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DELLA LIBERTÀ DI STAMPA
Protagonista assoluto della vita politica Torinese fu C , soprattutto dal 1852 quando si forma,
AVOUR
in novembre, il ministero Cavour con il connubio con Rattazzi. che imprime una tendenza più
liberale alla vita politica degli stati sardi.
Questo senza dubbio influisce molto sulla vita del giornalismo politico piemontese, che ebbe
Cavour al suo centro (positivo e negativo).
Nel 1852 il giornale di Cavour, , viene chiuso perché fino al 1852 si era
IL RISORGIMENTO
mantenuto fedele alla linea Cavour, con il connubio cambia le sue posizioni passando a delle
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posizioni di opposizione radicale, Cavour a questo punto sospende i finanziamenti statali portando il
giornale alla chiusura.
Naturalmente nascono però nuovi giornali a sostegno della politica di Cavour, e molti spostano il
proprio orientamento a favore delle sue politiche. Tra questi
giornali che sostengono Cavour spiccano i due che più
influivano sull’opinione pubblica Torinese, e che in questi anni
si andavano configurando come organi del governo: LA
e ’ .
GAZZETTA DEL POPOLO L OPINIONE
L , molto diffusa tra gli artigiani e il
A GAZZETTA DEL POPOLO
popolo torinese, sostenne Cavour da una posizioni abbastanza
progressista assicurandogli l’appoggio di ambienti popolari. La
gazzetta in questi anni si afferma moltissimo, mantenendo però
il suo taglio vivace, non disdegnando di cavalcare i piccoli
scandali e i pettegolezzi politici, proprio per suscitare curiosità
e per essere letti dai ceti più popolari. L’ , che con l’unità i affermerà in tutta
OPINIONE
Italia. Nasce con un taglio un po’ vecchio, a tre
colonne, ma ben presto si trasforma con una
impaginazione più moderna a quattro colonne,
seguendo il giornale L’I . Era un
TALIA DEL POPOLO
quotidiano, uscito per la prima volta nel gennaio
del 1848, fondata da A B G . Il
URELIO IANCHI IOVINI
giornale ha una coloritura liberale e anticlericale.
Il vero protagonista però è un redattore, G IACOMO
D , un vero talento e presto diventa direttore del
INA
giornale scavalcando il fondatore. Quando nel 1852
si forma il governo Cavour, il giornale lo
fiancheggia da subito e molto presto Giacomo Dina
diventa il portavoce fedele di Cavour, l’uomo che più appoggio Cavour. La cosa interessante era che
il giornale era cavouriano fino al midollo, ma non succube; la sua adesione al progetto di Cavour
era consapevole, meditata e politica. ! 5
C’erano poi i giornali contro Cavour ma a favore della monarchia e del liberalismo.
Su posizioni - c’era tutto il gruppo legato a O T R , che
LIBERAL CONSERVATRICI TTAVIO HAON DI EVEL
rappresentava la destra liberale, avversi a Cavour perché ritenuto troppo progressista. Il giornale
fondato da questo gruppo era P , l’organo della destra. Graficamente era di grande formato
LA ATRIA
e suo quattro colonne, nato nel 1852 e non uscì regolarmente. Legato sempre a questo gruppo c’era
poi ’I , che uscì nel 1857. Questi giornali era principalmente contro tutte le
L TALIA CONSERVATRICE
leggi progressiste emanate dal governo Cavour, quindi erano a favore di uno spostamento più a
destra del baricentro politiche, e inoltre erano assolutamente contro le leggi anti-ecclesiastiche.
Su posizioni più a rispetto al governo Cavour, avevamo il gruppo di A D P
SINISTRA GOSTINO E RETIS
e di quella che sarà poi la S S . Il giornale di questo gruppo era , compare
INISTRA TORICA IL DIRITTO
nel 1854 ed è interessante perché non ha un direttore, ma è un protogiornale di partito, perché ha un
comitato di direzione costituito dai più importanti deputati della sinistra costituzionale.
A occuparsi del giornale furono soprattutto e L .
CESARE CORRENTI ORENZO VALERIO
Il diritto, che sarà uno dei più importanti giornali dell’Italia post-unitaria, in questi anni visse una
vita molto travagliata, perché era la cartina al tornasole della sinistra costituzionale e quindi
rispecchiava tutti i travagli e i dissensi interni alla sinistra parlamentare. In questi anni la sinistra
parlamentare non fu molto fortunata perché c’era Cavour, che tentava di assorbire tutto, quindi
questa corrente era minacciata da erosione, e quindi è evidente che questo giornale abbia avuto un
po’ di difficoltà in questi anni, però riesci a sopravvivere e cercò di portare avanti tutte le istanze
della sinistra costituzionale, per esempio una riforma fiscale più giusta che punire le rendite, si
batteva per una più larga autonomia amministrativa, terzo si batteva per una applicazione più larga
dello statuto, si batteva per l’indipendenza del potere civile da quello religioso, e poi spingevano per
un’impegno più risoluto del governo nella questione nazionale.
Dal 1857 l’opposizione del giornale si fece più pacata, e si concentrò principalmente sulle questioni
economiche e amministrative, mentre sulla politica estera ripiegò gradualmente sulla politica di
Cavour.
Quindi dal 1857, in modo graduale, iniziò a spostarsi su una linea di concordia nazionale
IL DIRITTO
(tutti uniti contro l’Austria) e con l’approssimarsi della guerra finì con l’appoggiare apertamente il
governo Cavour.
Restano le .
ALI ESTREME ! 6
Estremamente a in campo cattolico liberale, la situazione è influenzata dagli avvenimenti di
DESTRA
questi anni.
Nel 1849 con la formazione della Repubblica Romana e con l’inasprirsi dei rapporti tra lo stato
sabaudo e la chiesa, — dopo le famose S del 1850 che sancirono la separazione tra lo
LEGGI ICCARDI
stato e la chiesa, con l’abolizione dei privilegi del clero — si determina un ulteriore spostamento a
destra dei cattolici liberali, con il loro giornale ’ che si spostò così a destra che lo stesso
L ARMONIA
fratello di Cavour, che aveva fondato il giornale, dovette dare le dimissioni, scrivendo una lettera al
giornale, il 15 maggio 1851, in cui disse che il progetto iniziale del giornale era un po’ svanito,
perché aveva assunto delle posizioni troppo radicali.
Da quel momento ’ fu diretta da e divenne l’organo del radicalismo
L ARMONIA DON MARGOTTI
intransigente, che mirava alla restaurazione del regime pre-statutario: fu contro il liberalismo, il
parlamento, la libertà di stampa, il voto, e naturalmente si impegnò a una difesa ad oltranza dei
privilegi della chiesa.
Il giornale dipingeva lo stato piemontese come uno stato sull’orlo di una crisi, minacciato dalla
irreligione, dalla demagogia, dalla corruzione, sembrava l’inferno.
Estremamente a avevamo i repubblicani, che in Piemonte erano molto pochi, erano più
SINISTRA
concentrati in Liguria. Infatti, in Piemonte, la stampa mazziniana
era quasi inesistente, queste idee erano diffuse principalmente tra
gli studenti universitari.
Ci fu, invece, una grande fioritura dei giornali satirici, i due più
importanti ebbero dei collaboratori molto importanti, in
particolare la più importante fu la figura di V ,
ITTORIO BERSEZIO
che fonderà la gazzetta Piemonte che diventerà poi la stampa, ma
che si fa le ossa in questi giornale satirici.
I più importanti furono due: e ,
IL FISCHIETTO IL PASQUINO
importanti perché durarono molti decenni, diventando dei
giornali storici.
A va aggiunta un’altra figura importante che è G A C , rifugiato
BERSEZIO IUSEPPE UGUSTO ESANA
politico milanese, che fu al centro di questo fenomeno e che ne diresse alcuni.
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I , raggiunse molto presto la tiratura di 2500/3000
L FISCHIETTO
copie e fu il primo a nascere, nel dicembre del 1848. Questo è
più un giornale di satira politica.
I , nasce nel gennaio 1856, che a sua raggiunse presto
L PASQUINO
le 2500 copie. Il giornale è più concentrato sulla moda, la critica
letteraria, ma anche questo fa satira politica.
La cosa più importante di questi
giornali satirici era che godevano
di una certa libertà, e quindi
potevano fare satira politica; ma la cosa più importante è la caratura dei loro disegnatori, perché i
più importanti disegnatori dell’epoca collaborano
a queste due riviste, e sono F e
RANCESCO REDENTI
C , che sono le colonne portanti di
ASIMIRO TEJA
questi giornali.
A G i n v e c e i l g i o r n a l i s m o è
E N O VA
completamente diverso rispetto a Torino. Qui
la differenza la fa la massiccia presenza di
mazziniani. Qui abbiamo una presenza
fortissima di fogli di orientamento
democratico e mazziniano — è un esempio interessante dell’eterogeneità della vita politica negli
stati sardi —. Questa presenza fu una conseguenza positiva dell’efficace azione svolta dai
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mazziniani a Genova, perché qui i repubblicani erano riusciti a conquistarsi i ceti popolari, facendo
anche leva sui sentimenti anti-piemontesi dei liguri.
Tutti questi fogli erano però finanziariamente e redazionalmente abbastanza fragili, perché non
essendo finanziati, si basavano tutti sulle tirature sugli aiuti che arrivavano da Mazzini, che era in
esilio, e dei mazziniani.
Il più importante è , un quotidiano uscito nel maggio 1851. Questo giornale potè
ITALIA E POPOLO
godere del sostegno organizzativo e finanziario che gli diede Mazzini dall’esilio e raggiunse una
tiratura di 1000 copie, che gli permise di resistere fino al 1857 nonostante i sequestri, i processi, e le
condanne a cui fu sottoposto dal governo. L’affermazione di questo giornale si deve anche al suo
direttore F S , fedelissimo a Mazzini che riuscì a fare di questo giornale un grande
RANCESCO API
organo rappresentativo della democrazia mazziniana, fu lui a cercare i collaboratori che sono i
grandi nomi della democrazia mazziniana come lo stesso M , A S , M
AZZINI URELIO AFFI AURIZIO
Q , A M . Il giornale era a favore della repubblica, si batteva per una rivoluzione
UADRIO LBERTO ARIO
repubblicana, per l’indipendenza e per un assetto sociale più equilibrato. Quindi la sua era
un’opposizione frontale al governo piemontese e naturalmente Cavour fu considerato il peggior
nemico.
Attenzione perché questo non è un giornale socialista, rimane comunque un giornale anti-socialista.
Il giornale entra in crisi nel 1857 per dissensi tra i vari collaboratori, ma sicuramente influirono
fortemente le pressioni del governo.
Con la chiusura di I , viene resuscitato ’I di Mazzini, e questo è
TALIA E POPOLO L TALIA DEL POPOLO
interessante perché C P