne prodotta industrialmente. Assieme a Bosch, Haber riesce a
definire dal punto di vista chimico il processo di fissazione dell’azoto, non a caso chiamato “processo Haber-Bosch”, in cui dall’ammoniaca più
l’idrogeno a pressione si ricava azoto sintetico, che è alla base di tutti i fertilizzanti. La conseguenza dei fertilizzanti sintetici è sì l’incremento
della produzione, ma anche l’inquinamento delle falde idriche, che confluiscono nel mare: molti di questi processi sono irreversibili; un’altra
conseguenza è la progressiva salinazione e desertificazione dei terreni. Siamo all’interno di un flusso di informazioni che dobbiamo
necessariamente assecondare e altrettanto necessariamente dirigere, pena la nostra autodistruzione; ma per dirigerlo dobbiamo avere un
obiettivo, che non può essere ricavato dalla tecnica, dalla chimica o dalla fisiologia, ma solo attraverso un’analisi filosofica di ampio respiro.
Tempo: Senza rendercene conto, scandiamo temporalmente e in maniera rigorosa la nostra vita, il tempo per noi è diventato il nostro fato,
che non ci lascia mai un minuto. Come alleviamo in maniera meccanica i polli, in maniera meccanica costruiamo il nostro stile di vita. La nostra
vita non è solo ‘uniforme’, ripetitiva, ma è letteralmente scandita dagli stessi tempi.
Famiglia: Ci troviamo molto spesso schizofrenici: milioni di anni di evoluzione ci hanno modellato a vivere e a pensare come membri di una
comunità. Nel giro di appena due secoli, siamo diventati individui alienati. Non c’è niente che testimoni meglio di ciò il potere tremendo della
cultura. Lo sradicamento è funzionale al consumo, al riconoscimento attraverso il consumo.
Rivoluzione permanente: Una rivoluzione politica è seguita un dogmatismo conservativo, in cui il rivoluzionario si trasforma in un
conservatore dogmatico, che cerca di cristallizzare le nuove istituzioni credendole le uniche possibili. Diversamente, la Rivoluzione industriale è
una rivoluzione permanente: l’ordine sociale acquista una natura dinamica e malleabile, cosicché anche nelle strutture sociali ora esiste uno
strato di flusso permanente. Perciò ogni tentativo di definire le caratteristiche della società moderna è come definire il colore del camaleonte.
L’unica caratteristica di cui possiamo esser certi è l’incessante cambiamento.
Pace: Durante i sette decenni che sono trascorsi dalla fine della seconda guerra mondiale, il genere umano s’è trovato di fronte per la prima
volta alla possibilità di un completo autoannientamento e ha sperimentato un numero consistente di guerre e genocidi. Eppure questi decenni
sono stati anche, di buona misura, l’era più pacifica della storia umana. La violenza internazionale è scesa ad un minimo storico. Questo
fenomeno potrebbe essere definito ‘pax perché è la paura di autoannientamento ad averlo generato, ad essere temuto è
atomica’,
l’annientamento in contemporanea di tutti gli avversari, che non lascerebbe quindi spazio a vincitori. Gli studiosi hanno cercato di spiegare
questa felice evoluzione identificando diversi fattori concomitanti. Primo fra tutti, il prezzo della guerra è salito drasticamente. In secondo
luogo, mentre il prezzo della guerra s’impennava i profitti della guerra declinavano. Mentre la guerra diventava meno proficua, la pace diventò
più lucrativa che mai. Ultimo ma non da meno, nella cultura politica globale ha avuto luogo uno spostamento tettonico. La nostra è la prima
epoca nella storia in cui il mondo è dominato da un’élite amante della pace: politici, uomini d’affari, intellettuali e artisti considerano la guerra
sia un male sia una cosa evitabile.
FELICITÀ
Ricchezza e aspettative: La felicità non dipende da condizioni oggettive di ricchezza, salute e relazioni sociali. Dipende invece dal
rapporto tra le condizioni oggettive e le aspettative soggettive. Se la felicità è determinata dalle aspettative, i due pilastri della nostra società (i
mass media e l’industria pubblicitaria) possono involontariamente impoverire le riserve globali del soddisfacimento. Una persona amortale
probabilmente svilupperà una fobia ai rischi, e l’angoscia di perdere un coniuge, un figlio o gli amici più cari sarà insopportabile.
Felicità chimica: Una delle strade più battute per raggiungere la felicità chimica è il strada utilizzata per la cura di tutti i disturbi
Prozac,
mentali. Nel romanzo distopico di Aldous Huxley pubblicato nel 1932 al culmine della grande crisi, la felicità figura come il
Il mondo nuovo,
valore supremo, e le medicine psichiatriche rimpiazzano la polizia e il voto come fondamento della politica. Ogni giorno ciascuno prende una
dose di “soma”, una droga sintetica che rende felice la gente senza danneggiare la produttività e l’efficienza individuali. Lo sconcertante
mondo di Huxley si basa sul presupposto biologico che felicità equivalga a piacere.
Senso della vita: Essa consiste piuttosto nel percepire la propria esistenza nella sua interezza come qualcosa di importante e di
valido. Però, per essere felici non è sufficiente una constatazione, ma è la consapevolezza di avere un posto nella natura, un posto assai
importante, che dia rilievo e soddisfazione, che suggerisce la possibilità che la propria esistenza non è qualche cosa di inutile, di effimero.
FINE DELL’HOMO SAPIENS
Progettazione intelligente: Per essere felici non basta essere “beati beoti”, occorre avere la consapevolezza di un valore intrinseco della
nostra vita. In questa situazione, secondo il contesto scientifico, tutte le nostre costruzioni di senso sono piene di illusioni. Il primo compito
dell’etica è conservare se stessi, perché eliminata l’umanità sarebbero eliminati tutti i problemi senza dagli risposta: per costruire una risposta
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher pexolo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del pensiero scientifico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Perugia - Unipg o del prof Conti Lino.
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