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RIFIUTO DI FAR USO DI CARNI CONSACRATE AGLI IDOLI

ÙDopo poco, la crisi si aggravò, dal momento che molti pagani, che decidono di convertirsialla nuova fede, non riescono a comprendere perché debbano prendere in considerazioneanche la tradizione giudaica, che in quel momento era rappresentata dalla Scrittura.

Sono molto vari i fattori che contribuirono alla nascita di questo conflitto:

  • I rapporti tra giudei e cristiani non erano buoni e le conseguenze di questaØ ostilità le risentivano i cristiani, che socialmente erano meno consistenti;
  • Le rivolte e i disordini in Palestina avevano accentuato i sentimentiØ antigiudaici diffusi tra i pagani, ostilità che andarono a ripercuotersi anche alivello cristiano;
  • Un pagano, anche convertito, alle volte conservava alcune delle sueØ precedenti tradizioni, dando origine a forme varie di sincretismo religioso.

Questo atteggiamento si tradusse in odio verso la Scrittura.

giudaica e in alcuniØ casi il completo rifiuto.Tutte le grandi comunità furono allora chiamate ad affrontare la grande crisi provocatada questo fattore. Rileviamo tre atteggiamenti:

  1. Agli estremi ci sono coloro che ritengono inutile per praticare la religionecristiana rifarsi alla scrittura giudaica e quindi tendono a rifiutarla;
  2. Coloro che ritengono inammissibile eliminare il collegamento esistente tra lareligione giudaica e la nuova religione e cercano di spiegare il loroatteggiamento;
  3. Esiste una maggioranza interessata alla vicenda, ma incapace di dare ungiudizio.

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Le tendenze sincretistiche e antigiudaiche si incontrarono nello GNOSTICISMO:Il sentimento antigiudaico trovò espressione in una dottrina che svalutava il⇒ mondo e il suo creatore, identificato con un Demiurgo, comunquesubordinato al dio buono, quello che Gesù aveva fatto conoscere ai suoiseguaci.La tendenza sincretistica era rappresentata dalla convinzione che

una scintilla divina fosse caduta dal mondo divino e risiedesse in alcuni uomini privilegiati, i soli che fossero abilitati alla salvezza finale attraverso il rientro nel Pleroma, mentre tutto il resto era destinato alla distruzione. La risposta univoca al problema non venne mai fornita; gli gnostici erano divisi in molte sette e questo frastagliamento non consentiva l'unione ma favoriva la proliferazione di scritti, che per la maggior parte non sono giunti a noi. La distinzione comune tra le varie gnosi è quella tra: - Binarie, distinguono gli uomini in due categorie gli spirituali e i materiali, destinati alla distruzione totale insieme al mondo materiale; - Ternarie, distinguono tra ilici e psichici, ammettendo per questi ultimi una possibilità di salvezza, anche se ad un livello inferiore nel pleroma. Mantenevano un atteggiamento di apertura verso la chiesa cattolica. Abbiamo pochi dubbi quando invece parliamo di uno dei grandi nemici dellaScrittura giudaica: MARCIONE. Fu espulso dalla comunità cristiana di Roma a causa della sua dottrina. La sua dottrina era basata sul concetto di distinzione tra il dio inferiore dei giudei e il dio sommo buono, che Cristo aveva rivelato a chi gli avesse creduto. Egli va considerato cristiano; non gli sembrò opportuno contrapporre una Scrittura giudaica ad una scrittura Cristiana e a questo scopo egli iniziò una selezione tra i vari testi: Lettere paoline ad eccezione delle Pastorali; Vangelo di Luca. La scelta era riduttiva, ma solo perché egli considerava gli apostoli come i mezzi di diffusione di un messaggio cristiano con aggiunte e modificazioni di tradizione giudaica, mentre Paolo aveva trasmesso in modo incontaminato quel messaggio. Marcione realizzò il primo canone della Scrittura cristiana, contrapposta a quella giudaica. La sua opposizione alla chiesa cattolica fu aperta. Si separò definitivamente dalla Chiesa e

nefondò una propria che raggiunse subito una notevole diffusione. Tra I e II secolo la chiesa marcionita fu la principale avversaria di quella cattolica. Rispetto all'opposizione esposta in precedenza, gli gnostici ebbero un atteggiamento più ambiguo, in quanto lo gnostico si riteneva un cristiano di livello superiore agli altri, che lo portava a vedersi parte di un gruppo di privilegiati all'interno della grande comunità cristiana.

Nonostante la documentazione sia piuttosto scarna, è necessario ricordare che ad un certo punto, ci si rese conto di come le dottrine gnostiche non potessero essere compatibili con il deposito di fede. A Roma, l'esperienza gnostica segnò un momento decisivo della presa di coscienza da parte della chiesa, dell'esistenza di queste dottrine. Questo spinse tutti a mettere mano al deposito di fede, cercando di trovare una connessione a tutti i dati a disposizione. Non è un caso se il

Il primo scritto cristiano siastato il COMMENTO A GIOVANNI del valentiniano Eracleone. Fu proprio in ambito gnostico, che trovò sviluppo una corrente: l'ENCRATISMO, una tendenza di origine incerta, che imponeva:

  • Divieti alimentari;
  • Divieti sessuali;
  • Condanna procreazione e nozze.

Questa tendenza non assunse mai una certa consistenza e non diventò mai un movimento di opinione. All'interno della comunità cristiana, l'atteggiamento di queste correnti suscita dei sentimenti di ostilità in:

  1. Fedeli di ascendenza giudaica;
  2. In molti che, anche se di formazione pagana, non ritenevano conveniente tagliare il legame tra religione cristiana e giudaica.

Fu in questo contesto che si cercò di correre ai ripari, cercando di coinvolgere tutta la vita delle chiese cristiane. Nacque l'esigenza di precisare i contenuti della fede e renderli vincolanti, in modo che, chiunque si fosse dimostrato contrario e convinto

diidee che ne differivano, sarebbe stato bollato come eretico. Il termine greco indicava normalmente un significato neutro di scuola filosofica e altro, ma in ambito cristiano assunse significato negativo, andando ad indicare divisione, scatenata da motivazione di carattere dottrinale a opera di gruppi cristiani. Una conseguenza inevitabile fu l'irrigidirsi della struttura gerarchica della comunità, soprattutto in Asia, che causò una maggiore divisione tra il clero e i laici, termine costantemente usati nel II secolo. Un altro motivo che spinse ad un potenziamento dell'agerarchia fu la controversia con gli gnostici riguardo il VALORE DELLA TRADIZIONE: Gli gnosticidiffondevano le proprie idee come fossero il risultato di messaggi segreti accessibili soltanto agli eletti; Gli avversari, invece, opposero una tradizione manifesta, comunicata a tutti i fedeli attraverso degli intermediari, che sarebbero stati che vescovi che si succedevano in ogni comunità. Per tale motivo, si cercò di compilare delle liste episcopali delle varie comunità più importanti:
  • Roma
  • Antiochia
  • Efeso
  • Etc...
Si dice che il compito spettò ad un giudeocristiano, Egesippo. Per scalzare poi le liste di Scritture compilate dai marcioniti, si cercò di revisionarle, cercando di modificarle:
  1. La Scrittura giudaica diviene integrazione e completamento di quella giudaica, in modo tale da ottenere un'unica Scrittura ispirata ad un unico sommo Dio;
  2. La selezione dei testi fu più comprensiva, perciò si considerarono Paolo, Giovanni, i...
vangeli di Marco, Luca, Giovanni e Matteo, gli Atti degli Apostoli. 3. L'essenziale viene fissato alla fine del secolo: si ottiene la divisione tra Nuovo e Antico Testamento. Non sappiamo a chi fu assegnato questo compito, compresa la selezione. Tutti i provvedimenti, in ogni caso, risultano inevitabili al fine di affrontare la crisi che sconvolse le chiese cristiane nel II secolo, anche se non risultarono efficaci per allontanare il pericolo marcionita e gnostico. Era ancora necessario superare la duplice visione tra il Dio giusto presente nell'Antico Testamento e il Dio buono del Nuovo Testamento: per farlo venne proposta l'interpretazione del Cristo come connessione tra la vecchia e nuova economia. Si cercò allora di interpretare in modo allegorico l'Antico Testamento per ottenere delle prefigurazioni di quanto poi sarebbe accaduto nel nuovo. Generalmente gli insegnamenti antignostici e antimarcioniti vennero accolti di buon grado. Verso la fine del II secolo, si comincia a parlare di separazione tra.ortodossia edeterodossia, giacché l'accettazione del canone delle Scritture cattoliche e l'adesione alladottrina è la condizione per cui si può far parte della comunità cristiana. La dottrina ribadisce l'unicità di Dio, buono e giusto. Tutto ciò da lui creato è buono. La chiesa aveva ereditato dal giudaismo farisaico la credenza nella risurrezione dei morti, alla fine del mondo, in vista di un giudizio; gli gnostici invece negavano tutto questo e interpretavano la risurrezione come il momento in cui lo gnostico prende coscienza della sua privilegiata natura divina, passando dalla morte alla vita. Alla fine del II secolo, possiamo comunque ricavare una sintesi delle diverse tendenze: Alcuni, di osservanza giudaizzante, consideravano il Cristo come un uomo dotato di eccezionali carismi divini; cristologia bassa. Una tendenza opposta non esitava a reputare il Cristo una entità di natura divina, figlio di Dio, nonUna via intermedia tra queste due concezione era l'opinione di chi cercava di conciliare la trascendenza di Cristo con l'unicità di Dio, affermando che quello fosse un angelo di particolare dignità e potere. Nella chiesa cattolica la cristologia alta si struttura in questo modo:
  1. DIO
  2. CRISTO,
  3. SAPIENZA,
  4. LOGOS
  5. MONDO
Di fronte alla diffusione della cristologia alta, quella bassa appare in declino nel corso del II secolo e viene relegata da Ireneo tra le sette eretiche, con il nome di EBIONISMO. La situazione delle comunità cristiane riguardo al mondo esterno, non era delle migliori. Abbiamo già rilevato alcune vicende: Sia in Palestina sia nella diaspora, riscontriamo l'ostilità dei giudei che non accettavano Gesù in qualità di Messia; Solo rara
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A.A. 2012-2013
74 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/07 Storia del cristianesimo e delle chiese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jessicabortuzzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del cristianesimo antico e medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Colombi Emanuela.