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L’UNIFICAZIONE TEDESCA: GUERRA DANESE E AUSTRIACA
Potenziamento dell’esercito e politica aggressiva della Prussia che non viene compresa dalle diplomazie
europee.
1864: approfittando di una crisi dinastica, Bismarck dichiara guerra alla Danimarca per i ducati di Schleswig
e Holstein, con popolazione a maggioranza tedesca (unici territori della confederazione tedesca che però
appartenevano ad un re straniero). Coinvolge l’Austria nella guerra e costringe alla resa la Danimarca;
Schleswig sotto amministrazione prussiana e Holstein sotto amministrazione austriaca, ma tensione proprio
per questa duplice amministrazione. fiducia
1866: preparazione della guerra contro l’Austria e alleanza con l’Italia e nella neutralità francese.
L’Austria può contare sull’appoggio della Sassonia ed è convinta della superiorità del suo esercito.
Giugno 1866: invasione prussiana dell’Holstein, provocando la reazione austriaca. Sconfitta austriaca in
Boemia (Sadowa), ma sconfitte italiane a Custoza e a Lissa.
In questa guerra compare Helmuth von Moltke (grande generale prussiano), il quale aveva studiato gli
sviluppi tecnici della guerra di secessione statunitense.
L’UNIFICAZIONE TEDESCA: PACE DI PRAGA 1866
Pace di Praga (23 agosto 1866):
● Scioglimento della Confederazione germanica;
● cessione del Veneto alla Francia che lo gira all’Italia; -
● annessione prussiana dell’Hannover, dell’Assia-Cassel e dello Schleswig-Holstein;
● la Sassonia e gli altri stati a nord del Meno, entrano a far parte della nuova Confederazione della
Germania del Nord (dalla quale era ovviamente esclusa l’Austria), presieduta dal re di Prussia e
governata da Bismarck;
● la Baviera, il Wurttemberg, il Baden e l’Assia-Darmstadt restano autonomi ma devono pagare alla
Prussia un’indennità di guerra e sottoscrivere un trattato di alleanza che li impegna a mettere a
disposizione le loro forze armate in caso di guerra della Prussia contro uno stato non tedesco.
Quindi si assiste ad un’egemonia Prussiana sulla Germania (per ora del nord ma da lì a pochi anni
quest’egemonia si estenderà anche agli stati del sud)
1867: Ausgleich
, compromesso che porta alla creazione della duplice monarchia austroungarica, elevando
l’Ungheria su un piano di parità con l’Austria: due Stati distinti ma uniti dal vincolo dinastico e da tre
ministeri (Esteri, Esercito e Marina, Finanze). La Cisleitania amministrata dall’Austria e la Transleitania
amministrata dall’Ungheria.
Sottovalutazione in Europa della forza militare prussiana.
L’UNIFICAZIONE TEDESCA: GUERRA FRANCO-PRUSSIANA
Ducato di Lussemburgo: su suggerimento segreto dello stesso Bismark, Napoleone III aveva avanzato
pretese sul ducato, ex possedimento olandese escluso dalla Confederazione germanica, come compenso
per la neutralità francese nella guerra austro-prussiana. Ma Bismarck si oppose ora alla richiesta e una
conferenza convocata a Londra decise per la smilitarizzazione e la neutralità del ducato.
Schermaglie e sensazione reciproca di accerchiamento: Napoleone III cerca un nuovo accordo con Austria e
Prussia; la crisi dinastica spagnola sembra aprire le porte ad un Hohenzollern sul trono spagnolo. 1868: crisi
dinastica spagnola. Una congiura militare capeggiata dai generali Serrano e Prim prova la fuga della regina
Isabella II in Francia. Il governo provvisorio offre quindi il trono nella primavera del 1870 al principe
prussiano Leopoldo di Hohenzollern-Sigmaringen.
Maneggi di Bismarck su questa questione della successione sul trono spagnolo (diplomazia e telegrammi):
appunti.
La forzatura operata da Bismarck del dispaccio di Ems spinge Napoleone III a dichiarare guerra alla Prussia
(19 luglio) -> determinando l’unione militare della Confederazione e degli stati tedeschi del sud (Bismarck
riesce ad unire tutto il fronte tedesco). Marcia trionfale prussiana: l’esercito guidato da von Moltke
sbaragliò quello francese a Sedan, vicino alla frontiera belga (1 settembre 1870) e lo stesso Napoleone III
venne fatto prigioniero. È una guerra lampo!
Resa della Francia: il 4 settembre 1870 il Corpo legislativo francese dichiara decaduta la dinastia
napoleonica e proclama la Repubblica (La Terza Repubblica). Resistenza a Parigi, di fronte all’assedio
prussiano, e richiesta di armistizio. Comune parigina contro il governo, monarchico-moderato, presieduto
da Adolphe Thiers.
18 gennaio 1871, nella sala degli Specchi della reggia di Versailles, l’assemblea dei sovrani incorono il re di
Prussia Guglielmo I a capo del nuovo Impero (II Reich) N.B. secondo in quanto viene visto come la rinascita
del Sacro Romano Impero. 170 anni prima, sempre il 18 gennaio 1701 Federico I grande elettore di Prussia
si era autoinvestito del titolo di “re di Prussia” innalzando al rango di regno le sue sparute e non unitarie
province. 18 gennaio 1701: nascita del regno di Prussia (prima era un ducato).
Maggio 1871: pace di Francoforte stipulata con la nuova Repubblica francese che prevedeva il pagamento
di una considerevole indennità di guerra e la cessione dell’Alsazia e della Lorena del nord alla Germania.
Dispute sull’Alsazia-Lorena tra Theodor Mommsen e Numa Fustel de Coulanges: pp. 142 libro
Sonderweg
: “via speciale”, particolare via del militarismo e del nazionalismo dell’età di Bismarck. Questi
autori ritengono di poter trovare sin dall’età di Bismarck, le condizioni che hanno portato alla fine al
nazional socialismo di Hitler.
Anton von Werner Proclamazione dell’Impero tedesco 1877. Von Werner partecipò alla proclamazione di
Guglielmo come imperatore. Documento storico dalla fedeltà diplomatica. Voleva dare testimonianza
storica di ciò che avevo affermato. Il committente di questo quadro Gran Duca del Baden. In mezzo agli
ufficiali e ai dignitari in alta uniforme il pittore è l’unico borghese presente nel quadro. Cerimonia presso la
reggia di Luigi XIV a Versailles. Frizioni tra Bismarck e il re futuro imperatore che nascono soprattutto in
merito al titolo che il nuovo sovrano avrebbe dovuto assumere -> se imperatore dei tedeschi come voleva
Bismarck, o imperatore della Germania come voleva l’imperatore. Il patto di federazione tra principi in è in
qualche modo contrapposto all’inaugurazione del Reichstag nel quale vi è il potere costituente della
nazione a guida prussiana. L’imperatore non vuole mancare di rispetto nei confronti degli altri principi, e
quindi rifiuta di definirsi “imperatore tedesco” (nonostante questo termine compaia già nella costituzione
approvata dal Reichstag) piuttosto imperatore della Germania (ovvero di un insieme composito di vari stati)
definizione maggiormente rispettosa degli altri stati tedeschi. La questione viene risolta dal Gran duca del
Baden: Guglielmo è dichiarato semplicemente “imperatore”.
IL “CICLO DELLA RIVINCITA”
Eviatar Zerubarel, Mappe del tempo. Memoria collettiva e costruzione sociale del passato, il Mulino 2005
(2003). firma
Nel 1919 la Francia imponeva la del trattato di pace a Versailles, nella stessa sala degli specchi che
aveva visto nascere l’Impero guglielmino.
Nel 1940 l’esercito tedesco vittorioso tirò fuori da un museo francese la carrozza ferroviaria dove era stato
firmato nel novembre 1918 l’armistizio che formalizzava la sconfitta della Germania riportandola nella
foresta vicino a Compiègne dove si era consumato questo traumatico evento e dove adesso la Germania
metteva nuovamente in scena l’umiliante resa della Francia. Hitler lesse la targa dell’umiliazione del 1918,
poi tutti entrarono nel vagone e il generale Wilhelm Keitel lesse i termini della resa francese.
“Il ciclo della rivincita non poteva essere più completo. La Francia aveva scelto, per mettere in scena
finale
l’umiliazione della Germania nel 1919, la Sala degli Specchi della reggia di Versailles dove,
nell’arrogante esaltazione del 1871, re Guglielmo di Prussia aveva proclamato se stesso Kaiser; così, adesso,
la scena del momento di supremo trionfo di Hitler doveva essere la stessa di quello della Francia nel 1918”
(A. Horne, Come si perde una battaglia: Francia 1919-1940, storia di una disfatta, Mondadori 1970 (orig. p.
582; p. 28 Z.)
L’IMPERO TEDESCO
Costituzione imperiale, 16 aprile 1871
Federazione di 25 Stati, con una certa autonomia, ma soggetta alle decisioni degli organi fondamentali
dell’Impero;
Imperatore: potere esecutivo e comando delle forze armate;
Primo ministro (Cancelliere): capo del governo responsabile solo di fronte all’Imperatore (come già
avveniva in Prussia);
Parlamento imperiale bicamerale: Reichstag (Camera dei deputati) e Bundesrat (Consiglio federale)
Camera dei deputati: eletta a suffragio universale maschile segreto (per tre anni e dal 1888 per cinque). Il
suffragio universale voluto da Bismarck ha una funzione conservatrice, in quanto a suo avviso le aree rurali
avrebbero votato le élite nobiliari e terriere. La Camera propone e approva le leggi; interviene sula legge
finanziaria solo per le spese militari; può rifiutarsi di approvare il bilancio presentato dal Cancelliere; non lo
può sfiduciare e non ha competenza sulla politica estera e militare.
Consiglio Federale: rappresentanti dei 25 stati della federazione (58 membri, 17 in rappresentanza della
Prussia), eletti dai parlamenti degli stati federati, che votano secondo le indicazioni dei parlamenti. Nessun
disegno di legge provato dalla Camera può diventare legge senza l’approvazione del Consiglio federale.
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
CONCETTO DI “PROGRESSO”
È un concetto complesso e che va storicizzato. Storia dell’idea di progresso.
Esso considera il divenire storia dell’umanità come un costante avanzamento verso un futuro migliore.
fino
Affermatosi in età moderna esso ha dominato la cultura occidentale almeno al XIX secolo.
Positivismo e idealismo: Comte e Hegel (per il primo il cristianesimo è il presupposto dell’idea di progresso
-> realizzazione attraverso Cristo la volontà di Dio); per le concezioni storicistiche e idealistiche la storia è un
costante e ininterrotto progresso dell’umanità nel dominio della natura e nell’affermazione di valori morali.
Progresso è strettamente connesso civiltà occidentale (l’idea di progresso è connaturato alla civiltà
occidentale); Socialismo utopistico: felicità (R. Owen, C.-H. de Saint-Simon).
XX secolo: declino dell’idea di progresso come esito degli stermini che ne hanno caratterizzato la storia.
Tanto da portare alla concezione del progresso come una costruzione mitica delle civiltà occidentale.
Secondo Hannah Arendt da quando la c