Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 30
Storia del diritto medievale e moderno Pag. 1 Storia del diritto medievale e moderno Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia del diritto medievale e moderno Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia del diritto medievale e moderno Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia del diritto medievale e moderno Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia del diritto medievale e moderno Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storia del diritto medievale e moderno Pag. 26
1 su 30
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

► LEGITTIMAZIONE DEL DIRITTO GIUSTINEANEO COME VIGENTE

La paternità di tale diritto è attribuita a Dio, quindi esso è legale sapienza ed è l'unico diritto. Per questo è anche diritto dell'impero.

► UNIFICAZIONE ORGANICA

Il testo originario era molto complesso e pieno di contraddizioni e antinomie, con una casistica immensa. I glossatori trovarono lo

spirito delle norme e le unirono in forma sistemica.

► TRASFORMAZIONE DEL CORPUS IURIS IN DIRITTO DEL PRESENTE

[Titolo del documento]

Il diritto romano fu reso suscettibile di applicazione nella prassi del tempo grazie all'opera di mediazione dei glossatori. Il carattere

del diritto comune è giurisprudenziale proprio perchè era necessario un intermediario tra il testo e chi doveva applicarlo. L'opera di

interpretazione fu creativa.

La "Bibbia del diritto"

I glossatori considerano il corpus iuris intoccabile Bibbia del diritto, da applicare senza discussioni. Ciò deriva dalla mancanza di

senso storico, infatti vedono l'impero romano-germanico come la continuazione di quello romano e l'imperatore come la

reincarnazione dello stesso Giustiniano.

In realtà una inconscia storicizzazione del diritto romano viene attuata dai glossatori nel lorlo sforzo di adattamento di esso al

presente.

L'aequitas

L'equità è il criterio interpretativo per la giustizia del casoparticolare, che permette l'equilibrio tra diritto romano e situazione

sociale del presente.

L'universo giuridico religioso ha carattere etico-religioso = Dio ha posto nell'anima dell'uomo un lumen etico naturale che gli da il

senso del giusto e dell'ingiusto.

L'equità è la sorgente della giustizia e per diventare giustizia "in atto" deve essere tradotta in norma giuridica.

L'equità è anche il criterio del vero e dell'esatto che ci permette di valutare se una norma positiva è giusta e ragionevole. Se una

norma non corrisponde all'equità può essere sostuituita da chi l'ha emanata (sovrano), e il giurista ha il compito di creare regole di

equita laddove non eistano ma siano necessarie.

Università

La prima Università della storia nasce a Bologna per lo studio del diritto. Il terreno è fertile perchè esistevano già una scuola di arti

liberali e una scuola di notariato.

Perchè lo studio scientifico del diritto nasce con caratteri universitari?

C'era la necessità di rendere la compilazione giustineanea praticabile come diritto vigente. Ciò richiede la mediazione dottrinale di

una classe di giuristi scientificamente preparata che prepari a sua volta genrazioni successive di tecnici di alto livello. Solo uno

stabile e organizzato centro di studio poteva assolvere questo compito.

Come si sono delineati i caratteri universitari?

Chi rivelava il digesto divenne polo di attrazione di molti studenti da ogni parte d'europa anche se non c'era una scuola ufficiale.

Gli studenti cominciano a seguire le lezioni dei professori e tra i due ruoli si crea un rapporto di societas: si stabiliscono l'onorario, i

temi da trattare, l'orario delle lezioni...

Universitas = associazione di studenti raggruppati a scpo di difesa e assistenza

dei Citramontani = studenti italiani (divisi in 4 nationes)

degli Ultramontani = studenti stranieri (divisi in 13 nationes)

Ogni Universitas elegge un proprio rettore che raccoglie le collette e tiene le matricole, assistito da un collegio di consiliarii che

rappresentano le varie nationes.

Federico I emana una costituzione per privilegiare la popolazione studentesca sancendone l'autonomia nei confronti del comune: x

es con esenzione dalle tasse e immunità da rappresaglie per debiti.

Mentre le Università si diffondono in tutta europa, l'imperatore tenta di ingerirsi nella loro regolamentazione, ma alla fine è il

comune a imporre il proprio controllo sulle vicende universitarie (vincola i professori a insegnare per un tot di anni in una data Uni,

sostiene il pagamento dei loro stipendi, tassa gli studenti...) tanto che il potere decisionale degli studenti si restringe sempre di più.

Nel XIII secolo Federico II fonda l'Uni di Napoli e anche il Papa fonda proprie università. Nello stesso periodo si costituisce un

potente collegio cittadino di giuristi dottori che monopolizza l'insegnamento universitario.

Come sono organizzati gli studi?

Gli studenti frequentano un corso di 7 anni compreso di lezioni e partecipazione alle questiones.

Non ci sono singoli esami, solo la prova di laurea: una commissione estratta dal collegio dei giuristi della città assegna al candidato

2 testi di discussione (di diritto civile e di diritto canonico), lui vi si presenta con un relatore; se l'esito è positivo ottiene la licentia

ma per diventare doctor occorre sostenere una seconda fase d'esame nella cattedrale.

L'istruzione giuridica universitaria è uguale in tutto il continente europeo: il piano di studi prevede lo studio del corpus iuris civilis e

del corpus iuris canonici; le lezioni si dividono in ordinarie e straordinarie; il metodo didattico è quello scolastico (tesi, argomenti

pro e contro, solutio).

[Titolo del documento]

Lo scopo dell'educazione è formare docenti, ma troviamo doctor anche tra assessori, giudici, podestà, ambasciatori, consulenti,

arbitri, avvocati, periti...

L'unità europea dello studio giuridico entra in crisi nel 500 e si dissolve nel 700 grazie a umanesimo, gisnaturalismo e

giusrazionalismo.

La Magna Glossa

La metà del XIII secolo è il momento di maggior culmine e di crisi della scuola dei glossatori. Questo momento è segnato dalla

pubblicazione della Magna Glossa di Accursio che racchiude l'opera di 5 generazioni di giuristi.

Al centro c'è il testo giustineaneo e intorno tutte le glosse risistemate e coordinate.

La Glossa si sostituisce al testo come diritto pratico e vigente.

La scuola dei commentatori e il secolo d'oro del diritto comune

La tecnica dei commentatori è uno sviluppo della glossa, ma glossa e commento non sono la stessa cosa perchè nella scuola dei

commentatori prevale lo spirito sistemico: costruiscono una dogmatica giuridica volta a esiti pratici; sistemano il quadro dei

rapporti tra ius commune e ius proprium e tra diritto civile e diritto canonico.

Già nella seconda metà del XIII secolo i post-accursiani avevano sviluppato una attenzione per lo ius proprium e avevano sistemato

alcuni settori del diritto con intenti pratico-forensi.

La metodologia del commento ha origine in Italia nel XIV secolo e vede tra i più eminenti esponenti Cino da Pistoia, Bartolo da

Sassoferrato e Baldo degli Ubaldi.

Nelle università alla glossa si affiancano i commentari del corpus iuris.

L'età della communis opinio

Alla fine del XV secolo la scienza del diritto manifestava 2 tendenze: umanesimo e bartolismo.

Bartolismo

Tendenza legata ad esigenze forensi.

La figura più rappresentativa è quella di Gianbattista De Luca.

Si afferma il tractatus = monografia volta a contemplare in forma sistemica un settore del diritto e la relativa prassi.

Ma tra XV e XVI secolo prevale il genere letterario dei consilia derivante dall'attività consulente della giurisprudenza. Tra le varie

forme di consulenza troviamo:

consilium sapientis iudiciale = parere che i giudici dei comuni chiedevano al giurista per poi riprodurlo nella sentenza; se si trattava

di giustizia podestarile il Podestà traeva vantaggio dalla consulenza del giurista perchè durante il sindacato a cui era sottoposto a

fine mandato non gli venivano contestate decisioni prese in conformità al parere di un giurista dotto

consilia dati dal giurista alle parti, pro veritate

consilia richiesti dall'imperatore o dal pontefice per risolvere degli arbitrati

Con la scoperta della stampa aumentano le raccolte di consilia, che hanno diffusione europea. Esse sono molto richieste da

magistrati e avvocati per trovare un facsimile della soluzione da adottare nei casi della prassi.

In questo modo le opinioni dei giuristi andarono a sostituirsi al testo, ma c'enerano molte, spesso contrastanti e alcune compilate

da guristi non particolarmente capaci. Ciò produceva incertezza del diritto, per questo i giudici cominciarono a cercare la

COMMUNIS OPINIO con un metodo:

quantitativo = era communis l'opinione sostenuta da più giuristi

qualitativo = era communis l'opinione sostenuta dai più celebri giuristi

La communis opinio doveva essere rispettata come se fosse una legge ed era addirittura preminente rispetto alle altre fonti.

Ma la giurisprudenza consulente entra in crisi, i giuristi consulenti perdono prestigio e assumono preminenza le DECISIONES DEI

GRANDI TRIBUNALI. In queste corti i giudici sono esperti di diritto e giudicano in nome del sovrano. Hanno sia competenze

d'appello che in primo grado.

Grazie alla creazione di grandi tribunali in tutta europa si forma una potente casta di magistrati e gli usus fori divennero la fonte

primaria dell'ordinamento giuridico.

La giurisprudenza dei grandi tribunali aveva efficacia:

Interna = efficacia vincolante dei precedenti; la consuetudo iudicandi è preminente rispetto a qualsiasi altra fonte ed è considerata

infallibile → ciò portò a una unificazione del diritto dello Stato.

[Titolo del documento]

Esterna = le decisioni accolte da corti prestigiose hanno una tendenza espansiva, tanto che si creano usi forensi europei → ciò è

possibile perchè i tribunali applicavano prevalentemente il diritto comune e l'equità.

In ogni tribunale c'è sia una tendenza a uniformare il diritto interno che una tendenza a ispirarsi alle decisioni di provenienza

europea. Alcune corti agiscono in armonia con i programmi uniformatori del sovrano, altre no. Alcuni tribunali rispettano i propri

precedenti, altri sono più arbitrari.

Tra 600 e 700 vengono prodotte molte opere per raccogliere il materiale giurisprudenziale dei vari tribunali.

L'umanesimo giuridico

La speculazione umanistica fa ancora perno sul corpus iuris ma la visione è storicistica.

I presupposti del nuovo pensiero sono la riscoperta della personalità umana e la libertà del soggetto da ogni autorità che non sia

quella della ragione.

La speculazione umanistica inizia nell'ambiente letterario e filosofico dove si accusano glossatori e commentatori di aver

sequestrato il corpus iuris per lavorarci in modo sbagliato e astorico, nascondendo il testo originario.

Nel mondo giuridico l'umanesimo si esprime nell'interesse non verso il testo giustineaneo quanto verso il diritto romano classico

che è stato manipolato e stravolto. Nasce un interesse verso il processo formativo della compilazione giustineanea e c'è un

atteggiamento critico nei confronti del corpus iuris che met

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
30 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aornaghi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del diritto medievale e moderno e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof D'Amico Ilaria.