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Il secolo dei frati
1. Vicario di Cristo
Innocenzo III operò con determinazione per imprimere nuova forza al primato papale , assunse il titolo inedito di vicario
di Cristo , egli sottolineava che solamente al papa spetta quella pienezza del potere che Bernardo di Clairvaux aveva
riconosciuto alla Chiesa nel suo complesso. In quanto vicario del Signore , il papa esercita il suo primato su tutti gli altri
vescovi , le cui prerogative sotto il suo pontificato vengono ridimensionate a favore di una maggiore centralizzazione
romana. A segnalare la pienezza del potere pontificio , il papa mantenne per le cerimonie liturgiche la mitria , il
copricapo dei vescovi e degli abati , come simbolo del potere spirituale ; ma si riservò per occasioni speciali la tiara ,
propria dell'imperatore bizantino, come simbolo del potere temporale. Con l'annessione di Marittima e Campagna si
preoccupò di estendere e rafforzare i suoi domini territoriali in Italia , affermò il suo diritto di controllare gli equilibri
delle forze al potere e le eventuali ricadute sulla chiesa romana.
2. La strategia della crociata e i suoi esiti
Nel suo disegno di proteggere la chiesa da ogni sorta di nemici rientrano anche le numerose iniziative militari a cui
Innocenzo chiama i Fedeli . Le più importanti furono le crociate indette contro musulmani ed eretici, la quarta crociata
(1201-1204) avrebbe dovuto puntare sull'Egitto , i crociati furono invece condotti alla conquisa della Dalmazia.
L'occupazione della capitale e dei territori circostanti fu giustificata come necessaria per risolvere controversie
dinastiche. La conquista di Costantinopoli fu un'impresa strategicamente discutibile , poiché indebolì un pilastro
fondamentale dell'assetto del Mediterraneo e dell'oriente europeo. Dopo aver indetto la crociata , nel corso del tempo il
papa tenne riguardo ad essa un atteggiamento differenziato. La sua prima reazione alla presa di Costantinopoli fu
entusiasta , venuto a conoscenza delle circostanze della conquista , ne prese però le distanze , cercando di stimolare i
crociati a riprendere la via verso la Terra Santa. Durante il suo pontificato , gli unici risultati militarmente significativi
contro i musulmani furono raggiunti nella penisola iberica , i cui re cristiani vinsero gli Almohadi.
3. Pastorale dei laici e lotta all'eresia
Innocenzo III cercò di risolvere la duplice questione delle richieste di partecipazione dei laici e della diffusione delle
eresie ; in questa prospettiva puntò a valorizzare i laici obbedienti e quanti erano disposti a dissociasi dagli
eretici,permise ai laici fidati di esortare pubblicamente al ben , mentre vietò loro ogni forma di predicazione teologica e
dottrinale. Sul versante oppose , pose nuovi fondamenti per l'azione repressiva contro l'eresia, che definì crimine di lesa
maestà ossia un attentato all'ordinamento civile. Contro di essa si cominciava ormai a procedere per inquisizione , alle
autorità diocesane veniva cioè consentito di condurre indagini su individui sospetti senza che esistesse un formale capo
d'accusa nei loro confronti .
4. Università, maestri e chiesa romana
Sul fondamento delle scuole preesistenti , intorno al 1200 sorsero per iniziativa ecclesiastica le prime università , per
promuovere , controllare e incanalare l'attività intellettuale di scuole e maestri . La licenza di insegnamento , che
coronava un percorso di studio iniziato nella facoltà delle arti , era conferita dai cancellieri. Le università furono ambito
di conflitti e di ripetuti interventi delle autorità ecclesiastiche , volti a impedire o limitare l'ingresso in occidente di
dottrine considerate pericolose per la dottrina della fede .
5. Il IV concilio lateranense e le sue finalità
Il concilio (1215) si proponeva come un'assise universale , numerose iniziative furono assunte per rafforzare la
compattezza della chiesa e della cristianità . A ebrei e musulmani residenti in occidente il concilio impose il divieto di
mostrarsi in pubblico nella Settimana santa e l'obbligo di portare nell'abbigliamento un segno distintivo , che li rendesse
immediatamente riconoscibili. Gli eretici dovevano essere giudicati da tribunali vescovili puniti da autorità secolari . Fu
posto freno al proliferare delle congregazioni religiose , stabilendo che le nuove adottassero non proprie regole ma
quelle di San Benedetto o di Sant'Agostino. Venivano così esaltate l'eucarestia come centro del mistero cristiano e la
funzione del prete in quanto soggetto autorizzato ad amministrarla. Fu stabilito che ogni cristiano deve confessarsi
almeno una volta l'anno dal proprio sacerdote e comunicarsi almeno a Pasqua. Al fine di evitare utilizzi impropri il
concilio emise contestualmente disposizioni per rafforzare il segreto confessionale.
6. Donne religiose e devozione eucaristica
La devozione eucaristica ebbe dal XIII secolo un incremento notevole, divenendo il fulcro di un rinnovato rapporto fra
gerarchia , clero e fedeli , motivo di consolidamento delle comunità ecclesiastiche e civili e fattore di contrapposizione
rispetto a eretici ed ebrei. Donne devote vi ebbero una funzione propulsiva , <<beghine>> : vergini o vedove, che
vivevano d sole o in comunità senza voti stabili né regola approvata sotto la guida di una di loro e il controllo di chierici
secolari . Fenomeno caratteristico e assimilabile a quello beghinale furono le <<bizzoche>> dell'Italia centrale , diffuse a
partire dal XIII secolo : donne che al monastero preferivano forme di ermetismo cittadini , di temporanea o moderata
reclusione , unita a pratiche come la questua porta a porta , la visita ai malati e il pellegrinaggio.
7. Dalla prima fraternità di Francesco d'Assisi all'ordine dei frati minori
Anche il profilo di Francesco d'Assisi può essere meglio compreso sullo sfondo penitenziale ed eucaristico della
stagione del concilio. Con un piccolo gruppo di compagni , passò a pregare e frequentare chiese , vivendo poveramente ,
lavorando , presentandosi con un augurio di pace , Francesco e i compagni recatisi presso la curia papale , ricevettero da
Innocenzo III , il permesso di predicare la penitenza . Si realizzava così il primo riconoscimento da parte dell'autorità
romana di una fraternità improntata ad alcune delle istanze di riforma avanzate fin dal'XI secolo . Nella fraternità delle
origini l decisioni importanti erano assunte in occasione di riunioni annuali , la gerarchia interna fu inizialmente fluida e
funzionale alle prospettive missionarie , perseguite con alterne fortune già nel primo quindicennio. Dopo il lungo
peregrinare la fraternità aveva assunto nel frattempo il profilo giuridico e istituzionale di ordine dei frati minori ,
sottoposto come tale a una regolamentazione tendenzialmente analoga a quella degli ordini monastici esistenti. I frati
minori si insediarono lungo le grandi vie di comunicazione e nelle città , inizialmente fuori le mura e poi all'interno di
esse . L'inserimento nelle società cittadine fu facilitato dallo stile di itineranza e di povertà e dall'annuncio di pace
evangelica e di pacificazione civile. Superata la fase iniziale si passò a conventi stabili con annesse chiese , il governo
del conventi fu affidato a una gerarchia culminante nel ministero generale , in diretto contatto con il Papato.
8. Nuovi ordini religiosi fra predicazione e politica.
Nelle città il dominio della parola , assicurato dalla retorica, aveva assunto un rilievo precedentemente sconosciuto . Le
elite cittadine e le loro magistrature legavano la loro funzione all'esercizio pubblico di essa . I frati entrarono in
competizione con loro , da una parte creando e divulgando nuove forme di retorica e di predicazione religiosa , dall'altro
sottoponendo i discorsi e il linguaggio degli altri al proprio controllo , attraverso la disciplina morale dei peccati della
lingua. I frati minori svolsero una vasta opera di propaganda e di mobilitazione a sostegno del Papato contro l'imperatore
Federico II . Le prime tensioni si ebbero con Gregorio IX . Decisosi a partire per la crociata in cui il papa lo voleva
impegnato , Federico ritornò immediatamente, il papa quindi lo scomunicò(1227). Qualche anno più tardi raggiunse
l'oriente , ottenendo pacificamente Gerusalemme , Betlemme e Nazareth. La situazione perdurò così 15 anni , poi
Gerusalemme ridivenne territorio islamico . Il ritorno di Federico in Italia comportò nuovi conflitti , con la seconda
scomunica papale (1239) e la convocazione di un concilio anti-imperiale a Roma , fallito per la cattura di numerosi
prelati. Federico praticò un strategia di rottura del mondo ecclesiastico , facendo leva su privilegi e donazioni a favore di
abbazie e conventi. La potenza imperiale cominciò a incrinarsi dopo la convocazione a Lione di un concilio ecumenico
da parte del nuovo papa Innocenzo IV , che giunse a teorizzare l'illeggittimità di qualsiasi potere che non si fondi su
Cristo passando attraverso il riconoscimento papale.
9. I conflitti tra clero secolare e nuovi ordini religiosi
I rapporti fra gli ordini fecero registrare nei primi decenni anche reciproche rivalità , motivi di autocelebrazione da parte
degli uni venivano fatti propri dagli altri , in palese concorrenzialità. Li univa invece la lotta contro un comune
avversario:il clero diocesano, la cui rilevanza pastorale , la potenza sul territorio e la stessa raccolta di offerte ed
elemosine era minacciata dalla crescente presenza dei frati , abili nella predicazione ed estranei alle istituzioni diocesane.
Il conflitto esplose quando alcuni frati minori vicini al ministro generale Giovanni da Parma osarono affermare che era
ormai giunto il terzo stato preconizzato da Gioacchino da Fiore , il tempo dello spirito Santo e del Vangelo eterno. Fra i
maestri secolari , Guglielmo si Saint-Amour reagì dichiarando ridicole tali pretese e ritorcendo contro i frati l'accusa di
essere loro stessi emissari anticristiani . Nella controversia due diverse ecclesiologie venivano alla luce ,
contrapponendosi : per i secolari La chiesa è un corpo gerarchicamente ordinato ,per i mendicanti è un corpo
completamente subordinato al papa suo capo. I secolari tenevano fermo il ruolo dei vescovi in quanto successori degli
apostoli , i mendicanti esaltavano con vigore l'assoluto primato del papa in quanto successore di Pietro.
10. Gli eretici nella stretta di Impero,chiesa romana e nuovi ordini.
Tutti gli ordini monastici ricevettero il compito di inquisire gli eretici. Contro di loro si intensificò innanzi tutto l'azione
legislativa e giudiziaria delle autorità civili. Federico II emanò una Costituzione contro gli eretici della Lombardia
(1224), che arrivò a prevedere per loro la pena di morte mediante il fuoco. Nel giro di pochi anni i frati si videro
attribuiti poteri e responsabilità c