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JABACH, BE DEINDE D. CROZAT.

Illustrazione 4: Coll.Mariette: Ciro

Ferri"Convesione di Cristina di Svezia e motivi

ornamentali"Parigi, Louvre

Giuliano da Sangallo: Arco di Costantino, pianta e fregio, tacquino dall'antico. Questo

– disegno apparteneva al fondo Barberiniano (Francesco e Antonio Barberini), è stato nella

collezione del Papa Barberini.

Lorenzo Lotto, i suoi disegni come quelli di tanti artisti non appartenenti alla scuola Tosco –

– Romana, sono molto rari perché hanno disegnato meno in quanto tenevano di più al colore e

quindi i disegni risultavano molto intensi nel chiaroscuro, ottenuto con la biacca, gessettoC

Illustrazione 5: Coll.Tessin:Lorenzo

Lotto"Ritratto di

cardinale".Stoccolma

bianco.

Pierre Crozàt ebbe disegni del Lotto che poi passarono a Tessin.

– Per i quadri abbiamo molte notizie e descrizioni, invece per i libri pochissime. Con tutto che

– all'interno c'erano dei disegni molto importanti, Leonardo, Michelangelo...

Illustrazione 6: Coll. Esterhàzy:Guido

Reni"Crocifissione di San Pietro". Budapest

Guido Reni: disegno preparatorio per la crocefissione di S. Pietro, marchio P.L. Peter Lely

IL COLLEZIONISMO NEL DISEGNO

Il collezioniso è un fenomeno molto antico. Nel mondo Greco inizia nel V sec, infatti già Pericle

desiderava delle opere di Fidia. Questo fenomeno viene trasportato in ambiot Romano, infatti si

cercano originali Greci.

Collezionismo del pezzo antico: è il collezionismo più antico, il più importante. Si

– collezionano sculture, statue, sarcofagi....queste (sculture) venivano inserite in ambito

architettonico.

Collezionismo dei dipinti: viene subito dopo, per importanza a quello del pezzo antico, nel

– senso della divulgazione del fenomeno.

Il gusto dell'antico ha portato a sopravvalutare alcuni pezzi. Da questo nasce il fenomeno del

– falso, come per esempio “Il Cupido” di Michelangelo.

Collezionismo di disegni: è il più tardo. Nasce da firenze con la corte di Lorenzo il

– Magnifico. Con le signorie abbiamo l'inizio del collezionismo patrizio (classe ricca e colta,

potere politico e cultura) dei disegni di esigenza estetica. Il fenomeno del collezionismo del

disegno è particolare, nasce più tardi rispetto agli altri. Nel medioevo non c'era il

collezioniismo ma i disegni venivano conservati nelle botteghe (quando parliamo di

medioevo, riguardo questo argomento, si intende basso medioevo, tardo gotico '300-'400).

i primi documenti su carta li troviamo nel tardo '300. Il supporto principe di questa tecnica è

– la carta, ma questa viene prodotta solo dalla fine del '300, prima si usava la pergamena

(pelle di ovino), quest aveva una lunga preparazione e quindi anche costi elevati, quindi i

disegni preparatori venivano fatti su delle tavolette di legno incerate e ingessate, con uno

stilo. L'artista eseguiva le copie dal maestro. Questo metodo fu valido fino al '500 e nel '500

(anni 60-70) venne codificato come preparazione per l'artista nell'ambito delle accademie.

Nelle botteghe si usavano dei tacquini di pergamena, per eseguire dei disegni dai prototipi

dei maestri (Michelino da Besozzo).

Giovannino de' Grassi: è il tacquino più antico (lombardo). Tacquino eseguito dal maestro,

– ove vi sono rappresentati animali, piante, figure, da cui il giovane pittore doveva copiare.

Tacquino di Bergamo.

Jacopo Bellini: questi disegni sono stati lungamente studiati, raffigurano ambientazioni

– prospettiche. Venivano conservati nell'ambito delle botteghe. Le fonti di queste notizie le

abbiamo da Cennino Cennini, infatti parla di questi giovnai artisti che copiavano i disegni

dei maestri su tavolette cerate e gessate.

Nel medioevo non si eseguiva il disegno dal vero, ma esemplari orientali (per quanto

– riguarda i disegni di animali quali tigri, leoni....) o da bestiari medioevali.

Giovannino de' Grassi: disegno di leopardo, questo viene ripreso da Pisanello, ma in

– maniera diversa, attenzione al pelo e ai particolari dell'animale.

Illustrazione 7: Giovannino de' Grassi: "disegno di leopardo"

Questo tipo di preparazione del giovane artista non muore mai, continuerà.

– Gli artisti conservano questi disegni con un valore puramente strumentale, c'è un interesse di

– continuare ad avere il disegno per farlo copiare. Questa è la prima forma usuale di

collezionismo.

Nel '400 invece cambia il tipo di collezionismo che diventa collezionismo patrizio che

– sceglie i vari disegni per un valore estetico.

Raffaello, Giulio Romano e altri artisti della bottega (scuola di Raffaello) si divisero i

– disegni del maestro.

Questa caratteristica strumentale continua nel '700 e abbiamo una serie di acquisti da parte

– delle accademie per farli copiare.

Il Resta invia i disegni all'Ambrosiana.

– Bossi (pittore lombardo), aveva una bella collezione che alla sua morte venne comprata

– dalla Banca Celotti di Venezia per l'accademia.

Tacquino: libretto dove l'artista disegnava. Tacquino di Michelino da Besozzo, area

– lombarda, borgognona, tardo-gotica.

Pisanello: abbiamo molto materiale ma il tacquino è stato smembrato e diviso in vari musei.

– Degenardht: è il più grande studioso vivente medioevale, ha trovato tutto un filone di

disegni medioevali per le miniature, ed ha rivalutato tutta quella tradizione medioevale delle

tavolette con lo stilo d'argento, di piombo (ne parla il Cennino Cennini).

In una stessa pagina troviamo più disegni, i tacquini servivano da prontuari a scopo didattico

– per arrivare alla qualità del maestro.

I tacquini sono conservati prima nelle botteghe per poi passare nelle accademie.

– Questi tacquini entrano a far parte delle collezioni nel '500.

– Accademia del Disegno (1566) Accademia di S. Luca (1586).

– La scuola fiorentina, Vasari: “il disegno è il padre delle arti”, riflesso di quello che è stata la

– sopravvalutazione positiva di alcuni pittori fiorentini (Raffaello, Pontormo....) Valutazione

smodata dei pittori oer quanto riguarda i disegni.

NEOPLATONISMO: l'arte deve tendere a raffigurare, rappresentare la perfeizone, l'idea, la

– perfezione dell'idea, il bello. Quindi l'idea il principio del neoplatonismo. Il disegno è il

principio dell'idea, primissima scintilla dell'idea, primo schizzo poi rielaborato. Vasari

parlerà di abbozzi (sbozzi), questa è la materializzazione concreta dell'idea, quindi questo

momento iniziale viene privilegiato, tutti vogliono i disegni di Raffaello e di michelangelo.

I primi grani collezionisti del '400 e '500 sono fiorentini (Lorenzo il Magnifico, Ghiberti,

– Antonio da Sangallo, e Vasari). In altri ambienti non abbiamo documentazioni di

collezionismo di disegni. Abbiamo una antica collezione a Verona, già nel ?500 (collezione

Grimaldi, Vendramin: Sebastiano Vendramin veneziano) questa collezione di disegni viene

data senza molto rilievo.

In ambito Veneto a differenza di quello Tosco-Romano l'attenzione è tutta puntata sul colore,

– ma ciò non vuol dire che questi artisti non disdegnassero.

Vasari nelle sue “Vite” dice che dopo Michelangelo non ci sono stati dei buoni pittori, artisti.

– Questo è un giudizio molto grave, che peserà e influenza ancora. Altre forzature storiche del

vasari “Giorgione non ha mai disegnato e Tiziano faceva qualche abbozzo sulla tela”.

Questo lo scrisse nella prima edizione, nella seconda si informò su questi e altri pittori,

Correggio e Parmigianino e altri vengono inseriti.

Nel '400 Firenze – Roma sono il centro di tutto il mondo della cultura. Infatti di Tiziano e di

– altri artisti non tosco-romani si sa poco.

Il collezionismo nel '400 non è solamente a Firenze, si fa risalire lì per il fatto del disegno

– ma non solo lì.

LG: LUIGI GRASSI tacquino di Stefano d'Avezio, uno dei primi tacquini, era nella

– collezione di Antonio Badile, pittore veronese, figlio di un allievo di questo Stefano

d'Azevio. E' stato smenbrato questo tacquino, ora appartiene alla collezione Lught.

Firenze: sede dove teorizzando qusta iea del disegno si consevano questi tacquini. Uno dei

– primi: Maso Finiguerra (Uffizi, Louvre, British) orafo, incisore, scuole di Verrocchio, artista

molto particolare, i suoi disegni erano attribuiti a Pollaiolo, Donatello, Piero della Francesca.

Illustrazione 8: Coll.Vasari: Maso Finiguerra"Scene dalla

Genesi" Francoforte

Di Maso ne parla il Vasari, anava per le strade a disegnare, è stata ricostruita

documentazione grafica.

Maso Finiguerra non esegue le copie del maestro, ma toglie completamente con questa

– tradiszione, disegna un cane, un bimbo, si rivolge al vero al naturale, questa è una grande

rivoluzione. Questa porterà poi Michelangelo e Leonardo a disegnare le anatomie,

addirittura a squarciare i cadaveri.

Maso Finiguerra “Giudizio Universale” forse apparteneva alla collezione del Vasari, poi

– successivamente al Baldinucci. Disegno preparatorio per un'incisione. Disegno ricolto al

naturale, cambia radicalmente la posizione dell'artista.

Filippino Lippi: tre figure atteggiate in modi diversi (fig.1). Questo tipo di tacquino era

– conservato nella bottega del Ghirlandaio dove all'interno di questo ambiente fiorentino che i

pittori si scambiavano le idee: cenacolo dove si svolgevano questi scambia culturali,

intellettuali, era il giardino di Lorenzo il Magnifico, grande mecenate.

Disegno attribuito alla scuola Giottesca: S. Francesco ai piedi della croce con gli apostoli e

– forse faceva parte della collezione del Ghiberti: possedeva una collezione di disegni, non

sappiamo quali, ma questo gli apparteneva. Vasari ritoccava i disegni.

Illustrazione 9: Coll.Ghiberti: Cerchia di Taddeo Gaddi

"Studi di San Francesco seduto,inginocchiato e altre

figure" New York

Verrocchio era orafo, scultore, pittore, realizzata schizzi delle sue opere di oreficeria

– fonti antiche parlano di collezioni di disegno posseduta da Lorenzo il Magnifico.

– Nel giardino di S. Marco di Lorenzo il Magnifico erano invitati tutti gli artisti per scambi.

– Bartolomeo Torreggiani, amico – nemico di Michelangelo. Bertoldo è stato allievo di

Donatello e poi maestro di Michelangelo. Bertoldo portò nel giardino di lorenzo, cartoni,

disegni, modelli ch servivano a questi artisti per ricopiare. Torreggini, Michelangelo,

Leonardo, Fra' Bartolomeno, sono stati qui.

Leonardo e Michelangelo avevano collezioni di disegni di Donatello, Filippo Brunelleschi

Dettagli
A.A. 2014-2015
12 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/17 Disegno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silvia.vallenari di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del disegno dell'incisione e della grafica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi della Tuscia o del prof Prosperi Valenti Rodino Simonetta.