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La storia delle macchine da scrivere Olivetti
ADINel '56 nasce l', commissione che gestisce la disciplina, e il premio passanella sua gestione. Olivetti continua a lanciare proposte di miglioramento delle macchine daMultisummacalcolo, soprattutto come avviene nel caso della , elettrica, ingrado di svolgere le 4 operazioni, scrivente e giudicata come una dellemigliori dal punto di vista internazionale. Durante la ricostruzione presentaLetteraanche macchine da scrivere da ufficio e private, come il modello22 Nizzoli. Utilizza come designer della forma e nella Lettera 22 si studianoi rapporti dimensionali delle componenti, con attenzioni ergonomicheall'atto. La robustezza, nel senso di durata e qualità, della macchina èindubbia anche se il peso del prodotto rimane alto essendo una macchinaportatile (3,7 kg), con una valigetta per trasportarla. Ha precisione deimartelletti di stampa, per cui non c'è necessità di battere con una fortepressione i tasti e ha una funzione extra:
può scrivere senza inchiostro. La comunicazione è ben studiata. Ha una tastiera limitata (es. 1 si può scrivere con la lettera L) e diverse funzioni (es. scrittura con diversi inchiostri). Negli anni '50 non si sa cosa il mercato possa accogliere quindi si vede una grande sperimentazione di forme e materiali, appoggiata alla circolazione internazionale di idee, soprattutto americane e scandinave. Accanto alla sperimentazione di forme, materiale, nuovi tipi di produzione, c'è la voglia delle aziende di costruirsi una propria immagine, attraverso anche una comunicazione adeguata. Molte aziende premiate dalle riviste all'epoca sono anche artigianali, come Azucena, tuttora esistente e creata da architetti nel '47, per primo Caccia Dominioni. Questi architetti si ritrovano nel periodo dell'immediato Dopoguerra delle aziende come interlocutrici per gli arredi delle proprie architetture: loro editano i mobili e gli artigiani li realizzano.limitato, ma la qualità dei pezzi è buona. Nel 2018, l'azienda viene acquistata da B&B, che a sua volta era stato acquistato da un fondo di investimento guidato da Bonomi nel 2015. Nel 2019, Bonomi entra a far parte di un gruppo americano che si occupa della produzione e distribuzione. Pietro Fornasetti diventa così un marchio che unisce l'artigianato e l'industria. Fornasetti, un grafico e pittore scoperto da Ponti alla fine degli anni '30, collabora con lui e pubblica i suoi lavori su Domus. Insieme, realizzano una serie di mobili decorati. Nel corso degli anni, nella sua galleria, Fornasetti presenta mobili particolari come paraventi, piccoli oggetti e sedie molto originali. I mobili non seguono uno stile specifico, ma sfruttano stili diversi in base alla domanda di mercato. I prezzi dei pezzi sono molto accessibili, ma la qualità è comunque elevata.Il testo fornito è stato formattato utilizzando i seguenti tag HTML:
elevato e il tutto rientra nella categoria degli oggetti di lusso. Venini
Altre realtà artigiana artigiana è quella dell'azienda, che lavora il vetro, Paolo De Polio il caso di che possiede una piccola azienda in cui smalta a fuoco su metallo, riprendendo una tecnica antica molto difficile da sfruttare su piccoli contenitori, ciotole... una volta che Ponti lo scopre, cerca di spingerlo verso la produzione di lastre in metallo con difficoltà tecniche e realizzative importanti da porre in ambienti pubblici, navali... In questo periodo si ha la valorizzazione della manifattura artigiana sia Mollino nelle tecniche sia nelle forme. Nel panorama torinese si contempla, che porta avanti progetti propri insieme ad artigiani, legati alla lavorazione del legno. Lui è un progettista a tutto spettro, di architetture, di interni, usa la fotografia per presentare le sue architetture e in maniera privata. La ricerca che fa è sulla tecnica di curvatura del compensato,
Particolarmente sottolineata dalle pubblicazioni sugli esiti della produzione scandinava. Si sposa con gli esiti delle architetture d'interni. Ico Parisi appare frequentemente nelle pubblicazioni delle riviste del periodo. È comasco, si forma nello studio di Terragni nella seconda metà degli anni '30, prende una laurea in architettura nel '50 a Losanna, lavora come architetto e diventa progettista di mobili con la moglie. Lavora per un'azienda di mobili MIM di Roma, la , che utilizza designer importanti. L'azienda viene chiusa nel 2000 e sposta la produzione in Bulgaria, compare poco anche sulle riviste. Lo studio che fa Parisi sulle è simile a quello che fa Ponti per la superleggera. Pensa anche a sedute comode per ufficio e scaffalature componibili, a soluzioni a serie limitata come tavoli in marmo o divani dalle forme sinuose.
Spadolini Vengono pubblicate realizzazioni di , progettista fiorentino che opera Magneti Marelli e Aziende di
elettrodomestici.a Milano, lavorando per la Fa proposte innovative a realtà artigiane come librerie aperte e componibili. Una delle sue soluzioni riguarda un tavolo che nasconde una struttura apantografo che può trasformarsi da tavolo da pranzo a tavolo per lavorare in piedi. Bonacina è un’azienda lombarda che si occupa della lavorazione del giunco, con produzioni alte. All’inizio degli anni ’50 cerca di rinnovarsi, agganciandosi alle realtà di progettisti milanesi, come Albini, Zanuso, per ridisegnare le sue produzioni. Albini ripropone forme che già presentava ad altre aziende, declinate in giunco. Una delle realizzazioni che riscuote maggior successo è la disco volante. Bonacina è legata anche alla realizzazione di macchine giocattolo per bambini, come la disco volante, di Raffaella Crespi, ispirata all’Alfa Romeo. Il giunco è un materiale adatto ai bambini perché assorbe i colpi senza ricevere danni. Zanusoripropone linee e forme già applicate alla ricerca del mobile fatta per altre aziende. Pirelli ricerca le potenzialità della gommapiuma, utilizzata soprattutto nei materassi, cercando di allargarne le applicazioni: negli anni '30 viene utilizzata per creare sedute comode per mobili di metallo. Dopo la Guerra la ArflexPirelli aiuta economicamente la nascita della Arflex, nata dall'unione di tre tecnici della Pirelli stessa, con le giuste conoscenze tecniche per studiare le possibilità applicative del materiale. La pubblicità della Pirelli menziona molte delle sedute realizzate da Arflex. Una delle prime uscite riguarda un sedile auto che si può adattare al sedile della FIAT topolino del momento ('51-54) con la possibilità di essere ribaltabile e sfoderabile/lavabile, su progetto di Carlo Barassi. Le riviste degli anni dedicano rubriche all'applicazione della gommapiuma per cercare di valorizzarla al massimo. La prima collezione di mobili.Arflex fa capo a una serie di progettisti milanesi, alla cui testa sta Marco Zanuso. I tecnici della Arflex inventano una modalità di processo produttivo veloce e non industriale in cui la struttura della seduta fosse fatta di legno o ferro, un piano di seduta e schienale fatti con un nastro semilavorato Pirelli, il Fordaltro, nastro sandwich di iuta e gomma in grado di creare una struttura di contenimento (cedevole) e un rivestimento in gommapiuma in quantità differenziata a seconda della forma desiderata. Uno dei primi modelli studiati da Zanuso è quello della poltrona Lady, una variazione della Dell Chair. Una versione successiva di questa è la poltrona Martingala, dalla forma più avvolgente, meglio studiata, con un tessuto di rivestimento ripreso sul retro, mutuato dal mondo della moda, appunto, la martingala, espediente utilizzato nei cappotti per riprendere il tessuto sul retro rendendo più confortevole il movimento del tessuto sulla spalla.
Il tentativo di ingentilire la seduta serve a rendere bello il movimento della poltrona anche dietro. Zanuso viene conosciuto come un designer più attento alla tecnica che alla forma, anche se Trabucco, suo allievo, sosteneva che da parte sua si sentisse forte l'afflato formale, la tendenza a concentrarsi sulla forma. Meno formalista divano Sleep-o-matic è più tecnico è il suo, sempre per Arflex, trasformabile in letto. La doppia funzione del prodotto viene ben studiata perché Zanuso applica un trasferimento tecnologico: il meccanismo del piano di seduta del divano è comune nelle carrozze ferroviarie del tempo. È facile allontanare il piano di seduta del divano dallo schienale in modo da garantirsi una comodità per dormire. Zanuso offre ad Arflex anche la possibilità di pensare al mobile componibile, già diffuso, di provenienza americana. Pensa a un divano singolo, componibile in più configurazioni, anche ad angolo.Offerte occhieggiano a una borghesia colta e con possibilità di spesa. Albini poltrona Con l'azienda mette in produzione una versione della in legno Fiorenza e gommapiuma, la, per poi aprirsi ad altre soluzioni con diversi progettisti, come BBPR. Cassina è un'azienda già esistente (primo '900): nel 1927, alla morte di Amedeo Cassina, viene ereditata dai fratelli Umberto e Cesare, l'ultimo dei quali risulta essere particolarmente importante, avendo un grande ruolo di sostegno al design. L'azienda vende vari sistemi del tempo ma già negli anni '30 si collega al mondo del progetto milanese con progetti su comanda. Lavora bene il legno, sta attenta alla qualità, cerca anche di occuparsi per gli arredinavali (emblema del progetto di un paese). Negli anni '40-'50 cerca di creare prodotti più moderni, in rapporto con progettisti, in particolare privilegiando Ponti, che crea modelli e spinge ad essere aiutato.
Nell'esperimentazione (es. volontà di ribadire l'importanza della Chiavarina). Negli anni '50 la Chiavarina continuava a fare sedute, meno usuali, simili alle sedute di tipo scandinavo: l'idea della seduta leggera colpisce Ponti. Il progettista vuole rivedere il modello delle sedute scandinave, proposte continuamente dalle riviste, con logiche di produzione in serie e di confortevolezza della seduta stessa. Sulla base di queste suggestioni, Ponti pensa alla Superleggera, da far realizzare da Cassina, responsabile degli esempi della Chiavarina e delle influenze del mondo scandinavo nei tipi di sezione ridottissima e vagamente trapezoidale della gamba. Sempre da Cassina vengono editati i mobili che entrano a far parte dell'arredo delle case progettate da Ponti. L'apertura a Ponti non limita l'entrata anche di altri designer, come Ic