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Raffaello Sanzio

Post 1506, olio su tavola di legno di pioppo. Madonna Esterhazy, opera incompleta seppur ben pensata.

[Foto] Raffaello Sanzio, 1508, olio su tavola. Raffaello ha chiaramente guardato Madonna Tempi, delicatissimo proposto dall'artista, Donatello, riproducendo il rapporto molto intenso madre-figlio tramutandolo in un disegno fluido.

Donatello, 1425/30, rilievo di marmo. Madonna Pazzi, [Foto] Raffaello Sanzio, 1507, olio su tavola. Commissionata Deposizione di Cristo (Pala Baglioni), da Atalanta Baglioni, appartenente alla celebre famiglia perugina, alla perdita tragica del figlio, per la cappella della famiglia nella chiesa di San Francesco al Prato. Interessante è l'omaggio al Tondo e alla Pietà di Michelangelo, come anche la testa del Doni Pietà Gruppo del Lacoonte.

[Foto] Raffaello Sanzio, penna e inchiostro bruno su disegno. Studio per la Pala Baglioni, preliminare a stilo e matita nera. Raffaello matura l'idea di questa composizione tappa dopo tappa: in

Questa idea il Cristo è disteso, con la testa poggiata sulle gambe della madre svenuta dal dolore. 1507, penna d'oca, inchiostro bruno, [Foto] Raffaello Sanzio, Studio per la Deposizione Baglioni, quadrettatura a pietra rossa, penna e stilo, tracce di pietra nera, puntinatura parziale su carta. Raffaello pensa il Cristo sollevato, formando una trazione con le due figure laterali, creando una tensione. [Foto] Raffaello Sanzio, recto, Michelangelo, Studio per la Pala Baglioni, Studio dal San Matteo diverso, 1506 circa, penna e inchiostro bruno su matita nera e stilo. Iniziano ad apparire le figure di contorno che si aggiungeranno al quadro, la Maddalena bacia la mano di una Madonna non ancora svenuta. Sul verso si vede uno studio di Michelangelo, unica scultura San Matteo realizzata del lavoro dei dodici apostoli da inserire nei pilastri sotto la cupola del Duomo. Ha possibilmente studiato successivamente la statua.

Studi per la Madonna d'Alba, [Foto] Raffaello Sanzio, recto e verso.

Collegamento con Michelangelo e del Tondo, concentrandosi poi su uno studio attento e preciso solo sulla Madonna, ispirata alla Creazione di Adamo.
Madonna con Bambino e san Giovannino (Madonna del duca d'Alba), Raffaello Sanzio, o 1511, olio su tavola trasportata su tela. Tinte fredde ad alternanze, azzurrognolo del paesaggio come Leonardo.
A Roma iniziò la decorazione dei nuovi ambienti del Palazzo Vaticano. Raffaello, chiamato verosimilmente dal Bramante, lasciò Firenze per Roma nel 1508, e affiancò il gruppo di artisti scelto da Giulio II, fondatore dei Musei Vaticani.
© Maria Russo, 2020 | maria_14.russo@yahoo.it
Lezione 20 del 14 Maggio 2020
X. Aspetti dell'arte di Michelangelo
La Roma di Giulio II e Leone
Siamo a Roma, inizi 1500. Giuliano della Rovere, parte dell'ordine francescano, viaggiò continuamente fra la Francia e l'Italia per stringere solidi rapporti con i personaggi più influenti del momento. Divenuto papa nel

1503 col nome di Giulio II, in 10 anni di pontificato lasciò un contributo prezioso alla storia dell'arte: Noto anche come il "Papa guerriero", caratterizzò il suo pontificato sia per le continue manovre politico-militari (guerre per riconquistare Perugia e Bologna, e contro i francesi), sia per le grandi opere di mecenatismo, con l'obiettivo di restituire a Roma la grandezza del passato imperiale. Fu protettore di artisti quali Michelangelo, Raffaello, e Bramante. Questo patrimonio colossale maturato in questi anni è il punto della ricerca disegnativa e artistica durata un secolo.

La fama raggiunta da Michelangelo non sfuggì al papa, che nel 1505 lo chiamò a Roma per realizzare il proprio monumento funebre, da collocare nella basilica di San Pietro. I due trovarono presto l'accordo su un progetto con decine di statue, e Michelangelo ebbe rapidamente i fondi per andare a Carrara a prendere i blocchi di marmo da utilizzare.

SeguiròPerò l'incaricopoi il papa nella campagna militare fino alla fine del 1508, da Bologna a Roma.sulla tomba fu abbandonato, sconsigliato forse da Bramante, spostando così l'interesse sullavolta della Cappella Sistina, decorandola ad affresco; per questo cambio da scultura a pittura,Michelangelo ricorderà l'evento come "la tragedia della sepoltura". Il progetto della tomba fucontinuato lo stesso da Michelangelo, che realizzò ben poco per la sua tomba, con decine didisegni.Bramante, nel frattempo legato alla cultura di Urbino, ereditario della cultura prospettica diPiero della Francesca e che era stato a contatto con Leonardo a Milano, venne chiamato aRoma. Qui fu riaperto da Giulio II l'appalto per il rifacimento della Basilica di San Pietro. Difattinel 1505 Giulio II decise la costruzione di una nuova colossale basilica, e forse sottosuggerimento proprio di Michelangelo uscì il nome di Bramante. Il

Pontefice consultò i maggiori artisti del tempo, ma i lavori furono affidati a Donato Bramante, da qualche anno giunto a Roma da Milano, che superò il confronto con l'architetto di fiducia del pontefice, Giuliano da Sangallo, affermandosi come il più importante architetto dell'epoca. Bramante seguì il progetto a pianta centrale studiato precedentemente da Leonardo. Questo fu poi seguito da Raffaello architetto e successivamente da Michelangelo.

A Raffaello, invece, toccheranno le Stanze Vaticane, le prime due Stanza della Segnatura (1508/11), biblioteca privata di Giulio II, e la Stanza di Eliodoro (1511/14), sotto il suo pontificato. Al papato Giovanni di Lorenzo de' Medici.

Alla morte di Giuliano della Rovere, gli succederà detto papa Leone X, secondogenito di Lorenzo de' Medici, portatore alla corte pontificia dello splendore e i fasti tipici della cultura delle corti rinascimentali. Sotto il suo pontificato, ricongiungerà

alla Firenze del tempo, e otterrà l'appalto per le eccezionali Tombe medicee. Raffaello, invece, dominerà Roma fino alla sua morte nel 1520. Qui continuerà il progetto iniziato prima, decorando le Stanze Vaticane dell'Incendio di Borgo (1514/17) e di Costantino (1520/24), la quale fornirà solo i disegni, progettandola interamente, e fu continuata dai suoi collaboratori alla sua morte; Giulio Romano, uno di questi, accetterà poi l'invito dei signori mantovani per lavorare alla corte dei Gonzaga, sostituendo idealmente Mantegna.

© Maria Russo, 2020 | maria_14.russo@yahoo.it

[Foto] Raffaello Sanzio, 1511/12, olio su tavola. Quadro eseguito da Raffaello per Giulio II della Rovere, in coincidenza con gli affreschi della seconda Stanza Vaticana. Già conscio della pittura raffinata veneta, inventa questo contrasto evidente della stoffa retrostante ed i rossi scuri tipici del vestiario, mettendo in primo piano il papa colto in

uno stato pensoso, in un primo piano spezzato.
Foto Raffaello Sanzio, 1518, oliosu tavola Leone X Medici tra i cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi, Raffaello Sanzio, 1518, oliosu tavola. Una delle più grandi tramutazioni del genere della ritrattistica nel Rinascimento.
Foto Donato Bramante, 1505/06, piccola costruzione a Tempietto di San Pietro in Montorio Donato Bramante, 1505/06, piccola costruzione a Tempietto di San Pietro in Montorio, del convento. All'interno vi sono degli affreschi di Sebastiano del Piombo. Innalzato appena entrato a servizio di Giulio II, segue l'idea della pianta centrale.
Foto Cristoforo Foppa il Caradosso (orafo, scultore e medaglista a servizio della corte papale),1505/06.Medaglia di fondazione per la Basilica apostolica vaticana di San Pietro in Roma Cristoforo Foppa il Caradosso (orafo, scultore e medaglista a servizio della corte papale), 1505/06. Medaglia di fondazione per la Basilica apostolica vaticana di San Pietro in Roma. Progetto importante a livello storico, documenta il disegno originale della nuova San Pietro, con un innesto di una cupola diversa da quella attualmente visibile: una cupola ribassata a modello dell'architettura delII, marmo. Il progetto finale del monumento funerario di papa Giulio II prevedeva una struttura complessa e imponente, con una serie di statue e rilievi che rappresentavano scene bibliche e allegorie. Al centro del monumento si trovava la statua del papa, raffigurato seduto su un trono, circondato da figure allegoriche della Vita Attiva e della Vita Contemplativa. Sopra di lui, una figura della Madonna con Bambino. Il monumento non fu mai completato nella sua interezza, ma alcuni dei suoi elementi furono realizzati e sono ancora visibili oggi nel Museo del Bargello a Firenze.

II, architettonico-scultoreo addossato ad una parete in marmo. Michelangelo ne parla come: «infiniti impacci, dispiaceri e travagli e, quel ch'è peggio, per la malizia di certi uomini, infamia, della quale appena dopo molti anni s'è purgato»; questo monumento inoltre è stato realizzato per la Basilica di San Pietro in Vincoli a Roma, basilica secondaria. In quest'opera figurano appena sette statue, di cui solo tre di allievi di Michelangelo e una sola dell’artista, il degna della sua fama: l’artista, Mosè, ormai estenuato, avrebbe poi fatto scrivere al suo biografo che «questa sola statua è bastante a far onore alla sepoltura di Papa Giulio II». All’idea dell’anima prigioniera del corpo fanno riferimento lo Schiavo Morente e lo Schiavo Ribelle, manierista nello sforzo mostrano come l’anima viene liberata dalla scultura. Veduta generale

Dell'interno della Cappella Sistina dal lato dell'altare.
[Foto]

I rapporti con Giulio II rimasero comunque tempestosi. Nel 1508 l'artista si sentiva sciolto dagli obblighi col pontefice, prendendo in affitto una casa a Firenze e dedicandosi ai progetti sospesi; lo stesso anno una breve papale lo raggiunge ingiungendogli di presentarsi alla corte papale: Giulio II aveva deciso di occupare l'artista con una nuova, prestigiosa impresa, la ridecorazione della volta della Cappella Sistina; difatti, nella ricostruzione della basilica una crepa nel soffitto della cappella aveva reso il lato dell'altare inutilizzabile per molti mesi; rinforzata da Bramante, la volta aveva bisogno di essere ridipinta. L'impresa si dimostrava estremamente complessa, ma avrebbe dato a Michelangelo l'occasione di dimostrare la sua capacità di superare i limiti in pittura, che tutto sommato non sentiva come sua come la scultura.

© Maria Russo, 2020 | m

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A.A. 2019-2020
97 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/17 Disegno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Asayuna di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del Disegno e della Grafica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Accademia di Belle Arti di Napoli - Accademianapoli o del prof Farina Viviana.