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L’EPOPEA DEL DESIGN IN ITALIA
(PARTE PRIMA)
L’ITALIA PRIMA DEL ‘45
In Italia all’inizio del ‘900 le innovazioni in campo industriale riguardavano
principalmente beni di consumo come automobili ed elettronica. Oggetti come arredi e
prodotti casalinghi erano legati ad una produzione artigianale.
1929 Crisi che arrivò anche in Italia, ma già dalla seconda parte degli anni 30 la
situazione migliorò e iniziarono a formarsi delle piccole e medie imprese.
POSSIBILE DOMADA D’ESAME: SPECIFICITA’ DEL CASO ITALIANO, PERCHE’ E’ ANDATA
COSI’? PERCHE’ PROPRIO IN QUEGLI ANNI? PERCHE’ PROPRIO IN ITALIA?
Il modello italiano è un modello flessibile ed è proprio questo che lo rende speciale; a
livello economico/industriale non prevede grandi colossi industriali ma piccole
fabbriche che richiamano ancora l’artigianato.
In questo periodo in Italia il design non riesce ad essere svincolato dalla tradizione, dal
contesto architettonico nel quale è inserito, rimanendo soltanto un frammento
organico di un’architettura. Questo aspetto rappresenta da una parte la difficoltà del
design italiano a innovarsi, ma dall’altra la caratteristica principale del design italiano
composto da oggetti sempre personalizzati e contestualizzati, mai standardizzati, e
quindi per questo sempre in bilico tra industria ed artigianato.
Per favorire la crescita del settore industriale lo stato italiano agevolò le industrie a
livello economico (statalizzazione dell’industria) causando però la mancanza di
autonomia di queste che risentirono della lentezza dello Stato.
In questo periodo vi era l’autarchia, cioè la chiusura dei rapporti commerciali con
l’estero. Questo costrinse le aziende a cercare materiali sostituti.
1933 Arriva in Italia il mobile a tubolare metallico che rappresenta un elemento di
modernità (10 anni dopo il Bauhaus), anche se era difficile ottenerlo per via
dell’autarchia.
La produzione italiana è dichiaratamente per la classe alto-borghese, senza finzioni di
“design per tutti” come avveniva per esempio in Germania.
In questi anni la ditta lombarda Columbus ottiene il brevetto per produrre mobili del
Bauhaus e di Alavar Aalto.
Si sviluppa una corrente razionalista capeggiata da Terragni, Figini e Pollini che si
basava sul moderno come distacco totale dal passato. Gio Ponti invece era convinto
che ci dovessero essere comunque dei legami con la tradizione passata.
1936 VI Triennale. Abitazione di Gio Ponti (salotto molto formale) e Sanza da Letto di
Guglielmo Ulrich (ambiente borghese Art Deco).
1940 VII Triennale. Il tema centrale della mostra è la produzione in serie, che si
sviluppa soprattutto al nord.
Nel periodo del dopoguerra l’Italia conoscerà diversi cambiamenti a livello concettuale
e pratico, nel contesto industriale.
L’ITALIA DEL DOPOGUERRA (DAL 1945)
Tema centrale Rivoluzione dell’oggettistica e diffusione della stessa anche tra le
famiglie meno abbienti.
Contesto Italia del dopoguerra. Boom di auto e motorette; filosofia dell’automobile
per tutti.
Caratteristiche del “Bel Design” italiano dopo il 1945: manodopera di tradizione
artigianale (che ancora permane), cultura industriale soprattutto al nord (novità) e
tradizione colta dell’architettura razionalista.
1947 VIII Triennale diretta da Piero Bottoni (esponente della cultura razionalista).
Quartiere sperimentale QT8 a Milano: proposta di arredo di qualità per tutti (novità).
1948 I razionalisti, una volta scoperta l’impossibilità di riformare la società, si
limitarono a produrre oggetti autonomi staccandosi dall’architettura (il design diventa
autonomo).
1951 Lo Stato fa un’inchiesta sulla povertà in Italia scoprendo condizioni disumane.
Gli architetti razionalisti intervenirono per migliorare queste condizioni (novità).
Dopo la guerra diverse aziende cambiarono settore di produzione riciclando i materiali
per produrre oggetti per la vita i tutti i giorni.
Come la Isetta anticipava il mondo delle city car la 600 Multipla della Fiat anticipava le
multispazio/monovolume.
Restyling degli elettrodomestici bianchi (da cucina) che abbandonano lo Streamlining e
adottano lo stile della scatolarità. Le cucine diventano componibili componendosi di
pareti organiche (ad esempio abbandono dei frigoriferi bombati).
Gli elettrodomestici bruni (TV, telefoni, ecc…) entrano nei salotti prendendo il posto,
ad esempio, dei caminetti. Pierluigi Spandolini inventa il “Movision” che è un televisore
portatile senza riduzione dello schermo (dimensioni dello schermo “normali”),
massimo del comfort.
Le 3 caratteristiche che connotano il design italiano sul lungo periodo sono:
- La crescita dell’industrializzazione (migrazione a nord, economia capitalista,
motorizzazione di massa e diffusione di elettrodomestici grazie all’innalzamento
dello stile di vita; gli oggetti diventano status symbol, non vengono comprati
solo per l’utilizzo);
-Le piccole imprese negli anni ’50 avviano una produzione meccanizzata pur
restando ancora artigianali;
-Sodalizio tra architetti ed imprenditori (diventano cosulenti/art-director delle
aziende);
Nel 1955 viene istituito il “Compasso d’oro”: premio assegnato per il raggiungimento
dell’obbiettivo di coniugare forma e funzione.
Sta avvenendo un processo per il quale il design si distacca dall’architettura (rivista
“Stile Industria” inaugurata nel 1954, che racconta lo stile dell’industria e quindi solo
del design). Le industrie iniziano infatti a dedicare attenzione all’estetica dei prodotti,
legata alla funzione di essi.
1957 Mostra ”Colori e forme nella casa d’oggi” dei fratelli Castiglioni, che
evidenziano la commistione tra storia e modernità,delinenado una modernità
complessa data da: libertà di scelta, sottile ironia, provvisorietà, accidentalità (es:
sedile di un trattore usato come seduta in un interno).
1958 Torre Velasca dello Studio BBPR (Milano), grattacielo che somiglia ad una torre
medievale (si punta alla modernità guardando al passato);
1945/55 Sedia Superleggera di Gio Ponti, sedia dalle forme lineari e semplici,
caratterizzata da una grande leggerezza e oggetto di studi e perfezionamenti.
In questi anni continua creazione di oggetti che si stagliano tra ironia e racconto del
passato, e iniziano a istituirsi nuove aziende per la produzione di mobili.
Per esempio:
-AZUCENA (1947): Luigi Caccia Dominioni (1913-2016) e Ignazio Gardella (1905-
1999) fondano l’azienda che si occupa della progettazione degli edifici e del loro
arredamento (creazione di campionari di mobili che guardano al futuro senza
dimenticare il passato). Si basa su una produzione meccanizzata, anche se in
numero limitato, quindi non ancora seriale. I prodotti sono dedicati alle classi
agiate della borghesia milanese (dove compravano i mobili gli operai negli anni
50?). Tra i prodotti più celebri si ricordano: sedia Catilina, divano a fasce
cromate (simile al Grand Comfort di Le Corbusier) e lampada Base Ghisa di
Caccia Dominioni; casa alle zattere di Venezia (che presentava la difficoltà di
costruire del “moderno” sul Canal Grande), lampada Arenzano, libreria
componibile di Gardella.
-BRIONVEGA (1945): Ha collaborato con Albini e Zanuso. Realizza
prevalentemente apparecchiature elettroniche di nuova tipologia come ad
esempio: televisore Orion (Albini, 1961/62, spezza il materiale solitamente
utilizzato per i televisori attraverso una fascia in legno), televisore Algol (Zanuso
e Sapper, 1964, progettato per essere guardato da terra; si rivolge alla nuova
conformazione ergonomica e culturale dell’epoca che presentava una nuova
modalità più disinvolta di vivere e quindi una nuova generazione dell’idea di
benessere), radio Cubo (Zanuso e Sapper, 1964, forma totalmente nuova e
rivoluzionaria e portatile).
-ARTFLEX (1950): Produce soprattutto poltrone. Collaborò con Zanuso, Albini, Lo
studio BBPR e Cini Boeri (allieva di Gio Ponti). L’ultima ha prodotto per Artflex la
serie di sedute Bobo (1967) e il Serpentone (1971).
DESIGNERS PRINCIPALI DEL PERIODO 1945-1980 IN ITALIA
Caccia Dominioni, Castiglioni, Munari, Gio Ponti, Sotsass, Zanuso, Joe Colombo, Gae
Aulenti, Giancarlo Piretti, Vico Magistretti.
FRANCO ALBINI (1905-1977)
E’ un architetto laureato al Politecnico di Milano. E’ l’autore della Rinascente a Roma.
E’ famoso per l’innovazione tecnica dei materiali e per la sua capacità di far sembrare
gli oggetti privi di peso.
L’azienda Poggi (1890) ha avuto una lunga collaborazione con Albini.
Tra i suoi prodotti più famosi si ricordano:
-POLTRONA LUISA (1954): Venne prodotto da Poggi. E’ uno dei suoi prodotti più
conosciuti per via dell’uso della gommapiuma che d’ora in poi rivoluzionerà le
forme delle poltrone (il materiale stesso crea nel progettista nuove idee). Dalla
gommapiuma si passerà poi al poliuretano espanso. Vincerà il Compasso d’oro
nel 1955.
-CICOGNINO (1953): E’ un tavolino multifunzionale che permette il
distaccamento del piano d’appoggio che ha funzione autonoma di vassoio
(prodotto da Cassina dal 2008).
-LIBRERIA VELIERO (1938): Libreria dalle forme estremamente particolari che
mirano alla ricerca dell’instabilità visiva e dell’equilibrio effettivo. Realizzata con
materiali estremamente leggeri (ripiani in vetro e montatura in legno).
-LIBRERIA LB7: Libreria che sfrutta il fissaggio attraverso delle aste allungabili al
soffitto e al pavimento. Essa è componibile quindi a seconda delle richieste del
cliente viene fornita in moduli diversi.
Grazie alla Pirelli e alla diffusione della gomma-piuma Albini crea una serie di
poltrone/divani dalle forme rivoluzionarie.
L’EPOPEA DEL DESIGN IN ITALIA
(PARTE SECONDA)
Nell’Italia del boom (anni 50/70) la nuova generazione è una generazione che
sempre più ha la possibilità di vivere in maniera agiata e di maneggiare denaro.
In questi anni una serie di materiali poco costosi vengono lavorati attraverso
degli stampi, che invece hanno costi molto alti. Per poter ammortizzare la
spesa degli stampi è quindi necessario produrre in larga scala. Da qui nasce la
prima vera produzione industriale in Italia.
1963 Peter Murdoch realizza il primo mobile in cartone: una poltrona
personalizzabile (es. di utilizzo di materiali economici).
1965/66 Bernard Holdaway fonda il Sistema Tomotom: con una serie di
mobili di cartone Holdaway