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La seconda rivoluzione industriale e il cambiamento del vantaggio competitivo
Bretagna aveva acquistato il dominio assoluto nella produzione e nel commercio mondiale delle manifatture. La seconda rivoluzione industriale, che iniziò attorno al 1870, fu tutt’altro che monopolio dell’Inghilterra. Il fulcro viene incentrato nelle nuove tecniche di produzione dell’industria pesante (la prima rivoluzione, aveva interessato l’industria leggera). Essa aveva anche la caratteristica di rendere vaste quantità di macchinari, perfettamente funzionanti, rapidamente obsoleti, quando intervenissero nuovi procedimenti tecnici, e di richiedere la capacità di mobilitare ampie quantità di mezzi finanziari per destinarle a enormi concentrazioni industriali. In presenza di queste nuove condizioni il vantaggio cominciò a passare dalla Gran Bretagna ad altre nazioni, La Germania e gli Stati Uniti. Entrambi questi paesi avevano protetto le loro industrie nascenti dalla concorrenza inglese dietro alte barriere doganali.
L'efficienza dell'industria pesante, rendeva necessaria la presenza di economie esterne di tipo particolare: una forza lavoro in possesso di un elevato livello di educazione tecnica era necessaria per costruire e far funzionare le nuove macchine e per costruire strutture organizzative. La concentrazione verticale e orizzontale, appariva come la struttura organizzativa più adatta alla nuova rivoluzione industriale. Sia gli USA che la Germania potevano sfruttare un'ulteriore economia esterna: un enorme allargamento del mercato interno. L'unificazione tedesca e l'alto incremento naturale della popolazione, e la immigrazione in massa dall'Europa verso gli USA, sono fenomeni molto diffusi in quel periodo. La Gran Bretagna diveniva così soltanto il terzo paese, per quantità di popolazione, in Occidente. E il suo predominio assoluto in altri campi veniva ugualmente smantellato. In aggiunta, la produzione agricola inglese era stata colpita.
duramente da una serie discarsissimi raccolti nei primi 5 anni dell'ultimo decennio dell'800. La Gran Bretagna acquistava quindi, in questo periodo, sempre più le caratteristiche di una export economy. A partire dalla "Grande Depressione" degli anni 90, il commercio estero della Gran Bretagna sperimenta una trasformazione profonda, in maniera particolare per quel che riguarda la destinazione delle esportazioni inglesi. La depressione aveva infierito sull'industria inglese maggiormente che su quelle tedesche e italiane. Per la struttura diversa del sistema bancario tedesco, le industrie di quel paese, nei tempi magri, avevano potuto essere sostenute dal credito industriale, assente in Gran Bretagna. Quando l'attività economica cominciò a sollevarsi nei vari paesi, la Gran Bretagna si dimostrò incapace di reggere la concorrenza tedesca e americana. La Germania era stata favorita dal completamento della rete ferroviaria. Nel 1893, il
conte Caprivi aveva concluso accordi doganali con molti paesi europei, cosicché le barriere doganali contro le merci tedesche si erano ridotte. Ma le esportazioni inglesi non riuscivano a reggere la concorrenza nemmeno su altri mercati. Questa incapacità di competere doveva accentuarsi negli anni successivi. La Germania aveva acquistato in quel periodo il quasi monopolio delle esportazioni di prodotti chimici, macchine elettriche, strumenti di precisione. La propria diminuita capacità di competere con l'industria tedesca l'Inghilterra la dimostrava sul suo stesso mercato, aperto ai prodotti di tutto il mondo. La Gran Bretagna, perdeva terreno sui mercati europei, specialmente nei prodotti nuovi. Sui mercati dell'America latina la G. Bretagna manteneva il suo primato; ma esso era intaccato dalla concorrenza tedesca e nordamericana e così pure si poteva dire del commercio col Giappone. Mentre l'Inghilterra perdeva terreno sui mercati concorrenziali.essa manteneva il monopolio del commercio col suo impero. Il mantenimento di tale monopolio era questione di vitale importanza per l'Inghilterra. Essa doveva mantenere un mercato sul quale riuscisse a realizzare un surplus che permettesse di pagare i deficit con gli altri mercati. I paesi dell'Impero britannico, e tra essi l'India, erano in grado di chiudere l'equazione del commercio estero inglese. La concorrenza non riuscì a spuntarla sui mercati imperiali.
Chiaramente la G. Bretagna riusciva a tener lontana la concorrenza dai suoi mercati chiave con metodi diversi dal protezionismo in senso proprio. Questo riusciva agevole perché il commercio era esercitato tramite l'amministrazione imperiale, tutta diretta da cittadini inglesi. Ciò era particolarmente vero nel caso dell'India. Inoltre l'amministrazione inglese dell'India impedì la formazione di una struttura industriale autonoma in India. La completa dipendenza del
Il mercato indiano era altresì assicurata dalla politica monetaria e bancaria dell'Amministrazione inglese.
L'organizzazione operaia e socialista nell'Europa di fine secolo
Di Wolfgang Abendroth
Quando l'Associazione Internazionale dei lavoratori suggerì nel 1871 agli operai dei paesi sviluppati la costituzione di partiti operai nazionali, in Germania erano ormai date le premesse di questa nuova forma di lotta del movimento operaio. Il diritto di coalizione, nel 1869 era stato concesso agli operai dal regolamento per le industrie e per i mestieri approvato dal Bund della Germania del Nord. I due partiti operai esistenti in Germania: l'Associazione generale tedesca degli operai di Ferdinand Lassalle, e il Patto operaio socialdemocratico diretto da Bebel e Liebknecht, organizzavano solo una piccola parte della classe operaia tedesca. Solo dopo l'unificazione, avvenuta a Gotha nel 1875 l'influsso del partito socialista incominciò a crescere.
La legge antisocialista dell'anno seguente poté mettere fuori legge ma non distruggere il partito. Per poter respingere l'influsso crescente della socialdemocrazia, il governo del Reich adottò alcuni provvedimenti di politica sociale. Vennero istituite assicurazioni contro l'invalidità, l'infortunio e la malattia. Ma l'effetto che si intendeva ottenere non si produsse. La socialdemocrazia tedesca, era diventata forte a sufficienza per costringere il governo a importanti concessioni sociali. In tal modo essa poté migliorare le condizioni e il tenore di vita della classe operaia. D'altro canto, il partito sfruttava ogni possibilità di lotta legale, in tal modo assicurò alle organizzazioni sindacali la possibilità di operare legalmente. Nel 1891 il partito formulò questa sua concezione nel programma Erfurt; l'organizzazione cospirativa si trasformò in un partito di massa. I sindacati liberi (socialisti)
Realizzarono il sistema delle organizzazioni centrali strutturate secondo il criterio della professione, le quali facevano tutte capo a una commissione centrale. I sindacati crebbero molto rapidamente.
La socialdemocrazia austriaca si sviluppò in modo analogo a quella che era stata l'evoluzione in Germania. Nel 1872 si costituì in partito e si diffuse rapidamente nei centri industriali dello Stato multinazionale. A partire dal 1881 gli operai di Vienna, sotto la guida di Peukert, ricorsero a metodi anarchici di lotta che distrussero la loro unità e annullarono quasi completamente l'influenza socialista sul movimento operaio austriaco. Solo negli ultimi giorni del 1888 e nei primi del 1889, nel corso del congresso di Hainfeld, Viktor Adler riuscì a superare la frantumazione sulla base di una piattaforma Marxista accettabile per tutti i gruppi; da quel momento il numero degli iscritti alla socialdemocrazia austriaca incominciò a crescere di
In Ungheria, i piccoli gruppi socialisti e democratico-rivoluzionari rimasero a lungo isolati. Nel 1880 i sindacati si associarono e si diedero un programma socialista. Un partito socialista si costituì solo nel 1890, sul modello di quello austriaco. Il movimento operaio francese si riprese solo molto tardi dalle conseguenze della sconfitta della Comune. Nel 1879, attorno a Jules Guesde si costituì a Marsiglia la Federation du parti des travailleurs socialistes. Ma già nel 1882 il giovane partito si scisse. I possibilisti, diretti da Paul Brousse, intendevano perseguire una politica di alleanze elettorali con i democratici borghesi e realizzare una federalizzazione comunale della Francia. Nonostante questo caos organizzativo, l'influsso del movimento operaio crebbe ininterrottamente. Nel 1884 venne soppresso il divieto di coalizione e solo due anni più tardi, si costituì la Federation Nazionale des Syndacats. Ma anche qui, nel movimento sindacale.scoppiarono presto profondi contrasti fra la minoranza socialista-marxista e la maggioranza sindacalista. Sorse anche un terzo gruppo proudhonista ortodosso, minoritario, antipolitico. Anche in Francia il tenore di vita del proletariato industriale venne migliorato. Nel 1894 venne varata una legge sulle assicurazioni sociali per il settore minerario, nel 1898 una legge per la protezione contro gli infortuni. In Italia l'industrializzazione era progredita solo molto lentamente. Passarono molti anni prima che, in seguito a una più massiccia industrializzazione dell'Italia del nord e dopo la costituzione della rivista teorica dei socialisti italiani "La critica Sociale", si costituisse nel 1892 il partito socialista italiano. In Spagna il contrasto tra la FAI anarchica e la CNT anarcosindacalista da un lato, e l'UGT che organizzava i minatori asturiani e gli operai specializzati nell'industria, ha continuato a sussistere. A fianco dell'UGT siCollocava il partito socialista fondato nel 1879 da Pablo Iglesias. La repressione delle minoranze Basche e Catalane da parte del governo centrale madrileno aveva favorito tendenze federalistiche nelle organizzazioni operaie. L'atteggiamento medievale dei vescovi e dei monasteri cattolici aveva fatto dell'anticlericalismo virulento la condizione della libertà intellettuale. Per questi motivi la Spagna è rimasta il solo paese europeo nel quale un movimento anarchico di massa ha potuto sopravvivere fino ai giorni nostri.
In Belgio il processo di industrializzazione era iniziato molto presto. Nel corso della crisi economica degli anni '80 si giunse poi al grande sciopero del 1886, il quale mobilitò gli operai valloni per la conquista del suffragio universale. Esso venne schiacciato con l'intervento dell'esercito. In seguito a ciò i gruppi blanquisti si staccarono dal partito e nel 1888 tentarono di ripetere lo sciopero. Nel 1889 venne
definitivamente ristabilita l'unità trail movimento politico, il movimento cooperativo e quello sindacale. Nel 1892 venne proclamato ancora una volta lo sciopero generale per la conquista dei diritti dei lavoratori.