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PROBLEMI DI INTERPRETAZIONE
Nell'età moderna sono molti i giuristi che lamentano difetti nel mondo del diritto, causati dal particolarismo giuridico, che è dovuto alla moltiplicazione dei soggetti del diritto e che riguarda fonti di un ordinamento particolare in cui troviamo utilizzate leggi, norme, pratiche che provengono da altri ordinamenti (non l'ordinamento statuale locale ma altri).
Questa situazione confonde le idee ai giudici. I giudici, in sede processuale, tendono a utilizzare il diritto comune, non tanto la fonte giustinianea direttamente, ma le autorictates che si sono espresse su quel determinato passaggio. Questo si deve fare solo in caso di assenza di una norma specifica di diritto locale particolare per la fattispecie esaminata. Tuttavia l'interprete afferma che la norma del diritto locale non è adatta a quel caso specifico: ciò permette a loro di superare l'ostacolo e applicare direttamente il diritto comune.
Il particolarismo giuridico si traduce inevitabilmente in conflitti di norme e conflitti giurisdizionali (conflitti tra giudici diversi che ritengono di avere la stessa giurisdizione in una determinata materia) in quanto in più fonti giuridiche (normative o consuetudinarie) si collegavano più giurisdizioni (sovrane, feudali, cittadine, corporative, ecclesiastiche).
I giudici del tempo di antico regime fanno molta fatica a svolgere la loro professione perché non riescono:
- Nel coordinamento delle fonti, cioè nell'accentramento del diritto preminente applicabile al caso
- Nel ritrovamento della norma in quel diritto
- Nell'interpretazione della norma medesima la libertà portava i giudici a interpretare leggi in maniera diversa
Per quanto riguarda la giurisprudenza (ovvero l'interpretatio) in Europa a partire dal 1500 troviamo interventi legislativi diretti a limitare l'uso smodato e incontrollato delle autorictates.
parla di provvedimenti antigirisprudenziali del potere pubblico
Da un sistema "giurisprudenziale" (dottrinale) si vuole passare ad un sistema "legale".
Nel 1500 ci si rende conto che è il caso di ridurre almeno in tribunale il ruolo della dottrina, l'uso delle comune opiniones.
Il passo successivo sarà quello di impedire ai giudici di motivare la sentenza sulla base della dottrina.
-> Si arriva attraverso il 1500, 1600 allo scontro tra legge e interpretazione, e scontro tra legge e dottrina. ? Pagina 45 di 68
GIOVANNI DE LUCA (1614-1638)
Critica il mos italicum.
Lavora come avvocato e giudice nella Rota romana.
Sostiene che la legge del principe è il diritto comune all'interno di ciascun ordinamento.
Propone quello che sarà definito diritto patrio.
Afferma che il diritto romano deve essere applicato con il consenso del principe.
Lascia un'ampia produzione giuridica.
Opera: IL DOTTOR VOLGARE
E' un'opera scritta
in lingua volgare. La novità dell'opera è quella linguistica, visto che il diritto comune si scriveva in latino. Si utilizza la lingua italiana per far conoscere il diritto comunque anche al di fuori dell'ambiente forense.
Nell'opera De Luca propone una scala gerarchica delle fonti di diritto comune. Secondo l'autore le decisioni dei grandi tribunali devono avere un ruolo prevalente.
Opera: IL CAVALIERE E LA DAMA
Nell'opera l'autore propone una riflessione sulla centralità dei giuristi nel governo e nella società. Il primo confronto è tra i giuristi e i politici. Secondo De Luca il giurista deve coltivare competenze politiche tanto quanto il politico deve coltivare competenze giuridiche ma con una sola differenza: le competenze giuridiche si studiano sui libri e sulle carte processuali, mentre il sapere politico si acquista leggendo e vivendo.
L'autore parla di due tipi di leggi:
- Leggi in senso stretto di diritto comune
- Leggi in senso lato di diritto comune
Leggi della convivenza
L'autore inoltre è convinto della necessità della giuridicità cetuale specifica della nobiltà.
I nobili seguono una loro legge che si impara vivendo da nobile e interiorizzandone i valori e principi dalla nascita e nel lungo esercizio di pratiche guidate da maestri.
GIAN VINCENZO GRAVINA (1664-1718)
Fa parte del movimento culturale definito come neo-umanista.
Contribuisce alla fondazione dell'Accademia dell'Arcadia.
L'accademia propone un recupero della purezza della poesia italiana in nome dell'equilibrio classico, nella ricerca di una misura intesa come reazione agli eccessi barocchi del 600.
La concezione di Gravina del diritto è quella di un diritto semplice e puro, liberato dalle pesantezze della casistica e dell'interpretazione di stampo scolastico, senza più abusi dialettici.
Il corpus iuris resta il fulcro della formazione giuridica in quanto espressione di principi di ragione.
programma giuridico il fine è la ricerca della ratio logica e giuridica delle fonti e, quindi, al raggiungimento della corretta interpretazione della norma.
Gavina distingue 3 generi di civitas:
- Semplice
- Mista:
- Assume tre forme a seconda che la sovranità risieda:
- In una sola persona —> Regnum
- In un piccolo gruppo di persone —> Status optimatum
- Nell'intera comunità —> Respublica
- Perturbat
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LUDOVICO MURATORI (1672-1750)
La cultura italiana di antico regime la si può riassumere nella figura di Muratori. Diventa direttore della biblioteca privata del duca estense ed è noto soprattutto per essere l'editore della raccolta "Rerum italicarum scriptores".
DIFETTI DELLA GIURISPRUDENZA
La sua opera I ricopre una posizione di primo piano nell'evoluzione del diritto moderno. L'opera è articolata in 20 capitoli. L'autore rappresenta una possibile riforma e modernizzazione
fondata sulla disponibilità delle strutture tradizionali a un cambiamento progressivo. Muratori sostiene che la crisi del diritto e della sua certezza dipende dalle modalità delle opinioni degli interpreti, giudici e giuristi, il cui operato è riassunto nel termine giurisprudenza. Individua poi 2 difetti della giurisprudenza: Intrinsechi-ineliminabili: 1. Le norme giuridiche non possono essere mai chiare perché dannoin interpretazioni diverse tra loro. Ciascuna norma non può prevedere tutti i casi che la realtà presenta concretamente. Muratori suggerisce al sovrano di scegliere come giudici persone preparate, oneste e timorate di Dio. Estrinsechi-eliminabili: 2. Dipendono dal comportamento degli operatori giuridici. Non sono un esempio le communes opiniones. L'applicazione del diritto è arbitraria, in quanto si basa sulla scelta compiuta da giudici tra le varie opinion. Tra i vari difetti si può intervenire con rimedi attuabili, il sovrano.deve limitare le opinioni dottrinali e eliminare la libertà incondizionata dei tribunali. Il sovrano deve nominare una commissione di giuristi e di esperti con il compito di risolvere una volta per tutte i problemi che nella prassi appaiono più complicati e raccogliere tutto in un codice.Pagina 47 di 68
IL PROBLEMA CRIMINALE (1000-1500)
Nella prima età moderna un ambito che richiede interventi urgenti è il problema criminale. L'affermazione delle forme statuali comporta un'allargamento della giustizia criminale di apparato. La soluzione giudiziaria, incentrata sull'erogazione di una pena, coesisteva con una varietà di pratiche sociali pacifiche o violente.
Bisogna sottolineare che il basso medioevo è caratterizzato da un'impotenza della giustizia criminale, a causa della carenza di un apparato poliziesco abbastanza diffuso e organizzato. Si impone così, nell'età dei supplizi, un uso politico della pena ad
dell'onore è fondamentale per la nobiltà, poiché rappresenta il valore più importante per questa classe sociale. L'onore è strettamente legato alla reputazione e al rispetto che gli altri membri della nobiltà hanno nei confronti di un individuo. La perdita dell'onore può portare a conseguenze gravi, come l'esclusione dalla società nobiliare o la perdita di privilegi e titoli. Pertanto, la nobiltà si impegna a difendere il proprio onore attraverso duelli, vendette e altre forme di giustizia privata. Inoltre, la nobiltà ha il potere di confiscare l'intero patrimonio personale e familiare di un criminale, rappresentando così una minaccia reale per i criminali. La nascita della scienza del diritto criminale rappresenta una delle novità più importanti dell'età moderna. La prima trattazione autonoma di diritto e procedura penale si trova nell'opera di Alberto Gandino "TRACTATUS DE MALEFICIIS". Nel XVI secolo, diversi atenei italiani istituiscono una lectura criminalium, dopo che Bologna inaugura per la prima volta una lectura de maleficiis nel 1509. È significativo che la prima cattedra di diritto penale sia stata istituita proprio a Bologna, una città in crisi istituzionale ma ancora considerata un importante centro di studi giuridici.d'onore ha costruito la nobiltà nell'età moderna. La scienza d'onore è una scienza produttiva, in quanto produttrice di norme di ceto. Il ceto nobiliare ambisce a un proprio diritto e a un proprio tribunale duellare fondato sull'equità e sulle consuetudini cavalleresche analoghe all'equità e alle consuetudini mercantili.
Vi è un nesso tra il diritto dei mercanti e il diritto dei nobili. I tribunali nobiliari esprimono modalità comportamentali. Tali pratiche manifestano violenti atteggiamenti nobiliari in due direzioni: contro il potere statale e contro il disconoscimento della propria leadership da parte degli altri ceti.
Il duello e la pace d'onore sono gli istituti in cui maggiormente si lega l'ethos (regola/norma di vita) nobiliare e la sua autocoscienza cetuale. Si forma così la scienza d'onore. Ai giudici si affianca una categoria, detta professori d'onore.
Nella
costruzione del duello giudiziario d'onore i giuristi di diritto comune pongono al centro una tecnica e neutrale giurisprudenza. I giurati intendono costruire un'organica procedura giudiziaria caratterizzata dall'oggetto ma pur sempre fondata sui principi giuridici ricavati dal diritto comune. Al contrario, i non giuristi, costruiscono il duello intorno al concetto di onore sociale del ceto nobile. Nell'argomentazione dei professionisti d'onore si trova l'intuizione di una sostanza (l'onore) e non l'applicazione di una regola. E' anche consona però l'argomentazione per via di precedenti e consuetudini. L'appartenenza alla nobiltà si esprime nella condivisione e nell'osservanza di un codice comportamentale, che si riassume nel concetto di onore, innato privilegio dei soli nobili. Gli appartenenti agli altri ceti possono nascere buoni, ma non possono mai essere uomini onorati di onore in.