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Il diritto comune e l'incidenza della giurisprudenza

Per quanto attiene la funzione del diritto comune, questo opera in un sistema di fonti normative concorrenti; per quanto riguarda le fonti e gli elementi che costituiscono il diritto comune, nasce il problema del grado di incidenza della giurisprudenza sul costituirsi di tale diritto.

Prima di tutto chiariamo che col termine "giurisprudenza" alludiamo sia alla produzione scientifica della dottrina, sia alle funzioni svolte dai giuristi nella pratica quotidiana del diritto.

Il rinascimento giuridico e la scuola bolognese dei Glossatori

La nascita del diritto comune è legata al sorgere di una scienza medievale del diritto, ovvero alla fondazione della scuola di Bologna. L'attività dottrinale svolta dalla scuola bolognese dei Glossatori si estende dall'XI al XIII secolo. Con il sorgere di questa scuola prende corpo il rinascimento giuridico, legato a sua volta alla rinascita politica, economica.

La scuola di Bologna nasce come centro di cultura laica; lo studio del diritto acquista autonomia, perdendo il carattere di una cultura di appendice. Fra i glossatori ricordiamo Irnerio, che viene additato quale fondatore della scuola di Bologna, e Accursio, il quale concentra in un' unica opera (GLOSSA MAGNA) i risultati dei lavori svolti da tutti coloro i quali lo hanno preceduto.

LA GLOSSA E GLI ALTRI STRUMENTI DI LAVORO DEI GLOSSATORI

La glossa non è altro che l'elementare e immediato chiarimento che il professore apporta a un testo durante la sua lettura agli studenti. Essa consiste in una postilla volta a chiarire con una parola o con una espressione, una parola o una espressione ritenuta oscura e difficile.

Le glosse possono essere interlineari o marginali. Solitamente queste annotazioni non sono anonime, di solito sono seguite da una lettera od una sigla.

Ricordiamo che i glossatori, nel loro

del diritto;• SENTENTIAE: citazioni di massime e sentenze di autorevoli giuristi che venivano utilizzate come autorità per supportare un'interpretazione o una decisione;• ARGUMENTA: argomentazioni e ragionamenti logici utilizzati per sostenere una determinata interpretazione o tesi;• OPINIONES: opinioni e pareri di altri giuristi che venivano considerati nel processo interpretativo. Questi strumenti di lavoro, insieme alla glossa stessa, costituivano un metodo di studio e interpretazione del diritto molto diffuso nel Medioevo e ancora utilizzato oggi in ambito accademico e giuridico.discussione:
  • QUAESTIONES: caratteristica forma letteraria del procedimento scolastico, attraverso il quale il doctor poneva il problema giuridico ed esponeva le ragioni e i testi che militavano a favore o contro, per poi arrivare alla propria conclusione interpretativa;
  • SUMMAE: rappresentavano l'espressione tipica del lavoro sintetico dei giuristi bolognesi; si trattava di opere in cui veniva condensata l'intera sostanza di un titolo, di un libro, di un argomento. Celebri sono la SUMMA TRECENSIS, le SUMMAE CODICIS di Rogerio e Piacentino e la SUMMA CODICIS di Azzone.
LA LUCERNA DI IRNERIO E LA SCOPERTA DEL CORPUS IURIS La prima attività dei Glossatori fu un lavoro di esplorazione conoscitiva. Il primo risultato di questo lavoro fu la scoperta di quei testi del diritto giustinianeo dimenticati da secoli. Ha importanza la riesumazione del Digesto. L'opera filologica diretta a restituire la completezza di quello che i Glossatori chiamarono CORPUS IURIS CIVILIS fu.

molto complessa. La partizione del corpus iurisutilizzata dai Glossatori non rispecchia, però, la partizione giustinianea.

IL LIBRO CADUTO DAL CIELO E LA SUA LEGITTIMAZIONE UFFICIALE

È opportuno tener presente che i Glossatori attribuivano a Dio la paternità del diritto daloro scoperto; esso era anche il diritto dell’imperatore romano cristiano, sua fonte terrenaper volere di Dio. I Glossatori considerarono inoltre la legge giustinianea come dirittoimperiale e quindi come diritto immediatamente vigente.

IL DOMINIO SULL’INDOMABILE: LO STUDIO SISTEMATICO DEL CORPUSIURIS

I Glossatori raggiunsero inoltre la completa padronanza del ciclopico testo giustinianeo:una conoscenza integrale delle sue norme e delle possibili connessioni.Fino a quel momento il testo giustinianeo appariva dal contenuto normativo complesso.Attraverso l’impiego di un metodo logico, i Glossatori rintracciarono quella uniformitàorganica che in realtà la colossale

compilazione non possedeva che in parte. Così, quanto vi era di contraddittorio e disorganico nella costruzione giuridica romana divenne l'occasione di una creativa opera di sviluppo e di unificazione.

IL CORPUS IURIS DIVENTA LEGGE DEL PRESENTE

Irnerio e i suoi discepoli operarono la trasformazione del corpus giustinianeo in una normativa del presente, suscettibile di concreta applicazione e utilizzabile nel tempo. I due aspetti fondamentali di tale risultato furono:

  • Il suo carattere di mediazione fra il testo giustinianeo e la prassi in cui esso doveva ricevere applicazione;
  • Il suo carattere fortemente giurisprudenziale, in virtù del quale il testo giustinianeo veniva adeguato alle nuove esigenze che si presentavano.

Difatti un testo così complesso come il Corpus Iuris non avrebbe mai potuto essere agevolmente consultato dal magistrato, al fine di dedurre rapidamente il principio da applicare al caso concreto. Grazie alla mediazione dei Glossatori

ciò divenne possibile.

I GLOSSATORI E LA BIBBIA DEL DIRITTO

Agli occhi dei giuristi bolognesi, il corpus iuris fu autorità per eccellenza. In realtà avvenne che la giurisprudenza bolognese, trovandosi ad applicare norme la cui funzione storica impediva una loro automatica applicazione alle concrete condizioni del presente, ricollegava senza volere tali norme a situazioni della realtà contemporanea, fornendole discopi attuali cui esse non potevano aver mirato.
Con una interpretazione di tale portata, svaniva l'originaria mens legis; l'interprete ha avuto il vanto di portare una norma storica al livello del presente, assegnandole una funzione nuova e creativa.

L'IDEA DI AEQUITAS NELLA VITA DEL DIRITTO

La storicizzazione del diritto romano compiuta dai giuristi bolognesi fu assicurata grazie al riferimento ad un parametro ideale: l'equitas.
L'equitas è la sorgente della giustizia: si tratta di giustizia naturale che per volontà

Divina è intrinseca alle quotidiane relazioni umane. L'equitas può essere intesa anche come benignitas, ovvero come criterio per interpretare una norma troppo rigida e lontana dai valori del momento piegandola al rispetto del comune sentimento sociale. Essa può servire non solo ottemperare il rigore della norma, ma anche a creare una norma nuova li dove il diritto positivo taccia di fronte ad un esigenza del corpo sociale.

Se la giustizia deve essere equitas, il ruolo del giurista che interpreta le norme romane non può non essere che quello di assicurarsi che queste ultime attivino davvero l'equitas. Si nota che solo l'imperatore ha il potere di modificare il diritto scritto che non si conforma all'equitas.

L'UNIVERSITÀ

Con i glossatori nacque l'università di Bologna, meta di centinaia di studenti provenienti da ogni parte d'Europa. Probabilmente fu proprio lo studio del diritto a dar vita ad uno stabile

nucleoorganizzativo con caratteri squisitamente universitari.Il termine universitas non allude al complesso delle materie di studio, bensìall’ associazione in cui gli scholares si raggruppano a scopo di assistenza in un paese lorostraniero.

L’ordinamento universitario bolognese si presenta articolato in due parti: nella primaritroviamo i citramontani, ovvero gli studenti italiani, nella seconda gli ultramontani,ovvero gli studenti provenienti dai paesi d’oltralpe.

Ricordiamo che la storia dell’università è legata a vicende di ordine politico- comunale;come vi sono università che fin dalle origini sono organizzate da autorità comunali, apartire dal XIII secolo cominciano a sorgere “Studia” direttamente fondatidall’imperatore o dal pontefice.

Quanto all’insegnamento del diritto, esso è identico in tutte le università Europee; nerisulta così la sostanziale unità.

Dell'istruzione giuridica. Si studia in particolare il corpus iuris civilis e il corpus iuris canonici. Esiste inoltre una bipartizione tra lezioni ordinarie e lezioni straordinarie. L'insegnamento del diritto ebbe in tutta Europa lo scopo di far conseguire agli studenti la licenza ad insegnare (licentia docendi).

LA MAGNA GLOSSA DI ACCURSIO

La glossa di Accursio si presenta come un reticolato di glosse (circa novantaseimila), che formarono un gigantesco commentario che accompagna sistematicamente, titolo per titolo, norma per norma, i libri legales. Nonostante le inevitabili contraddizioni, la glossa si qualifica come un vademecum del diritto comune. Diviene il corredo inseparabile della compilazione giustinianea e materia di insegnamento accanto ad essa. Lentamente l'incondizionato ossequio manifestato da giudici e avvocati, nei confronti dell'opera di Accursio, favorì la tendenza a sostituire la glossa al testo, ritenuto non più intelligibile senza la sua.

Dettagli
Publisher
A.A. 2006-2007
27 pagine
1 download
SSD Scienze giuridiche IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del Diritto Medievale e Moderno e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Sarti Nicoletta.