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PROFITTO

Mill si libera dei rendimenti decrescenti che condizionavano tutte le teorie di Ricardo.

SALARIO

La teoria Ricardiana: inevitabilmente ogni scostamento in alto del salario rispetto al minimo di

sussistenza necessario alla riproduzione e ad allevare una famiglia era destinato a rientrare

(legge della popolazione di Malthus).

Per Mill , deputato al Parlamento, arrivato con voti addirittura cartisti cioè quel movimento

antisistema violento, che ora era confluito nei primi movimenti labour party inglesi e che

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avevano portato come socialista liberale Mill, al parlamento. (quindi era stato eletto con i voti

dei Trade Unions).

Eppure egli nel suo manuale, esce con una teoria del salario, domanda/offerta: il livello del

salario è il punto d'incontro tra la domanda e l'offerta. Sull'asse delle ascisse c'è la quantità del

fondo di capitale che gli investitori decidono di investire in salario, all'inizio del processo

produttivo. Tant'è che la teoria del salario di Mill è nota con il nome di Weige-fund, teoria del

fondo salario. Cioè il livello del salario è determinato da due grandezze, da un lato l'entità del

fondo, la quantità di capitale che gli imprenditori decidono autonomamente di investire in salari

occupando dei lavoratori e dall'altro (l'altra retta) la quantità di manodopera, di popolazione

lavorativa che va ad essere occupata. Dall'incontro dunque dell'entità di questo fondo e la

quantità di popolazione lavorativa (se la popolazione è bassa, è chiaro che il livello di equilibrio

sarà molto più in alto). Questa era una teoria che sbalzava completamente la teoria di Ricardo.

In ogni caso i sindacalisti, quelli stessi che lo avevano votato, lo portarono ad abiurare.

Un'abiura tutta funzionale che in sede sindacale e operaia aveva ricevuto. Era chiara la ragione

della protesta sindacale: se il livello del salario oggettivamente e scientificamente determinato

dall'incontro di due rette, i sindacalisti si chiedono cosa ci stanno a fare!!

E invece si sforzano di portare il salario più in alto, e diciamo che non vogliono prendere in

considerazione la teoria del weige-fund.

PROFITTI

LA NATURA DEL PROFITTO E' la remunerazione di un servizio reso dal capitalista imprenditore

all'attività produttiva; questo compenso si struttura nella teoria del profitto di Mill in 3 parti:

1)INTERESSE: parte di profitto che va a remunerare l'astinenza (di Senior) di sacrificio di

risparmio;

Le altre due parti vanno a formare il profitto propriamente detto. Distinzione ben precisa tra il

capitalista e l'imprenditore. Il capitalista è remunerato con l'interesse come compenso

dell'astinenza.

2)REMUNERAZIONE O COMPENSO DEL RISCHIO DELL'IMPRENDITORE: L'imprenditore rischia con

la sua attività d'impresa e quindi opera un servizio; il rischio va remunerato.

3)REMUNERAZIONE DELLA CAPACITA' DI DIREZIONE DELL'IMPRENDITORE: Quello che Smith

aveva inizialmente negato, e puo essere assimilato al salario anche se particolare. Mill

contraddice Smith, anche se non afferma in maniera aperta questa contraddizione. Il profitto

compensa in una sua parte l'attività di direzione.

L'ANDAMENTO DEL SAGGIO DI PROFITTO

Ricardo, Malthus e Marx dicono che il saggio di profitto tende a diminuire.

Mill dice che vige il principio dei rendimenti decrescenti: è chiaro che c'è difficoltà a produrre, il

salario reale aumenta e i profitti si decurtano. Ma Mill si incarica di enumerarci una serie di

cause che chiama CONTROTENDENZE all'andamento in dimunzione del saggio di profitto. Cioè

delle determinanti e delle forze che operano a contrastare questa diminuzione del saggio di

profitto Ricardiane.

Quattro cause che contrastano la diminuzione del saggio di profitto, cioè lo rinvigoriscono

(saggio di profitto = massa di profitti/C +V). Siamo alla metà dell'800 e il capitalismo

industriale è arrivato a livelli sostanzialmente elevati:

1) SPECULAZIONE FINANZIARIA: Che nella Stock Exchange, e nelle borse europee, era già

operante. Lui si accorge di quanta importanza ha nel futuro, questo aspetto. Una parte di

capitale notevole si gioca su questo campo. Il capitale impiegato nell'economia reale è basso

rispetto a quello investito in attività finanziarie. Molta parte di capitale si distrugge nell'attività

speculativa finanziaria. Questo vuol dire che c'è un alleggerimento delle quote di capitale (vedi

denominatore del saggio di profitto). La diminuzione della sovrabbondanza di capitali gioca a

favore del saggio di profitto. Dimunisce il denominatore, il saggio di profitto aumenta.

2)GRANDE FIDUCIA DI MILL NEL PROGRESSO TECNICO E NELL'APPLICAZIONE DELLA

TECNOLOGIA ALL'AGRICOLTURA E DELLA CHIMICA: Mill ci crede molto di più di Ricardo,

credendo nel progresso tecnico, pensa che migliorandolo si possono avere derrate agricole a

costi di produzione più bassi, e questo frena il principio dei rendimenti decrescenti evitando di

passare alla messa a coltura di terre meno fertili. Tutto ciò frena la discesa del saggio di

profitto. 82

3)TENDENZA DEI CAPITALI A ESPORTARSI: Mill, funzionario della East India Company, pertanto

era esperto dei rapporti tra madrepatria e colonie e sapeva bene cosa significava

l'esportazione di capitali dall'Inghilterra, dove il saggio di profitto a tenore dell'impostazione

iniziale stava diminuendo. Ma se il saggio di profitto va abbassandosi in Inghilterra, se lo

confrontiamo con quello delle colonie, molti capitali saranno attratti dalle colonie quindi si avrà

uno spostamento dei capitali dalla madrepatria alle colonie. Ci sarà un alleggerimento notevole

della sovrabbondanza di capitali, il denominatore si ridimensionerà e il saggio di profitto si

risolleva e risale.

4)SVILUPPO DI NUOVI SETTORI ECONOMICI nei quali il saggio di profitto all'inizio è alto, perchè

sono settori innovativi. E anche qui gli spostamenti di capitale consentono un forte

alleggerimento della forte sovrabbondanza di capitale.

Queste quattro sono controtendenze alla diminuzione del saggio di profitto dovuto al

funzionamento del principio dei rendimenti decrescenti.

E' evidente che questo principio diventava l'eccezione rispetto alla regola, per cui è chiaro che

l'ottimismo molto maggiore di Mill anche sull'andamento del saggio di profitto. Dice che è in

diminuzione anche se non è molto tragica la situazione.

TEORIA DELLO STATO STAZIONARIO - STATIONARY STATE

Infondo Ricardo quando ci aveva detto che il sistema sarebbe andato incontro ad una crisi

dovuta alla diminuzione del saggio di profitto, ci aveva parlato di ristagno però l'aveva dipinta

con toni pessimistici.

Per Mill, la società va verso uno stato stazionario, la ricchezza non si svilupperà a tassi di

crescita sempre crescenti e notevolissimi. Questa società economica fatta di una concorrenza

spietata, nella lotta di tutti contro tutti, questa società violenta, di sopraffazione che mira al

massimo profitto; una concorrenza spietata che distrugge capitali e rovina le persone non è

forse meglio che la società si sviluppi con tassi di crescita che diremmo sostenibili. Lui parla di

tassi di crescita relativamente più bassi e intanto nella società che si sviluppa più lentamente,

senza una concorrenza spietata, crescerà lo standard of living di benessere di tutti perchè è

vero che c'è questo aumento di popolazione, ma se si interviene socialmente sul sistema

scolastico si riesce a migliorare l'educazione di questa aumentata popolazione si avrà una

società più vivibile. Masse operaie sempre più istruite , e quindi un aumento del salario non

sarà speso per fare figli ma sarà diretto in consumi, beni di comodo e di lusso. C'è una crescita

più bassa, ma si può fare in modo che si arrivi non in maniera traumatica ad una crisi

economica dovuta al brusco crollo del saggio di profitto (come diceva Marx) ma invece si arrivi

gradatamente al suo ristagno ma a un miglioramento sostanziale della società stessa. Basterà

non puntare sull'aumento di ricchezza, con gli investimenti, ma puntare al miglioramento della

distribuzione della ricchezza tra la popolazione già esistente. Quindi un aumento di ricchezza

più graduale ma meglio distribuita. Questo è lo stato stazionario di Mill, in cui c'è l'ingenuità di

economista riformista sociale. Tanto radicale sulla libertà quanto ottimista ma compromissorio,

sereno e sicuro nella possibilità di riformare la società. Economista di transizione tra il crudo

ricardismo e il nuovo paradigma marginalista.

19 MAGGIO PARTE 1

Si tratta di un nuovo paradigma che comincia ad affermarsi ai primi anni 70 dell'800 e poi con il

1890 data di pubblicazione Princilpes of economics di Alfred Marshall. Quindi con il 1890 si ha

l'affermazione del paradigma marginalista in tutto l'universo degli economisti europei, inglesi e

non, ma anche degli americani.

Essi si distinguono chiaramente in diverse scuole nazionali:

SCUOLA MARGINALISTA INGLESE

-William Stanley JEVONS il primo anche in ordine di tempo, marginalista nella storia, il quale ha

individuato il principio marginalista come chiave di un nuovo paradigma. 1871 autore del

Political Economy

-Alfred MARSHALL 83

- Francis Ysidro EDGEWORTH autore del Psichica matematica (1881) matematica psicologica e

Scritti sull’economia politica (1925); autore delle curve di indifferenza con Pareto.

Questi economisti sono tutti matematici, o logici. La prima grande novità è l'applicazione

generalizzata della matematica all'economia.

SCUOLA AUSTRIACA O VIENNESE

-CARL MENGER primo marginalista nella storia, cattedra di economia politica a Vienna. Nel

1873 ricevette la cattedra di economia all'università, ed aveva solo 33 anni. Fino al 1903.

-Friedrich von Wieser (Vienna, 10 luglio 1851 – Salisburgo, 22 luglio 1926) è stato un

economista e sociologo austriaco, fu insieme a Carl Menger e Eugen von Böhm-Bawerk uno dei

fondatori della Scuola austriaca. Successore della cattedra di economia a Vienna. E' il primo ad

utilizzare il termine di utilità marginale (grenznutzen).

-Eugen von Böhm-Bawerk grande teorico dell'interesse e del capitale;

SCUOLA MARGINALISTA DI LOSANNA

-Leon Walras, teorico dell'equilibro economico generale, cede la sua cattedra al nostro Vilfredo

Pareto

-Vilfredo Pareto.

Non significa che non ci siano state altre scuole:

-Knut Wiksell - economista marginalista svedese, grande teorico del credito e del capitale con

la sua teoria monetaria della produzione;<

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
104 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher La_Fox di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del pensiero economico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Di Battista Francesco.