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La storia dell'azienda RIMA

Altra azienda, gestita da Rinaldi, che acquisisce importanza negli anni '50, esisteva già e faceva mobilimetallici da ospedale, sedie da bar... nell'immediato secondo dopoguerra entra nell'azienda il figlio di Rinaldi, Gastone Rinaldi che è fissato con le sedie e trasforma l'azienda del padre in un'azienda che fa solo sedie. Gastone guarda quello che fanno in America e prova a sperimentare tutte le possibilità che la tipologia possa avere, sia nell'ambito domestico che pubblico. Prova a sperimentare tecniche tipiche dell'azienda, con il metallo, e ripropone una seduta simile a quella di Knoll con un reticolo metallico. Fa anche qualche divano-letto, sedute impilabili quindi dedicate sia per uno spazio domestico che pubblico con una struttura in tondino metallico, e finiture del piano di seduta e schienale diverse, intrecciate, in metallo o legno. Aveva voglia di realizzare poltrone, divani... con tecniche diverse.

Dalle solite nell'ambito della tappezzeria, il divano Saturno è fatto da pochissimi elementi: da due fasce metalliche, una che forma la gamba posteriore e la cornice della seduta, l'altra che fa da gamba anteriore e cornice dello schienale, questi due elementi sono legati tra loro da dei fili elastici metallici, come delle molle, poi c'erano dei classici cuscini in gommapiuma rivestiti di tessuto. La Chaise di Eames per Miller influisce sulle idee di Rinaldi di fare una seduta con un poggiapiedi, è una versione meno sofisticata e più comoda. La Rima non esiste più oggi. Gran parte delle aziende italiane negli ultimi 20 anni si sono ridate alla riedizione di oggetti passati, le sedie di Rinaldi vengono rimesse in produzione da Poltrona Frau nel 2013.

POGGI Azienda di falegnameria, resta circoscritta come numeri di produzione ma fa un'importante collaborazione con Albini che metterà a punto dei mobili, oggi rimessi in produzione da

Cassina, uno tra questi è il Cicognino, un tavolino con tre gambe, una delle quali è allungata per poterlo trasformare facilmente, una libreria componibile fatta con montanti verticali attaccati al soffitto e alla parete, e poi una chaise longue a dondolo. Cassina rimette tutto in produzione e anche la libreria veliero, che Albini aveva realizzato solamente per casa sua e un altro esemplare che era andato perso.

DINO GAVINS

Personaggio esuberante, creativo, era un tappezziere e falegname che voleva caratterizzarsi con una sua produzione, inizia a produrre oggetti anonimi: la Tripolina nel '50 che ricordava una seduta campale dell'esercito e il classico tavolo da officina. Poi Gavina comincia a intercettare il mondo del progetto, aveva realizzato degli arredi per il pittore Lucio Fontana e proprio grazie a lui Gavina conosce degli architetti, farà un sodalizio con l'architetto giapponese Takhama, con il quale realizza mobili di qualità.

razionalità e logica di funzione, caratteristiche ricorrenti nei progetti di Gavina, il quale fa sempre oggetti molto comprensibili, di facile lettura. Successivamente lavorerà con architetti italiani, tra i quali Piergiacomo Castiglioni, con il quale progetta nel '59 la sedia Lierna, per una casa di vacanze di Castiglioni, ne fa 8 esemplari per un tavolo da pranzo ma poi viene abbandonato questo progetto, lo schienale curvato ti faceva mantenere la posizione corretta, poi Castiglioni la ripropone per Zanotta in metallo e la chiama Irma, nel 2014 invece viene riproposta da Meritalia in diverse colorazioni, è una sedia che comunque può essere usata solo ad un tavolo da pranzo. OLIVETTI Faceva anche arredi da ufficio tipo contenitori per le pratiche. I BBPR propongono degli arredamenti all'azienda nel '60: librerie, armadiature, scrivanie componibili, caratterizzate tutte da piedi in gomma che garantiva una tenuta stabile del mobile. A questa data il

settore dell'ufficio non veniva considerato da nessuna azienda, chi cercava un arredo da ufficio doveva andare dal mobiliere.

LIPS VAGO Nata nel 1910 dall'incontro tra un abile fabbro di Milano e un'azienda olandese con connotazioni più industriali, fanno scaffalature metalliche per archivi, libri... vengono realizzate per il mondo pubblico, solo verso il '60 progettano la libreria Congresso che ebbe fortuna nel mondo domestico o ambienti di lavoro privato.

L'azienda Paoli vende e produce oggetti in paglia, si rende disponibile per fare delle sedute contemporanee, hanno diversi modelli, sono edite in numeri limitati, tra queste una seduta in tondino di ferro e l'intelaiatura in filo di nylon delle racchette da tennis, questa seduta fu oggetto di un caso increscioso: nell'83 viene proposta da due progettisti che l'avevano copiata.

ROBERTO MANGO Era un architetto che in questi anni si trova in America dove lavora, fa il corrispondente per

Domus e comedesigner per alcune aziende, propone di recuperare degli artigianati, quelli della Bonacina, del giunco, voleva usare le possibilità del materiale per creare prodotti moderni. Su una rivista di quegli anni si dice che Eames con un guscio di plastica e 5 gambe aveva fatto la famosa sedia Eames, potevano però essere trovare altre soluzioni di gambe, gli italiani volevano rinnovare, migliorare… nel dopoguerra la ricerca di uso sulle materie plastiche ricomincia e va dalla tanica, che viene studiata da Menghi che la rende più comoda rispetto a quella in lamiera, a tutto il mondo dell'oggetto d'uso come tazze, contenitori…

KARTELL

Viene fondata da Giulio Castelli nel '49 e vuole creare un'azienda che applichi i materiali plastici nel prodotto d'uso, il primo prodotto della Kartell viene progettato dal designer Menghi e Barassi che poi fonderà l'Arflex, si tratta di un portasci e di un lega bagagli realizzato

con il nastrocord della Pirelli ed elementi metallici, era molto pratico da usare, sia il lega-bagagli che il portasci si montavano facilmente e non rovinavano la carrozzeria dell'automobile, ciò permette a questi due oggetti di avere un successo immenso. Gino Colombini diventa progettista della Kartell e lo rimane per tutti gli anni '50, con Castelli decidono di applicare le materie plastiche al piccolo oggetto d'uso che già esistevano in altro materiale e che fatti in materiale plastico potevano migliorare la vita della casalinga, erano più leggeri. Plastica significa produzioni di serie perché richiedevano uno stampo e gli stampi costano tanto, bisognava quindi per forza pensare a oggetti di largo consumo. Facevano secchi, portaghiaccio, catinelle, caraffe termiche con una doppia parete per mantenere la temperatura, oggetti per lavare la calzamaglia per non romperla, oggetti per asciugare l'insalata, spremiagrumi, cestini per portare il

cibo a scuola che sostituiva il cestino di vimini(non ebbe successo perché era troppo piccolo e costava più di quelli in midollino). Verso la fine degli anni '50 la Kartell si apre ad altri settori oltre a quello casalingo, in particolare a quello dell'arredo.

LUCE
Di aziende che si occupavano di luce in questi anni non ce n'erano, l'unica era l'Arteluce di Gino Sarfatti, studia lo snodo, l'articolazione dei bracci della lampada sono la qualità dei suoi prodotti; voleva creare un effetto di luce diffusa, con delle soluzioni dove la calotta spara la luce su un disco e il disco la riflette intorno. Novità di questi anni erano i tubi a neon, che Sarfatti usa in uno dei suoi prodotti.

Sottsass progetta una lampada in cui l'utente doveva spostare la calotta e capovolgerla a seconda di come voleva la luce, diretta o proiettata, tuttavia era di metallo quindi scottava, bisognava scegliere la luce prima dell'utilizzo.

MANIGLIA

Ci sono diverse aziende che se ne occupano, una di queste è l'Olivari. La maniglia più "intelligente" è quella in basso a destra della slide, pensata da un'azienda che lavora l'alluminio e pensa ad una produzione seriale di questa maniglia. Una maniglia deve essere non invasiva, un oggetto neutro perché non deve sovrastare l'ambiente stesso, è un piccolo particolare ma estremamente caratterizzante. Un oggetto che è scomparso dal nostro quotidiano è il seltz per fare l'acqua gasata, prima non esisteva l'acqua gasata in bottiglia. Alessi in questa data è una grande azienda che lavora i metalli e fa oggetti per comunità, aveva una torneria, una fonderia, faceva vassoi, caffettiere, bombe... oggetti in acciaio e alluminio per grandi cucine. Comincia negli anni '50 a diversificare la produzione e intraprendere altre strade, inizia a collaborare con dei designer, tra iquali Luigi Massoni che progetta un secchiello per ilghiaccio e shaker che andavano bene sia in ambito domestico che pubblico.In questo periodo si cominciano a fare servizi di posate.L'oggetto di Sambonet è una pesciera, sono due valve in acciaioin cui mettere il pesce oppure poteva essere usato come duevassoi separati, molto elegante e funzionale. Gariboldi era ilsuccessore di Ponti in Ginori, in foto c'è un suo servizio di piattiche occupa poco spazio, molto compatto e quindi ottimo per lenuove case che sono più piccole. La televisione arriva in Italia nel '54 ma molte famiglie nonpoterono permettersela fino alla fine degli anni '50, venivanoquindi messe nei cinema per permettere a tutti di guardare iprogrammi. Uno dei primi televisori è quello pensato daSpadolini per la Radio Marelli, era estremamente contenuto nelprezzo. Nella stanza in cui veniva messa la televisione l'arredoera in funzione di essa, uno dei primi modelli.però era su un mobile con le ruote, ciò significa che il suo ruolo non era così determinante nel palcoscenico domestico, la si spostava quando la si voleva vedere e basta. Nel mondo della cucina le aziende cominciano a proporre un arredo di cucina fatto su unità componibili, con una divisione tra basi e pensili, i contenitori/armadiature presentavano una qualche comodità. Erano armadiature in lamiera, mentre la formica andava a caratterizzare i piani dei tavoli delle cucine: la formica erano dei fogli di carta imbevuti di resina fenolica con cui si rivestiva il legno, la resina dava resistenza al calore, agenti chimici e abrasione, permetteva il colore, inizialmente caratterizzò solo i tavoli, negli anni successivi anche altre componenti. Già negli anni '50 alcune aziende si occupano di elettrodomestici: frigorifero, lavatrice, zona cottura a gas... uno di questi marchi è la Ignis, realtà lombarda il cuin sistema di produzione efficiente che gli permette di abbassare i prezzi e rendere i frigoriferi accessibili a un pubblico più ampio. La sua azienda diventa presto leader nel settore e si espande a livello internazionale. Oggi, l'azienda di Giovanni Borghi produce una vasta gamma di elettrodomestici di alta qualità, tra cui fornelli a gas, frigoriferi, lavatrici e molto altro. La sua dedizione all'innovazione e alla qualità ha reso il marchio Giovanni Borghi sinonimo di affidabilità e prestigio nel settore degli elettrodomestici.
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Publisher
A.A. 2019-2020
163 pagine
8 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/17 Disegno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nicole1908 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del design e dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Tonelli Maria Cristina.