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STORIA DEL DIRITTO MEDIOEVALE E MODERNO(libro):
L'idea di Europa:
Natale 800 → incoronazione imperiale di Carlo Magno da parte di Papa Leone III = Sacrum Imperium
Comprende gran parte dell'Europa (Carlo Magno è detto "re europeo"), inoltre l'imperatore esercita un protettorato anche sui
territori non soggetti al suo dominio diretto.
La nuova compagine politica è sacra perchè voluta da Dio. Il nuovo impero è la continuazione di quello romano, ma ora è cristiano
quindi rappresenta l'unione civile e religiosa delle genti occidentali.
La Chiesa ha un ruolo importante perchè i clerici usano il latino che è la lingua internazionale che unisce tutti i popoli, infatti li
troviamo nelle elites di governo. Inoltre fu depositaria della cultura giuridica romana durante le invasioni barbariche.
Quindi l'Europa nasce come un fenomeno spontaneo di fusione culturale tra genti latine e germaniche dove il collante fu la
religione, la quale legò tutta la società, anche i ceti più poveri.
Nell'843 l'impero carolingio si dissolve con il Trattato di Verdun, con cui i figli di Ludovico il Pio si spartirono i territori dell'impero.
Prese il suo posto l'impero romano-germanico che però non aveva potere effettivo sulle monarchie europee. Ma rimase il senso di
unità perchè l'appartenenza alla cristianità fu un sentimento che oltrepassò ogni nazionalismo e esisteva ancora il mito di Roma
(simbolo di unità occidentale).
L'impero manteneva un superiore auctoritas nel mondo cristiano ma non aveva potere di ingerenza nel governo interno dei singoli
regni.
In questo periodo gli ordinamenti temporali hanno natura cristiana, nel senso che lo Stato non ha un proprio fondamento etico ma
ne ha uno religioso.
Le origini del diritto comune
Con il "rinascimento giuridico" italiano del XII secolo matura l'idea dell'imperatore come legittimo depositario del diritto (=diritto
romano).
La scuola di Bologna riscoprì i testi giustineanei e li rielaborò come communis lex e poi come ius commune dell'impero.
Durante le invasioni barbariche il diritto romano era sopravvissuto grazie al principio della personalità del diritto = ogni individuo
vive secondo il diritto della propria natio.
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Solo con l'avvento e l'affermazione della lex romana si passa al principio della territorialità del diritto, all'utilizzo di un linguaggio
comune e quindi a una fusione di genti latine e germaniche. Ciò avvenne attraverso la recezione delle norme romane nei testi
canonistici, il suo impiego nella prassi notarile e nell'interpretazione del diritto longobardo e franco.
Agobardo Arcivescovo di Lione: la molteplicità di leggi è assurda dato che esiste un'unica legge cristiana.
L'idea di "unico diritto" si evolve in quella di "ius commune" a causa del particolarismo: c'è una pluralità di ordinamenti giuridici più
o meno indipendenti con conseguente particolarismo nel mondo delle fonti del diritto.
Stavano nascendo i Comuni, che rifiutavano l'autorità imperiale, e gli Stati nazionali, che al loro interno rivendicavano gli stessi
poteri dell'imperatore.
In Italia c'è un'abbondante normativa particolare costituita da consuetudini locali (anche consolidate in raccolte scritte), Statuti e,
nel Regno di Sicilia, da una legislazione sovrana.
Gli Statuti comunali sono dei piccoli codici con cui il comune fissa il proprio assetto amministrativo e costituzionale, le sue
procedure e il suo diritto privato. Esistono anche Statuti marittimi (commercio e navigazione), Statuti corporativi...
Privare di validità questa normativa è utopistico perchè fa fronte a problemi nuovi e concreti. I giuristi sono inizialmente riluttanti a
giustificare queste fonti ma poi le hanno ricomprese nel sistema dello ius commune:
sistema organizzato di fonti in cui il diritto romano è
il diritto generale e universale e si coordina con i diritti
locali e particolari; il diritto romano ha una posizione
di preminenza gerarchica e il diritto particolare
interviene solo quando il diritto romano non provvede
e se non contrasta con esso (concetto relativo di diritto comune)
→ l'idea di universalismo trae forza dal particolarismo
Problemi fondamentali
► Rapporti tra Impero e Chiesa
dottrina curialistica: superiorità del pontefice
dottrina civilistica: separazione dei poteri → postulato dell'ordinatio ad unum = le due potestà sono autonome e indipendenti e
producono rispettivamente 2 corpi normativi (civile e canonico)
l'impero ha il potere temporale – la chiesa ha il potere spirituale
norme canoniche + norme romane = ius commune
► Rapporto tra Impero e ordinamenti particolari
Nel XIII secolo si sono formate molte monarchie territoriali o nazionali, unite dal vincolo della cristianità, ma indipendenti. Ogni
sovrano rivendicava nel suo regno la potestà che l'imperatore esercitava su tutta la terra, e così l'imperatore vedeva riconosciuto
solo un dominio formale.
► Legittimazione dei comuni come fonti del diritto
I Comuni rivendicano la possibilità di emanare Statuti, anche contro lo ius commune, di applicarli con preminenza nei suoi confronti
e di interpretarli secondo criteri letterali. Il diritto comune ha carattere solo suppletivo, ma la sua importanza non decade perchè è
un diritto composto da principi e categorie che comprendono un numero indefinibile di fatti di esperienza e può quindi colmare òle
lacune dello ius proprium.
Teorie sulla legittimazione dello ius proprium:
Teoria della permissio = la potestà dei comuni di emanare statuti è concessa dal sovrano, che può revocarla.
Teoria della iurisdictio di Bartolo = il comune ha facoltà di autogoverno e prende ispirazione dall'imperatore.
Teoria pluralistica di Baldo = il comune ha per natura potestà di autogoverno.
Quando i giuristi cominciano a accettare lo ius proprium vengono coinvolti nella vita politico-giuridica dei comuni, ciò comporta che
gli schemi concettuali romanistici penetrano nel diritto particolare.
Crisi del pluralismo politico medioevale
L'idea di una comune appartenenza politica ad un'unico impero entra in crisi, a favore del nazionalismo. Il vigore a titolo sussidiario
del diritto comune non si fonda sulla sua origine imperiale ma sul consenso dei sovrani, che lo tollerano come consuetudine
nazionale.
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I regni si organizzano nel modo accentrato degli Stati moderni, mentre i Italia e Germania nascono dei principati con strutture
simili.
Questi fenomenti derivano da
INTERNO assorbimento delle autonomie locali → volontà di assolutizzazione del potere politico
ESTERNO sfaldarsi dell'impero:
La Germania è il territorio dove risiede il titolo imperiale, ma i forti principati tolgono sovranità all'imperatore.
Il "princeps" è formalmente vicario dell'imperatore e ciò legittima il suo potere, ma in realtà ciò non comporta alcuna ingerenza
dell'imperatore nel governo dello Stato. Egli è l'unica fonte del diritto.
Il diritto comune viene nazionalizzato, e è variamente applicato in ogni ordinamento politico in conformità allo spazio che la
legislazione sovrana gli consente, in particolare ciò dipende dagli orientamenti giurisprudenziali dei tribunali centrali.
Lo ius commune mantiene aspetti di universalità solo grazie alla giurisprudenza dei tribunali centrali, le cui decisioni hanno
diffusione europea.
Quindi ci sono 2 tendenze opposte dei tribunali:
statualizzare il diritto comune
uniformarsi agli indirizzi giurisprudenziali dei vari paesi europei
L'elemento canonico del diritto comune
L'idea di un unico ordinamento normativo per tutta la cristianità postulava che ius civile e ius canonicum fossero uniti nello ius
commune voluto da Dio. Quest'idea non entra in crisi nemmeno con i conflitti tra Chiesa e impero.
La Chiesa aveva fatto del diritto romano la sua legge secolare.
I due diritti si sono integrati reciprocamente e spontaneamente per secoli.
Sistemazione del materiale normativo canonico
Decreto di Graziano nel XII secolo = raccolta di un immenso materiale (testi biblici, canoni conciliari, epistole pontificie, penitenziali,
testi romani...) con commenti e armonizzazione dei contenuti. Graziano usa il metodo della questio (=prospettare soluzioni diverse
per risolvere un problema).
Il Decreto diventa oggetto di insegnamento universitario. Successivamente ci sono raccolte di decretales emanate dai pontefici, x es
è importante quella di Gregorio IX → si divide in 5 libri: ●ordinamento dei tribunali ● processo ● vita di chierici, monaci e gerarchie
ecclesiastiche ● matrimonio ● diritto penale ; anch'esso è oggetto di studio universitario.
Su questo corpus di norme si eleva un lavorio dottrinale che prevede come indispensabile l'utilizzo della dogmatica civilistica da
parte del canonista.
Processo romano-canonico
Fu costruito sui materiali del diritto romano grazie alla legislazione pontificia.
È un processo dove tutto deve risultare da atti scritti, razionale, dove ogni questione è risolta con sentenza motivata e impugnabile
(anche suscettibile di passare in giudicato) e le prove ammissibili sono previste per legge come anche il loro valore.
Questa procedura si afferma prima nei tribunali ecclesiastici, poi in quelli secolari.
La Chiesa e l'assolutismo
Con l'avvento degli Stati nazionali e principeschi l'unità religiosa comincia a scemare.
La nuova concezione del potere è assolutamente laica, tanto che i rapporti tra Chiesa e Stato cambiano fino a divenire conflittuali.
Nel frattempo la riforma protestante rompono l'unità religiosa europea e tolgono il primato alla Chiesa; nascono chiese nazionali
più controllabili dai sovrani.
La politica ecclesiastica dei sovrani si concentra sull'esclusione dei privilegi e delle immunità del clero, sull'incameramento di beni
della Chiesa e sulla soppressione di alcune sue competenze giurisdizionali.
Il diritto canonico è vigente solo se accettato dal sovrano.
In realtà la Chiesa conserva la sua importanza perchè:
viene presa da esempio → per il processo canonico e per l'organizzazione istituzionale
conserva il governo spirituale sui fedeli
c'è una preminenza assoluta del diritto canonico in alcuni ambiti (x es matrimonio)
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Grazie alla Sacra Rota Romana il diritto canonico restò uniformemente applicato.
Caratteri intrinseci del diritto comune
Il diritto comune è un diritto GIURISPRUDENZIALE perchè comprende l'opera scientifica e pratica avolta dalla giurisprudenza
dottrinale e giudicante sulle norme pe