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Storia del pensiero economico, prof. Zanini - 5 Blocco di lezioni Karl Marx Pag. 1
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Se apprezzi il mio lavoro ti prego di non divulgare questo riassunto. I

guadagni generati da questi riassunti mi permettono di pagarmi alcune

spese rendendo meno gravoso per la mia famiglia il costo dei miei studi.

Grazie,

Matteo.

KARL MARX

-Lezione 22/4/13- MERCE Distinzione tra valore d’uso/ valore di

Feticismo, scambio

alienazione Distinzione tra lavoro/forza lavoro

MDM D’ = D+ΔD

DMD

DMD’

Differenza tra:

processo lavorativo / Mat prime + mezzi di produzione

processo di valorizzazione DM Forza lavoro M’

Nuova merce

Differenza tra:

sottomissione reale ΔD

Processo di

sottomissione formale riproduzione: Profitto/plusvalore

Semplice/ allargata

KM non fu solo un economista, ma uno scienziato sociale che volle definire le leggi del

 sistema capitalistico per sottolineare la contraddittorietà delle leggi che lo caratterizzano e la necessità della sovversione.

L’analisi di KM non è quindi l’analisi di un economista puro il suo intento è quello di destruttualizzare il sistema

 economico capitalisticoNon cerca quindi di definire, correggere l’economia politica ma di definire l’indispensabilità

della disuguaglianza sociale necessaria al funzionamento del sistema stesso.

Merce si basa sulle teorie di Hengeldefinizione più complessa e totalmente differente rispetto a bene economico

 Quando KM parla di merce non si riferisce ai beni di sussistenza ma alla merce nel senso ampio del termine.

 MerceGEROGLIFICO SOCIALE la merce non è soltanto un prodotto che soddisfa un bisogno, ma trattiene in se un

 insieme di rapporti sociali generati dallo scambioè il simbolo della società capitalistica.

La merce trattiene in se lo sfruttamentofigura fondamentale del sistema capitalisticofeticcio.

 Lavoromerce il lavoro, preso da se, non ha valore; secondo KM non nobilita l’uomo perché lo schiavizza poiché il

 lavoratore deve lavorare per la propria sussistenza.

o Sul piano giuridico lavoratore e proprietario sono ugualiil lavoratore è libero di accettare o no la proposta di

lavoro del proprietario ma questa libertà è limitata dal suo stato di bisogno (sussistenza).

La società capitalistica è caratterizzata dalla divisione sociale: una classe possiede, l’altra classe possiede solo forza

 lavorola sua sussistenza è vincolata quindi soltanto alla vendita dell’unica merce che possiedono, ovvero la forza

lavoro.

-Lezione 23/4/13 ©Matteo Pianosi

2 Concetto fondamentale di MERCE idonea allo scambio ogni merce ha un valore d’uso e un valore di scambio

 o Valore d’uso manifestazione concreta di ciò a cui serve la merce

o Valore di scambiopresuppone comunque un valore d’uso ma è la manifestazione concreta dei rapporti

sociali tra gli individu

Forma mercedenaromerce : il possessore di una merce la metterà sul mercato per ottenere denaro che utilizzerà per

 acquistare una nuova merce con un differente valore d’uso (specializzazione, div. del lavoro, necessità di scambio)

Limite di questo circolo (MDM)  non da ragione della presenza, nella società capitalistica dell’esistenza del surplus

 (plusvalore per KM) nessuno è disposto a scambiare di più per avere di meno questa forma si basa su uno scambio

equivalente; KM infatti si riferisce alle teorie del valore contenuto e ipotizza che le merci scambiate contengano la stessa

quantità di lavoro

Principio di equivalenza non spiega il fatto che il sistema capitalistico sia basato sul surplus

 MERCEdeve comprendere un valore d’uso ovvero la sintesi di un lavoro concretoper ottenere quel determinato

 valore d’uso occorre operare in quel determinato modo, seguire determinati processi esistenza di un lavoro concreto

che determina il valore d’uso delle merci

Cosa succede se si comparano diversi valori d’uso?

Il valore d’uso deve trasformare il lavoro da concreto a lavoro astrattamente generale ogni merce ha un valore d’uso

 quindi deriva da lavoro concreto; ma, poiché la merce può essere scambiata necessita di questo lavoro astrattamente

generale che viene definito in ore lavoro necessità di definire la produttività media del sistema

KM pensa di trovare un lavoro astratto da cui estrarre una produttività media problema non risolvibile analiticamente

 All’interno del processo di scambio non conta più il lavoro concreto ma astratto uguaglianza di valori

 differentipossibile solo in astratto

Merci nello scambio vanno ridotte in ore lavoro

 Merce (valore di scambio) geroglifico sociale immagine sociale del prodotto del proprio lavoro; la merce mantiene al

 suo interno il racconto delle relazioni sociali che sono state intrattenute per realizzarla e scambiarla

Principio di equivalenza nessuno è disposto a scambiare un bene che ha un certo valore con uno che ha valore minore

 Problema obiezione all’economia politica: poiché nessuno è disposto a scambiare “+ per –“ per il principio di

 equivalenza non c’è spazio per il surplus il modello MDM non può reggere

Si passa al modello DMD  formula generale de il capitale

 Sul mercato il punto di partenza non è la merce ma il denaro si parte con del denaro, si acquista una merce e la si

 rivende per ottenere denaro

Poiché però vale il principio di equivalenza ed esiste un concetto di surplus si passa ad un modello DMD’

 A compra una merce ad un determinato prezzo e la vende a B ad un prezzo maggiore

Cosa avviene nel processo di scambio? Come far collimare surplus e principio di equivalenza?

DMD’: il denaro è il punto di partenza e di arrivo non vi sono differenze qualitative tra i 2 estremi di questo modello

 (come vi era nel modello MDM)

D’= D+ΔD somma anticipata più un incremento di valore

 Nello schema MDM il motivo dello scambio era la necessità di un determinato valore d’uso consumo

 Nello schema DMD’ la merce è un intermezzo (medium)  il fine è quindi il denaro

 Nel processo DMD’ è quindi avvenuto un processo di valorizzazione; questo significa che in questo modello il fine è

 la valorizzazione del denaro fare di un valore, un valore sempre maggiorefigura storica del capitalista

Materie prime + mezzi di produzione

Denaro Merce Merce ‘ Merce ‘

Forza lavoro

Il capitalista si presenta sul mercato con una quantità

di capitale che deriva da un’accumulazione

originaria (che deriva da una serie di

combinazione di fattori storico-istituzionali come per

©Matteo Pianosi

3 esempio le enclosures) con questo capitale acquista merci specifiche: materie prime, mezzi di produzione e forza

lavoro

L’interazione tra questi 3 fattori da luogo ad una merce che ha valore d’uso differente rispetto alla merce iniziale con

 maggior valore in termini di denaroM’ avrà valore d’uso maggiore a M

ΔD la variazione di valore non può sorgere dalla circolazione dei beni accade qualcosa durante il processo di

 produzione

Nell’interazione delle merci acquistate avviene un processo lavorativo che darà luogo ad un diverso valore d’uso

 Forza lavoro KM usa questo termine per dar conto alla capacità trasformatrice del lavoro

 Da un punto di vista giuridico il lavoratore è libero

 Ma se osserviamo da un punto di vista reale questa situazione ci accorgiamo che egli non può far altro che vendere la

 propria forza lavoro per la propria sussistenza uguaglianza giuridica che nasconde, in realtà, una disuguaglianza

Nello scambio si definisce un salario che paga una data quantità di lavoro che remunera la forza lavoro

 Per il principio di equità il salario paga una giornata lavorativa se esso è al livello di sussistenza ipotizziamo che 6 ore

 servano per la sussistenza pe il lavoratore

Ammissione di plusvalenza 2h non è possibile distinguere le ore in cui il lavoratore lavora per la sua sussistenza da

 quelle in cui lavora per il plusvalore

Valore esso può essere

 o D’usodato dal lavoro in senso concreto

o Di scambio dato dal lavoro in senso astratto

Solo il lavoratore è il possessore della forza lavoro egli è libero di scegliere se lavorare ma è comunque vincolato dalla

 sua sussistenza poiché non può fare altro che vendere la sua forza lavoro egli non è realmente libero

La natura nella sua evoluzione non produce capitalisti e lavoratoriè la storia che ha portato a questa situazione come

 conseguenzacioè al fatto che qualcuno avesse il possesso dei capitali (capitalisti) ed altri possedessero soltanto la propria

forza lavoro (lavoratori)

Prodotto storia sociale ≠ prodotto storia naturale la natura non produce questa situazionel’esistenza di chi ha e chi

 non ha è frutto della storia sociale

-Lezione 24/4/13

Accumulazione originaria il denaro iniziale con cui il capitalista si presenta sul mercato è costituito da capitale

 circolante che è frutto di un’accumulazione originaria

Questo capitale circolante che costituisce il denaro anticipato è costituito da 2 parti

 o Costantecon cui si acquistano materie prime e mezzi di produzione rappresenta quella parte di capitale che

non è in grado di produrre altro che se stessa; essa rimarrebbe invariata se non venisse a contatto con la parte

variabile del capitale anticipato

o Variabile con cui si acquista forza lavoro è la parte di capitale che valorizza il capitale costante

Mezzi di produzione trasferiscono valore sul prodotto finale solo perdendo il valore d’uso originario essi hanno

 quindi valore d’uso differenti: è avvenuto un processo di trasformazione dei valori d’uso

o Materie prime e mezzi di produzione condizioni oggettive della produzione

o Forza lavoro condizione soggettive della produzione

Durante le singole unità di lavoro vengono trasformate le condizioni oggettive e avviene il processo di valorizzazione

Sottomissione (o sussunzione) formale e sottomissione (o sussunzione) reale

Il punto di partenza è l’analisi della giornata lavorativa

 L’arrivo è l’intensità dello sfruttamento in relazione al livello di evoluzione del sistema produttivo

 Giornata di lavoro 8h di cui 6h per il salario e 2 per il surplusIl salario non può valere 8 ore per il principio di

 equivalenza e per il concetto di plusvalo

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Publisher
A.A. 2017-2018
4 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/04 Storia del pensiero economico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mpianosi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del pensiero economico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Zanini Adelino.