Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 28
Riassunto esame Storia Contemporanea, prof. Punzo, libro consigliato La Cruna dell'Ago Craxi il Partito Socialista e la Crisi della Repubblica, Colarizi Pag. 1 Riassunto esame Storia Contemporanea, prof. Punzo, libro consigliato La Cruna dell'Ago Craxi il Partito Socialista e la Crisi della Repubblica, Colarizi Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Contemporanea, prof. Punzo, libro consigliato La Cruna dell'Ago Craxi il Partito Socialista e la Crisi della Repubblica, Colarizi Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Contemporanea, prof. Punzo, libro consigliato La Cruna dell'Ago Craxi il Partito Socialista e la Crisi della Repubblica, Colarizi Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Contemporanea, prof. Punzo, libro consigliato La Cruna dell'Ago Craxi il Partito Socialista e la Crisi della Repubblica, Colarizi Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Contemporanea, prof. Punzo, libro consigliato La Cruna dell'Ago Craxi il Partito Socialista e la Crisi della Repubblica, Colarizi Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 28.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia Contemporanea, prof. Punzo, libro consigliato La Cruna dell'Ago Craxi il Partito Socialista e la Crisi della Repubblica, Colarizi Pag. 26
1 su 28
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La scelta di un'alleanza con la Dc è necessaria perché non ci si può più illudere

sull'alternativa e su un governo di solidarietà nazionale comprendente il Pci in

questa nuova fase della guerra fredda (ancora più drammatica a causa

dell'invasione dell'Afghanistan).

Per Amato un'alleanza con la Dc può solo portare Craxi verso il vecchio

centrismo. Intanto nel Psi le resistenze si stanno spegnendo, come confermano

le dimissioni di Lombardi, perché il Psi si era avviato su una strada da lui non

condivisa, ovvero il ritorno al governo, la carta vincente di Craxi, una soluzione

comunque obbligata, a meno di non ritornare di nuovo alle urne dopo solo neve

mesi.

La scelta di Craxi ha comunque il merito di rompere l'immobilità del sistema

politico. 1980 – 1982

La scelta di governo

La scelta del governo getta scompiglio tra gli intellettuali, che pensano a un

ritorno al passato. → trovano infatti impossibile che dopo anni di discussioni

sulla necessità di un cambiamento radicale ci si ritrovi ad allearsi con la Dc,

l'emblema del vecchio e del corrotto. Si arriva addirittura a pensare che il Psi

sia solo attirato dalla prospettiva del potere.

Queste critiche indispettiscono Craxi, determinato a mettere a tacere i chierici,

soprattutto quelli di Mondoperaio e per farlo taglia i finanziamenti.

Ma che il Psi possa prescindere dall'appoggio della cultura non è del tutto vero,

basti vedere quanto l'attività degli intellettuali sia stata fondamentale per il

rilancio del partito tra il 1976 e il 1980.

Adesso buona parte degli intellettuali si orientano verso il Pci, illudendosi di

avere trovato in Berlinguer un altro principe, più disponibile di Craxi ad

ascoltarli, un'illusione alimentata dallo stato di paralisi del Pci dopo la fine della

solidarietà nazionale. Ma i comunisti, incapaci di affrontare il problema della

loro identità, verranno stravolti dalla dissoluzione dell'Urss.

Ciononostante la polemica dei chierici verso il Psi contribuì a fare del Psi stesso

un campione agli occhi dell'opinione pubblica: la descrizione di un Psi

affezionato alle poltrone, più avido della Dc proprio perché guidato da Craxi,

passa agevolmente in un paese che ha altissimi indici di disaffezione nei

confronti della propria classe politica (65%), per non parlare del 40% che nel

referendum del 1978 ha chiesto l'abrogazione della legge sul finanziamento

statale dei partiti.

Craxi commette l'errore di sottovalutare gli umori antipartitocratici degli

italiani, che dal 1980 in poi crescono sempre di più.

Obiettivo: strappare alla Dc unja fetta di potere e assicurare al Psi il ruolo di

terzo partito a fianco della Dc e del Pci, così da infrangere lo schema bipolare e

garantire esecutivi stabili ed efficienti.

Il Psi inizia ad essere entusiasta di Craxi che riassorbe i suoi avversari interni e

anche i chierici.

Nell'aprile del 1980 Cossiga vara il suo secondo governo, un tricolore Dc, Pri,

Psi, dove entrano 9 ministri socialisti/di area socialista. La Cia parla del secondo

governo Cossiga come la prima grande vittoria craxiana perché infatti in un

colpo solo, egli ha raggiunto tre risultati:

responsabilità nel governo

• la sua influenza personale nel governo

• l'influenza del suo partito

Il banco di prova della scelta governativa sono le amministrative del 1980,

dove Craxi ha bisogno di un successo elettorale, che lui peraltro è convinto di

ottenere.

Craxi tenta l'accordo con i radicali (che nelle elezioni del 1979 aveva

raddoppiato i loro consensi) che si dichiararono disponibili a un accordo con il

Psi in cambio del sostegno nel nuovo referendum per l'abrogazione della legge

sull'aborto, ritenuta troppo restrittiva.

La doppia politica dell'accordo con Pannella e quella labour oriented premia il

Psi con un 12,7%, con un 20% a Milano. La vittoria è accresciuta dalla perdita di

terreno del Pci (31,5%) e della Dc (36,8%). → la morsa del bipolarismo si sta

dunque allentando.

Di sicuro la mossa radicale ha giocato al Psi, soprattutto a Milano, dove

Pannella ha lanciato un manifesto-appello al voto socialista.

A Milano Craxi celebra il suo trionfo al Castello Sforzesco:

propone al paese una nuova organizzazione economica e produttiva

• riafferma che i socialisti romangono fedeli alla tradizione del socialismo,

• per smentire gli articoli dell'Unità che parlano del nuovo Psi come un

partito di ceti medi estraneo alla classe operaia.

Craxi vuole rappresentare sia i ceti medi che gli operai → partito

• pigliatutto.

Craxi è comunque consapevole che il Psi ha aperto sono una piccola breccia

negli strati sociali in crescita → Craxi sfrutta il suo potere coalittivo per

ottenere dalla Dc condizioni vantaggiose, alzando il prezzo della partecipazione

al governo, pretendendo una posizione paritaria alla Dc.

Ma il Psi non si può limitare a questo: prova a corteggiare i partiti minori con

scarso successo e cerca l'accordo con Pannella, per realizzare così un

ressemblement mitterandiano.

In teoria rimane ancora la carta dell'alternativa che però è condizionata a un

preventivo riequilibrio dei rapporti di sinistra, ottenibile solo convincendo gli

elettori comunisti ad abbandonare il Pci.

Il declino della Dc e il ripiegamento del Pci sembrano lasciare sulla scena solo il

Psi, diventato indispensabile per la sopravvivenza del sistema.

In fondo, gli esecutivi di pentapartito hanno la stessa funzione che aveva negli

anni Settanta il compromesso storico. Il sistema però non si rimette in moto

con il ritorno al compromesso storico tra Dc e Pci.

Craxi intanto si dimette per azzerare tutta la Direzione che, pochi giorni dopo,

viene rieletta dal Comitato Centrale rinnovata nella sua composizione: la

sinistra del Psi è ridotta a una minoranza e Signorile perde la carica di

vicesegretario, mentre la corrente di Lombardi perde tutto il potere a causa del

vanificarsi dell'alternativa, di fatto respinta dai comunisti proprio quando

Berlinguer la indica come nuova parola d'ordine del Pci, in sostituzione del

compromesso storico.

La “seconda svolta di Salerno”, del 1980, comprende la strategia

dell'alternativa, che sembra però solo uno slogan propagandistico, se si esclude

per principio il dialogo con l'unico partner possibile per realizzare l'alternativa,

ovvero il Psi, come ha fatto Berlinguer.

Dc e Pci mettono in minoranza il “decretone” di Cossiga, un pacchetto di

provvedimenti all'insegna dell'austerità per frenare la crescita dei prezzi e

l'inflazione.

A peggiorare la situazione contribuisce la controversia della Fiat, iniziata nel

maggio con la messa in cassa integrazione 78 mila dipendenti per una

settimana e culminata a settembre con la proclamazione dello sciopero a

oltranza. Ma dopo circa 15 giorni il fronte dei lavoratori inizia a mostrare crepe

e iniziano le polemiche contro i sindacati, difesi però da Psi e Pci.

A questo punto interviene a peggiorare le cose Berlinguer che assicura il

proprio agli scioperanti anche il caso di occupazione delle fabbriche →

dichiarazione stridenti con le precedenti prese di posizione del segretario che

solo due anni prima aveva appoggiato la tregua sindacale.

Ma contrariamente a tutto, in ottobre 40 mila operai scendono in piazza per

chiedere la ripresa del lavoro, fra urla e fischi contro esponenti del Pci e del Psi.

Craxi rimane sorpreso, bollando la vicenda come “un'esplosione di

diciannovismo”. Fra gli intellettuali socialisti e comunisti si parla di “perdita di

credibilità del sindacato”. → dimostrazione che sul terreno delle lotte operaie

socialisti e comunisti possono avere ancora un linguaggio comune.

Dalla Direzione comunista, Cervetti esprime il suo apprezzamento per le analisi

degli intellettuali socialisti, perché la riflessione del Psi in materia economica

coglie elementi reali.

Il comunista Lama è preoccupato per la guerra tra i due segretari; Natta manda

segnali di pace al Psi.

Ma la spinta verso destra del Psi sembra però spingere sempre più verso

sinistra Berlinguer, che continua ad ascoltare Tatò che si ostina a parlare di

“egemonia del proletariato”, come se l'Italia degli anni '80 fosse la stessa degli

anni '50.

I capi della Cgil si scontrano con un muro di resistenza quando cercano di fare

aprire gli occhi al Pci su questo fatto.

Il fossato fra Psi e Pci iniziato nel 1956 si fa ancora più largo tanto da vanificare

gli sforzi degli intellettuali comunisti che cercano di costruire un ponte fra i due

schieramenti.

Berlinguer rimane convinto che la maggioranza sei lavoratori non voglia

• un cambiamento in senso socialdemocratico,

Craxi vuole spostare a destra la situazione del paese, tanto da far parlare

• Berlinguer di “socialfascismo”

Ciò dimostra quanto siano inconcialiabili le posizioni dei due partiti e quanto in

realtà il Pci, che vuole dare un'immagine esterna di sé democratica, riformista,

occidentalista ed europea sia in realtà ancora un partito ancorato all'ideologia

leninista del passato, come dimostrano alcune ideologie:

l'obbedienza al segretario

• la demonizzazione del dissenso.

Berlinguer riesce a vincere le resistenze di chi nel Pci è convinto che si debba

costruire uno schieramento di alternativa con il Psi per governare il paese. →

obiettivo escluso a priori da Berlinguer che per tutta la vita perseguirà solo

l'obiettivo del compromesso storico: nel governo con la Dc e appoggiando la

sinistra democristiana attaccata da Craxi.

Il Congresso di Palermo

A Palermo nel 1981, Craxi si presenta da vincitore: all'interno del suo partito ha

una maggioranza del 70%, mentre all'esterno ha stretto un accordo con il

nuovo presidente del consiglio Forlani che ha bloccato la controffensiva della

sinistra cattolica e del Pci.

Il Psi, grato del fatto che Craxi abbia ridato uno slancio e un peso politico al

partito, si stringe attorno al segretario, trattandolo come unico fautore di

questo nuovo Psi. → inizio di un culto della personalità.

Inizio così della personalizzazione della leadership che omologherà la politica

italiana ai paesi occidentali dove il potere dei partiti diminuisce con l'aumento

del potere del leader.

L'asse del sistema si sposta dalla centralità dei partiti alla centralità del

candidati che riduce il ruolo del partiti quasi a strutture al servizio dei

candidati.

Aumentano il loro potere in militanza politica sondaggi di opinione, la

pubblicità, le relazioni pubbliche e il si

Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
28 pagine
7 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valsfm di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Punzo Maurizio.