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TEORIA DEL VALORE

Ne tratta nel libro III dei Principi Rifiuta la teoria del valore di Ricardo .

– Il valore è il fenomeno reale , il prezzo è il valore espresso in termini di unità monetarie .

– Scopo della teoria del valore è spiegare i prezzi relativi nel lungo periodo .

La sua teoria del valore si fonda sul costo di produzione ossia la somma dei costi reali tanto

– del lavoro che dell'astinenza ( salari e profitti , imposte ed altri costi aggiuntivi ) ed è

applicata ai beni di consumo riproducibili liberamente .

Il valore di mercato dipende dalla domanda e dall'offerta . Tende a uniformarsi al valore

– naturale .

Il valore naturale è un valore di scarsità ; ma la maggioranza delle cose si scambiano

– secondo il loro costo di produzione .

La rendita , ossia il '' costo opportunità '' della terra, non è pari a zero come per Ricardo , ma

– è un costo sociale di produzione se vi son o usi alternativi della terra .

ANCORA SULLA TEORIA DEL VALORE

Rispecchia il principio secondo cui D e O sono funzioni del prezzo – si avvicina a Marshall .

– Il valore non dipende dalla D e O ma D e O dipendono dal valore naturale delle cose .

– Perché un bene abbia un valore di scambio , o prezzo , occorre che sia utile e difficile da

– ottenere .

L'utilità del bene domandato è la difficoltà di ottenimento del bene offerto devono

– preesistere alla determinazione del prezzo .

Integra la teoria del valore di Ricardo ,

– Quando dice che il meccanismo che assicura il livellamento del prezzo al costo di

– produzione è dato dalla mobilità del capitale .

Il saggio relativo dei profitti dipende :

– In parte dai periodi di tempo relativi durante i quali il capitale è impiegato .

– In parte dai saggi relativi dei profitti nei diversi impieghi .

Il valore indica in generale '' la quantità di altre cose , o delle cose in generale , con le quali

– una cosa si scambia '' .

Il valore naturale ha due cause :

– Il costo di produzione .

– Il saggio medio del profitto ossia la somma dei compensi per l'astinenza dal consumo

– che bisogna corrispondere a coloro che hanno anticipato il capitale necessario alla

produzione .

La produzione scaturisce da un confronto fra costi e ricavi monetari ,

– la merce si sarebbe prodotta solo se il suo costo di scambio avesse :

- reintegrato i costi monetari della produzione .

- assicurato la corresponsione di un margine di profitto naturale .

LO SCAMBIO

Accoglie il teorema del rapporto salario / durata del capitale .

– Lo scambio tra due beni avviene in media se :

– le due cose sono prodotte con la stessa quantità di lavoro ,

– sono pagate allo stesso saggio ,

– non vi è diversità tra i due saggi di profitto .

SCAMBIO TRA BENI DI DIVERSO VALORE

Due beni di valore diverso si possono scambiare tra loro se :

– Un bene richiede per essere prodotto una maggiore quantità di lavoro .

– O una specie di lavoro pagato ad un saggio più alto .

– O quando il capitale che mantiene quel lavoro deve essere anticipato per un periodo più

– lungo .

Fra questi ultimi elementi , la quantità di lavoro richiesta per la produzione è la più

– importante .

I prezzi di equilibrio si hanno quando D e O sono uguali .

NOZIONE DI ELASTICITA' DELLA DOMANDA

La domanda è elastica quando cresce a un tasso di variazione maggiore di quello di

– diminuzione del prezzo .

La domanda è ad elasticità unitaria quando cresce a un tasso di variazione pari a quello di

– diminuzione del prezzo .

La domanda è anelastica quando cresce a un tasso di variazione minore di quello della

– diminuzione del prezzo .

TEORIA DELLA DISTRIBUZIONE

J. S. Mill definisce le leggi della distribuzione secondo una prospettiva storica additiva e ne

– parla nel libro II dei Principi .

Il salario è un '' anticipazione '' fatta dai capitalisti mediante la costituzione del '' fondo

– salari '' .

Il profitto è il compenso per i rischi che l'imprenditore capitalista sopporta nel destinare o ''

– anticipare '' il proprio capitale a fini produttivi e si compone :

L'interesse sui capitali per l'astinenza del consumo ;

– Il premio per il rischio sopportato ;

– Il salario direzionale .

La rendita è il compenso per la risorsa scarsa ed è funzione della limitatezza dell'offerta .

– Dalla somma delle tre quote , ognuna determinata in modo autonomo , scaturisce il valore

– complessivo prodotto da ciascuna impresa .

Ciascuna quota distributiva è regolata da limiti imposti dall'esterno :

- Le decisioni dei capitalisti determinano l'ampiezza del fondo salari ,

- il livello di rischiosità e l'astinenza determinano il profitto ,

- la scarsità determina la rendita .

ALTRA FORMULAZIONE SULLA DISTRIBUZIONE

Mill , quando tratta dei rapporti reciproci tra le quote , definisce le cause che determinano

– l'ammontare di ciascuna quota in modo diverso dal precedente .

Il profitto è inteso come una sottrazione di prodotto al compenso del lavoro .

– Il profitto non ha una giustificazione autonoma ma dipende dalla consistenza del salario

– reale .

Mill ritorna a Ricardo secondo il quale '' il saggio del profitto dipende dai salari , aumenta

– quando i salari calano e diminuisce quando i salari aumentano '' .

TEORIA DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE

I vantaggi si ripartiscono tra le nazioni che vi partecipano .

– La teoria ricardiana dei costi comparati diceva che il commercio internazionale avrebbe

– aumentato il prodotto mondiale ne avvantaggiato tutte le nazioni interessate.

Le ragioni di scambio dipendono dalla domanda per i prodotti importati da parte dei due

– paesi .

La domanda è legata '' alle tendenze ed alle condizioni dei consumatori dei due paesi '' .

CONSIDERAZIONI SULLA LEGGE DI SAY

Sostiene la legge degli sbocchi di Say .

– Critica i sostenitori del sottoconsumo ( Malthus e Sismondi ) perchè : il sistema economico

– trova giovamento se i ricchi risparmiano meno e spendono di più in consumi improduttivi .

Distingue :

– L'economia di baratto .

– L'economia monetaria .

– L'economia dove esiste il credito monetario .

In quest'ultima può verificarsi una sovrapproduzione di merci .

TEORIA MONETARIA (storia economica )

Scuola metallica : anche in un regime di circolazione mista , la moneta avrebbe dovuto esser

– fatta variare allo stesso modo di quanto sarebbe avvenuto in un sistema completamente

metallico .

Scuola bancaria : sosteneva una politica monetaria flessibile , per cui non ci sarebbe stato

– bisogno di alcun controllo sull'emissione di banconote finchè le banche avessero agito

secondo la dottrina delle cambiali reali .

Mill ha una posizione intermedia tra le due scuole :

– I principi della scuola bancaria sarebbero stati correttamente applicati in tempi '' normali

– '' .

I principi della scuola metallica , secondo cui l'emissione di banconote era ancorata

– all'oro disponibile come riserva , sarebbero dovuti essere adottati in periodi caratterizzati

da una crescita finanziaria speculativa . 11\02\2011

Futuro del sistema capitalistico

• Nel modo di produzione capitalistico il consumo e non l’accumulazione era il fine ultimo

della produzione.

• Come Ricardo sostiene che l’aumento dei costi nella produzione agricola fa crescere il

salario reale di sussistenza e ciò abbassa il profitto.

• A differenza di Ricardo esamina le caratteristiche della crisi finale per caduta del profitto

che porta allo stato stazionario.

Stato stazionario

• Lo stato stazionario indica quella condizione, in cui, annullato il profitto, tutto il prodotto

sociale è consumato.

• La formazione del capitale è limitata ai soli rinnovi.

• È uno stato sufficiente per tutti ed è anche uno stato ottimo.

La politica economica

• L’intervento dello stato nella vita economica è più attivo di quello dei suoi predecessori.

Esso funziona da:

- civilizzatore, in quanto offre la possibilità di istruzione e di creazione di servizi culturali e

di svago.

- stabilizzatore, allorchè la caduta dei saggi di profitto si sarebbe accompagnata ad attività

speculative, l’intervento dello stato avrebbo attenuato le conseguenze disastrose.

Scuola storica tedesca, origine:

• In Germania nella seconda metà del XIX sec. Un’intera generazione di studiosi si oppose al

marginalismo. Ciò scaturì:

- dalla particolare struttura produttiva della Germania: arretrata e bisognosa di protezione

doganale.

- Dal radicamento, nei grupi intellettuali, della cultura storico-giuridica, che considerava con

sufficienza il metodo deduttivo.

La vecchia scuola storica

Aspetti fondamentali:

• Rifiuta il metodo dei classici fondato sulle astrazioni e sostiene che l’esame dei fatti storici

deve precedere la formulazione di concetti generalizzati.

• Costruisce un quadro di riferimento storico generale capace di descrivere e spiegare le tappe

che le nazioni raggiungono nel processo evolutivo.

• In questo contesto la nazione viene assimilata a un “organismo vivente autonomo” con una

sua storia e un suo scopo finale. Negli anni 1850-70 questo modo di legare storia e scienza

caratterizzò tre studisi: Roscher, Knis e Hildebrand che diedero vita alla scuola storica

tedesca (vecchia).

Wilhelm Roscher (1817 – 1894)

Opere principali:

• Prospetto di lezioni sull’economia di stato secondo il metodo storico (1843),

• Sistema di economia politica (1854).

• Le relazioni economiche sono riferite alle istituzioni sociali complesse: nazione, stato e

sono un tutto inscindibile inseparabili l’uno dall’altro.

L’economista che voglia conoscere l’evolvere della struttura economica dispone di una

limitata capacità di conoscenza. Egli deve:

• Abbandonare ogni pretesa di conoscere i “punti di arrivo” ed il significato “finale dei

processi evolutivi”.

• Accettare l’impossibilità di una conoscenza teorica completa, che con l’indagine storica,

avrebbe potuto essere molto più aderente agli svolg

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
8 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/04 Storia del pensiero economico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher calosh22 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del pensiero economico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Li Donni Anna.