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Alleati.  

 

Il  fronte  orientale.  

Hitler  sperava  che  il  nuovo  modello  di  carro  armato  Tiger  assicurasse  il  successo  della  prevista  manovra  di  accerchiamento  del  

saliente  Kursk.  La   battaglia  di  Kursk  provò  una  volta  di  più  che  gli  abbaglianti  successi  della  “guerra  lampo”  stavano  lasciando  il  

posto  a  una  guerra  di  logoramento.  Inestimabili  furono  anche  le  informazioni  fornite  dai  servizi  britannici  e  da  altre  fonti,  che  

permisero   a   Stalin   di   prevedere   esattamente   dove   l’attacco   sarebbe   stato   effettuato.   Fu   la   più   grande   battaglia   di   carri   armati  

nella  storia,  che  si  concluse  con  la  sconfitta  tedesca.  All’inizio  del  1944  una  nuova  offensiva  sovietica  portò  alla  totale  riconquista  

dell’Ucraina.  La  superiorità  numerica  e  l’efficacia  operativa  sovietica  nel  rispondere  alle  controffensive  tedesche  portarono  alla  

liberazione   di   molte   centinaia   di   km   quadrati   di   territorio   sovietico.   Nella   primavera   1944   l’iniziativa   sul   fronte   orientale   era  

definitivamente  delle  mani  dell’Armata  Rossa.    

 

Il  cerchio  si  chiude.  

All’inizio  del  1944  era  ormai  chiaro  che  le  sorti  della  guerra  stavano  rapidamente  volgendo  al  peggio  per  la  Germania.  Il  Reich  

non  era  in  grado  di  competere  con  USA  e  URSS.  Possedeva  ancora,  tuttavia,  alcuni  punti  di  forza.  Molto  dipendeva  dalla  possibilità  

di   respingere   o   meno   l’invasione   alleata   della   Francia   attraverso   la   Manica.   Le   possibilità   di   successo   tedesco   a   ovest,   inoltre,  

apparivano   elevate.   Ovunque   lo   sbarco   avesse   luogo,   avrebbe   incontrato   una   feroce   resistenza.   L’operazione   “Overlord”  

sarebbe  stato  un  enorme  gioco  d’azzardo.  

 

L’avanzata  da  ovest.  

Vennero   sviluppate   nuove   tecniche   e   nuove   attrezzature.   Fu   rafforzato   il   dominio   dell’acqua   e   dell’aria   sulla   Manica.   L’inizio  

dell’invasione  alleata  in  Europa  cominciò  all’alba  del  6  giugno  1944,  quando  23  mila  soldati  britannici  e  americani  si  lanciarono  

sulla   Normandia.  Sufficienti  forze  tedesche  stavano  raggiungendo  il  fronte  per  bloccare  le  manovre  offensive  delle  forze  di  terra.  

Hitler   insistette   per   un   contrattacco   massiccio;   ciò   portò   all’annientamento   di   gran   parte   di   quanto   rimaneva   delle   sue   forze  

corazzate.   Gli  Alleati  vinsero  la  battaglia  in  Normandia.   Ci  fu  un  momento  in  cui  parve  che  la  guerra  potesse  finire  nel  1944.  

C’erano   tuttavia   dei   limiti:   i   vincoli   logistici   degli   Alleati   e   la   parziale   rimonta   del   nemico   concorsero   a   rendere   necessaria   la  

campagna   del   1945.   La   principale   difficoltà   che   impedì   un’operazione   alleata   in   territorio   tedesco   nell’autunno   del   1944   fu  

dovuta   al   fatto   che   la   maggior   parte   dei   rifornimenti   arrivava   via   mare   attraverso   lo   stretto   imbuto   della   Normandia   e   da   qui  

veniva  poi  trasportato  attraverso  un  lungo  percorso  in  territorio  francese.    

Hitler  lanciò  un’offensiva  a  sorpresa  nel  settore  debolmente  difeso   delle  Ardenne.  La  speranza  era  ripetere  il  successo  del  1940  

e  di  raggiungere  Anversa.  Nonostante  l’iniziale  successo  dell’offensiva  tedesca,  gli  Alleati  reagirono  rapidamente  e  riuscirono  a  

contenere  l’avanzata  nemica.    

Eisenhower  cominciò  a  considerare  il  modo  migliore  per  invadere  il  Reich.  Eisenhower  vide  come  asse  portante  un’offensiva  a  

sud-­‐est,  anziché  puntare  direttamente  a  est  verso  Berlino.  L’avanzata  alleata  verso  est  continuò  comunque:  l’armata  britannica  

spazzò   le   difese   della   Germania.   Nella   seconda   metà   di   aprile   la   resistenza   organizzata   tedesca   crollò.   Fu   l’Armata   Rossa   ad  

entrare  a  Berlino  alla  fine  del  mese.  Con  quasi  l’intera  Germania  occupata  e  in  macerie,  i  rappresentanti  delle  tre  forze  armate  

del  Reich  si  arresero,  firmando  un  atto  formale  di  resa  incondizionata  il  7  maggio  1945.  

 

L’avanzata  da  est.  

Mentre   nei   primi   mesi   del   1944   sul   fronte   occidentale   l’operazione   “Overlord”   stava   per   entrare   nella   sua   fase   operativa,   su  

quello  orientale  lo  Stavka  stava  mettendo  a  punto  i  piani  per  un’offensiva  d’estate.  Se  avesse  avuto  successo,  l’operazione  avrebbe  

permesso   di   isolare   il   gruppo   d’armate   Nord,   liberare   il   restante   territorio   sovietico   in   mani   tedesche   e   aprire   un   passaggio  

attraverso   la   Polonia   verso   Berlino.   La   concentrazione   delle   forze   sovietiche   assicurò   una   schiacciante   superiorità   all’Armata  

Rossa,   che   in   un   paio   di   settimane   fece   a   pezzi   il   gruppo   d’armate   Centro.   Anche   in   questa   fase   della   guerra,   tuttavia,   i   tedeschi   si  

rivelarono   avversari   pericolosi.   Walter   Model,   noto   come   “il   pompiere   del   Fuhrer”,   riuscì   a   riorganizzare   le   unità   e   a   imporre  

all’Armata  Rossa  elevate  perdite.    

Il  12  gennaio  1945  una  nuova  offensiva  dell’Armata  Rossa  ebbe  inizio  in  Polonia.  L’Armata  Rossa  poté  avanzare  rapidamente  di  

quasi   500   km   in   territorio   polacco.   Insieme   all’occupazione   alleata   della   Ruhr,   quella   sovietica   della   Polonia   privò   il   Reich   di  

quanto   restava   della   sua   residua   capacità   di   produzione   bellica.   Hitler   e   i   suoi   generali   cercarono   di   ricostruire   un   fronte  

difensivo   lungo   la   linea   dei   fiumi   Oder-­‐Neisse   nel   febbraio   e   marzo   1945.   Fu   schierata   intorno   alla   capitale   una   forza   di   quasi   un  

milione  di  uomini.  Hitler  era  pronto  a  vedere  q

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A.A. 2013-2014
11 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Theladyfromshanghay di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Malfitano Alberto.