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VICO MAGISTRETTI
Ha giocato il ruolo di “Golden Boy” del design. È un elegante intellettuale milanese con segno grafico pulito.
La lampada Eclisse è senz’altro uno dei suoi prodotti più conosciuti, ha anche una nuova versione, dotata di
una rotellina alla base delle due semisfere che permette la rotazione della sfera interna senza bruciarsi le
mani.
Ama le forme pure e i materiali che si esprimono in forma lineare come vediamo nella lampada da tavolo
Atollo e quella da sospensione Sonora piuttosto che nella libreria Nuvola Rossa. Di quest’ultima aveva già
realizzato una versione nel ’46 con una struttura metallica ma in realtà il progetto di Nuvola Rossa è del ’77
e nasce da una precisa considerazione strutturale: Magistretti per non far dondolare le gambe della libreria
le ha legate come una croce inoltre, una volta tolti i ripiani la si può piegare e riporre.
Lavora con le aziende Atollo, Oluce, con Flou per la quale realizza un bellissimo letto imbottito Nathalie e
con Cassina per la creazione dei suoi mobili.
È un interprete di quella tradizione italiana che dava vergogna durante le biennali e che con lui diventa cifra
poetica e stilistica interessante. Con la sedia Marocca reinterpreta la tradizionale sedia da osteria.
Famosissima è anche la Selene.
MARCO ZANUSO (il raffinato)
Grande imprenditore, fa parte degli intellettuali riformisti, studia molto e conosce l’industria dall’interno.
Realizza il televisore Doney o il telefono Grillo nonché la poltroncina per bambini realizzata per Kartell che
permette di costruire delle sculture e dei castelli resistenti. La radio a cubo diventa icona di design di quel
momento, può essere chiusa e portata come borsetta. La poltrona Martin Gala, molto elegante è la prima
poltrona sfoderabile che deriva dal cappotto femminile. La poltrona Antropus disegnata per uno spettacolo
teatrale e poi entrata in produzione. Il ventilatore Ariante, con scocca colorata e la griglia di plastica che
diviene un elemento di decorazione (ecco perché il raffinato). Sua è anche la poltrona Lady, il televisore
Algol e la lampada Tizio (quest’ultimi entrami realizzati con Sapper).
ACHILLE E PIER GIACOMO CASTIGLIONI
I fratelli sono 3, ma in realtà Livio disegnerà spesso con Gae Aulenti lavorando solo per un certo periodo
con i fratelli poi dopo si separeranno.
Livio e Pier Giacomo in collaborazione con Caccia Dominioni realizzano il radioricevitore Phonola.
Per quanto siano definiti ironici, hanno un atteggiamento tipicamente italiano, disegnano il progetto
collegato all’architettura, come avviene nella lampada Splugen Brau, realizzata per l’omonima birreria a
Milano; è una rilettura della tradizionale lampada da birreria fatta per restare bassa sul tavolo e non
abbagliare.
Ironia, Playfulness → Achille Cas]glioni progeOa giocando per produzioni come il tavolino cacciavite,
rocchetto, i prototipi di cappello per uomo realizzati con uno stampo da budino.
Achille diceva che il progetto che ha amato di più è stato l’interruttore Rompitratta realizzato in moltissime
unità e talmente noto da essere ormai praticamente anonimo. Gli piaceva molto anche la linea dei servi,
che vengono realizzati inizialmente come oggetto sul quale si ripongono i vestiti e iniziano poi ad arricchirsi
fino ad arrivare al servo leggio e al servo bandiera.
Achille disegna anche oggetti per fumatori: l’iconico posacenere spirale del 1971 prodotto in metallo
tornito da Alessi ed il Servofumo che arrichì la linea dei “servi”.
La lampada ad arco è nata dall’idea di avere una lampada a sospensione sul tavolo, senza avere una
sospensione, ma che parta da terra. Viene inserito il marmo bianco di Carrara in un blocco accuratamente
pesato in modo da bilanciare lo sviluppo dell’estendibile in acciaio e con un diffusore in alluminio che sia
orientabile. Il foro alla base del marmo viene realizzato in modo tale che la lampada possa essere spostata
da due persone con un manico da scopa.
Il Radiofonografo fu progettato nel 1965 per Brion Vega, ha una forma ironica, sembra un robottino
sorridente. È una soluzione interessante perché spostabile su rotelle; permette 3 diverse configurazioni. La
nuova versione del 2008 consta di un lettore cd.
In ultimo, occorre citare la serie delle lampade Gatto (gatto piccolo e gatto grande, entrambe lampade da
tavolo) e la serie delle lampade Taraxacum, realizzate con un polimero a spruzzo che viene steso su una
struttura metallica e che poi crea un effetto quasi di lampada giapponese, ma molto più aderente e tesa.
La lampada Toio e la lampada parentesi sono totalmente innovative: il packaging è appositamente
studiato per essere trasparente piuttosto che l’idea della lampada che si riduce ad un cavo sospeso e la
parentesi ha la lampadina nuda.
I Castiglioni amavano creare oggetti di ready-made assemblando componenti diverse per dar vita a nuovi
usi. Famosi in tal senso sono gli sgabelli mezzadro, allunaggio e sella.
LEZIONE 10 – Il Design Scandinavo
In una nota alla fine del testo, la D’Amato dice che l’accezione design scandinavo dal punto di vista
geografico è inesatta (né Danimarca, né Finlandia farebbero parte della Scandinavia). Infatti, la penisola
scandinava è composta da Svezia e Norvegia, mentre nel concetto di design e architettura si fa entrare
anche Islanda, Danimarca e Finlandia. Sempre geograficamente parlando, queste nazioni presentano
notevoli la Danimarca è un paese agricolo dolce e ridente, la Svezia e la Norvegia sono
differenze:
caratterizzate da aspre zone montuose, la Finlandia è ricca di laghi e foreste. Tuttavia, sono terre legate da
molte affinità:
→ Capacità d’adattamento ad ambienti ostili (freddo, buio) e alla vita; culto per il calore domestico e
conseguente attaccamento ai materiali naturali.
→ Sistema sociale: naturale processo di aggregazione tra gli esseri umani che fanno sentire il singolo parte
di una comunità; le nazioni nordiche sono tra le nazioni più felici.
→ Sistema economico: negli anni ’30 viene studiato un sistema previdenziale basato sul reddito con
l’obiettivo di creare un sistema economico di risposta in cui a tutti fosse assicurato uno standard minimo di
sicurezza economica ma anche sociale.
Tutto ciò porta ad una particolare attenzione nella creazione degli spazi interni, ma per interno non si
intende solo l’interno di una casa riscaldato da una stufa, il termine di interno è legato al concetto di
abitare. Anche il giardino, considerato uno spazio sicuro poiché separa dall’esterno ostile e selvaggio, è
considerato interno.
Il forte contrasto con l’esterno ostile, porta a realizzare interni sempre in maniera ospitale quasi come se
fosse un abbraccio. Interni caldi e di appartenenza. Di conseguenza, in questo sistema sociale il design, sia
che si parli di piccoli oggetti sia che si parli di auto, viene visto come uno strumento intelligente
indispensabile all’uomo per abitare il pianeta.
La definizione di design scandinavo è inaugurata in Inghilterra e negli USA negli anni ’50: si parla di design
semplice, intelligente e condiviso (pensa ad Ikea). Gli oggetti sono a basso costa ma di alta qualità, si presta
attenzione ai processi naturali combinando etica, estetica e essenzialità, vi è una sintesi tra forme
organiche e praticità nonché l’unione tra materiali naturali ed esigenze industriali.
è alla Svezia che va il primato della prima associazione di design datata al 1845 che annovera tra i
Svezia:
suoi fini l’elevazione generale del gusto (vicina al programma del Werkbund). Mentre nel Werkbund ci sono
contrasti, in Svezia questa volontà è costante e senza traumi.
La Svezia attraversa un processo tecnologico che porta alla purezza delle forme. Lo standard è minimo, le
decorazioni superflue, il prodotto deve essere al servizio dell’uomo.
Nel 1889 Carl Larsson, pittore svedese, aveva pubblicato “Ett Hem” (una casa) dove presenta una raccolta
di disegni degli interni dell’abitazione di campagna di Dalarna dove trascorreva l’estate con la moglie Karin.
Ciò che appare immediatamente all’occhio è il senso di calore familiare, di assoluta pulizia, di luminosità e
di cura del dettaglio in contrasto con la pesantezza degli ambienti borghesi. È errore pensare che la Svezia e
le altre nazioni essendo geograficamente lontane non siano state a contatto con i cambiamenti dell’Europa
e ciò si vede negli interni di Larsson dove si legge il collegamento ad Art and Crafts (c’è un forte
collegamento con l’artigianato, il design stesso è inteso come evoluzione di quest’ultimo).
Esponenti
Erik Gunnar Asplund fa una rivisitazione della sedia Thonet realizzata per il municipio di Goteborg. Il
riferimento formale pulito e i tre colori primari sono una chiara allusione al Bauhaus e al De Stijl ma,
l’imbottitura dello schienale e la sostituzione della seduta in paglia con una in pelle ne fanno un prodotto
che parla scandinavo.
Anche il tubolare metallico diventa più caldo per quanto sia difficile con linee così fredde e geometriche
riuscendo a sviluppare un linguaggio meno severo rispetto ai contemporanei tedeschi.
Altra caratteristica del design scandinavo è l’attenzione alla linea del corpo come si può vedere nella chaise
longue di Bruno Matthson.
Con gli scandinavi nasce il concetto di ergonomia e di curva di fatica (diverso dall’antropometria
americana) di cui si occuperà principalmente Kaare Klint. Egli studia la curva di fatica, desunta da uno studio
militare e la fa diventare un’indicazione per i progettisti. Per quanto riguarda l’ergonomia intraprende studi
sullo spazio minimo, sulla stanza del bambino, sulla stanza del ragazzo.
Nessuna altra società ha promosso maggiormente il concetto di design scandinavo di Ikea che per oltre 50
anni ha fabbricato prodotti per tutti basandosi sulla tripla idea di forma, funzione e disponibilità.
Fin dai suoi inizi Ikea ha fatto proprio il concetto socialista che alle persone meno benestanti dovesse
essere data la stessa opportunità di quelle che lo sono. Ikea nasce nel 1943 grazie a Ingvar Kamprad come
azienda di vendita per corrispondenza di saponi e calze. Sarà intorno agli anni ’50 che comincerà a vendere
arredo ordinabile attraverso catalogo (non il primo della storia anche Wedgewood e Thonet avevano un
catalogo, era impossibile tenere tutti i prodotti in negozio). Ikea, per il suo design a basso costo e dai buoni
standard quantitativi, è oggi in molti paesi e continua ad espandersi sempre di più.
Altro carattere del design scandinavo è l’attenzione per i bambini, percepiti in linea con i concetti del
Bauha